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Autore: Ashbear    25/12/2010    1 recensioni
Una romantica storia natalizia. Il GF verde preferito di chiunque costringe Rinoa e Squall a riflettere sulla loro relazione. Mandandoli nel passato, insegna loro ad apprezzare il loro futuro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Premessa dell'autrice: ho sempre voluto scrivere una storia sulle vacanze. Ora, nello scriverla, ho violato molte delle mie stesse regole. Sì, è vero. Proprio tutto quello che evito appositamente di fare nelle mie altre storie - l'ho fatto in questa. Perché questa è scritta solo per puro divertimento e nello spirito natalizio.
Capisco che sia logico che nel mondo di FFVIII possano non celebrare il Natale e non qui a discutere su quel putno. (Anche se quando ho rigiocato ho notato che Zell chiama qualcuno 'Scrooge'(1). Inoltre Seifer cita i Boy Scouts - scusate, ho trovato questa cosa piuttosto strana!) Sono qui solo per tornare alle basi e a fare quello che ho iniziato - scrivere perché lo volevo.
Quindi grazie a tutti. Questo è il motivo per cui molti di noi hanno iniziato - per il divertimento e la possibilità di essere noi stessi ogni tanto. Questa storia per me è la possibilità di... beh... correre rischi... e ringrazio ciascuno di voi per questa opportunità. Buone vacanze, a prescindere da che giorno festeggiate. Questo è il mio regalo per voi.

A VERY CARBUNCLE CHRISTMAS
scritta da Ashbear, tradotta da Alessia Heartilly
~ I. Un tempo per riflessi e fiocchi di velluto ~

Non sarà il nostro primo Natale insieme. In realtà, quest'anno celebreremo il quinto. A voler essere tecnici, sarebbe, a dire il vero, il sesto. Solo che il primo Natale in cui ci conoscevamo è stato prima dell'intera faccenda di Artemisia. È stato quando Squall mi considerava ancora una cliente del Garden, o ancora meglio, 'una semplice scocciatura' come dice spesso. Fidatevi, il Comandante Leonhart può essere tutto regole e aspetti tecnici in qualsiasi situazione. Lo so per esperienza.

Eppure, quel lato della sua personalità non toglie mai nulla ai suoi punti di forza. I due lati si bilanciano abbastanza una volta che ci si abitua... e si affina l'abilità di andarsene via con calma prima di volerlo strangolare. Cosa che, comunque, mi trovo a fare più spesso di quanto mi prema ammettere. Ma non cambierei mai la nostra relazione per nulla al mondo. Per niente. Mai.

In più, la meditazione è forzatamente diventata uno dei miei hobby preferiti. Chi l'avrebbe mai detto sei anni fa? Io di sicuro non l'avrei fatto.

Credetemi, sono estremamente grata per tutto quello che ho. Questo è il periodo dell'anno in cui si comincia a riflettere su tutte quelle piccole cose della vita - sia quelle buone che quelle cattive, anche se le vacanze sono diventate sempre più difficili negli ultimi anni. Onestamente, non sono sicura del perché. Dovrei essere felice. Ho tutte le ragioni del mondo per essere felice. Perché mai non dovrei esserlo? Ho vissuto in un posto meraviglioso per gli ultimi sei anni. Ho amici fantastici che sacrificherebbero letteralmente le loro vite per la mia. No, non è giusto... Non posso nemmeno iniziare a classificare quello che condivide il nostro gruppo come semplice 'amicizia'. Siamo una famiglia; siamo molto oltre qualsiasi cosa che definirei come amicizia.

E di tutte le cose per cui devo essere grata - ho Squall. Non proverei nemmeno, non potrei, a definire tutto quello che quest'uomo è per me: è un fidanzato, un ottimo amico, un cavaliere. È tutto. È anche la persona che mi porta sull'orlo della follia quasi ogni giorno.

In poche parole, lo amo per tutto ciò che è. Cos'altro potrebbe esserci da dire?

So che non è mai stato il tipo da vacanze o qualunque tipo di celebrazione. Penso di averlo saputo prima ancora di averlo 'ufficialmente' incontrato. Non ho mai cercato di forzarlo. Anche se, a volte, so che la tensione tra noi diventa inevitabile. I nostri mondi collidono ed entrambi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma in qualche modo... fuoco e ghiaccio, olio e acqua, o qualsiasi altro cliché vogliate inserire qui. Avete capito - siamo opposti.

Quindi, in una specie di tregua silenziosa tra noi, ogni Vigilia di Natale lui cede e lascia che tutti vengano nel suo appartamento. Certo, parlo solo dei nostri amici più cari. È una piccola riunione informale, ma in qualche modo lui sa che il gesto ha un grande significato per me. Forse in un certo senso questo è il migliore regalo di Natale che dà - senza mai dovermi comprare nulla. Mi chiedo solo, a volte, se lui sa quanto lo apprezzo.

La tradizione, in mancanza di un termine migliore, è iniziata il nostro primo Natale insieme come coppia. Ha accettato la mia idea senza un solo commento negativo. Sono grata di questo ogni anno. Uno di questi giorni forse glielo dovrei chiedere. Ma poi, forse una parte della magia sta nel non sapere.

Quando ho suggerito la prima volta di ritrovarci tutti insieme, cinque anni fa, penso di aver lasciato aperta la possibilità dei nostri appartamenti - il suo o il mio. Vero, io vivo in una piccola stanza del dormitorio. Ma comunque c'era una parte di me che credeva che la cosa educata da fare fosse almeno offrirsi. Lui ha semplicemente alzato gli occhi al cielo in un 'chissenefrega' silenzioso quando ho suggerito il mio appartamento. No, questo gesto non era di rabbia. Era più che altro il suo modo di dire, non posso credere che tu l'abbia suggerito. Sai dannatamente bene che finiremo da me, quindi perché anche solo provare a fare l'innocente, Rinoa. Era quel tipo di alzare gli occhi al cielo. In più, sapeva che l'avrei ringraziato a modo mio quella notte. Quel cane malizioso... Penso che abbia preso quell'idea da Irvine, anche se non lo ammetterà nemmeno in un milione di anni.

Ad ogni modo, anche con il il riconosciuto 'alzare gli occhi al cielo della morte' di Squall, questa notte è sempre stata una di quelle comprensioni silenziose tra noi. È l'unico momento dell'anno in cui cede alla più piccola quantità di festività delle vacanze o al suggerimento di celebrazione.

Guardandomi allo specchio, mi sforzo di sorridere mentre lotto per legarmi un fiocco di velluto tra i capelli. Non sono mai stata brava nel legare queste stupide cose. Mi scopro sempre gelosa di quelle ragazze con le dita davvero agili che riescono a legarsi meravigliosi nastri da super fotomodelle nei capelli. Mi maledico per non aver comprato un fermaglio prefatto come qualsiasi altra ragazza di Deling. Dannazione, dovrò semplicemente farmelo legare di nuovo da Quistis e Selphie quando arriveranno alla festa. Non che qualcuno lo noterebbe. È solo un fiocco di velluto.

Non sono sicura del perché io senta il bisogno che tutto sia perfetto per una riunione informale. Credo che sia... Beh, è la Vigilia di Natale e voglio che sia perfetta. Anche se Squall non crede nelle tradizioni, queste sono alcune delle mie fin dall'infanzia. La stagione natalizia è uno degli unici ricordi rimastimi di mia madre, anche se annebbiati e oscuri. A questo punto, i ricordi potrebbero non essere nemmeno miei, solo cose che ho sognato negli anni o visto nei film. Ma comunque, sono i ricordi a cui mi aggrappo e...

Perché non riesco a legare questo fiocco? Oh beh, in ogni caso è solo uno stupido pezzo di tessuto. Che differenza farà?

Prendo un momento per fissare il mio riflesso nello specchio. A volte mi chiedo chi sono e cosa sono diventata. Non ho mai pensato a me stessa come a una strega, piuttosto semplicemente come a Rinoa Heartilly - chiunque fosse... Ancora non lo so. Come ho detto, forse questo periodo dell'anno fa pensare molto ai riflessi.

Non ho tempo per l'autoanalisi e le rivelazioni che cambiano la vita, adesso. Spazzolo distrattamente alcuni dei peli di Angelo dal mio maglione, chiedendomi perché ho scelto di comprare un cardigan nero. Il pelo del cane contrasta come il giorno e la notte, la luce e il buio, di nuovo, inserite un luogo comune a scelta qui - avete capito.

Guardo la mia compagna pelosa che se ne sta stiracchiata in un semicerchio pigro. La 'principessa lanosa' alza le sopracciglia come se io avessi avuto l'ardire di disturbare il suo sonno di bellezza. A volte mi chiedo cosa passa nella mente di quel cane. Poi, subito dopo, sono sicuramente grata di non averne idea.

Davvero, lo sono.

Angelo e io viviamo in questo comodo dormitorio da oltre sei anni. Siamo sempre state felici qui; non lo abbiamo mai dato per scontato. Mai una volta abbiamo chiesto di trasferirci in qualcosa di più grande. La piccola stanza è comunque una casa più di qualsiasi altro posto nella residenza vuota con Caraway. Si possono avere tutte le cose del mondo e comunque non avere niente. A volte, mi chiedo se l'abbia mai capito dopo la morte di mia madre. Anche se il Colonnello e io andiamo più d'accordo ora, le cose sono... beh, per la maggior parte e in mancanza di un termine migliore... civili.

Ma stanotte non è la notte per indugiare su quelle cose. Stanotte è una notte per le cose positive. Stanotte è una notte per i miei amici, la mia famiglia adottiva. Stanotte è per Squall.

*~*~*~*~*

E quindi eccomi qui, in piedi fuori dalla porta di Squall. Anche dopo tutti questi anni sento un certo nervosismo dopo aver bussato. Si penserebbe che mi fosse passata, ormai. A volte è peggio che altre, e stanotte è una di quelle altre. Onestamente penso che nasca dal mio desiderio che tutto vada al meglio per la Vigilia di Natale. Di nuovo, è quella parte di me che si aggrappa a quelle tradizioni dell'infanzia, per quanto distorte possano essere. In questo periodo dell'anno inizio a pensare a tutto sempre di più, specialmente a quelli rimasti indietro. Forse mi sbaglio, non lo so... A volte analizzo tutto troppo. Lo so. Vorrei solo che aprisse la porta; la casseruola tra le mie mani sta diventando imbarazzante da tenere.

Guardo velocemente Angelo in un tentativo di distrarmi. Lei, a differenza della sua padrona, se ne sta seduta ad aspettare pazientemente. Non penso che le interessi nulla. Voglio dire, sta solo guardando attentamente il motivo di legno sulla porta, o forse sta solo aspettando che si apra. Non lo so. Qualunque cosa stia facendo, è sicuramente molto più calma di me - anche se questo non dice molto. In cinque anni si penserebbe che io riesca almeno ad entrare nell'appartamento del mio ragazzo senza sentirmi come un'adolescente ansiosa - ho ventidue anni adesso.

Sorrido nervosamente mentre la porta si apre e vedo Squall, lì in piedi con un'espressione confusa sul viso. Mi chiedo chi aspettasse.

"Squall."

"Rinoa."

Ok, sta diventando strano e basta. A quanto pare, conosciamo i nomi l'uno dell'altra, che è un buon inizio, credo - anche se questo non fa nulla per il mio nervosismo. Sento le mie mani stringere la teglia di vetro più forte di quanto sarebbe naturale in qualsiasi situazione. Sono sollevata nel vedere che finalmente sorride appena, anche se bisogna conoscerlo quanto me per sapere che 'quello' è un sorriso vero.

"C'è qualcosa che non va?" riesco a dire finalmente, mettendo la teglia in equilibrio mentre lo supero.

Anche se dovete capire - in qualche modo Angelo sente il bisogno di essere la prima ad entrare in qualsiasi stanza una volta che si apre la porta. Penso che sia una cosa da cane, e sfortunatamente, una cosa da Selphie. A volte quelle due se la giocano. Più di una volta è finita con tutte e due per terra dopo essere inciampate per la fretta. Amo davvero molto i miei amici e tutte le loro idiosincrasie - non li scambierei per niente al mondo.

Sento Squall che cammina dietro di me mentre poso il piatto sul piano di lavoro.

"Hai... hai cucinato?"

"Oh, è per questo che hai fatto quello prima? Ho capito adesso signor Leonhart, un solo un commento sulla mia cucina e te ne pentirai."

"Perché dovrò mangiarlo?"

Uomini, o più specificamente, "Squall!" grido fingendo rabbia e dolore. Sa che sto scherzando, proprio come io so che lo sta facendo anche lui... o almeno, lo spero. Ok, la mia cucina fa... beh... di solito fa schifo, ma questo è talmente semplice che persino io posso farlo! Ho preso la ricetta dal retro di una zuppa in scatola. Una zuppa in scatola! Tre passi - non penso di poterlo incasinare nemmeno io... almeno lo spero disperatamente.

Lui non reagisce al mio piccolo sfogo. In realtà, per la maggior parte delle volte, se non lo si conosce meglio sembra piuttosto apatico verso un sacco di cose diverse. In realtà non lo è. Semplicemente non esprime emozioni a meno che non senta che è necessario. Anche se a volte, se lo fa, mi coglie di sorpresa, e rende solo quei momenti anche più speciali.

Lasciandolo in cucina, mi dirigo in sala da pranzo. Certo, il suo appartamento non è enorme, ma, onestamente, devo dire che il Garden ha fatto un lavoro meraviglioso. Il solo spazio di credenze e armadi in questo posto è sorprendente. Dai bagni alle due camere da letto - hanno usato ogni area disponibile. Onestamente è il sogno del collezionista compulsivo(2), cosa che è il motivo per cui si perde l'ironia del fatto che Squall viva qui. Mi sono spesso chiesta perché Cid abbia destinato così tanto spazio in pensili e credenze per un ragazzo che, una volta, possedeva letteralmente un solo piatto, un bicchiere, e un set di posate non abbinato. Immagino che Edea abbia dato una mano con i progetti; a volte questa è l'unica spiegazione valida.

Mentre mi dirigo verso i pensili, sento un leggero strattone al polso. Boccheggio più per la sorpresa di non averlo sentito che per il contatto vero e proprio. A volte Squall e le sue capacità da gatto mi spaventano. Ha portato questa tecnica da inseguimento della preda quasi a livello di una scienza. Mi volto verso di lui e lo guardo negli occhi. Onestamente è la prima volta da quando sono entrata che lo guardo davvero. Sorrido mentre i nostri sguardi si incontrano e sento di nuovo quello stupido nervosismo del volere che l'intera serata sia assolutamente perfetta. Lo so... Non ho nulla di cui preoccuparmi, perché, a prescindere da tutto, è già perfetta con lui al mio fianco. Devo solo ricordarlo a me stessa nei momenti in cui non mi guarda negli occhi.

"Rinoa, pensi che Angelo starebbe meglio qui, stanotte?"

Nascondo il viso contro il suo petto e appoggio la testa in quello spazio tra il suo collo e il mento. È un posto che sento quasi fatto solo per me, anche se sono sicura che questa cosa non ha senso per nessun altro. Amo come la mia testa si adatta lì, come un cuscino. Ok, un cuscino bitorzoluto, ma comunque un cuscino. Mi trovo a sorridere tra me e me mentre mi sento felice solo di essere contro di lui. Forse sono questi semplici momenti che fanno sembrare che ogni altra cosa della settimana valga la pena. È il silenzio tra tutte le parole - i momenti tra tutte le carezze - in cui ci capiamo senza dover dire nulla.

'Angelo', in poche parole, è diventata il nostro codice. Squall ancora non riesce a chiedermi di passare la notte con lui. Credo che sia quella tenue linea tra il bisogno e la dipendenza che lui ha paura di attraversare; forse questo è l'equilibrio con cui può vivere. In ogni modo, non ho mai forzato le cose... per lo meno seriamente. Quindi invece di chiedermi semplicemente se voglio passare la Vigilia di Natale con lui, se ne esce con questo elaborato stratagemma...

Beh, forse 'elaborato' è uno stiracchiare la verità. L'immaginazione di Squall è un po' tendente all'inesistenza. Diciamocelo - Angelo sarebbe felice ovunque ci fosse una coperta morbida, una ciotola traboccante di croccantini per cani, e acqua libera da peli. Ok, forse l'ultimo è più un desiderio mio. È solo che mi fa schifo ogni volta che vedo uno dei suoi peli che galleggia lì dentro e la sua lingua che ci va pericolosamente vicino. Yuck! Sì, i problemi li ho io, non il cane. Lo so. Questo comunque non è per niente il punto della conversazione, torniamo al punto: ad Angelo semplicemente non interessa in che stanza dorme.

"Penso che ad Angelo piacerebbe molto. Già che ci siamo, pensi che possiamo mettere latte e biscotti per visitatori tardivi vestiti di rosso?" Non penso che gli sfugga il mio sarcasmo. Non succede mai, anche se metà delle volte lui decide saggiamente di ignorarlo.

"Non esagerare." Sorride abbassandosi e mi bacia il lato del collo, proprio sotto l'orecchio. "Ma Rin, non penso che tu sia stata così brava quest'anno, comunque. Sarai fortunata se ti lascia un quarzo magico."

Dannazione, inizio a desiderare molto quei biscotti. "Senti chi parla," rispondo scherzosamente stringendolo tra le braccia, e lui istintivamente mi imita.

Oh beh, almeno starò con lui stanotte. Non che avessi alcun dubbio. Anche se sarebbe carino che una di queste volte me lo chiedesse esplicitamente; meglio ancora, se si arrivasse a un punto in cui non sentirei il bisogno di essere invitata. Ma tutto sommato, sono ancora un'ospite qui al Garden. Credetemi, quel pensiero è sempre lì, nella mia mente. Come ho detto prima, sono grata per tutto quello che ho e non forzerei mai nulla.

"Chissenefrega," dice sottovoce, con un sorrisetto malizioso, attirandomi più vicina. Poi sente il bisogno di sussurrarmi seducente all'orecchio, "e comunque chi vuole essere buono?"

"Ed è esattamente per questo che tu vuoi che passi la notte qui, vero?"

Devo dirlo, ha lasciato veramente il fianco scoperto con quella battuta, no? Ora, per quanto voglia stare tra le sue braccia, devo davvero preparare questo posto prima che arrivino gli altri. Dio sa i commenti che farebbe Irvine se il cibo e le bevande non fossero pronti al loro arrivo.

"Squall, devo trovare la ciotola per il punch. Tra poco saranno tutti qui e non c'è niente di pronto!"

"E in qualche modo è colpa mia, giusto?" chiede lui con un gran sorriso mentre si passa la mano tra i capelli. Se pensa che questo ingenuo tentativo di cavarsela dall'aiutarmi possa funzionare, si sbaglia così tanto.

"Sì, sì lo è," dico semplicemente. "Ricorda, non è che io viva qui".

Mi mordo la lingua dopo averlo detto. Forse è meglio che non svegli il cane che dorme dopo quel commento. O i leoni che dormono, o i comandanti scontrosi che dormono, o qualsiasi cosa è sul punto di essere adesso. Non riesco mai a intuire i molti umori di Squall Leonhart - persino la mia Magica Palla 8 lo ha classificato come causa persa. Ora come ora, credo che anche il mio cervello sia disperso, perché non intendevo davvero dire quello.

Così, in un vano tentativo di cambiare, speriamo, del tutto argomento, mi muovo nella stanza e comincio a guardare nelle credenze della sala da pranzo 'Leonhart'. Ve lo dico io, l'interno di queste cose è organizzato in una qualche specie di codice sequenziale, alfabetico, numerologico... infernale. A dire il vero, non ho idea di come siano organizzati, ma in qualche modo sono disposte secondo ranghi e file perfette come piccoli soldatini di cristallo. È piuttosto inquietante. Per altezza, colore, massa, volume - beh, ancora una volta, avete capito. A quest'uomo serve una qualche forma di intrattenimento, oltre il brivido di organizzare credenze.

Non vedo la ciotola per il punch nella prima fila delle credenze più in basso, quindi mi sposto alla successiva. Si penserebbe che lui sappia dove sia sistemata la grossa e ingombrante ciotola per il punch, ma a quanto pare non è così. Forse ha perso il promemoria che si è inviato sulla faccenda, chi lo sa. Arrivata all'ultima fila degli sportelli più in basso, sospiro esasperata.

"Ok Squall, mi arrendo. Di solito era in questi mobiletti, giusto?"

Quando gli vedo quel sorriso beffardo sulle labbra, mi rendo conto di cosa ha fatto per tutto il tempo: guardarmi. Mentre mi chinavo per trovare la ciotola per il punch, lui ha avuto il coraggio di guardarmi!

"No, è sempre stata proprio sopra la prima fila di antelli in cui hai guardato."

"Accidenti a te, Squall," gli dico strizzando gli occhi. Oh, aiutemi... Se stanotte non fosse stata la Vigilia di Natale, questo sarebbe uno di quei momenti in cui me ne vado e basta. "Perché non me l'hai detto subito?"

"Perché, chi ha voglia di essere buono? In più io mi stavo divertendo abbastanza, grazie. Non mi dici sempre che devo farlo più spesso?"

Ho già detto che amo quest'uomo?

*

Note al testo
(1) Scrooge: soprannome del famoso personaggio di Dickens, protagonista del suo "Canto di Natale". Viene spesso usato come modo di dire per indicare una persona avara e lontana dallo spirito del Natale.
(2) Collezionista compulsivo: qui ho tradotto liberamente la parola 'packrat' che viene usata in inglese per indicare una persona che tende ad accumulare roba in maniera compulsiva (come l'animale a cui questo modo di dire si ispira). Ho pensato che potesse ricordare la cicala della favola, ma mi sembrava meno incisivo dell'inglese. Il comportamento, comunque, dovrebbe essere quello. Se avete idee di traduzioni migliori, fatemele avere pliz :)

*****
Nota della traduttrice: Buon Natale 2010 a tutti! Spero possiate passare questi giorni di festa con tutta la serenità del mondo.
Per farvi un regalino, visto che sono lentiiiiiissima a scrivere cose mie, ecco due traduzioncine, entrambe a tema natalizio. Una è questa, mentre l'altra è A promise for Christmas di Tairi Soraryu, pubblicate insieme. Spero vi piacciano^^ Auguri ancora!
Non è stato betato nulla, qui, per cui se trovate errori fatemelo pure sapere!
Come sempre, le recensioni saranno tradotte & inviate all'autrice. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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