FF partorita dalla mia mente malata in un momento di allegria.. Spero vi piaccia.. ;)
 
DEAR TONNO, WOULD YOU LIKE TO MARRY ME?
 
-Hermione mi… mi sposeresti?- chiesi, le ginocchia piegate sotto di me e tenendo in mano una scatoletta.
-No… No, no e poi no!- Silenzio per qualche secondo.. poi..
-Come sarebbe a dire “No”, Harry?- chiesi, guardando il mio migliore amico chiedendomi dove avessi sbagliato stavolta.
- Romanticismo, Ron, romanticismo!  Questa dichiarazione sembra più.. “Eh, sposiamoci, ma se c’hai tempo..” andiamo, amico, puoi fare di meglio. Non sono stato dieci e passa anni a guardarvi litigare per poi sorbire una dichiarazione d’amore così… così.. arg..- disse lui, alzando le braccia al cielo, sconsolato. Era TUTTA la mattina che provavamo, o meglio, io che provavo e Harry bocciava tutto ciò che dicevo. Ero snervato, neanche mi ero  fatto la barba, quella mattina. Sembravo tutto, tranne che un uomo deciso a sposare la sua unica ragione di vita. Mi capitava spesso di chiedermi cosa lei ci trovasse in me.. Io, che ero solo un ragazzone allampanato, goffo, insensibile, per niente romantico (o almeno, a detta di Harry.. io mi vedevo veramente romantico, invece, quando facevo una sorpresa a Hermione portandole giganteschi mazzi di fiori oppure quando la sera ci accoccolavamo sul divano davanti al fuoco e io le sfioravo i suoi capelli vaporosi con un bacio.. mah…) non potevo piacere a lei, bella, dolce, intelligente, capace di fare qualunque cosa.. il fatto che la amassi irrimediabilmente da quando l’ho conosciuta.. non aiutava affatto a pensare che se avesse accettato, avremmo tutta la vita insieme e, perché no, magari ci sarebbe scappato anche un qualche pargoletto da accompagnare un giorno al Binario 9 e ¾ tenendolo per mano e salutandolo mentre il treno rosso che tante volte ci aveva accolti si allontava.. Hermione, dopo la guerra, era stata la mia ancora di salvezza, insieme ad Harry e a mia sorella. Quei due, in  realtà, si erano fatti forza a vicenda mentre io.. io mi ero completamente appoggiato ad Hermione. Ero addirittura tornato ad Hogwarts per stare con lei. Il fatto che potessi baciarla non soltanto nei miei sogni ma anche davvero e quando ne avevo voglia mi faceva sentire l’uomo più fortunato dell’intero pianeta.
-Ehm.. Ron.. Cosa diamine ci fai inginocchiato  davanti a Harry con... una scatoletta di tonno in mano?- disse qualcuno, dietro di me. Impallidii e ci misi qualche secondo a rispondere..
-Ciao tesoro...- dissi, mentre Hermione mi guardava con le braccia incrociate appoggiata al vano della porta. Sentivo il calore proveniente dalle mie orecchie. Mi guardava interrogativa, ancora in attesa di una risposta.
- Gli stavo chiedendo di sposarmi, cioè, o, lo stavo chiedendo  a..- dissi, cercando di non farle credere di essere assolutamente pazzo. Per carità, volevo bene a Harry, ma insomma, sposarmi.. –Cioè, io.. dove diamine è finita, quella brutta..- continuai cercando una scatoletta vera, foderata di velluto, con un fiocchetto blu sopra che conteneva un anello costatomi almeno metà del mio stipendio da Auror. Finalmente la trovai. Mi girai di nuovo verso Hermione che aveva un’espressione assurdamente buffa sul viso: scioccata, confusa, felice e divertita, ma anche arrabbiata e curiosa insieme.
-Ok.. Hermione Granger, vuoi  sposare quest’idiota davanti a te che fino a qualche secondo fa ti porgeva una scatoletta di tonno vuota al posto di un anello che.. lasciamo stare. Hermione, ti prego, sposami perché io senza di te sono niente e ho bisogno di te, un maledetto bisogno di te. Non posso stare senza le nostre litigate, senza i nostri abbracci e senza i tuoi baci. Hermione, ti prego dimmi di sì, dammi la certezza che la mia vita non sarà più incompleta, ti prego. Hermione.. che ne dici, mi sposi?- dissi, tirando il fiato. Ecco, l’avevo fatto. Ci avevo messo dentro tutto il Ron che c’era in me, quello goffo, romantico, buffo, ma anche confusionario e, soprattutto, talmente innamorato di lei da stare male.
Lei mi guardava, poi all’improvviso mi corse addosso, facendomi crollare sul pavimento, mentre mi abbracciava con tutta la forza che aveva. Sentii le sue parole, sussurrate contro il mio orecchio. –Si, Weasley, certo che ti sposo. Come se potessi anche solo pensare di rifiutare. Ron, tu dici di essere niente senza di me, ma tu non sai cosa voglia dire essere niente. Quello è ciò che sono io se non ti vedo, se non so se sei salvo o no. Certo che ti sposo.. –
La baciai, dolcemente, come se avessi paura di farle male. Le sue parole mi avevano sconvolto. Ero troppo felice, troppo. Sarei potuto rimanere così per sempre, se non avessi sentito il mio migliore amico gridare, in direzione della porta: - Hey, Weasley due, che ne dici di sposarmi?- Mi alzai di scatto, abbastanza in fretta perché Hermione cadesse per terra e per vedere mia sorella correre verso Harry e dirgli, ridendo:- Fammi controllare la mia agenda, Potter, sono una donna molto impegnata. Perfetto, niente impegni. Allora, sì, direi di sì, che ti sposo..-
Li lasciai qualche secondo nel loro beato oblio, poi.. :- Due cose, Harry, solo due.. La prima, e vieni a dire a me che non sono romantico? E la seconda.. amico, comincia a scappare. Perché non me ne frega niente se sei il fidanzato di mia sorella.. tu scappa, perché sennò le prendi!-
Scoppiammo tutti a ridere. Quella sera, quando mia madre seppe che ben due dei suoi bambini si sarebbero sposati e tra l’altro con persone che lei considerava figli adottivi.. svenne. Mentre la facevamo rinvenire, sentii Harry sussurrarmi :-E meno male che non le hai detto che abbiamo provato insieme e con una scatoletta di tonno..-