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Autore: Bellatrix Riddle    28/12/2010    3 recensioni
Lei, solo lei gli era veramente fedele, solo lei lo venerava, solo lei riconosceva in lui il Suo Signore, solo lei l' avrebbe seguito anche all' Inferno, solo lei lo stimava davvero, solo lei lo a...! No! Bellatrix fermò quel pensiero prima che potesse concludersi. Lei non provava sentimenti per nessuno, provava solo fedeltà per il Signore Oscuro! Niente, niente di più. Il Padrone le aveva detto di non provare sentimenti, e lei gli ubbidiva sempre, anche se era doloroso. Lei gli ubbidiva sempre, sempre!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Bellatrix Lestrange, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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>UNA NUOVA POSSIBILITÀ La storia si ambienta tra la fine del quinto libro e fine sesto. Silente non è morto e probabilmente ho cambiato alcuni altri fatti. La storia si concentra sui miei due personaggi preferiti: Bellatrix e Lord Voldemort. È il mio primo racconto e spero vi piaccia.  CAPITOLO 1 "SANGUE SUL VETRO" Bellatrix era distesa sul pavimento dell' Atrium del Ministero della Magia, era caduta quando Harry aveva provato a farle quel misero e inesperto crucio, ma non era quello a trattenerla per terra. No, era l' aver deluso il suo Signore, non era riuscita a impossessarsi della profezia e ora quella era andata distrutta! Lei aveva sconfitto metà dell' Ordine nell' Ufficio Misteri, Lucius doveva solo badare a un mocciosetto  di 15 anni, ma nonostante questo era riuscito a far cadere la profezia! A lei non sarebbe successo, lei sarebbe morta piuttosto, mentre lui per un nonnulla...! Senza rialzarsi Bellatrix aveva iniziato a lanciare incantesimi a Harry, era presa da una rabbia folle, e ancora sperava di trovare la profezia integra sul cadavere di quel presuntuoso ragazzino! Poi, all' improvviso, rassegnata, i suoi occhi si riempirono di lacrime e come una folle iniziò a parlare all' aria; implorava il perdono del suo Signore come se questo fosse davanti a lei, nel massimo della sua imponenza! E infatti questo era apparso dal nulla come richiamato dalle folli urla della sua serva più fedele. Lord Voldemort aveva subito zittito la strega, che ancora tratteneva le lacrime, e aveva iniziato a lottare con Harry, una lotta breve che sarebbe finita con la vittoria dell' Oscuro Signore se non fosse intervenuto Silente! Il vecchio mago era apparso in uno dei camini dell' Atrium, ma Voldemort non se ne era accorto impegnato com' era a rendere la dipartita di Potter dolorosa e frustrante, l' unica che si era accorta dell' arrivo dell' ospite indesiderato era Bellatrix. La strega era ormai schiacciata sul pavimento dal senso di colpa e Silente non si era accorto quindi della sua presenza. Tuttavia lei aveva ben visto le fiamme del camino accendersi e quando il vecchio volto del suo ex insegnante di trasfigurazione era apparso, un ghigno malefico le si era dipinto in volto. Prima che le fiamme verdi si spegnessero lei aveva già avvisato il suo Padrone e una lotta molto più ardua era iniziata. Nonostante Bellatrix volesse rialzarsi gli incantesimi le passavano sopra la testa rendendo pericoloso quel gesto, la mangiamorte allora iniziò a combattere mezza distesa e mezza seduta con una luce rossa come il sangue negli occhi ormai asciutti e un ghigno folle e malvagio sulla bocca, accompagnato da un ancor più pazza e agghiacciante risata. Dopo poco, però, un dolore lancinante le attraversò il fianco destro, smorzando la sua risata e facendola barcollare. Bellatrix si ritrovò nuovamente distesa, era caduta sul fianco destro e con la mano sinistra si premeva con forza poco sopra il fianco nella parte bassa della pancia. Fortunatamente il suo Signore non l' aveva vista svenire. Sollevata, con uno grande sforzo, sollevò il busto da terra. Il dolore però si fece accecante e impulsivamente la strega strinse con maggiore forza la mano sinistra, ma poi allentò la presa per cercare di capire cosa le doleva. Quando guardò la mano aperta la vide coperta di sangue. Spostò allora lo sguardo sul suo ventre: il vestito nero era strappato e nel corpo era conficcato in profondità un grosso, lungo e appuntito pezzo di vetro. Era uno di quelli che pochi istanti prima il suo Padrone aveva lanciato addosso a Silente, il vecchio li aveva polverizzati tutti eccetto quello conficcato nel ventre di Bellatrix! La strega sapeva che quello non era un semplice pezzo di vetro, era stato colpito da molti incantesimi e quindi ora era infetto, mortalmente pericoloso, se non fosse stato estratto, ma lei aveva ancora tempo, e il suo Signore aveva bisogno di lei! Si coprì velocemente la ferita col mantello da mangiamorte per non distrarre il suo Padrone vedendola ferita, giusto in tempo, perché Voldemort stava guardando verso di lei. La battaglia continuava e Bellatrix si faceva sempre più debole, tanto che quasi non riusciva a pronunciare gli incantesimi o a tenere il busto sollevato da terra, era pallida e continuava a perdere sangue a fiotti. Nemmeno il pesante mantello riusciva più a nasconderlo e una macchia rossa si stava formando sul nero del mantello. Se la lotta fosse continuata ancora molto lei sarebbe morta. Ma proprio in quel momento qualcosa le afferrò il braccio saldamente e la portò via, per un attimo la mangiamorte svenne per rinvenire stretta a Lord Voldemor davanti a Villa Malfoy. A portarla là era stato il Signore Oscuro che, vedendosi vinto, aveva deciso di andarsene con una smaterializzazione congiunta insieme a lei, che gli sembrava debole e stanca. Bellatrix finse di non capire e intanto cercava di coprirsi la ferita, si congedò velocemente e il prima possibile entrò in casa.  Non aveva la forza per salire le scale, così si smaterializzò in camera sua. La sua camera aveva tutte le pareti nere con mobili e candele o verdi o argento, anche nel suo camino bruciavano fiamme verdi e argento, l' unica cosa a non essere verde, argento o nere erano le foto mobili che erano in cornici argento sul comodino nero e un quadro. Le foto erano di quando andava alla scuola di magia e stregoneria di Hogwartz, e la rappresentavano con sua sorella minore Narcissa o con i suoi due migliori amici del tempo,nonché compagni di casa e anno: Rodolphus Lastrange e Tom Riddle.  Il primo ora era suo marito, ma il loro era un matrimonio di convenienza e senza amore, infatti non si erano mai baciati ne avevano mai condiviso la stessa camera da letto; il secondo invece ora era Tu Sai Chi. Bellatrix si distese stremata sul letto e senza un urlo si tolse il pezzo di vetro a mani nude, dal cassetto del comodino prese un paio di fiale, ne lesse l' etichetta e se le versò sulla ferita,da cui usci molto fumo, e che iniziò a bruciare come se andasse a fuoco, ma la strega fece solo una smorfia senza lamenti, poi prese con la magia ago e filo e si cucì la ferita. Finita l' operazione tagliò il filo, si aggiustò il vestito e si sdraiò sul letto sospirando. Guardò il baldacchino argento e verde del suo letto, che aveva gli stessi colori. Indugiò un attimo sugli stemmi Serpeverde che erano ricamati sui tendaggi laterali e sui Marchi Neri ricamati invece sui tendaggi posteriore e anteriore, poi si mise a sedere a gambe incrociate sul materasso, si scostò una ciocca di capelli dalla faccia facendola cadere sulla spalla sinistra e iniziò a osservare con fare annoiato le fiale che si era appena versata sulla ferita. Le pozioni che contenevano dovevano avergliela disinfettata, provenivano dal San Mugo e le aveva rubate per guarire una ferita che suo marito si era procurato fuggendo da Azkaban, quelle avanzate le aveva nascoste nel suo comodino per casi di emergenza come quello! Ora di certo non rischiava più di morire però sarebbe stato meglio farsi visitare.  La mangiamorte si alzò dal letto e iniziò a giravi intorno osservando la stanza.  Il letto si trovava nel mezzo della camera, aveva davanti il camino con due poltroncine e un pouf, un inquietante quadro di lei diciassettenne che mostra con fierezza il Marchio Nero e due enormi finestre con dei pesanti tendaggi; a sinistra e destra c' erano mensole stracolme, un comodino e due librerie piene di libri principalmente di magia oscura; dietro c' era invece la porta e i suoi armadi. Sul pavimento di pietra nera vi erano due tappeti (di lino nei bordi, seta nel rivestimento e cashmere nell' imbottitura) identici ma di differenti grandezze, rappresentavano lo stemma Serpeverde, il più grande era sotto il letto da cui per buona parte fuoriusciva, il più piccolo si trovava invece davanti al caminetto; sul soffitto di puro platino ( in mancanza dell'argento era quello che più ne ricordava il colore) invece si muoveva sinuoso un Marchio Nero gigantesco che allo scoccare di ogni ora da verde diventava nero e viceversa grazie a una magia cambia colore. Bellatrix pensò a cosa fare, sapeva che avrebbe dovuto farsi visitare dal guaritore dei mangiamorte e che avrebbe dovuto riposarsi, ma non poteva. Se si fosse fatta visitare di certo il guaritore avrebbe avvertito Colui Che Non Deve Essere Nominato, e lui non l' avrebbe mandata in missione con gli altri finche non fosse uscita dalla convalescenza, e gli altri ( escluso qualcuno) non erano proprio sveglissimi, e senza qualcuno di esperto come lei... Non osava neanche pensarci. In più un periodo di riposo era da escludere, Lord Voldemort le aveva assegnato delle pericolosissime missioni segrete che solo lei poteva portare a termine, e di certo lei non si sarebbe tirata indietro davanti a un simile e inestimabile onore, nè avrebbe permesso a qualcun' altro di riceverlo al posto suo entrando nelle grazie del suo suo suo suo Suo SUO Signore, magari rimpiazzandola nel ruolo di più fedele. A questo pensiero i suoi occhi si accesero di odio per l' eventuale mangiamorte, e una rabbia incontrollabile le salì lungo il corpo: nessuno poteva essere più fedele di lei, nessuno! Se avesse dovuto sarebbe morta, ma non avrebbe deluso il SUO SIGNORE, no, non l' avrebbe deluso, sarebbe partita per le missioni di cui le aveva parlato il Suo Padrone e sarebbe tornata vincitrice o morta! Non sarebbe più accaduto un fiasco simile a quello di quel giorno, no non sarebbe più accaduto! Bellatrix iniziò ad ansimare, il cuore le batteva così velocemente che avrebbe potuto  sfondarle la cassa toracica e i suoi bellissimi occhi neri le si riempirono di lacrime che questa volta, però, scesero sulle candide guance. Soffriva al solo pensiero di essere rimpiazzata, lei non poteva, lei non voleva permettere che ciò accadesse. Si sedette nuovamente sul letto presa da un pianto convulso. Lei, solo lei gli era veramente fedele, solo lei lo venerava, solo lei riconosceva in lui il Suo Signore, solo lei l' avrebbe seguito anche all' Inferno, solo lei lo stimava davvero, solo lei lo a...! No! Bellatrix fermò quel pensiero prima che potesse concludersi. Lei non provava sentimenti per nessuno, provava solo fedeltà per il Signore Oscuro! Niente, niente di più. Il Padrone le aveva detto di non provare sentimenti, e lei gli ubbidiva sempre, anche se era doloroso. Lei gli ubbidiva sempre, sempre! In quel momento qualcuno bussò alla sua porta, la strega si sistemò in modo da nascondere il pianto ed entrò Lord Voldemort. " Padrone! " disse la mangiamorte inginocchiandosi al suo cospetto.  
  
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