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Autore: Dea Elisa    29/12/2010    1 recensioni
“Sembra un po’ come il primo giorno” mormorò con un pizzico di nostalgia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristiana Gandini, Riccardo Malosti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Addio

28 settembre 2010

 

“Non avevi detto che te ne andavi?”

“Infatti me ne vado.”

Riccardo alzò la scatola di cartone con i pochi effetti personali che teneva custoditi nel suo armadietto, che lasciò aperto con la chiave inserita nella serratura.

“Sembra un po’ come il primo giorno” mormorò con un pizzico di nostalgia.

“Solo che il primo giorno…” Cristiana aveva un groppo in gola e dovette deglutire più volte per formulare la frase. “Il primo giorno non sapevamo quando sarebbe finita. Io, sinceramente, speravo non finisse.”

“Niente è per sempre. Non un matrimonio, non una separazione, non… un’amicizia. Prima o poi tutto finirà.” La sua concezione pessimistica andava ribadita anche in quel momento.

 “Devi proprio?”

Malosti si voltò a guardare la donna.

Devo proprio starti a sentire, Gandini?”

 Cristiana girò le spalle. “Ti facilito le cose, allora.” Aprì la porta ed uscì lasciandola sbattere.

 

Riccardo sapeva benissimo che quella donna non era per niente d’accordo con la sua scelta di accettare quel lavoro – molto più retribuito di quello attuale – a Roma.

Diceva di volerci andare perché aveva qualche parente che poteva anche ospitarlo prima di aver trovato una sistemazione stabile.

Riccardo sapeva anche che gli sarebbe mancato quell’ospedale che profumava ancora di nuovo, coi macchinari che luccicavano come appena comprati, con le poche infermiere che si conoscevano a memoria e che conoscevano altrettanto bene le situazioni sentimentali di chiunque.

Gli sarebbe mancato Sergio e il suo tira e molla con Giulia; gli sarebbero mancati persino Valerio e Laura che sembrano essersi riappacificati.

Ma gli sarebbe mancata Cristiana? Quella donna con cui passava più tempo a litigare che a parlare come persone civili, quella donna che aveva baciato ma ancora non aveva idea del tipo di sensazioni che avesse provato, quella donna che gli era sempre accanto, anche se lui mostrava il disinteresse più totale.

 

Nel frattempo Cristiana si era rifugiata in sala operatoria, dove Esther stava sistemando alcuni strumenti sterilizzati sui relativi carrelli.

“Dottoressa, c’è un’emergenza?”

“No, volevo stare un po’ sola.”

“E se qualcuno avesse bisogno di lei?”

Nessuno ha bisogno di me, si disse abbassando lo sguardo alle piastrelle illuminate dalla debole luce al neon.

“Mi cercherà.”

 

***

 

Sergio diede a Malosti una pacca sulla spalla.

“Hai salutato Cristiana?”

L’uomo tentò di inventarsi su due piedi una bugia da rifilare all’amico, ma si impappinò e Sergio lo zittì azzoppando subito la sua istintiva creazione: “Perché non l’hai fatto?”

“Perché non la vedo da questa mattina” allargò le braccia già avvolte dal giaccone.

“Te ne pentirai.”

“Lo so, ma non ho altra scelta.”

“Valla a cercare” non demorse il primario. “Partirai con meno rimpianti.”

“Non posso rimanere. Stanotte voglio riposare, ho l’aereo molto presto. E chissà dove si è cacciata Cris-”

Si volse nella direzione verso la quale stava guardando Sergio, ossia dietro di lui.

E la vide.

Bella come sempre.

Ma forse un po’ più triste del solito.

“Dove ti eri cacciata?” esordì con tono aggressivo.

Per tutta risposta Danieli gli affondò un pugno dietro la schiena, lasciandolo senza fiato.

Malosti riconobbe il modo brusco impiegato in quell’approccio e le si avvicinò cauto, mentre leggeva nei suoi occhi solo dolore.

“Mi dispiace, Cristiana.”

L’abbracciò forte e impresse nella mente il profumo dei suoi capelli su cui appoggiò una mano per tenerla ancora più vicina.

“Per tutte le brutte cose che ti ho detto, per lasciarti qui da sola in mezzo a quattro cretini, perché non potrai più rincorrermi nelle tue fantasie.”

 

A Cristiana salì un po’ d’angoscia.

Quella di sapere benissimo che non stesse vivendo in un incubo, e quella corrispondente di essere nella realtà.

Dove doveva rimanere per tutto il resto della sua vita.








Non ho mai pubblicato nulla di questi due personaggi, ma sono coloro sui quali ho scritto di più.
Questa non è nemmeno la miglior ff che ho scritto su di loro, ma è la prima che ho trovato nella cartella relativa (non per niente inizia per A); volevo solamente contare quante anime conoscono questa serie, trasmessa fino all'ottavo episodio e poi rimessa in onda un anno dopo in seconda serata (su Rai2).




   
 
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