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Autore: Harribel    26/12/2010    6 recensioni
Le coincidenze non esistono, siamo solo marionette mosse dalla nostra incoscienza e da un precario destino.
[Cit. Carlos Ruiz Zafon, L'Ombra del vento]
[Cavaliershipping, accenni Ikarishipping] [Gary/Lucinda]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gary, Lucinda, Paul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Alchimia Perfetta

"Ma com'è possibile?" si domandò Lucinda per la millesima volta.
Era veramente incredibile, era successo la prima volta che lo aveva visto, il suo cuore aveva perso un battito.
Come era possibile?
Lei, Lucinda, colei che non aveva amato nessuno da quando... no, non di nuovo, non voleva ricordarlo, Paul.
Si sedette sul letto della sua camera, i ricordi la assalirono dolorosamente.
Aveva amato una sola volta in tutta la sua vita, era stato quando era ancora una ragazzina spensierata e viaggiava per Sinnoh insieme ad Ash e Brock, era stato quando il suo sorriso luminoso non era ancora sepolto da una marea di sofferenza; la sconfitta al Gran Festival, il furioso litigio con Kenny, il tradimento di Paul...
Tre o quattro anni prima, si erano rincontrati e dopo poco si erano fidanzati.
E Lucinda aveva toccato il cielo con un dito, senza rendersi conto di aver già riniziato la discesa verso l'abisso.
Erano stati insieme quasi 3 anni, poi era arrivata lei, Celeste e lui era diventato distante.
Lei lo vedeva cedere lentamente al fascino irresistibile di Celeste, senza riuscire a fare nulla per impedirlo.
Era stata egoista, era rimasta con lui altri 2 o 3 mesi, non ricordava, perchè si riufiutava di perderlo, perchè non riusciva ad accettare che Paul, l'unico ragazzo che avesse mai amato, si fosse innamorato di un'altra.
Ma Paul le aveva aperto gli occhi, una sera glielo aveva detto, tra di loro non c'erano mai state menzogne, neppure quelle mute.
-Non posso più stare con te Lucinda, non voglio illuderti. Ti ho amata un tempo ma adesso non ci riesco più, ho provato a guardarti come prima ma non posso! Sò che mi odierai, e me lo merito ma sappi che tu sei stata la cosa più bella che io abbia avuto per tutti questi anni, sò che non potrai mai perdonarmi ma...grazie, grazie per tutto ciò che hai fatto per me! Mi hai salvato da quel nulla in cui stavo scivolando quando mi hai trovato quella sera di 4 anni fa, mi hai salvato dalla solitudine, dall'odio, dall'oblio in cui stavo scivolando. Ti chiedo solo un'ultima cosa benchè sò di non avere più diritto di chiederti nulla, sii felice, anche senza di me, dimenticami e se puoi perdonami.-
Lucinda aveva annuito, cercando di nascondere le lacrime che le rigavano il viso.
-Vattene- aveva sussurrato detestandosi per non riuscire a odiarlo; l'odio vero è un sentimento che avrebbe imparato solo crescendo.
Lui non aveva detto nulla e se ne era andato, capendo finalmente di averla persa per sempre.
Il dolore era arrivato, annientandola, ma il tempo era passato e Lucinda aveva imparato a conviverci annullandosi, ed erano passati gli anni...
Venti, vent'uno, ventidue anni, e la sua adolescenza era svanita con lui.
Tutto era diventato monotono, vuoto, prevedibile fino a quando non era arrivato lui.
Lucinda non lo aveva riconosciuto subito, Gary era cambiato, non si vedevano da anni e ad entrambi fu strano ritrovarsi e scoprirsi così diversi.
Lui era cresciuto, non solo fisicamente, era diventato più maturo senza perdere quel pizzico di arroganza che lo caratterizzava.
Lei era completamente cambiata, era diventata più seria, distante, come se avesse paura di affrontare il mondo.
Avevano parlato a lungo e Lucinda aveva iniziato a svegliarsi da quell'apatia che l'aveva avvolta da quella sera di 3 anni prima, e senza rendersene conto, alla fine, gli aveva aperto il suo cuore.
Tra le lacrime quel pomeriggio gli aveva ceduto il suo cuore e la sua anima, raccontando per la prima volta, tutto ciò che le era accaduto in tutti quegli anni.
E per la prima volta, finalmente, era tornata a sorridere, un sorriso lieve, quasi indistinguibile ma vero.
Ed era arrossita, come una bambina imbarazzata; Gary l'aveva guardata, rendondosi conto di non aver mai smesso di amarla dalla prima volta che l'aveva vista molti anni prima.
Avevano parlato tutta la giornata, anche la sera, passeggiando per il parco di Cuoripoli, scherzando come bambini, giocando o semplicemente osservandosi.
Lucinda era felice, per la prima volta dopo tanto, troppo tempo.
Ma poi tutto era finito, come una lacrima, il suo sogno evanescente era svanito, riportandola alla cruda realtà.
Con tono lieve, lui aveva affermato di dover tornare a Kanto ed il sorriso della ragazza si era spento di colpo, non voleva soffrire di nuovo, non voleva perderlo...
Gary si era accorto dello sguardo della ragazza, beandosi degli occhi di lei persi nei propri.
-Torno tra tre settimane, se ti va potremmo rivederci, che ne dici?- aveva aggiunto subito dopo, arrossendo alla vista di quel tenero sorriso apparso sulle labbra della giovane donna.
-Se ti fa piacere, per me non c'è problema! Ne sarei felice- aveva balbettato Lucinda accennando uno dei suoi rari sorrisi.
-Allora a presto. Ah, Lucinda, vedi di non sparire come hai fatto 3 anni fa, chiaro? Ti troverò ovunque tu vada, ora che ti ho finalmente rivista- le sussurrò Gary raggiante dandole un tenero buffetto sulla guancia prima di salutarla e avviarsi a casa sua.

E così era iniziato tutto.
Apparentemente nulla era cambiato, lei era ancora chiusa al mondo e terrorizzata da tutto ciò che non conosceva eppure, in un modo quasi indistinguibile, qualcosa era iniziato a mutare.
I mesi erano ben presto diventati anni e Gary aveva, lentamente, rinsegnato a Lucinda a vivere, non a sopravvivere come aveva fatto da quando Paul l'aveva lasciata.
E i sorrisi di Lucinda erano rinati, quei sorrisi luminosi di cui Gary si era innamorato aveva ritrovato spazio nel volto stanco di Lucinda.
E Lucinda si era ritrovata a pensare a Paul quasi con comprensione, iniziava a capire cosa aveva spinto Paul a lasciarla, era questione di chimica, così come per lei Gary, Celeste era diventata qualcosa a cui Paul non era riuscito a rinunciare, l'unica cosa per cui valesse la pena di combattere.
E una sera finalmente era successo, Lucinda non ricordava chi dei due avesse baciato prima l'altro, sapeva solo che, quando aveva sentito sulla sua pelle il sapore dell'altro, era rinata, comprendendo finalmente il posto in cui doveva essere, il posto in cui sarebbe stata sempre.
Con lui. 

E adesso era lì, seduta su un letto che aveva il suo profumo.
Improvvisamente sentì la porta della sua camera cigolare ed il passo lieve di Gary avvicinarsi.
Sorrise, credeva veramente di poterla sorprendere?
Ormai sapeva tutto di lui, il passo tranquillo e vagamente felino, il suo respiro, i suoi baci...
Improvvisamente lui la abbracciò, baciandole il collo.
Lei sorrise nuovamente, da quando l'aveva incontrato lo faceva spesso.
E finalmente capì che non c'era più nulla da spiegarsi, non era possibile comprendere ciò che era successo tra di loro.
Un'alchimia perfetta li aveva uniti fin dal primo sguardo, quella stessa alchimia che l'aveva separata da Paul.
Quella alchimia perfetta che sarebbe durata per sempre.

[Ringrazio Pikaendpichu98 perchè è una persona speciale.]
  
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