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Autore: Butterfly Effect    27/12/2010    1 recensioni
[...]Il vento frustava i capelli neri e lunghi sul viso di quello che era poco più che un ragazzino, non aveva idea di quello che stesse succedendo.
Lievi lingue colorate disegnavano ghirigori sulla sua pelle bronzea, lui si guardava intorno e si chiedeva perché il suo corpo non reagisse, perché le sue labbra non emettessero alcun suono. Si sentiva stranamente sicuro, ma quella calma era subito riuscito a paragonarla alla rassegnazione di qualcuno che, sull’orlo di un precipizio, vede scorrere tutta la sua vita davanti agli occhi e si abbandona alla morte andandole incontro, seppur contro voglia [...]
Genere: Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quileute | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Alpha e Omega

«Il vento frustava i capelli neri e lunghi sul viso di quello che era poco più che un ragazzino, non aveva idea di quello che stesse succedendo.
Lievi lingue colorate disegnavano ghirigori sulla sua pelle bronzea, lui si guardava intorno e si chiedeva perché il suo corpo non reagisse, perché le sue labbra non emettessero alcun suono. Si sentiva stranamente sicuro, ma quella calma era subito riuscito a paragonarla alla rassegnazione di qualcuno che,  sull’orlo di un precipizio, vede scorrere tutta la sua vita davanti agli occhi e si abbandona alla morte andandole incontro, seppur contro voglia.
Le lingue di luce tracciarono uno strano segno sul suo petto, lui non fece altro che sollevare gli occhi al cielo e socchiuderli. Il suo corpo fu invaso da uno strano calore, che diventò sempre più intenso, fino a bruciarlo dentro, nella sua mente il nulla completo ricopriva ogni suo pensiero. Le lingue di luce gli trapassarono il petto, insinuandosi dentro il suo corpo.
Il ragazzo si sentì mancare, cadde sul terreno umido e si premette le palme sul petto, ispirando affannosamente, in cerca d’aria. Solo dei piccoli gemiti furono la sua risposta a quella sensazione.
Il suo corpo tremò e diventò piano sempre più somigliante a quello di un animale, una folta pelliccia bruna occupò presto ogni centimetro del suo corpo e sulle sue dita spuntarono artigli affilati.
Infine, quello che ormai era un lupo, guaì e annusò l’aria.
Un odore dolciastro e nauseante pervase il suo olfatto. Una scheggia di luce gli passo davanti e degli occhi cremisi lo fissarono disgustati e rabbiosi.
Il lupo ringhiò, gli occhi cremisi si affilarono e la creatura diafana che li possedeva scoprì i denti affilati, ringhiando a sua volta.
Il cielo era scuro, ma nessuno dei due sembrava davvero accorgersi del buio. Si lanciavano sguardi pieni di odio e si ringhiavano contro sempre più irati. D’un tratto la creatura diafana corse via, il lupo la seguì con una velocità altrettanto disumana.
Da allora la guerra continuò, in un circolo che si sarebbe ripetuto all’infinito, in una battaglia che non avrebbe mai avuto fine.
Alcuni, questa, la chiamano vita, non tutti però sanno cosa nasconda realmente.»
Il fuoco scoppiettò, come volesse esprimere la sua opinione sulla storia, Jacob Black, il capo alpha, guardò i piccoli ragazzini che lo stavano ascoltando negli occhi, godendo nel vederli pendere letteralmente dalle sue labbra.
«Nessuno,» continuò, «avrebbe mai pensato che qualcuno potesse porre fine a questa guerra o… » Si voltò, osservando la donna che gli sedeva accanto e le ammiccò sornione, sorridendole. «… che un giorno i due mondi potessero fondersi in uno soltanto. Coesistendo in pace.»
«Ma alla fine è successo, giusto Jake? » disse una bambina, osservandolo con aria trasognata.
Lui sollevò un sopracciglio e, passando il suo braccio robusto intorno la vita della donna che gli stava a fianco, con un dito tracciò la pelle diafana che ricopriva il suo braccio poi, quando scostò i capelli rossi dal suo viso, intravide un dolce sorriso, provvisto di due canini quasi impercettibilmente più sfilati e appuntiti.
«Sì, diciamo di sì » sussurrò, una risata nella voce.
«E come è successo?» chiese un altro dei piccoli, inclinando la testa. I due si guardarono, la donna si chiuse nelle spalle, un cipiglio serio in volto.
«La storia è conclusa nanerottoli, è ora di andare a nanna! » si liquidò alla fine lui e si alzò  celando malamente il suo imbarazzo sotto lo sguardo divertito della sua compagna.
Fu allora che Nessie sorrise, vedendolo come un bambino tra i bambini, proprio come era sempre stato.

Bufferfly Effect

Credo sia sempre meglio lasciar parlare la storia, ma mi farebbe piacere poter rispondere alle vostre recensioni. :)
Datemi un idea da esterne su questa One-shot.
Vi auguro buone feste, BE.

  
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