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Autore: Writer96    29/12/2010    6 recensioni
"Brutto coso idiota, inutile e assolutamente i..i..i.. (quando insulto qualcosa cerco sempre di farlo usando sempre la stessa lettera.. ) indisposto, ecco, indisposto a collaborare, cosa credevi di fare, eh? Come se non sapessi che io ho una bacchetta dolce dolce, cara cara che è pronta a scagliarti addosso un incantesimo che ti ricorderai a vita! Aarg!-
-Ehm, ‘Mione? Cosa avrei fatto di tanto grave per meritarmi una punizione del genere?- " Fanfiction su Ron/Hermione con piccolissimo accenno Harry/Ginny partorita dalla mia mente mezza matta dopo troppo greco. Writer96
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ta-Da!! Writer96 è tornata.. dopo addirittura due giorni di assenza. Okay, pensate pure che io sia una montata.. molto probabilmente lo so.. ma adoro scrivere storie.. perciò.. eccone a voi un’altra.. Vi avviso anche che probabilmente pubblicherò qualche piccolo drabble.. dal carattere più malinconico. Kisses Writer96

POLLO, IO BRUCIO D’AMORE PER TE

Altro che andare in cerca di Maghi Oscuri. Quello non era NIENTE. Niente, in confronto all’idea di dover fare ciò che sto facendo. Probabilmente, la maggior parte delle persone non mi saluterebbe ora, per strada, né mi chiederebbe l’autografo. Il fatto che le dimensioni del mio ego siano aumentate proporzionalmente al numero di libri che ho letto durante gli ultimi otto anni, cioè dal mio arrivo a Hogwarts, non aiuta ASSOLUTAMENTE ora. Chi mai riconoscerebbe Hermione Granger con un gatto marrone in testa e i vestiti completamente imbiancati dalla farina? E sottolineo che il mio gatto è ROSSO. Ebbene sì, ho deciso di imparare a cucinare. Ma più che cucinare, cioè che faccio io è un cercare di non dare fuoco all’intera casa mentre accendo un fornello per mettere a bollire l’acqua. Perché come dice sempre il mio Ron, posso leggere quante cavolo di cose mi pare ma per dire di sapere qualcosa bisogna anche SAPERLA fare. Ehhh, che filosofo.. Caspita, però se tutti i filosofi fossero così altro che platee vuote mentre tengono convegni.. Ci sarebbe la CACCIA AL FILOSOFO. Non che a me interessi, sia chiaro. Punto solo ad un esemplare, IO.. Tralasciando i miei vaneggiamenti amorosi, stavo parlando del fatto che sto cercando di imparare a cucinare. Da quando vivo da sola non faccio altro che comprare cibi surgelati oppure elemosinare cibo da Mamma Weasley. Vorrei riprendere la GiraTempo che avevo durante il terzo anno, per poter tornare indietro, anche se solo per pochi attimi. Tornare a quando vivevo con i miei genitori in una casa poco fuori Londra e le mensole sopra il pianoforte erano piene di foto di noi tre o io con un cappello buffo o con il mio primo libro in mano. Non che non ami la realtà di adesso, sia chiaro. E’ solo che prima era.. beh, era diverso. Non aprivo la porta che dava su una casa vuota e fredda, priva di alcun profumo particolare e di chiacchiere o di musica soft. Prima, quando tornavo da Hogwarts d’estate trovavo mia madre nella sua solita vestaglia blu che mi stringeva forte al petto, mentre mio padre mi diceva :- Ci sei mancata, piccola. – Mia madre adorava cucinare. Diceva che una donna che sa cucinare è affascinante ed interessante per un uomo. E (ma questa l’ho aggiunta io, in seguito) se l’uomo in questione è particolarmente golosa, tanto meglio.

Ma torniamo alla mia cucina. Ovviamente non c’è niente che non possa riparare con un bel Gratta e Netta, chiaro, ma fa un certo effetto vedere la cucina assolutamente disordinata. Guardo l’orologio, misteriosamente salvo anche dopo che una valanga di farina mi ha investita, e vedo che sono le sette.
Okay, Granger, niente panico. Hai esattamente trenta minuti per trovare qualcosa da cucinare, sistemarti, preparare la tavola ed aspettare i tuoi migliori amici arrivare. A questo pensiero mi si contrae lo stomaco, perché ripenso a quanto io sia andata vicina dal perderli, tutti e tre, Harry, Ginny e Ron. Harry, che ha salvato tutti, non solo me e che ha avuto abbastanza coraggio da pensare di poter amare comunque e incondizionatamente, ancora. Ginny, la grintosa rossa che è inevitabilmente diventata la mia migliore amica e che conosce ogni cosa di me, che ha lottato, anche lei, per poter finalmente ottenere quell’amore che non ha niente di platonico (O Herm, che, siamo fissate con la Grecia, oggi?) e poter essere meritatamente felice. E poi Ron. Ron, che mi ha fatta piangere e arrabbiare e soffrire, ma che mi è stato sempre accanto e che mi ha sostenuta, che mi ha capita (certo, metà delle volte, ma mi ha pur sempre capita..) e del quale, orami si sarà capito, sono irrimediabilmente innamorata. Comunque, meglio non pensare a dopo, c’è già abbastanza da fare adesso (ed ecco una tipica frase made in Ron.. ). Sistemo la cucina, non certo con pochi colpi di bacchetta come parecchie persone potrebbero pensare. Il fatto che io sia una strega non necessariamente significa che io sia anche capace di fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento con velocità incredibile.. Bene, adesso la tavola. Mi piace da morire preparare il tavolo, mi da l’idea di qualcosa di intimo e familiare. Mi piace scegliere i tovaglioli abbinati alla tovaglia con cura e allineare perfettamente le posate accanto ai piatti, perpendicolarmente ai bicchieri. Ditelo, ditelo pure che sono maniacale. Come se non me lo fossi sentita dire almeno un milione di volte. Risolto il problema tavolo, ecco ripresentarsi il problema cena. Bene. Perfetto. Ora io dove diamine lo trovo qualcosa da mangiare e veloce da preparare alle sette e un quarto di sera di sabato, tra l’altro? Un’illuminazione improvvisa mi coglie: R O S T I C  C E R I A. Sotto casa mia, “Gusto e qualità in pochi minuti” come dice l’insegna color verde vomito di drago che puntualmente mi tiene sveglia la sera. Finalmente ho trovato qualcosa alla quale serva quella dannatissima rosticceria. Corro verso la porta, afferrando la borsa e le chiavi di casa e un cappotto, tutto insieme, con una sola mano e cercando contemporaneamente di togliere le pantofole e di infilare le scarpe. Okay, nemmeno Super-Hermione (come mi ha soprannominata Gin) può riuscire a fare tutto ciò, perciò non dovrei stupirmi o arrabbiarmi contro qualcosa che non sia io stessa se tutto il contenuto della mia borsa (che essendo dotata di un incantesimo estensivo irriconoscibile contiene parecchia roba) si rovescia sul tappeto, rotolando anche sotto l’armadio. Beh, quando succedono cose come questa io riesco sempre a stupirmi e a perdere la razionalità. E difatti urlo, rivolta al lucidalabbra, che è rotolato sotto all’armadio ficcandosi in un angolo particolarmente polveroso e lontano:- Brutto coso idiota, inutile e assolutamente i..i..i.. (quando insulto qualcosa cerco sempre di farlo usando sempre la stessa lettera.. ) indisposto, ecco, indisposto a collaborare, cosa credevi di fare, eh? Come se non sapessi che io ho una bacchetta dolce dolce, cara cara che è pronta a scagliarti addosso un incantesimo che ti ricorderai a vita! Aarg!-
-Ehm, ‘Mione? Cosa avrei fatto di tanto grave per meritarmi una punizione del genere?- una voce dietro di me, che proviene dalla porta che ho lasciato aperta. Mi immobilizzo, inspirando ed espirando con calma, prima di voltarmi molto lentamente e vedere una testa rossa e un viso lentigginoso sbucare da dietro alla porta, mentre un sorprendente paio di occhi azzurri mi scruta con aria leggermente preoccupata. In mano, tengo il lucidalabbra incriminato e sembro davvero un’idiota mentre lo agito a mo’ di saluto davanti a Ron dicendo:- Oh, ciao, Ron. Ehm.. io.. veramente stavo urlando contro al lucidalabbra, insomma, ecco..-
Bene, Hermione, complimenti. Geniale trovata, quella di mettersi ad urlare tenendo la porta aperta! Mi rialzo, mentre Ron continua a scrutarmi, preoccupato dal fatto che io stessi urlando contro un lucidalabbra vestita come un muratore babbano. Non che lui sappia cosa sia un muratore babbano, sia chiaro, ma è per rendere l’idea di come sono vestita. Guardo l’orologio, poi Ron, poi di nuovo l’orologio e poi ancora Ron, prima di dire, molto stupidamente:- Sei in anticipo. E io stavo andando a comprare la cena. - Uh, pessima trovata, Mione. Come se non te ne fregasse niente della cena!
-S.. Scusa, pensavo ti facesse piacere, sai, visto che sono sempre in ritardo. Comunque, Harry e Gin hanno detto che avrebbero ritardato. Mi hanno mandato anche ad avvertire. E comunque, se ti interessa, ho portato un po’ di pollo arrosto di mia madre.- dice e intanto mi guarda, preoccupato per una mia reazione. Vorrei saltargli al collo, non soltanto perché è stato così carino da venire in anticipo per fare un favore a me ma anche perché mi impedisce di andare in giro a quest’ora messa così. Lo guardo, riconoscente e lo faccio sedere in cucina. Se proprio devo distruggere un pezzo di casa, meglio distruggere quello che ho già riconosciuto come “solido ed indistruttibile”. Cioè, indistruttibile mica tanto..
Corro in camera a prepararmi, mentre uno stupefatto Ron resta seduto in cucina a guardare la busta un po’ unta che tiene in mano senza sapere che fare. Cosa mi metto? Decido per i soliti jeans grigi e la maglia della scuola mentre cerco disperatamente qualcosa di più dignitoso delle mie pantofole a forma di Paperino gigante comprate tanto tempo fa a Disneyland. Vada per un paio di Converse, nere, senza pretese. Ai capelli rinuncio immediatamente. Se ne staranno lì, ritti per quanto vorranno. Ormai ho smesso di lottare contro di loro da innumerevole tempo..
Grattastinchi, forse per farsi perdonare di essere stato in giro tutto il giorno viene a strusciarsi sulle mie gambe, regalandomi così delle incantevoli striature rosse all’altezza del polpaccio. Mentre mi dirigo in cucina, un invitante profumo di pollo e di patate al forno mi avvolge completamente. Strabuzzo gli occhi, quando vedo Ron con addosso il mio grembiule affaccendarsi attorno al forno.
-Ron! Cosa.. Oh, grazie! Grazie mille, davvero!- urlo, mentre gli corro incontro, senza preoccuparmi di poter fare figuracce. Si gira di scatto abbastanza in fretta perché una sua mano colpisca la mia spalla facendomi così cadere. Ahi. Si precipita subito verso di me, cercando di capire se mi sono fatta male. Io lo guardo male, anche più del solito, se possibile.
-Grazie, Ronald. Se semplicemente ti bastava un ringraziamento orale bastava dirlo, non scaraventarmi via con una mano. – dico, acida, esagerando un po’. Okay, esagerando decisamente. Povero Ron..
Mi guarda, con la sua aria da cucciolo ferito che mi fa assolutamente perdere razionalità e dice, in tono sommesso:- Scusa  ‘Mione. Sbaglio sempre, quando si tratta di te. Pensavo di fare qualcosa di carino e ti trovo a terra urlando disperata contro un oggetto perché non hai fatto in tempo a preparare la cena. Mi metto a cucinare, corri verso di me e io, invece che rispondere come si deve ai tuoi ringraziamenti ti butto a terra. Scusa. – Ohoh. Fermi tutti, cosa voleva dire Ron con “sbaglio sempre con te?” Alzo gli occhi, incontrando i suoi, maledicendomi per averli resi tristi.
-Non dire così, mai. Tu non sbagli mai con me. Certo, a volte mi fai arrabbiare, va bene, ma ciò non vuol dire che sbagli. Se tutti sbagliassero come te, saremmo a posto. Lo dico sul serio, Ron . per me tu vai benissimo così come sei, non ti cambierei mai, nemmeno di una virgola. Mi piace quando ridi buttando indietro la testa, come faceva Sirius  e quando mangi e parli insieme, sputacchiando. Mi piace quando giochi a scacchi e vinci ed esulti come se avessi vinto la Coppa del Mondo di Quidditch. Mi piace quando mi dai della permalosa, della perfettina e della so – tutto – io. Ron, non cambiare. Resta per sempre così, il mio punto fisso. Ti prego!- esclamo e non so perché. Probabilmente, i vapori emessi dal pollo e dalle patate mi hanno stordita decisamente. O forse ho preso una forte botta in testa. Uh, probabile. Ron mi guarda, poi mi stringe, sussurrandomi :- Herm, se cambiassi tu cambierebbe il mondo. Il mio mondo. Cambierebbe tutto, perché il tutto senza di te non ha senso. Tu sei il tutto. Tu sei ciò che mi spinge a fare e ad andare avanti. Mione io.. io ti amo!-
Mi scioglierei, in effetti è aumentato il calore attorno a me. E’ come se.. ci fosse del fuoco attorno a noi. Cavolo..c’è del fuoco attorno a noi!
-Ron.. anche io ti dovrei dire che ti amo ed è vero, ma.. BRUCIA!- esclamo. Ma lui non capisce. Mi guarda e dice:- Cosa brucia? Ti sei fatta male? Herm, dimmelo!-
-No, Ron, il POLLO!- urlo, la voce stridula mentre cerco di vedere dove si trovi il fuoco. Ma Ron continua a capire.
-Pollo? Sarei io un pollo? Mione, ma che cavolo..- è ancora più confuso di prima.
-No, Ronald, IL POLLO STA BRUCIANDO! Corri!- urlo, mentre ci alziamo insieme e corriamo verso il forno. Insieme a molto fumo, esce anche un pollo annerito e immangiabile. Ron guarda il piatto, scoraggiato, mentre mi stringe il fianco con una mano. Mi giro verso di lui, togliendogli il piatto dalle mani e sollevandomi sulle punte, mentre gli prendo le guance tra le mani e poi sussurro:- Non ti preoccupare, è ora di trovare un’utilità alla rosticceria lì all’angolo..-
                                                                                                                                   THE END
Questa Ff è dedicata a;Allie. A lei che mi spinge a continuare e andare avanti e che scherza con me, sempre e comunque. Grazie, ;Allie che hai sbirciato questo titolo dal quale è uscita questa stupida fic.. J 
   
 
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