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Autore: smiles    31/12/2010    3 recensioni
In un modo o nell'altro le storie cominciano. Per Robert e Kristen però sembra essere diverso, le loro vite si toccano e poi si allontanano, il destino sembra avverso. Ma in un modo o nell'altro ce la faranno. O no?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JUST TO TRY
 Chapter One

«Kris! Dai Kris aspettami!» pronunciò correndo verso di me, con quel suo accento inconfondibilmente inglese. Era tutta la giornata che mi correva dietro e un po’ – ma poco, molto poco – mi dispiaceva. Io però avevo davvero altro per la testa.
«Ma che vuoi?» domandai voltandomi verso di lui, brusca. Si fermò a pochi passi da me e riconobbi nel suo sguardo una punta di delusione, ma forse l’avevo solo immaginato.
«L’altra sera ci siamo divertiti molto, no?» domandò come se cercasse da me un consenso «Pensavo che magari potevamo uscire ancora».
Sospirai, non mi piaceva dover sbriciolare le sue speranze. «Robert, io… Vedi non è un buon periodo per me, litigo spesso con Michael, finirei solo per incasinare anche te», abbozzai come scusa.
«Andiamo, lo sai che riesco sempre a farti ridere» rispose e sembrava quasi fiero di quella cosa, «ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!» continuò imperterrito buttandosi in ginocchio ai miei piedi. Riuscì a farmi sorridere, cosa davvero molto difficile.
«E va bene, ma questa è l’ultima volta ok?» dissi arrendendomi, era molto difficile dirgli di no perché sapeva essere incredibilmente persuasivo. Si alzò scrollandosi la polvere dalle ginocchia e mi rivolse un sorriso ampio, era sempre straordinariamente bello quando sorrideva. Kris ma che cazzo pensi? mi domandò il mio subconscio, da sempre cercavo di reprimere l’attrazione fisica che provavo per quel ragazzo.
«Grazie!» disse con un po’ troppa veemenza stampandomi un bacio sulla guancia. «Passo a prenderti tra trenta minuti esatti, aspettami nel tuo camerino» aggiunse e lo vidi allontanarsi correndo dall’altra parte del backstage. Risi scuotendo la testa, era il ragazzo più assurdo eppure anche il migliore che avessi mai conosciuto.

[…]

Erano ormai venti minuti che me ne stavo lì, seduta sull’unica poltroncina del mio camerino a fissare il mio riflesso nello specchio. Avevo chiamato Michael per dirgli che sarei uscita, evitando accuratamente di dire che sarei rimasta sola con Robert perché immaginavo che la cosa non gli sarebbe andata molto a genio. Ciò però non era bastato a risparmiarmi la sua sfuriata, aveva capito che sarei uscita con lui ed aveva cominciato ad urlarmi contro che aveva un secondo fine.
“Robert è solo un buon amico, non ha nessun secondo fine!” ricordai di avergli detto, ma sapevo perfettamente di star mentendo. Credevo di piacergli, in un certo senso, ma poteva anche darsi che mi stessi sbagliando. Perché lui mi piaceva davvero molto e tutto quello mi faceva paura.
Ormai avevo deciso, avrei lasciato Michael. Mi opprimeva, doveva controllare ogni mio minimo movimento e mi sgridava sempre come se fossi una bambina. Ero stanca e frustrata.
Due colpi secchi dietro la porta mi fecero sobbalzare sulla sedia e vidi la porta aprirsi. I suoi due occhi profondi e rassicuranti furono la prima cosa che vidi e un sorriso timido nacque spontaneo dalle mie labbra.
«Ciao» disse sorridendomi e il mio sorriso sì allargò ancora di più. «Stavo pensando, domani abbiamo “la  scena” forse dovremmo provare prima di uscire».
Scoppiai involontariamente in una risata. “La scena” era la famosa scena del bacio che avremmo girato il giorno dopo. Si avvicinò a me e io mi alzai senza smettere di ridere.
«Vuoi baciarmi?» domandai in tono scherzoso.
«Solo per provare» disse con quel sorriso che sembrava essere tipico del suo personaggio. Come lo chiamavano? Sorriso sghembo, sì. Lo vidi avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra e poggiare una mano sul mio viso, delicatamente. La ragione mi diceva di fermarlo ma con ogni singola cellula del mio corpo sapevo di non volerlo davvero frenare. Il cuore batteva forte nel petto, ma perché? «Solo per provare» sussurrò ancora e le mie paure si annullarono, non stavamo facendo nulla di male. Stiamo solo provando il copione, pensai.
E poi le sue labbra toccarono le mie, piano, con lentezza infinita. Erano così morbide e dolci, così delicate. Non riuscivo a ricordare un solo momento in cui qualcuno mi avesse mai baciata in quel modo. Allacciai le braccia intorno al suo collo avvicinandomi a lui e prontamente le sue mani furono sui miei fianchi per stringermi a se, continuando quel bacio ancora e ancora; non riuscivo a trovare una sola ragione per staccare le nostre bocche. Sentii la sua lingua lambire timidamente le mie labbra e io la feci incontrare con la mia, iniziando una danza complessa e dapprima lenta che poi divenne sensuale e frenetica, come le nostre mani che ormai vagavano incerte le une sui corpi dell’altro. Lo spinsi delicatamente fino a che non fu costretto a sedersi sulla poltroncina, permettendomi di mettermi a cavalcioni su di lui. Stavo davvero per fare la cosa più stupida di tutta la mia vita.
«Ti prego, fermarmi» sussurrai sulle sue labbra mentre le mie mani prendevano a slacciare i bottoni della sua camicia blu.
«Non posso» mi rispose prendendo il mio viso tra le mani e riprese a baciarmi.
Ci volle poco per far trovare tutti i nostri vestiti sul pavimento. Il desiderio aveva preso possesso del mio corpo e non capivo, ero confusa, spaventata, ma con ogni fibra del mio corpo in quel momento sentivo che era la cosa giusta. Mi guardò negli occhi come per chiedermi il consenso e io annuii piano, lo volevo, anche se poi probabilmente me ne sarei pentita. Lo sentii entrare dentro di me lentamente e sentivo che anche lui aveva paura, forse di farmi male o forse la stessa paura di commettere un errore davvero madornale. Quella volta, la nostra prima volta, fu incredibilmente dolce e allo stesso tempo passionale, la stanza era piena dei nostri sospiri, degli ansiti e dei gemiti che non riuscivamo a trattenere. Le sue labbra si riempirono spesso del mio nome che pronunciava quasi con venerazione muovendomi dentro un sentimento che in quel momento non riuscivo a distinguere. Mi accasciai esausta sul suo petto, baciandolo qualche volta, e mentre il piacere scivolava via il terrore prendeva possesso del mio corpo. Che avrei dovuto fare da quel momento in poi? Cosa provavo per lui? Perché l’avevo fatto? Le lacrime sgorgarono spontanee dei miei occhi, rigandomi le guance e bagnando il suo petto.
«Kris? Piccola cos’hai? Ti ho fatto male?» domandò preoccupato cercando di sollevarmi il viso per guardarmi.
«Che abbiamo combinato?» dissi senza che mi aspettassi davvero una risposta. Mi alzai da lui e mi coprii. «Va’ via per favore» mormorai, lo sguardo basso.
«Io… Io non capisco! Credevo che…»
«Per favore», lo bloccai prima che potesse peggiorare la situazione, «esci fuori, subito» dissi senza ammissione di repliche.
Lo guardai vestirsi e andare via. Riuscivo a sentire i suoi occhi bruciare sulla mia pelle come se fossero infuocati, gli stavo facendo del male. Mi lasciai cadere sul pavimento, completamente confusa. Avrei dovuto sentirmi in colpa per aver tradito Michael eppure sapevo che non provavo alcun rimorso, l’avrei fatto altre mille volte se ne avessi avuto la possibilità, ma per il momento dovevo allontanare Robert e capire cosa provavo per lui.

Mi dispiace davvero Rob, pensai ed era la prima volta che lo chiamavo così, mi dispiace.

 

Salve a tutti! Eccomi con una nuova fan fiction, sperando di riuscire a portarla a termine. Inizialmente doveva essere una one-shoot ma poi mi ispirava troppo e ho deciso di continuarla, vedremo cosa ne verrà fuori!
Le recensioni sono sempre gradite! Kisses by smiles <3

  
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