Addio
28 settembre 2010
“Non avevi detto
che te ne andavi?”
“Infatti me ne
vado.”
Riccardo alzò la
scatola di cartone con i pochi effetti
personali che teneva custoditi nel suo armadietto, che
lasciò aperto con la
chiave inserita nella serratura.
“Sembra un
po’ come il primo giorno” mormorò con un
pizzico di nostalgia.
“Solo che il primo
giorno…” Cristiana aveva un groppo in
gola e dovette deglutire più volte per formulare la frase.
“Il primo giorno non
sapevamo quando sarebbe finita. Io, sinceramente, speravo non
finisse.”
“Niente
è per sempre. Non un matrimonio, non una
separazione, non… un’amicizia. Prima o poi tutto
finirà.” La sua concezione
pessimistica andava ribadita anche in quel momento.
“Devi
proprio?”
Malosti si voltò
a guardare la donna.
“Devo
proprio
starti a sentire, Gandini?”
Cristiana
girò le
spalle. “Ti facilito le cose, allora.”
Aprì la porta ed uscì lasciandola
sbattere.
Riccardo sapeva benissimo
che quella donna non era per
niente d’accordo con la sua scelta di accettare quel lavoro
– molto più
retribuito di quello attuale – a Roma.
Diceva di volerci andare
perché aveva qualche parente che
poteva anche ospitarlo prima di aver trovato una sistemazione stabile.
Riccardo sapeva anche che
gli sarebbe mancato
quell’ospedale che profumava ancora di nuovo, coi macchinari
che luccicavano
come appena comprati, con le poche infermiere che si conoscevano a
memoria e
che conoscevano altrettanto bene le situazioni sentimentali di chiunque.
Gli sarebbe mancato Sergio e
il suo tira e molla con
Giulia; gli sarebbero mancati persino Valerio e Laura che sembrano
essersi
riappacificati.
Ma gli sarebbe mancata
Cristiana? Quella donna con cui
passava più tempo a litigare che a parlare come persone
civili, quella donna
che aveva baciato ma ancora non aveva idea del tipo di sensazioni che
avesse
provato, quella donna che gli era sempre accanto, anche se lui mostrava
il
disinteresse più totale.
Nel frattempo Cristiana si
era rifugiata in sala
operatoria, dove Esther stava sistemando alcuni strumenti sterilizzati
sui
relativi carrelli.
“Dottoressa,
c’è un’emergenza?”
“No, volevo stare
un po’ sola.”
“E se qualcuno
avesse bisogno di lei?”
Nessuno
ha bisogno
di me, si disse abbassando lo sguardo alle piastrelle
illuminate dalla
debole luce al neon.
“Mi
cercherà.”
***
Sergio diede a Malosti una
pacca sulla spalla.
“Hai salutato
Cristiana?”
L’uomo
tentò di inventarsi su due piedi una bugia da
rifilare all’amico, ma si impappinò e Sergio lo
zittì azzoppando subito la sua
istintiva creazione: “Perché non l’hai
fatto?”
“Perché
non la vedo da questa mattina” allargò le braccia
già avvolte dal giaccone.
“Te ne
pentirai.”
“Lo so, ma non ho
altra scelta.”
“Valla a
cercare” non demorse il primario. “Partirai con
meno rimpianti.”
“Non posso
rimanere. Stanotte voglio riposare, ho l’aereo
molto presto. E chissà dove si è cacciata
Cris-”
Si volse nella direzione
verso la quale stava guardando
Sergio, ossia dietro di lui.
E la vide.
Bella come sempre.
Ma forse un po’
più triste del solito.
“Dove ti eri
cacciata?” esordì con tono aggressivo.
Per tutta risposta Danieli
gli affondò un pugno dietro la
schiena, lasciandolo senza fiato.
Malosti riconobbe il modo
brusco impiegato in
quell’approccio e le si avvicinò cauto, mentre
leggeva nei suoi occhi solo
dolore.
“Mi dispiace,
Cristiana.”
L’abbracciò
forte e impresse nella mente il profumo dei
suoi capelli su cui appoggiò una mano per tenerla ancora
più vicina.
“Per tutte le
brutte cose che ti ho detto, per lasciarti
qui da sola in mezzo a quattro cretini, perché non potrai
più rincorrermi nelle
tue fantasie.”
A Cristiana salì
un po’ d’angoscia.
Quella di sapere benissimo
che non stesse vivendo in un
incubo, e quella corrispondente di essere nella realtà.
Dove doveva rimanere per tutto il resto della sua vita.
Non ho mai pubblicato nulla di questi due personaggi, ma sono coloro sui quali ho scritto di più.
Questa non è nemmeno la miglior ff che ho scritto su di loro, ma è la prima che ho trovato nella cartella relativa (non per niente inizia per A); volevo solamente contare quante anime conoscono questa serie, trasmessa fino all'ottavo episodio e poi rimessa in onda un anno dopo in seconda serata (su Rai2).