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Autore: parveth    25/12/2010    1 recensioni
Daniel e Brett si vedranno affidare dal giudice Fulton un'incarico molto particolare: tenere d'occhio per tre mesi la figlia adolescente del primo ministro britannico: come reagiranno?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel 25 maggio Brett Sinclair e Danny Wilde  furono convocati dal giudice Fulton nel suo ufficio londinese nei pressi di Piccadilly: era da gennaio che non si vedevano affidare missioni (o ricatti come le definivano loro) e in quei cinque mesi ne avevano approfittato per occuparsi ognuno dei propri affari senza pensieri per la testa, quasi non si sentivano nemmeno per telefono, non che ne avessero la necessita’ ma quando eran vicini capitava che ognuno pensasse che in fondo, moltoin fondo l’altro gli fosse mancato e non poco.  Chiaccherando arrivarono all’ultimo piano dove vi era l’ufficio:
 
“mi chiedo cosa ci fara’ fare questa volta”  disse Danny con tono lievemente scocciato lisciandosi le pieghe dei Jeans
 
“ giuro che se finisce come la volta in cui passavamo nottatacce in macchina a sorvegliare quel negozio pieno di oggetti d’arte per  evitare che li rubassero gli torco il collo , carcere o meno” sbotto’ Brett tutto a un tratto accelerando il passo.
 
“beh almeno eravamo a New york   ed io conoscevo la zona”  replico’ Danny.
 
“sicuro, come no, la conoscevi talmente bene che quando siam saltati giu da un muro dicevi che saremmo atterrati in un parcheggio invece siam finiti nei bidoni dell’immondizia”  rispose  Milord    in tono sarcastico
 
“mica sono onnisciente, l’ultima  volta che ci sono stato non c’era niente laggiu’”  obietto’ il petroliere.
 
Continuando a  punzecchiarsi i due finalmente arrivarono nell’ufficio del giudice che li accolse con un’espressione enigmatica, i due si guardarono  e, - quasi che  possedessero il dono della telepatia ,cosa non impossibile in un certo senso visto che dopo cosi tanto tempo e tante missioni affrontate insieme il  loro legame era diventato sempre piu saldo malgrado frecciate e battutine varie e malgrado il fatto che almeno una volta al giorno fossero li li per fare a pugni , sapendo benissimo tuttavia che se uno dei due fosse stato in pericolo l’altro non avrebbe esitato a sacrificare persino la sua stessa vita per salvarlo – capirono all’istante che quell’espressione non significava  nulla di buono per loro.
 
“ Buongiorno ragazzi, vi ho convocato perche devo affidarvi un incarico molto delicato…”    inizio’ Fulton,  Danny e Brett alzarono gli occhi al cielo pensando: “ma va?? E quando mai  non lo  e’?” 
 
Il giudice gli fece cenno di seguirlo e li condusse verso la porta alla loro sinistra che, scoprirono, era una sorta di salottino privato con frigobar   e televisione : sul divano di velluto color prugna   vi era una ragazza che, cosi a prima vista non poteva essere piu che adolescente:  lunghi  capelli corvini  le incorniciavano il volto dalla pelle color alabastro in cui spiccavano gli occhi color smeraldo, indossava  un abito a maniche lunghe beige con ballerine  nere,  era molto bella  e li osservava con inevitabile   curiosita’
“ Daniel, Brett, vi presento Charlotte Parker”  disse il giudice con un lieve sorriso
 
“Buongiorno”  disse la ragazza   timidamente,
 
“mi perdoni giudice ma non capisco…” disse Daniel  volgendosi a guardarlo
 
“Beh, visto che conviverete da qui ad ottobre….”        I   due lo  guardarono con uno sguardo che definire stupefatto era poco, per non parlare della faccia della   ragazzina che sembrava dire: “devo proprio??”
Fulton versandosi dell’altro whisky comincio’ le spiegazioni:  “Charlotte e’ la figlia di Richard Parker il Ministro degli interni…”       “ecco dove avevo gia sentito quel nome”  penso’ Brett.    “negli ultimi mesi la sua famiglia e’ stata minacciata da dei criminali  e hanno paura di ritorsioni, li conosco da una vita e mi hanno chiesto di trovarle un posto sicuro”  continuo’ il magistrato.   “mi scusi”  intervenne Brett  “ ma questa ragazza non ha parenti  o proprieta’ fuori londra in cui nascondersi? In fondo e’ la figlia di un ministro”
 
“Naturalmente, la famiglia ha molte proprieta’, ma avrebbe dovuto andarci da sola per sicurezza e Charlotte e’ ancora minorenne quindi vi sarebbero delle ripercussioni legali, e comunque la troverebbero troppo facilmente, no, e’ meglio che stia con voi fino al suo diciottesimo compleanno , il primo ottobre,  il due vi saluterete”  concluse sedendosi in poltrona
 
“Mi faccia capire”   inizio’ Danny con un tono che non prometteva niente di buono   “noi dovremmo badare a questa ragazza per tre mesi, trascinandocela dietro ogni volta che facciamo due metri….”   
 
“Charlotte non e’ una bambina, anche se la lasciate  sola in casa per un’ora non corre rischi, sicuramente se volete percorrere grandi distante dovra’ sempre essere con almeno uno di voi”    lo interruppe il giudice
 
“Io non ho alcuna intenzione di fare il babysitter”   disse Danny  con stizza
 
Charlotte ,che fino ad allora non aveva proferito verbo  guardo’ il nobile ed il petroliere  con freddezza e lascio’ la stanza, Brett guardo’ l’amico come per dirgli :  “non ti sembra di esagerare?”
 
“Senti, lo so che non sara’ facile ma e’ una brava ragazza e questa  e’ l’unica soluzione per proteggerla. Sara’ una situazione difficile e non so per chi dei tre lo sara’ di piu ma in fondo tre mesi passano in fretta”  continuo’  il giudice.     “ora potete andare: vi chiamero’ tra qualche giorno  per sapere come vanno le cose. E mi raccomando:  abbiate pazienza”  disse congedandoli.
 
I due  sospirarono e si diressero  verso la porta, Charlotte era seduta alla scrivania di Fulton e leggeva un giornale   “coraggio vieni, dobbiamo andare”   disse Brett rivolgendole un sorriso che lei non ricambio’ affatto  anzi, lancio’ un’occhiata di profondo disprezzo se non di puro odio in direzione di Danny.
 
Quando furono in macchina si diressero verso Regent’s Street e, una volta arrivati  Brett mostro’ a  Charlotte la sua stanza, nella quale si rinchiuse  subito dopo aver cenato ed essersi lavata, in tutto quel tempo non aveva detto una parola.
 
“Non la sopporto non posso farci niente Milord”   stava dicendo Danny mentre bevevano il the’ in salotto
“ma se la conosci da meno di un giorno”   risposse Brett buttando la cenere del sigaro nel portacenere sul tavolino,  “ cerca di capirla   e’ una situazione difficile per lei,  tu come ti sentiresti al suo posto?”  gli chiese   versandosi dell’altro the’.
 
“Sara’, ma a me sembra solo una ragazzina viziata e spocchiosa, ma forse parlo da plebeo, sei tu l’esperto di ricchi”   aggiunse il petroliere sistemandosi meglio in poltrona,
 
“Ma  quale esperto di ricchi suvvia, qui dobbiamo occuparci di una ragazzina che non potra’ vedere la sua famiglia per tre mesi e per di piu deve convivere con dei perfetti sconosciuti durante questo periodo, a questo aggiungiamoci il fatto che praticamente le hai detto in faccia che non la vuoi  tra i piedi e…”      cosi dicendo lo guardo’ come se gli stesse spiegando che due piu due fa quattro.
 
“ E questo cosa c’entra? “  chiese Danny arrossendo lievemente    “ma come cosa c’entra?? L’hai praticamente etichettata senza quasi guardarla in faccia,  ti ricordo che al nostro primo incontro ci siamo presi a  pugni e abbiam  mezzo distrutto un bar, eppure ora sei qui in casa mia”  lo   redargui’  Brett
 
“Era una cosa completamente diversa,  e se proprio lo vuoi sapere a me pare proprio che la signorina abbia pure un carattere freddo altero e scostante”   rispose Danny alzandosi    “shhh abbassa la voce che puo’ sentirti, e comunque non giudicare un libro dalla copertina”   ripete’ il nobile    “io vado a dormire, buonanotte”   biascico’ Danny dopo un sonoro sbadiglio    “a  domani”.
 
Poiche’ entrambi  una volta nelle loro stanze chiusero subito la porta dietro di se’  non poterono mai udire  una ragazzina dal carattere freddo altero e scostante  piangere silenziosamente nella sua camera
  
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