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Autore: maude17    29/12/2010    4 recensioni
Durante la mia carriera mi erano capitati clienti di tutti i generi: c’erano quelli che ti pagavano subito come per sottolineare che non sei nulla per loro, solo un divertimento, ed erano specialmente gli uomini sposati a farlo; quelli che dovevi pregare in ginocchio per darti i soldi, e per fortuna ne ho incontrati ben pochi; quelli che ti tenevano tra le braccia dopo l’amplesso come segno di appartenenza, anche se non era vero, ma era solo il post-orgasmo a renderli così dolci, ed erano specialmente gli uomini single; poi c’erano quelli perversi, che ti chiedevano di tutto, fregandosene dei tuoi desideri; quelli violenti e ogni amplesso con loro era quasi uno stupro; quelli che a malapena li sentivi; quelli che non duravano niente; e, infine, quelli come lui, che erano un insieme di tutte le sensazioni che si potevano provare, di tutti modi di fare l’amore, quella capacità di essere passionali e dolci allo stesso tempo, si, tutto questo era Marco e mi manca da morire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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{So cosa molti di voi penseranno: che sono una poco di buono, una madre irresponsabile.
Ma voglio raccontarvi tutto. Dal principio.
Tutti i perché della mia storia.}


 

Capitolo 1. L'inizio.





Mi chiamo Megan Scott, ho venticinque anni e sono una prostituta.
La mia storia incominciò dieci anni fa, quando ne avevo solo quindici. 
Era una fredda sera di novembre, io e Carol, la mia migliore amica di allora, stavamo andando ad una festa per i ragazzi “fighi” della scuola.
Eravamo state invitate da Matt Stevenson, il vicecapitano della squadra di basket, ovviamente il ragazzo più carino della scuola, come capita sempre in tutti quei film romantici che prevedono la ragazza sfigata che si innamora del ragazzo figo che non la considererà mai.
Beh, si ecco. Più o meno era così, fino a quando non ci chiese di andare alla festa.
Stavamo entrando nella villa dei genitori di Carl Barney, lo sfigato ricco della scuola che prestava la casa per le feste... beh stavamo entrando con i nostri vestitini sexy comprati per l’occasione, ovviamente tutte tirate a lucido, quando Matt mi chiamò da dietro la casa.
-Ehi Meg! Vieni qui devo farti vedere una cosa!-, mi sorrise sornione.
-Vai! Potresti essere scopata dal ragazzo più carino della scuola Meg!-, mi disse Carol entusiasta, spingendomi verso il ragazzo. 
-Oddio non ci posso credere!-, esclamai entusiasta.
-Andiamo dolcezza vieni qui-, mi richiamò Matt.

-Vado! Ti racconto poi!-
-Vai!-, ripetè Carol con un velo di invidia. 
-Arrivo!-, gridai verso Matt.
Mi avvicinai a lui cercando di non cadere dai tacchi altissimi di mia madre, presi di nascosto oltretutto, non potevo romperglieli. 
Quando arrivai mi prese con forza un braccio e mi spinse contro il muro. 
-Sei molto bella stasera-, sussurrò roco.
-Gr..-, le mie parole furono interrotte dalla sua lingua prepotente dentro la mia bocca.
Era il mio primo vero bacio ed era fantastico: la sua lingua giocava con la mia con possessione ed eccitazione.
E poi, accipicchia! Era Matt Stevenson, non un ragazzo qualunque!
Mi morse un labbro mentre
 percorreva la mia coscia scoperta con la mano e si fermò appena prima del limite delle mie mutandine, sempre senza smettere di baciarmi.
-Matt è meglio andare dentro- dissi con la sua lingua tra i miei denti.
Lui gemette, spalmandosi contro di me, completamente.
Era eccitato e potevo sentirlo distintamente contro il mio bacino.
Mi dava dei leggeri colpi contro il ventre per farmelo sentire, quanto era eccitato. 
-Andiamo Matt...-, sussurrai presa un po' dal panico.
Non mi piaceva come stava andando la cosa... 
Lui sbuffo ma si spostò e mi lasciò andare.
Senza avermi prima riservato un'occhiata storta.
Cercai di ricompormi meglio che potevo. 

-Si entriamo che devo farti provare una cosa-, disse poi con un sorriso malvagio e uno sguardo illuminato da non so quale idea. 
Lo seguii e mi portò nel tavolo dove erano seduti alcuni suoi amici: Anthony Roberts, James Mckenzie, David Brooks e Dylan Sommers. 
-Ehi ragazzi, lei è Megan! Deve provare quella cosa-, li salutò con un sorriso d’intesa calcando sulle parole "lei" e "quella".  
-Hai bisogno di Chuck?-, chiese Anthony.
-Forse, non penso che accetterà di sua spontanea volontà-, sghignazzò James. 
Le gambe incominciarono a tremarmi quando l’amico fece un cenno dietro di me.
Cosa non pensava accettassi di mia spontanea volontà?!
E chi diavolo era Chuck?!

La risposta all’ultima domanda arrivò subito.
Mi voltai e un omone alto come minimo un metro e novanta, di colore e muscoloso sovrastava il mio misero metro e sessanta. 

-Hai bisogno James?- chiese. 
-Si, lei ha bisogno di te-, mi indicò.
-Io?- chiesi. –Io non ho bisogno di nessuno. Grazie per l’interessamento comunque-, sussurrai con la voce tremante.
Stavo incominciando ad avere davvero paura.
Perchè non ero rimasta con Carol?!

Tutti scoppiarono a ridere.
-Come sei sciocca Megan-, mi sussurrò Matt all'orecchio per poi infilare una mano dentro al mio vestito e stringendomi un seno con forza.
Gemetti, sia per il male ma anche per il poco piacere che mi aveva provocato.
-Dicono tutti così-, riprese Dylan.

-Tutti chi!?- mi staccai e mi voltai verso Matt che sghignazzava ancora. –Matt!?-
-Tranquilla non sentirai nulla, farò piano. Te lo prometto-, mi leccò il collo e mi mise le mani sul sedere avvicinandomi al suo bacino, sopra al quale mi fece strusciare con forza.
Lui gemette poi si staccò e si rivolse a Chuck.
-Fai in fretta, non credo di poter resistere ancora per molto-, e indicò l'evidente eccitazione presente nei suoi pantaloni.

Mi volta per guardare Chuck, spaventata, ma non feci in tempo a vederlo che tutto diventò nero e persi i sensi. 


 

Mi svegliai in una stanza buia: ero sdraiata sopra ad un letto tutto disfatto.
-Matt?-, chiesi confusa.
Non mi rispose nessuno.
Tastai il letto e sentii sotto le mie mani un tessuto un po’ troppo familiare: quello della mia biancheria. 
Mi accorsi solo in quel momento di essere nuda, sopra un letto, dopo aver perso i sensi.
Mi alzai in fretta: mi girava la testa e per poco non ricaddi sul letto.
-Matt!?-, riprovai, la mia voce tremava. 
Ero terrorizzata.
Forse… avevano visto che avevo caldo e mi hanno spogliata…
Forse… forse…
Scoppiai a piangere incapace di crede anche solo ai miei pensieri. 
Perché avevo lasciato Carol?! Perché non l’avevo seguita?!
Ma Matt non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
Purtroppo non riuscivo a convincere neanche me stessa. 
Per terra vedevo il mio vestito e i pantaloni di qualcun altro.
Mi rivestii in fretta, presi le scarpe in mano e uscii da quella stanza maledetta.
Non mi preoccupai neanche di avere tutto il trucco sbavato e di sembrare una poco di buono.
-Carol!- gridai quando l’ebbi vista attaccata con delle ventose ad un ragazzo leggermente invadente.
-Ehi Meg! Che è successo?-, chiese noncurante. 
-Matt-
-Lo avete fatto?!- chiese entusiasta.
-Si, ma…-
-E’ fantastico Meg!-, non mi lasciò finire e mi abbracciò di slancio dopo essersi staccata dalla piovra al suo fianco.  
-No, non lo è Carol! Mi ha violentata! Non ero cosciente!-
-Cosa?! Non ti ho sentita! La musica è troppo alta!-
-Mi ha violentata!-, ripetei alzando il tono della voce e con le lacrime agli occhi.
-Non capisco!-, gridò in risposta lei.
-Dobbiamo andare a casa!-
-Io resto ancora qui! Vai pure tu se vuoi!-, disse guardandomi male. –E mettiti a posto il trucco e i vestiti! Sembri una puttana conciata così!-, e si voltò per tornare al suo nuovo ragazzo, se si poteva definire tale. 
La guardai scioccata prima di andarmene di corsa da quella casa.
Come aveva potuto dirmi una cosa del genere?! Era mia amica!
Mi sentivo tradita, violata, strana, ingombrante.
I miei genitori mi avrebbero ucciso, questo era sicuro.
Si erano raccomandati di non dare confidenza a nessuno e di non separarmi da Carol!
-Mamma! Papà!-, gridai sbattendo la porta di casa.
-Meg?! Che succede?!- chiese mia madre preoccupata. 
Mi buttai fra le sue braccia mentre piangevo disperata.
Non riuscivo ancora a credere a quello che mi era successo!
-Charlie!-, gridò lei.
-Che succede Samantha?-, mio padre era in sala che guardava la TV.
-Guarda tua figlia!-
-Che ti hanno fatto Megan?-, era preoccupato, lo sentivo dalla sua voce.
E ora? Glielo dicevo o no?
Era imbarazzante, mi ero lasciata convincere da un ragazzo sconosciuto ad andare ad una festa dove non conoscevo nessuno.
Mi ero lasciata trascinare dietro ad una casa da solo con questo ragazzo.
Avevo lasciato Carol.
Era colpa mia, dopotutto, quello che era successo!
E poi erano persone all'antica e mi avrebbero guardata come una cosa orribile, una cosa da buttare
-Ho… litigato con Carol! A morte!-, dissi la prima cosa che mi venne in mente, anche se sapevo che non poteva reggere molto.
-Ah… pensavo fosse una cosa seria Megan!- disse mio padre arrabbiato ma comunque tranquillizzato. 
Se l'era bevuta, incredibile. 
-Scusa se ti ho fatto preoccupare. È che è la mia migliore amica e ci sono rimasta male, tanto-
-Vai in camera tua!-, m'intimò mia madre arrabbiata.
Corsi in camera mia piangendo: avevo mentito e mi sentivo male, ma avrei dovuto imparare a farlo.
Dopotutto dirgli così era meglio di dirgli la verità: sarei diventata la loro vergogna.
Mi buttai sotto la doccia: volevo togliere tutti i residui di quello stronzo.
Non volevo più sentire il suo odore sulla mia pelle.
Quando uscii presi il vestito e incominciai a tagliarlo con le forbici in mille pezzettini, poco importava che era costato un patrimonio! 
Non volevo nessun ricordo di quella notte!
Andai, in seguito, a mettere al loro posto le scarpe di mia madre.
Non le volevo neanche vedere, ma quelle, purtroppo, non potevo buttarle via.
Dopo mi sdraiai sul letto e incominciai a piangere, di nuovo; e continuai finché il sonno non prese il sopravvento su di me, facendo finire finalmente quell'orribile giornata.  



Note dell'autrice:


Di nuovo qui, gente! 
Questo è un altro sclero pomeridiano xD
E' un capitolo corto, ma ho intenzione di farli tutti così i capitoli, non troppo lunghi se no stancano xD
E' una storia che mi è venuta in mente così, senza un particolare motivo o fatto!
Spero che comunque non sia stato un capitolo orribile ò-ò
Sul capitolo, beh Megan aveva paura dell'opinione dei suoi genitori, cosa comprensibile, ma molto stupida! Però era una ragazzina di 15 anni, ingenua e spaventata, quindi il suo cervellino non era al massimo in quel momento ù.ù
L'amica Carol, beh si è una poco di buono. Megan si confida con lei ma questa non l'ascolta e questo la fa spaventare ancora di più, specialmente il suo commento poco carino quando la vede in condizioni poco consone. 
E da qui ha inizio tutta la sua storia: una festa adolescenziale, troppo alcool, un ragazzo bello e stronzo e un'amica espansiva!
Grazie a tutti coloro che leggeranno e/o recensiranno!

  
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