Crossover
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Autore: Chibs    31/12/2010    2 recensioni
Quando due(o più) mondi si incontrano non può che succedere qualcosa di terribile. Lotte, battaglie, amici vecchi e nuovi, tutto può cambiare o sparire. Ma nulla è più certo, l'equilibrio di un mondo che varia da un momento all'altro, ci porterà nel vivo di quest'avventra piena di mostri e terrori da sventare.
[Castelvania portrait of ruin/Axis Powers hetalia]
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Uno


Era sera. Stavo seduto a gambe accavallate sul divano di velluto rosso immerso nella lettura di un libro di magia celtica preso in fretta e furia dalla mia biblioteca personale. Ero appena tornato dall'ultimo Summit convocato a casa di America, e mi sentivo molto stanco. Sperando di non essere disturbato, continuai a leggere intensamente il libro d'incantesimi ; ognuno di essi aveva una sua storia, un so perché. Erano tutti stati creati per dare spiegazioni a fatti ed avvenimenti realmente accaduti, come i miti greci e le fiabe ungheresi. Ma a dispetto di ciò, venivano da sempre considerati alla stregua di eresie e bestemmie. Ragionando su ciò mi soffermai alla pagina 515 e lessi ad alta voce.

Perché un buon incantesimo di smaterializzazione abbia successo c'è bisogno di grande energia magica...” saltai qualche passo, ormai lo conoscevo a memoria quel libro. “ Disegnate sul suolo un pentacolo ben delineato e posizionatevi al centro e concentratevi bene, puntate a terra il bastone ed immaginatevi il luogo dove volete andare, liberate l'energia accumulata e sarete lì.” sospirai. Quante volte avevo provato quell'incantesimo senza successo, non riuscivo nemmeno a ricordarmelo. Mi alzai dal divanetto per riporre sul suo scaffale il libro.

Lasciai la stanza solo per pochi, pochissimi, secondi.

Wow, hai proprio un bel “arsenale” magico Artuhr!” disse la donna sconosciuta, sedutasi dietro la mia scrivania. Aveva lunghissimi capelli corvini e due penetranti occhi rossi come il fuoco. Non sapevo come fosse riuscita ad entrare, ma percepivo, più una sensazione a tatto che altro, che possedeva un'immensa forza magica.

E tu chi sei???”

Oh... Artuhr mi sorprende che nessuno ti abbia mai parlato di me! E dire che tu sei anche abbastanza conosciuto come mago!” accavallò sensualmente le sottili gambe candide, coperte solo da una leggera veste nera.

C-come fai a sapere il mio nome? Io nemmeno ti conosco!”

Ok” sorrise “ è venuta l'ora delle spiegazioni!” si alzò dalla sedia venendomi incontro, i lunghi capelli le arrivavano fino al sedere e ne segnavano la figura longilinea. Mi posò con rapidità una mano sulla spalla. “ Io sono Yuuko Ichiara! La così detta Strega Dimensionale! Lavoro a Tokyo, nel mio negozio, dove venendo da me i tuoi desideri verranno realizzati!”

Strega Dimensionale? Desideri realizzati? Ma non farmi ridere!” iniziai a dire cinico, come se non credessi che quelle parole potessero essere vere.

Continui sempre a sorprendermi, caro il mio Inghilterra! Vuoi un assaggio dei miei poteri ? Ebbene te lo darò!” socchiuse gli occhi, sul pavimento comparvero degli strani simboli evanescenti, di un colore che variava dall'oro al viola. Senza fare troppa fatica e, a vista, senza metterci troppo impegno concluse l'incantesimo. Evocando all'interno del cerchio di simboli una piccola ragazzina dai capelli ricci e bruni, accovacciata contro le ginocchia sembrava un po' spaventata e scossa. Fra le braccia stringeva un esserino color panna , che se non avesse rumoreggiato tanto, avrei scambiato per un peluche. Yuuko alzò lo sguardo verso la nuova arrivata ed esclamò “ Ora è tutto finito Madoka, puoi aprire gli occhi!”

Guardai intensamente quegli occhi così simili ai miei, di un verde prato bellissimo, intensi e imperturbabili nella loro felicità.

Salve... Ighirisu-kun!” sibilò timidamente, regalandomi uno splendido sorriso, come non ne avevo mai visti.

Ma ...ma ...” rimasi schioccato che anche lei mi conoscesse, mi sembrava davvero di essere l'unico ignorante.

Ora ne sei convinto Inghilterra?” annuii ed un momento di estrema calma si sostituì alle nostre parole. Decisi, d'istinto, di rompere il giaccio ponendo la più classica domanda:

Che siete venute a fare qui??”

Nessuna delle due mi rispose subito, scrutandosi, alla ricerca del consenso dell'altra. Con uno sguardo d'intesa la mora cominciò a parlare.

Come di certo saprai, esistono varie dimensioni ognuna slegata dall'altra in tempo e spazio. “ la guardai negli occhi, facendole capire che avevo compreso.

Tali mondi, sia chiaro, possono benissimo cavarsela in completa autonomia; senza necessitare di aiuti esterni. Ma in taluni casi essi sono necessari .” fece una piccola pausa per schiarirsi la voce e poi, quasi subito, continuare “ Volevo quindi chiedere, a te e alle altre nazioni, un duro quanto arduo compito!” si sistemò le ciocche di capelli che le coprivano il seducente volto. Con uno sguardo languido, posato a contemplare la ragazza ancora seduta per terra a gambe incrociate, sentenziò: “ Lei è Madoka Amami, primogenita di una buona famiglia Giapponese, si è presentata da me con una inconsueta richiesta!” guardai la ragazza senza ben capire il senso della sua presenza lì; i verdi occhi persi a contemplare il vuoto davanti a lei, disattenta, come se non stessimo parlando di lei.

è venuta questa mattina al mio negozio, portandosi a presso le cose che per lei erano più importanti. Ma per meglio capire la situazione, sarebbe consigliato che tu la vedessi coi tuoi occhi!” mosse la mano destra così rapidamente che feci fatica a definirne i movimenti. Mi sussurrò di chiudere gli occhi e di non riaprirli finché non me lo avesse detto. Così feci. Affiancate alle parole della donna scorsero anche le immagini. Tanto che, se non fossi certo di essere nel mio studio, avrei fatto fatica a riconoscerla come un'illusione. Le esclamazioni di gioia della bruna, alla vista di due piccole bambine dalle strane acconciature e del maggiordomo ,da lei chiamato Watanuki, sembrava che fossero appena state espresse in mia presenza. Tutto sembrava così reale. “portatemi da Yuuko!” esclamò , finalmente, sorridente saltellando come una cavalletta in piena estate. Entrarono in casa, e con loro si spostò anche il mio punto di vista. In una grande stanza, avvolta da fini tendaggi e da una lieve coltre di fumo bianco , si trovava un divano dai raffinati decori su cui era distesa la donna dai capelli corvini. Sbuffo il fumo appena inalato dalla pipa lunga e domandò retorica:

Amami Modoka, figlia di un rispettabile ingegnere giapponese e di una ballerina di Cancan Francese, ti stavo aspettando! Qual'è il tuo desiderio?”

Vorrei... diventare tua allieva, o per lo meno, imparare da qualcuno l'arte della magia!” la voce forte e sicura della ragazza si fece via via più fievole fino a scomparire del tutto, susseguita dalle immagini. Mi sentii chiamare ed aprii gli occhi. Ero tornato nel mio studio, mi sentivo un po' stordito con la vista annebbiata, notai che nulla era cambiato.

E questo cosa centra con me?”

Semplice Arthur! Sarai tu il suo istruttore, mentre sarete in missione!”

No...no...no...aspetta di che missioni stai parlando??” chiesi scosso, con gli occhi spalancati che si muovevano freneticamente  da una parte all'altra della stanza alla ricerca di spiegazioni maggiori. Avevo la sensazione che quella situazione mi stesse per sfuggire di mano.


Note dell'autrice:


Ecco a voi il primo capitolo , vero e proprio, di questa Fan Fiction. Ci saranno sicuramente imperfezioni, frasi sconnesse e quant'altro. Invito, quindi, tutti voi (carissimi lettori) a esplicare tali mancanze. Passiamo alle risposte alle recensioni!


LittleMonster: Come avrai di sicuro capito, dovremmo aspettare ancora un po' prima di vedere i nostri carissimi Jonathan e Charlotte in azione. u.ù ma spero comunque che questo capitolo sia di tuo gradimento! E spero continuerai a seguirmi.


Sian: Ti sono molto grata per aver recensito la FanFiction! E spero ti possa piacere anche questo capitolo. Confido in te (ma anche in tutti gli altri lettori/recensitori) se vedi qualsiasi tipo di imperfezione, sei liberissima di segnalarmela!

   
 
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