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Autore: vannagio    28/12/2010    5 recensioni
Ero riuscita a lasciarmi Edward Cullen alle spalle e adesso, vederlo aggirarsi tra i corridoi della scuola, in compagnia di Bella Swan, non mi faceva né caldo né freddo. È inutile che mi guardate con quell’aria scettica: sto dicendo la verità!
No, signori! Non ero più innamorata di Edward Cullen, ma questo non vuol dire che fossi diventata cieca… Com’è che si dice? “Si guarda ma non si tocca!”.
Ancora una volta, le vicende di Edward e Bella narrate dal punto di vista di una loro compagna di scuola, ma non solo…
Buona lettura!
[Seguito della mia precedente fanfiction “Twilight: la storia dal mio punto di vista”]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lauren Mallory, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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- Questa storia fa parte della serie 'The Twilight Saga: la saga dal mio punto di vista'
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Attenzione! Nel testo è presente un linguaggio scurrile. Lettore avvisato, mezzo salvato!




Piccolo turpiloquio su quel rompicoglioni di Manuel.
Credete di conoscerlo?
Beh… vi sbagliate, cazzo!





Quando ti trovi faccia a faccia con Manuel Smith per la prima volta o hai l’occasione di assistere a uno dei suoi concerti - sempre che si possa definire concerto un’esibizione in un pub di venticinque metri quadrati davanti un pubblico di circa cinque persone, barman compreso -, hai l’impressione di trovarti di fronte a uno di quei Metallari incalliti, duro come la musica che suona, un pelino inquietante come i tatuaggi che gli ricoprono le braccia, un tipo dal fisico secco e asciutto come le bacchette che usa per suonare la batteria.
Lo guardi esibirsi con il gruppo, mentre sbatte le bacchette sulla batteria fino a spaccarle e scandisce un ritmo martellante, adrenalinico e ossessivo, mentre si danna l’anima su quei piatti quasi voglia fare a pezzi pure quelli e il viso gli si bagna di sudore, mentre agita la testa - su e giù, a destra e sinistra, che sembra un indemoniato - e i capelli gli ricadono sulla faccia in una bizzarra imitazione di ‘The Grudge’… lo guardi esibirsi con il gruppo, stavo dicendo, e non puoi fare a meno di pensare che è proprio un gran figo! Uno di quegli alternativi, insomma. Uno tosto, di quelli che quasi tutte le ragazze tra i quattordici e diciassette anni sognano di incontrare e far innamorare di sé. Uno che se butta un fischio, gli si presentano davanti dieci strafiche pronte a fare la qualsiasi.
E questa l’immagine che avete di lui, no?
Ma poi succede che lo frequenti per alcuni giorni, mesi o - come nel mio caso - anni e allora ti rendi conto che è tutto un’accozzaglia di cazzate! Squinternato, perennemente al verde, un po’ scroccone - per necessità, ovvio, ma pur sempre scroccone. Ho perso il conto di tutti i “Mi presti una sigaretta?” e “Suvvia, offrimi una birra!” -, con la testa sempre fra le nuvole, ritardatario per natura e chi ne ha più ne metta. Dovreste vederlo al mattino appena svegliato… non è un bello spettacolo, ve lo assicuro. Altro che Metallaro figo! Un poppante con il moccio sotto il naso sembra quello là, parola mia! Roba da far venire il voltastomaco.
Ha anche i suoi pregi, per carità. Il miglior amico che si possa avere, su questo non ci piove. E gli voglio un mondo di bene. Cazzo, mi taglierei la mano destra per Manuel. E se suoni la chitarra, quella ti serve, eccome se ti serve!
Ma avere a che fare con un tipo come lui è cosa difficile. Merda, se è difficile! Uno che batte il tempo ovunque, usando qualsiasi superficie piana esistente, ventiquattro ore su ventiquattro ore, trecentosessantacinque fottuti giorni l’anno - pure quando dorme, accidenti! -, che ascolta quella merda dei Green Day - si spacciano per un gruppo punk, ma di punk non hanno neanche i vestiti ormai -, un irritante so-tutto-io di musica e dintorni come se lui fosse l’unico musicista in circolazione - ehi, amico! Dico, mi vedi? La vedi la chitarra? Abbassa la cresta, faccia di latte, che la musica la suonavo da parecchio tempo, da quando tu portavi ancora il pannolino! -, un tipo, insomma, che rompe i coglioni dalla mattina alla sera. E forse tutto questo risulterebbe anche sopportabile, se non fosse per ‘Il Difetto’, quello con la ‘D’ maiuscola.
Quando Manuel si innamora ti viene voglia di afferrarlo per i capelli e scaraventarlo giù dalla finestra. Perché? Perché si riduce a un cagnolino scodinzolante. La tizia lo mette al guinzaglio e lui trotta al suo fianco finché lei non lo abbandona nel bel mezzo di una tangenziale. Proprio nel momento in cui sta per sopraggiungere un auto-treno.
E ovviamente Manuel si innamora spesso. Facciamo anche continuamente. Beh, forse rende di più l’idea se dico sempre. Un mese sì e l’altro pure. Non che lui si atteggi a rubacuori o playboy, assolutamente! A Manuel non piace il classico ragionamento del ‘una botta e via’. Lui preferisce cose come ‘due cuori e una capanna’ e altre cazzate del genere, tipo strapparsi il cuore dal petto, farci un frullato e offrirlo da bere alla prima sgualdrina che passa. È snervante, davvero! Appena ne incontra una un tantino carina, si innamorava perdutamente e ci cade dentro fino al collo - sì, intendo proprio nella merda -, perché a quel punto cominciano i guai. Se capita che la tizia è fidanzata e onesta, Manuel si becca un indolore - fisicamente parlando - due di picchi e passa le settimane successive a struggersi l’anima fino alla prossima cotta. Se invece la tipa in questione è fidanzata e troietta - no, non di quelle che la danno a tutti, ma di quelle che te la fanno annusare e poi invece del biscottino ti becchi la mazzata -, allora, nel migliore dei casi, Manuel se ne torna a casa con un occhio nero e l’orgoglio ferito. Che se volete sapere il mio parere, meglio l’orgoglio ferito che la testa spaccata!
Poi ci sono i casi in cui la topa ricambia alla grande. Come Lilian o Yva. E si tratta di topine come si deve, mica di ragazzette insulse e stupide. Lilian, oltre che una dea, è iscritta in medicina. Si sta per laureare con il massimo dei voti. Figlia di dottori straricchi. Quando ti ricapita di incontrarne una così? E che stravede per te, per giunta? Te la sposi e ti metti a posto per tutta la vita, dico io. E Yva? Non sarà uno splendore ma è una tosta, la ragazza. Cacchio! Una donna che capisce di musica e che ti conosce come le tue tasche, che sopporta te e le tue canzoni spacca-timpani per più di due minuti! Vorrei tanto sapere dove le fabbricano ragazze del genere.
Siccome le cose, prima con Lilian poi con Yva, andavano troppo bene e Manuel senza guai non ci sa proprio stare - forse a lungo andare si annoia, forse e solo un grandissimo coglione, boh! -, il mio carissimo amico finisce per combinare qualche cazzata e mandare tutto a puttane.
Andrea - la pollastra gotica, come mi piace chiamarla - ne è un esempio lampante. Di essere arrapante… è arrapante, lo devo ammettere. Con quelle minigonne vertiginose, che a ogni movimento di bacino trattieni il fiato nella speranza di vederci sotto qualcosa. Cazzo, una ripassata gliela darei volentieri a quella, anche due… ma non è questo il punto. Il punto è che a Manuel manco piaceva Andrea. Però il casino l’ha fatto ugualmente. E indovinate chi si è dovuto sorbire tutte le sue pippe mentali? Il sottoscritto, naturalmente.
Ma volete sapere qual è la cazzata del secolo? Manuel ti rompe i maroni per giorni con i suoi problemi e poi manco prende in considerazione i tuoi consigli! Semplicemente, ti manda a fare in culo in modo più o meno esplicito e dopo fa di testa sua. Come quella volta che per rimediare al danno con Yva ha preso il primo aereo per Port Angeles, mollando la band e l’Università. Mi chiedo, è una cosa normale secondo voi?
Adesso siamo in una fase di stallo. Manuel dice che di ragazze non vuole più sentirne parlare. Si vuole prendere una pausa dalla topa. Beh, non sono state le sue parole esatte ma il concetto è quello. Chissà, forse sta pensando di farsi prete o magari vuole cambiare sponda. C’è poco da scherzare, comunque. Con Fred che non si trova, Alex a New York e il gruppo che non esiste più, siamo rimasti solo Manuel ed io. E detto tra noi, non è che sia la più allegra delle accoppiate, tutt’altro! Lui, che si masturba mentalmente per Yva, anche se non lo ammetterebbe mai - va sbandierando ai quattro venti che ha superato la faccenda ma a chi le vuole raccontare queste cazzate? A me? Che lo conosco meglio di sua madre? -. Ed io, che con tutti questi problemi e i nervi a fior di pelle, a ogni minima occasione scatto come una molla, neanche fossi un serpente a sonagli con la rabbia. Potete immaginare, insomma. Praticamente non ce le diamo di santa ragione soltanto perché a quel punto uno di noi creperebbe e l’altro rimarrebbe completamente solo.
Cazzo che situazione! Merda, cazzo, cazzo, cazzo!

A questo punto vi starete chiedendo che cosa cazzo avessi intenzione di dimostrare con questo fottuto sproloquio.
Niente.
Un povero cristo non è libero di sfogarsi, bestemmiare e imprecare quanto gli pare?
Cazzo!





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Chiedo scusa da parte di Tom. Chi? Tom, il chitarrista del gruppo di Manuel. Gli avevo dato carta bianca per parlare di Manuel ma ho l’impressione che non sia stata una buona idea. All’inizio ha tentato di contenersi, poi si è lasciato andare al turpiloquio più sfrenato.
Scherzi a parte.
La maggioranza delle persone avevano scelto l’extra su Manuel e quando mi sono messa a scrivere, senza neanche rendermene conto è venuto fuori questo piccolo testo di dubbia qualità.
So che molte di voi si aspettava un extra Manuel-Yva e mi spiace se ho disatteso le vostre aspettative. L’intenzione di questo pezzo non è smontare la figura di Manuel ai vostri occhi, ma solamente mostrarlo sotto un altro punto di vista perché il suo, quello di Manuel, e quello di Yva mi sembravano dei pov troppo di parte. Perciò come narratore ho scelto Tom, che tra l’altro - poverino - fino ad ora era stato solo un nome.
Spero di avervi fatto passare dei minuti piacevoli.
Grazie in anticipo a tutti quanti.

   
 
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