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Autore: Ran_neechan    28/12/2010    6 recensioni
La sabbia rovente mi ustionò totalmente i piedi mentre percorrevo il piccolo tratto che mi separava da mio padre. Misi a terrà ciò che portavo con me e poggiando le mani sulle ginocchia piegate mi soffermai a scrutare l’immensa distesa d’acqua fresca perdendomi in un sogno di refrigerio.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The cruelest month
 

 
 
“Desidera ancora del te freddo signor Saotome?”
La voce aggraziata di Kasumi risuonò chiara fra il vociare sconclusionato del mio inferno personale, curioso spostai pigramente lo sguardo verso mio padre e il mio peggior nemico.
“Idiota…” borbottai osservandolo sventolare in aria uno dei suoi soliti cartelli, mentre con l’altra zampa stringeva goffamente un rastrello colorato.
I passanti scrutavano allibiti e quasi terrorizzati quell’ enorme panda bagnato creare castelli di sabbia in riva all’oceano azzurro, mentre qualche bambino più coraggioso degli altri si avvicinava al fine di  ammirare meglio l’enorme ammasso informe di sabbia e acqua.
Scossi  leggermente la testa e con un sospiro sconsolato tornai a leggere uno dei miei manga preferiti, quando la maggiore delle sorelle Tendo mi richiamò.
“Ranma, lo porteresti gentilmente a tuo padre?” mi domandò con quel suo sorriso gentile, porgendomi il vassoio.
Per una frazione di secondo soppesai i pro e i contro della sua richiesta:
Se il caldo era torrido qui ,sotto l’ombra fasulla del nostro riparo in tela, come sarebbe stato esporsi direttamente ai raggi di quel sole cocente?!
Un Inferno! Ecco come sarebbe stato.
Ma ahimè mi era quasi impossibile rifiutare una richiesta fatta dalla dolce Kasumi, così pronto allo scontro mi alzai imbronciato.
La sabbia rovente mi ustionò totalmente i piedi mentre percorrevo il piccolo tratto che mi separava da mio padre. Misi a terrà ciò che portavo con me e  poggiando le mani sulle ginocchia piegate mi soffermai a scrutare l’immensa distesa d’acqua fresca perdendomi in un sogno di refrigerio.
Alla realtà mi riportò l’ impatto del legno contro la mia testa e la sabbia finitami in bocca.
Infuriato alzai il capo strappando dalle mani il cartello che era solito usare e lessi velocemente le poche righe scritte in una calligrafica quasi incomprensibile.
Un attimo dopo gli sbraitai contro tutto ciò che pensavo del suo maledettissimo castello di sabbia. “E’ orribile chiaro? La cosa più brutta che io abbia mai visto!” affermai concludendo con una sonora pernacchia.
Quello sciagurato di un genitore offeso dalla mia critica mi lanciò contro uno dei secchielli rossi e
l’acqua presente al suo interno precipitò come attratta da una calamita verso di me, ma grazie alla mia nota agilità con un colpo di reni balzai in aria salvandomi giusto in tempo.
“E’ inutile!” urlai trionfate all’indirizzo di mio padre. “Sei troppo lento.”
Odiavo trasformarmi in ragazza e odiavo il caldo.
Atterrai leggero con la punta dei piedi sul suolo morbido urtando leggermente con le spalle qualcuno che doveva essere arrivato dietro di me da poco, sorpreso mi voltai.
Un Akane in un aderente e striminzito costume da bagno mi osservava con cipiglio imbronciato.
Battei ciglio una, due volte.
Poi scoppiai a ridere così forte che lo stomaco prese a dolermi.
“Si può sapere cosa ti fa  ridere?” esclamò lei inacidita aggiustandosi la ciambella a forma di paperella gialla che portava in vita.
Tossì nel tentativo di fermare le risa.
“Nulla nulla…” mi affrettai a rispondere agitando le mani davanti al volto, mentre gli angoli della bocca tendevano ancora verso l’altro.
In una situazione diversa le avrei risposto tranquillamente che era totalmente ridicola e per nulla carina agghindata a quel modo, ma conoscendo la reazione del maschiaccio preferì evitare…
Non avevo la minima intenzioni di volare via chissà dove e passare ore intere sotto al sole cocente solo per tornare al mio amato ombrellone.
“Piuttosto, Baka perché non ti decidi a farti un bagno? Finirai con liquefarti in qualche angolo della spiaggia di questo passo.” Affermò puntando i sui caldi occhi castani nei miei.
“Non ci penso nemmeno!” Dichiarai indignato da quella proposta, tanto che voltai  stizzito il capo dalla parte opposta a quella in cui si trovava la mia per nulla adorabile fidanzata.
“Come preferisci…” Mi disse con aria di sufficienza  prima di darmi le spalle  e  incamminarsi lentamente nell’acqua fresca, evidentemente per lasciar perdere così il discorso doveva far molto caldo anche a lei.
Imbronciato mi voltai lentamente ad osservala e il mio sguardo, maledetto lui, si posò proprio dove non avrebbe dovuto.
Deglutì a vuoto imponendomi la calma.
Chissà perché in quel preciso momento mi sembrò che il caldo fosse diventato ancora più insopportabile.
Dannazione!
 
 

Non c’era nulla da fare quelli erano proprio dei mesi crudeli.

 
 
 
 
 
NdA
 
Ho eliminato tutte le mie storie dalla rete perché alcune non mi soddisfacevano più e altre erano lì a marcire da fin troppo tempo. Non so se tornerò nuovamente a scrivere... ormai non lo faccio da anni… Però ci tenevo a lasciarvi qualcosa della mia “carriera” di autrice, così ho rispolverato Cruelest Month (che faceva parte della raccolta Karera) apportando qualche piccola ed insignificante modifica. Buona ri-lettura.
 
Ja ne Ran.
  
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