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Autore: Rubis HD    02/01/2011    5 recensioni
Purin ha diciassette anni, per lei si prospetta un altro Natale senza il padre e senza l'unica persona che abbia mai veramente amato e che aspetta da anni: Taruto. Saranno gli amici,una "fata madrina" un po' speciale e la magia del Natale a farle vivere i suoi desideri,solo per una notte.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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22 Dicembre

 

-Come sarebbe che non tornerai a Tokyo per Natale?-

-Mi dispiace, Purin. Ma vedi i lavori per la palestra sono durati più del previsto, non posso assentarmi da Hong Kong.-

Purin rimase un momento in silenzio. Sì, c'era rimasta male, ma ormai era abbastanza abituata alla mancanza di suo padre. Sospirò, sperando poi di non essere stata sentita all'altro capo del telefono.

-Capisco...Non importa papà, davvero. Mi dispiace che non sarai con noi, ma cercheremo comunque di divertirci!- ma la sua voce incrinata la tradì, mentre tormentava con un dito il filo del telefono.

-Scusami tesoro...Accidenti, avrei voluto passare con voi le feste!-

Purin cercò di trattenere una lacrima e soffocò un singhiozzo in gola, accasciandosi sul pavimento con la schiena contro il muro.

-Non è la fine del mondo!- provò a dire per rassicurarlo, o forse più per convincere sé stessa.

-Uhm..Coraggio, passami i tuoi fratelli: dovrò cercare di spiegarglielo nel migliore dei modi.-

-Certo...Non credo sarà facile...-

-Già..Buon Natale, angelo mio. Non ti ringrazio mai abbastanza per tutto ciò che fai!-

Stavolta la ragazza non poté impedire ad una lacrima di solcarle la guancia rosea.

-Passa, un Natale sereno, papà. Ti voglio bene!-

-Anche io te ne voglio, tanto!-

 

Adoravo il Natale da bambina. Le luci colorate in tutta la città, fare l'albero, addobbare la casa...Mia madre era così felice in quel periodo. Ricordo quando preparavamo insieme la cena della Vigilia, oppure quando mi scopriva mentre cercavo di capire dalla forma dei pacchetti cosa mi avessero regalato. Lei diceva sempre che è importante condividere la gioia del Natale con qualcuno, altrimenti perde tutto il suo valore. Com'è possibile che papà se ne sia dimenticato? Non so spiegarmelo...Certo io ho i miei fratelli, in tutti questi anni ho passato con loro le feste natalizie. Papà non è mai tornato. Così ogni anno, la notte di Natale esprimevo un desiderio per loro, che solo le stelle potrebbero avverare: far tornare mio padre. Sì solo questo. Va bene, in questo modo mento a me stessa! Da sei anni aggiungo un nuovo desiderio. Non è difficile da indovinare: io desidero semplicemente che Taruto torni da me.

 

 

I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you.

 

 

23 Dicembre

 

-Che canzone è, Ichigo?-

-Non la conosci, Purin?- chiese perplessa la ex leader delle Mew Mew. -E' una canzone americana molto famosa! Si intitola “All I want for Christmas is You”- disse mentre si stavano sistemando le divise per lavorare.

-Oh, beh è molto carina!- esordì la bionda.

-Già...Senti cosa farai per Natale? Tuo padre torna da Hong Kong?-

Purin si incupì per un momento. -No, purtroppo non riesce a venire.-

Ichigo capì di aver fatto una domanda di troppo e cercò di cambiare argomento.

-Oggi ho chiesto a Ryo il permesso di fare una festa per la vigilia di Natale!-

A Purin si risollevò il morale, come per magia.

-Sarebbe fantastico!- poi ci rifletté un momento-Ma scusa, non dovresti passare il Natale con Ayoama-kun?-

-Sarà a Londra con la famiglia, non avremo occasione di vederci!-

-Saremmo un rimpiazzo?- chiese sarcastica Purin.

-No, no assolutamente! Ma potremmo fare uno scambio: passare il Natale tra di noi e il Capodanno..Beh potrò vedere Ayoama-kun! Sarà una cosa più occidentale!- disse arrossendo. (*)

-Bell'idea!-

-Potresti portare anche i tuoi fratelli!- propose Ichigo.

-Dici?-

-Certo!Non vorrai lasciarli soli alla Vigilia!-

-No, no è solo che...Beh ecco, sono tristi all'idea che papà non torni e non so se vogliano festeggiare il Natale, con persone esterne alla famiglia- cercò di spiegare Purin, sperando di non sembrare ingrata e maleducata.

-Vedrai che saranno contenti, non siamo mica estranei!-

-Sì, certo...Allora quando tornerò a casa glielo proporrò!- disse Purin entusiasta mentre si dirigeva in cucina.

-Ah, un'ultima cosa, Ichigo!-

-Dimmi.-

-Ehm...Per favore, non preparare tu la torta!-

 

 

 

24 Dicembre

 

I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I don't need to hang my stocking
There upon the fireplace
Santa Claus won't make me happy
With a toy on Christmas day
I just want you for for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you
You baby

 

Il Natale che prima si prospettava disastroso, grazie all'idea di Ichigo, si era salvato. I miei fratelli erano contenti di passare la sera della Vigilia in compagnia delle ragazze. Quel giorno ed anche il precedente saremmo andati a scuola normalmente in ogni caso, per cui non potevamo trattenerci troppo nei festeggiamenti.

 

-Ti dichiarerai?-

-Sì Purin, il Natale è fatto apposta, no?-

Purin si trovava a scuola in quel momento e durante la pausa parlava con una compagna, Sakura.

-Ma non ti sembra un po'...azzardato?- chiese all'amica, incerta.

-Assolutamente no! Il Natale è la festa delle dichiarazioni! Stasera, alla festa organizzata a casa di Ayumi avrò la mia occasione e finalmente potrò confessare ad Onjo i miei sentimenti!- disse la ragazza sicura di sé.

Purin rifletté sulle sue parole: se avesse avuto anche lei il coraggio di confessare a Taruto i suoi sentimenti...Forse lui non sarebbe partito e sarebbero rimasti insieme in tutti quegli anni. Ma a pensarci bene, quando Taruto se ne era andato, lei avrebbe potuto affermare con sicurezza di essere innamorata dell'alieno? No, non era certa. In fondo allora era solo una bambina di undici anni,a quell'età non si può essere nemmeno sfiorati dall'amore...Era un amico, che però inconsciamente le piaceva..Ora invece di anni ne aveva diciassette,in tutto il tempo trascorso dalla partenza di Taruto il suo sentimento era maturato,diventando amore.

-Purin, sei ancora su questo pianeta?- chiese l'amica sventolandole la mano davanti alla faccia.

-Uhm?- chiese lei ancora assorta nei suoi pensieri.

Sakura assunse un'espressione maliziosa e si avvicinò all'amica -Dì un po' Purin..Non sarà che anche tu vuoi dichiararti a qualche ragazzo stasera?-

Purin arrossì leggermente.

-No, no! Anche perché io stasera non verrò alla festa di Ayumi...-

-Come? Ma perché?- chiese Sakura delusa.

-Sarò al Caffè a festeggiare con la mia famiglia e le altre ragazze...Non potevo lasciare i miei fratellini da soli proprio alla Vigilia...-

Sakura parve non capire -Tuo padre vi ha dato buca di nuovo, vero?-

Purin parve rassegnata. Ormai il comportamento di suo padre non era una sorpresa per nessuno. Forse era lei l'unica a stupirsene ancora. -Già...-

L'amica le sorrise.

-Coraggio, Puri-Chan! Appena finisce la scuola andremo a fare un po' di shopping!- le propose entusiasta, con una strana luce negli occhi,, che non prometteva nulla di buono!

Purin non sembrò molto convinta, lo shopping non era propriamente una delle sue passioni, ed in più l'espressione di Sakura la spaventava non poco.

-Ma non lo so....Non credo sia il caso..Senza contare che non ho un centesimo con me ora!-

-Allora, questo sarà il mio regalo di Natale!- disse lei facendole l'occhiolino.

-No Sakura! Non...- provò a ribattere le bionda.

-Niente storie!- disse lei mentre si dirigeva in classe -Avanti Purin! La campanella è suonata!-

Purin la seguì con un'espressione sconfitta, ma in realtà era grata all'amica per la sua gentilezza e il suo entusiasmo, che la contagiava nei momenti di tristezza.

 

-Che ne dici di questo?- chiese Sakura mostrando un vestitino all'amica. Era già il quinto negozio che setacciavano da cima a fondo, tra l'altro si trovavano in una delle zone più in di Tokyo. Non era la spesa a spaventare Sakura, che si poteva permettere ciò che voleva, ma il fatto che non aveva ancora trovato l'abito adatto per una delle serate più importanti della sua vita!

-Non sono una fan dei pizzi..Prudono! Sembro una pastorella!- si lamentò Purin uscendo da uno dei camerini con un vestitino color pesca brillante veramente fastidioso, e a suo parere, anche piuttosto brutto!

-Sì, in effetti non è un granché...- commentò Sakura vedendo Purin strizzata in quel pezzettino di stoffa.

Le due uscirono dal negozio e si diressero verso casa di Purin. Mentre camminavano, si misero a parlare.

-Di questo passo non troveremo mai dei vestiti carini!- osservò Sakura.

-Secondo me abbiamo perso tempo a girare in quella zona per due ore! I negozi erano tutti uguali! Sarà meglio che vada a casa, devo controllare che i miei fratelli si preparino. Mi metterò uno dei miei vestiti...-

-Ah, no!- esclamò Sakura -Ti ho promesso un bel vestito, e non ho intenzione di arrendermi!- esclamò più agguerrita che mai. Poi il suo sguardo venne catturato da qualcosa.

-Ehi, guarda là!- disse indicando dall'altra parte della strada.

Purin si voltò. All'angolo della via c'era un piccolo negozio, in vetrina aveva dei bei vestiti con tinte colorate e tenui, stoffe di tutti i generi,lunghi e corti.

-Diamo un'occhiata?- propose Sakura. Purin annuì mentre attraversavano la strada. Quando entrarono, un campanellino accompagnò il loro ingresso. Il negozio era pieno di mobili di antico legno e nell'aria aleggiava un buon odore di pino. Da dietro il bancone spuntò una ragazza giovane, bassina, con i capelli scuri raccolti in uno chignon un po' disordinato. Le accolse con un gran sorriso -Posso aiutarvi, ragazze?- chiese.

-Sì, grazie.- prese le parola Sakura -Cerchiamo due vestiti, eleganti e non troppo lunghi, per una serata un po' speciale...-

-Sono per voi?- domandò la ragazza.

-Sì, sì!- disse Purin.

La ragazza le guardò un momento, poi si rivolse a Sakura -Dimmi, di che colore ti piacerebbe l'abito?-

-Mi piacerebbe su fosse blu e..luccicante!- disse Sakura.

La ragazza sorrise -Allora ho ciò che fa per te!- disse mentre si dirigeva nel retro del negozio. Ne tornò con un abito dritto e corto fino al ginocchio, senza maniche e il tessuto era ricoperto di paillettes blu.

-Ma è bellissimo!- esclamò Sakura.

-Provalo, a occhio e croce dovrebbe proprio essere la tua taglia!-.

Mentre Sakura si cambiava nel camerino, Purin si era seduto su una poltrona e si guardava intorno. Poi domandò alla ragazza -Li hai fatti tu questi vestiti?-

-Sì, sono una sarta.- disse la giovane annuendo.

-Sei davvero bravissima.-

-Grazie, e non preoccuparti: appena avremo finito con la tua amica mi occuperò anche di te!- disse sorridendole. In quel momento, Sakura uscì dal camerino entusiasta come non mai.

-E' fantastico! Mi sta a pennello! Stasera farò un figurone di sicuro! Onjo non potrà non notarmi!-

Purin spiegò alla ragazza che aveva assunto un'espressione perplessa -E' il ragazzo che le piace. Ha deciso che stasera si dichiarerà a lui.-

-Oh, allora è davvero un'occasione importante,mi fa piacere che ti piaccia! Ora tocca a te, cara.- disse rivolgendosi alla bionda.

Purin ci pensò su una momento. -Ce l'avresti un vestito molto semplice, di un bel giallo allegro?- domandò sperando di non sembrare troppo esigente.

La sarta sorrise -Detto, fatto!- e ritornò dal retro del negozio con un porta abiti bianco -Su, forza! Provalo!-

disse dandolo a Purin. La ragazza ritornò qualche istante dopo. Il vestito era color giallo canarino, esattamente il suo colore preferito. Le spalle erano lasciate scoperte, il corpetto aderiva alla vita sottolineandone la forma snella, poi si apriva con una gonna a ruota, stile anni Cinquanta. Purin era davvero bellissima.

-Purin, ti sta d'incanto!- disse Sakura guardandola.

La bionda si ammirò allo specchio: sì, in effetti il bel vestito valorizzava le sue forme generose e la faceva sentire una sorta di principessa mentre volteggiava facendo oscillare la gonna. Si chiese come l'avrebbe trovata un ragazzo, vedendola vestita così...O per meglio dire, come l'avrebbe trovata Taruto...

-Grazie!- disse guardando la ragazza e Sakura.

-Quanto ti dobbiamo per i vestiti?- chiese Sakura alla ragazza. Lei scosse il capo.

-Non dovete pagarli...Prendeteli!- disse.

Le due studentesse si scambiarono uno sguardo perplesso.

-Ma..No, vogliamo pagarti!- dissero all'unisono.

-No, no ragazze. Ve l'assicuro, va bene così!- disse facendogli l'occhiolino. Sakura e Purin le saltarono addosso per abbracciarla.

-Oh, grazie, grazie!- esclamò Purin.

-Sei meglio della fata Turchina!- aggiunse Sakura.

 

I won't ask for much this Christmas
I won't even wish for snow
I'm just gonna keep on waiting
Underneath the mistletoe
I won't make a list and send it
To the North Pole for Saint Nick
I won't even stay awake to
Hear those magic reindeer click
'Cause I just want you here tonight
Holding on to me so tight
What more can I do
Baby all I want for Christmas is you
You

 

Sakura accompagnò Purin a casa.

-Mi raccomando,- disse Purin -rendimi orgogliosa con Onjo!-

-E tu fammi fare bella figura alla tua festa! Sarai uno schianto Puri-Chan!- disse abbracciandola, Sakura.

-Ti chiamerò a mezzanotte per farti gli auguri!- aggiunse.

-Allora ci sentiamo più tardi!- disse Purin mentre la vedeva andare via.

 

La bionda si assicurò per prima cosa che i suoi fratelli sarebbero stati a posto per la sera. Li aiutò a prepararsi, soprattutto la sorellina, che insistette affinché Purin le facesse una bella treccia. Infine si chiuse in bagno e fece scorrere l'acqua della vasca per poi immergersi dentro. Lasciò andare i capelli, ormai abbastanza lunghi, in acqua. Poi ripensò alle parole di Sakura, al fatto che il Natale era la festa delle dichiarazioni..Si ritrovò a pensare, che Taruto fosse stato lì, anche lei avrebbe colto l'occasione per rivelargli i suoi sentimenti. Purtroppo questo non era possibile e la ragazza lo sapeva benissimo. Impose a se stessa che quella sera non avrebbe più pensato all'alieno, si sarebbe divertita con le amiche e basta. I suoi desideri avrebbero aspettato fino alla mezzanotte. Uscì dalla vasca e si asciugò i capelli. Poi li acconciò in una cascata di boccoli biondi. Si mise un filo leggero di trucco e si infilò il vestito appena acquistato, anzi appena regalato! Si mise gli orecchini pendenti con le piccole perle, che erano appartenuti a sua madre. Infine completò il tutto con un paio di ballerine color oro giallo, un regalo di Minto per il suo compleanno.

Quando uscì dalla stanza per farsi vedere dai suoi fratelli, questi rimasero a bocca aperta.

-Sorellona sei bellissima!- disse la più piccola andandola ad abbracciare.

Lei sorrise -Forza ragazzi, andiamo!-

 

-Ichigo, sei sicura che Purin stia arrivando?- chiese Minto spazientita, lisciandosi con cura l'abitino blu di velluto.

-Ma sì! Mi ha chiamato dieci minuti fa! Ha detto che sarebbe arrivata con un po' di ritardo.- rispose le rossa sistemando il centro tavola di fiori al centro del grande (e per quella sera unico)tavolo nel locale, imbandito di prelibatezze per la cena.

-Forza non dirmi che hai così fame da non volerla aspettare.- disse Retasu ridacchiando.

-E poi- aggiunse Ichigo -Prova tu ad andare in giro per strada tenendo d'occhi cinque ragazzini!-

Retasu sembrò riprendere il suo solito carattere generoso e timido -Già! Forse saremmo dovute andare a prenderla!-

-Starà sicuramente arrivando!- concluse Ryo innervosito, cercando di sistemarsi la cravatta che Keiichiro l'aveva costretto a indossare. Retasu gli si avvicinò arrossendo -Lascia, faccio io.- disse facendo il nodo.

Keiichiro entrò nella stanza con un piatto di tartine in mano. -Complimenti Ichigo! Hai fatto veramente una bel lavoro con questa tavolata!- le disse sorridendo.

-Aspetta di vedere come la ripulirà...- disse a voce (volontariamente) alta Minto, suscitando la risate di Zakuro e Retasu.

-Ma come ti permetti?!- strillò Ichigo diventando rossa.

-E per fortuna che è Natale...- sospirò Ryo, portandosi una mano alla fronte.

Le due stavano già per accapigliarsi come al solito, quando....

-Eccomi, ragazzi!-

Tutti si voltarono verso l'ingresso e rimasero a bocca aperta ammirando Purin, che era elegante come non mai e gli sorrideva raggiante.

-Purin, sei bellissima!- ammise Keiichiro senza vergogna, come era solito fare.

-Ammetto che stavolta hai superato te stessa!- disse Minto.

Anche Retasu e Ichigo si complimentarono con lei, facendola arrossire un poco, una cosa del tutto innaturale per lei, che era sempre stata un'esibizionista! Da Ryo e Zakuro ricevette dei cenni di approvazione, che lei sapeva valere molto.

-E io?- disse la sorellina di Purin mettendo il broncio.

-Sei magnifica anche tu!- disse Keiichiro inginocchiandosi davanti a lei e facendole il baciamano, cosa che mandò il completa estasi la bambina. -Vogliamo metterci a tavola?- propose.

Tutti i piatti erano di una bontà assoluta e tra il contributo dei fratelli di Purin, delle stessa bionda e di Ichigo, li ripulirono tutti come aveva predetto Minto, ridendo e scherzando.

-E ora,- disse Keiichiro mentre l'orologio rintoccava le dieci -E' arrivato il momento dei regali!-

-Regali?- chiesero in coro le ragazze.

-Sì, sì ma non preoccupatevi, sono una sciocchezza!- disse porgendo ad ognuna del ragazze un pacchettino.

Zakuro aprì il suo. Era un collana d'argento, il ciondolo era d'ametista, con un lupo sempre d'argento inciso sopra. Abbracciò Ryo e Keiichiro e li ringraziò. Minto aprì il pacchetto, che conteneva un paio di scarpette da ballo blu e anche lei andò a ringraziare i due amici. Retasu trovò invece un braccialetto, il cordino era verde ed aveva il ciondolo a forma di delfino allacciato ad esso. Arrossì mentre abbracciava i due ragazzi. Anche Ichigo scartò il suo regalo: erano un paio di orecchini pendenti, con due gattini neri come ciondoli. -Oh, che carini!- esclamò andando ad abbracciare Keiichiro. Poi guardò Ryo e balbettò -Ehm, grazie Ryo..-

-Figurati.- borbottò lui con nonchalance.

Infine Purin aprì il suo. Era un graziosissimo peluche, una scimmietta del pelo bruno e con gli occhi marroni. La accarezzò con la mano sentendo il pelo morbido. Aveva una cerniera sulla schiena, l'aprì scoprendo che all'interno conteneva un bellissimo iPod giallo, che lei aveva sempre desiderato pur non sapendolo usare! -Grazie!- esclamò buttandosi letteralmente addosso ai due.

-C'è qualcosa anche per voi!- disse Keiichiro sorridendo ai bambini. La curiosità si scatenò tra i piccoli. -Questa è per te!- disse Ryo porgendo alla bambina una bellissima bambola, vestita come una principessa da Giappone medievale. -E' bellissima!- strillò saltando in braccio al biondo, che si sentiva più impacciato che mai, mentre le ragazze ridevano.

-Questa invece,- disse Keiichiro portando in sala una bicicletta rossa -E' per voi!-. Tutti i bambini urlarono -Grazie!- in coro mentre accerchiavano la bici per vedere quanto fosse bella.

Ryo si rivolse a Purin -Purtroppo è una e la dovranno condividere, però...-

Lei scosse la testa -Siete stati gentilissimi, per loro non sarà un peso condividerla. Grazie di cuore!- disse trattenendo a stento un lacrima.

Ichigo intervenne -Abbiamo anche noi qualcosa per voi!- disse mentre Zakuro portava in sala la scatola di un frullatore ultimo modello -Dato che il nostro si è rotto, abbiamo pensato di prenderne uno nuovo!-

-Oh, grazie ragazze!- disse Keiichiro commosso.

-E' un frullatore non mi sembra il caso di...- stava dicendo Minto, ma poi Retasu le fece cenno di lasciar stare.

-Al tuo regalo ci ha pensato Ichigo!- disse Zakuro a Ryo. Lui assunse un'aria perplessa.

-Ecco tieni!- disse la rossa porgendo un pacchetto al ragazzo.

Lui lo scartò. -E' un libro..- constatò voltandolo per vedere il titolo - “Come imparare a trattare le ragazze”?!- disse con un'enorme gocciolone sulla testa mentre rincorreva Ichigo per tutta la stanza!


All the lights are shining
So brightly everywhere
And the sound of children's
Laughter fills the air
And everyone is singing
I hear those sleigh bells ringing
Santa won't you bring me the one I really need
Won't you please bring my baby to me

 

Mentre le ragazze sistemavano, il locale prima di tornare a casa, Ichigo sbuffò -Uffa, Masaya aveva promesso che il mio regalo sarebbe arrivato il giorno della Vigilia, invece anche stasera non era ancora arrivato. E poi sono due giorni che non mi chiama!- piagnucolò.

-Oh, poveri noi!- disse Minto alzando gli occhi al cielo.

Retasu rise -In fondo, il Natale è una festa da innamorati, è normale che Ichigo si senta un po' trascurata!-

-E poi- aggiunse Zakuro -Stasera abbiamo sostituito noi Ayoama-kun!-

Ichigo gonfiò la guance indispettita -Vi ho già detto che non siete un rimpiazzo! Ma..- singhiozzò -Almeno una telefonatina per farmi gli auguri!-

-Oh, insomma Ichigo!- sbottò Minto -Guardaci, nessuna di noi ha un fidanzato, eppure sono bella, intelligente e non mi dispero per questo!-

-Scusa ma perché sei partita con il “Noi” e hai finito per parlare di te?- chiese la rossa.

-Oh, scusatemi! E' l'abitudine!- sorrise lei -Ciò non toglie che ho ragione! Giusto Purin?-

La ragazza, che stava lavando i piatti, cadde dalle nuvole -Eh?-

Minto si avvicinò a lei con fare sospettoso -Non dirmi che anche tu sei innamorata!-

La bionda arrossì -Che cosa? No, no assolutamente...-

-Non me la racconti giusta, Purin!- disse la ragazza dai capelli blu -Avanti chi è?-

-Su, non forzarla a parlare.- disse Retasu, altruista come sempre.

-Hai visto Ichigo? Per fare compagnia a una povera disperata Purin ha rinunciato all'unica sera all'anno in cui è più che opportuno confessare i propri sentimenti!-

Purin si voltò -No, vi sbagliate! Io non sono innamorata di nessuno...E comunque non potrò mai confessargli i miei sentimenti, perché lui non tornerà!- disse uscendo di corsa dal locale, senza cappotto.

-Purin!- urlò Retasu.

-Minto, non era necessario fare così.- sospirò Zakuro.

Lei alzò le spalle -Che sia chiaro, io volevo solo infastidire Ichigo!-

-Come sempre!- borbottò la diretta interessata.

-Ma secondo voi,- chiese Retasu -A chi si riferiva quando parlava di qualcuno che non sarebbe tornato?-

-Non ne ho idea!- desse Zakuro.

Ichigo sorrise -Io invece, credo di saperlo.-

-E chi è?- chiese curiosa Minto.

-Prima voglio parlare con Purin.- disse prendendo il cappotto della ragazza e dirigendosi fuori. Non era andata lontano, anzi. In realtà era lì davanti. Tremava e aveva il viso rivolto verso il cielo stellato.

Ichigo le si avvicinò e le porse il cappotto.

-Grazie, Ichigo-Chan.- disse coprendosi.

-Purin,- iniziò Ichigo -posso farti una domanda?-

Lei si voltò verso la rossa. -Ma certo.-

-Da quanto tempo sei innamorata di Taruto?- chiese sinceramente.

Purin spalancò gli occhi, stava per ribattere che non era assolutamente vero, ma poi si rassegnò e sorrise

-Da un po'...-

Ichigo annuì pensierosa. -E cosa intendi fare?-

Purin si voltò verso di lei. Si sentiva ferita e umiliata, ma non dalle sue amiche, bensì da Taruto che dopo anni non aveva ancora esaudito il suo desiderio. Si buttò tra le braccia dell'amica, mentre le lacrime scendevano copiose sulla guance, bagnando il cappotto di Ichigo.

-Cosa posso fare?! Sono anni che aspetto il suo ritorno, anni che, come una povera idiota, mi illudo che da qualche parte nell'universo lui stia pensando a me e che desideri starmi accanto!- disse singhiozzando.

-Cosa ti fa credere che non tornerà?- chiese la rossa con tono materno guardandola negli occhi.

Purin rimase un attimo interdetta. -Lo aspetto da sei anni...E lo amo ancora!- sospirò asciugandosi le lacrime.

-Appunto. Ascolta Purin, voglio darti un consiglio. So che è difficile, e te lo dico io che sono impaziente di natura, ma secondo me l'amore che nutri per Taruto è troppo prezioso per buttarlo via. Se la lontananza non ha fatto altro che rafforzarlo, significa che è sincero.- disse accarezzandole i capelli.

-Ma...E se lui non mi amasse?- chiese la ragazza incerta sul da farsi.

-Non puoi saperlo. Allora eravate bambini, certo, ma vi volevate bene. E poi, ti ha fatto una promessa, giusto?- .

Purin si sollevò dalla spalla di Ichigo e sorrise -Sì, me l'ha promesso...-

-E allora dov'è il problema?- scoppiò a ridere Ichigo. -Ogni volta che minacciavano di tornare lo hanno sempre fatto, o sbaglio?-.

Anche Purin scoppiò a ridere in una risata genuina, -No, non sbagli!- poi abbracciò l'amica -Grazie, Ichigo-Chan! Sei un'amica preziosa.-.

La ex Mew Mew si portò la mani ai fianchi e alzò gli occhi al cielo -Eeeh...Se non ci fossi io!-

Entrambe risero e rientrarono al Caffè.

-Purin, scusami per prima. Non avrei dovuto intromettermi nei fatti tuoi.- si scusò subito Minto, accortasi dell'ingresso di Purin. La ragazza scosse la testa -Non preoccuparti, Minto. Tra amiche, è lecita un po' di curiosità!- sorrise abbracciandola.

-Oh, è un evento!- esclamò la rossa -Minto ha chiesto scusa!-

La ragazza ghignò -Se credi che la cosa possa ripetersi con te, ti sbagli di grosso!-

Ichigo gonfiò le guance indispettita -Sei proprio insopportabile!-.

-Ragazzi!- disse Purin rivolgendosi ai fratelli, che stavano girando per tutto il bar, in sella alla bicicletta, mentre Ryo li rincorreva -E' ora di tornare a casa! Sono già le undici!-. I piccoli non tardarono a lamentarsi -Ma noi non abbiamo sonno!-.

-No, certo che no!- disse lei indicando con un cenno del capo la più piccina, che si era addormentata sulle ginocchia di Keiichiro, stringendo la sua nuova bambola.

-Forza è ora di andare!-

Abbassò per un momento il capo -Grazie per questa bellissima festa, vi sono davvero grata per tutto ciò che avete fatto per noi! Verrò a prendere la bici domani mattina, sempre se non è un disturbo!-

-Figuriamoci!-

-Dopo tutto è Natale...- borbottò Ryo con sarcasmo, precedendo l'amico.

-Già...E' Natale...- commentò la ragazza uscendo dalla porta d'ingresso, stringendosi nel cappotto per il freddo. Intanto fuori, una debole e fioca neve aveva preso a scendere dal cielo.

 

Purin guardò il display del cellulare e vide l'ora; mancava un quarto d'ora a mezzanotte. D'un tratto sentì il trillo di un nuovo messaggio “Serata fantastica Puri-Chan! Finalmente io e Onjo stiamo insieme! Ci vediamo domani a scuola, voglio raccontarti tutto ^^ Un bacio e Buon Natale ;)”
Sorrise guardando fuori dalla finestra. La città in poco tempo si stava imbiancando e lei era appoggiata allo stipite della finestra della propria stanza. Non si era ancora cambiata, non aveva il cappotto, solo il suo bel vestito che oscillava per l'aria fredda, le nude spalle e le guance rosse. In silenzio osservava i fiocchi di neve cadere: stava esprimendo i suoi desideri.

Stava per richiudere il vetro, quando sentì un rumore provenire dal piano di sotto. Ma i ladri andavano in giro anche alla Vigilia di Natale? A piedi nudi, scese lentamente le scale di legno e quando vide la porta d'ingresso aperta le si mozzò il respiro in gola. Il cuore le batteva forte e in quel momento non si sentiva nemmeno troppo spavalda, nonostante le sue abilità di combattente! Uscì sul portico mettendosi in posizione difensiva. Si guardò con circospezione attorno, tendendo le orecchie tese per ascoltare eventuali movimenti.

-C-C'è qualcuno?- balbettò, più per il freddo, che per la paura.

D'un tratto qualcosa le oscurò la vista.

Sentì un respiro caldo sul collo e una mano che si posava sulla sua vita -...Ciao!-

Non riconosceva quella voce, avvertiva solo una nota di familiarità. La mano che si era posata suoi suoi occhi scivolò via e lei poté finalmente voltarsi.

Spalancò la bocca e portò una mano su di essa. Non poteva crederci, non era possibile! Non riusciva a dire nulla, la sua voce era morta in quel momento. La persona che aveva davanti...Non poteva essere lui!

Era cambiato. Dio, quanto era cambiato! Non aveva più quei buffi codini, ora i suoi capelli castani erano liberi e gli incorniciavano il bel viso candido. Non aveva più quella fisionomia da ragazzino, i tratti del volto ora erano più maturi. Gli occhi color dell'ambra brillavano al pallore della neve, era questa l'unica cosa che riconosceva, insieme alle sue particolari orecchie. Non aveva più quegli strani pantaloncini e la maglietta rossa, ma un paio di pantaloni lunghi e blu, leggermente larghi sul fondo. I pettorali scolpiti erano sotto la sua visuale, perché aveva soltanto un gilet e ricoprire la spalle toniche. La ragazza, recuperate per un momento le proprie capacità logiche, si chiese come facesse a non morire di freddo.

Non era più un bambino, era proprio un bel ragazzo! Purin si sentì così piccola al suo confronto, anche perché ormai la sovrastava di quindici centimetri buoni! Era ancora lì,imbambolata e ferma, a darsi mentalmente dell'idiota per non riuscire a spiccicare nemmeno una parola. Non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome!

Il ragazzo si allontanò da lei e sollevò un sopracciglio perplesso -Purin ma...Non mi riconosci?-

La sua voce! La sua voce! Era così..Così diversa! Altro che quel tono petulante da bambino! Era profonda e...Purin arrossì associando questa parola al buffo alieno dei suoi ricordi: sensuale.

Lei ingollò pesantemente e con la gola che le bruciava bisbigliò semplicemente -Taruto? Sei proprio tu?-

Lui le sorrise, mostrando i canini un poco affilati. Ma lei non ne rimase spaventata, non aveva mai avuto paura di lui! Si avvicinò al ragazzo e sollevò il viso per poter incontrare i suoi occhi. Allungò la mano ed accarezzo la sua guancia marmorea. Sorrise -Sei tornato, allora?-

Lui le sollevò il mento con le dita -Solo per stanotte...-

Purin si sentì morire. Voltò la testa un poco, per nascondere le lacrime che già minacciavano di scendere sul viso prima. Con la differenza che prima si sentiva appagata e felice, ed ora era triste e delusa.

-Oh...- riuscì a mormorare infine.

Lui la fece voltare verso di sé, poi con impeto l'accolse tra le braccia. Lei cercò di liberarsi della sua stretta, battendo i pugni sul petto del ragazzo.

-Smettila, Taruto!- urlò ferita -Sei tornato solo per farmi soffrire?!-

Taruto non lasciò la presa ma la fece sfogare, finché lei stanca non prese a piangere nascondendosi tra le sue braccia. Si strinse di più al giovane, mentre lui le accarezzava i morbidi capelli biondi -Non piangere...Scimmietta...-

Poi la scostò un momento da se.

-Purin.- disse serio, più che mai. Non l'aveva mai visto così. -Ascoltami. Sono tornato qui per vederti, anche se in realtà non avrei dovuto.-

Lei lo fissò perplessa. -Ma..Come sarebbe non avresti dovuto?-

-La vita sul mio pianeta è migliorata dall'intervento dell'acqua Mew. L'ha resa un luogo vivibile e noi ve ne saremo sempre grati. Ma, cerca di capire, in questi anni io ho dovuto assumermi delle responsabilità...-

-Ma come?- lo interruppe Purin -Hai solo diciassette anni!-

-Diciotto, per essere precisi. Ma sul mio pianeta le cose funzionano in modo un po' diverso. Ti basti pensare che io a undici anni ero già in missioni qui sulla terra...A diciotto anni, sei già un uomo.-

-Capisco..- mormorò la ragazza. Immaginare Taruto come un uomo adulto..Beh, ora non le risultava così difficile dato il suo aspetto fisico! -In effetti sei cambiato parecchio...- mormorò arrossendo. Lui le sorrise -Anche tu...Sei...Bellissima- facendola arrossire ancora di più.

-Comunque,- continuò -Ho dovuto arruolarmi nell'esercito in questi anni...Non che mi sorprenda, troppi ragazzi dalle mie parti hanno questo destino. Anche Pai e Kisshu, probabilmente avranno già capito dove mi trovo. Che casino!- commentò passandosi una mano tra i capelli.

-Ancora non ho capito dov'è il problema.- chiese Purin confusa.

Lui la fissò per un momento. -Sono scappato, Purin! Ho rubato una navicella, sono venuto qui, maledizione!-

La ragazza si ritrasse, spaventata da quella reazione brusca. Poi incontrò gli occhi del ragazzo.

-E tutto perché...- continuò Taruto con voce più calma -Volevo tornare da te.-

A questa parole, l'ex Mew Mew si sentì sciogliere.

-Non...Mi dispiace che tu rischi per me..- disse lei guardando in basso.

-Figurati, è il minimo, non m'interessa essere punito...ma dovevo essere certo che tu stessi bene. Ho vissuto con questo peso per troppo tempo.- sospirò lui.

Lei gli rivolse uno sguardo frustrato -Sei tornato solo per vedere se sto bene? Te la do io una bella notizia Taruto: io mi sento uno schifo! Sono anni che ti aspetto qui, che tutti i giorni mi chiedo dove tu sia, mi preoccupo per te e mi chiedo come cavolo io faccia ancora ad amarti dopo tutto il dolore che ho provato!-

Purin si bloccò un momento. Non ci poteva credere! Aveva davvero trovato il coraggio di confessare i suoi sentimenti! L'alieno, dal canto suo, era rimasto immobile.

-Hai..Hai detto che mi ami?- chiese stupito.

Lei annuì -Certo che ti amo, Taru-Taru. Da sempre...-

Lui stavolta sorrise, ricordando l'odioso soprannome che quella ragazza gli aveva dato da bambini

-Buffo, perché..Anche io ti amo, Scimmietta!-

Stavolta Purin rimase veramente spiazzata. Taruto, il suo Taruto le aveva detto di amarla! Il suo desiderio finalmente si era realizzato. D'un tratto vide qualcosa sopra la porta d'ingresso, che si stava formando

emettendo un strano bagliore.

-Taruto, che cos'è?- chiese perplessa.

Lui le cinse le spalle con un braccio. -Se non sbaglio...Voi lo chiamate “vischio”.-

A Purin si illuminarono gli occhi.

-E ora,- continuò l'alieno sollevandole il mento -Se non sbaglio dovrei fare questo-.

Si avvicinò al viso della ragazza ed unì la sue labbra con quelle di lei in un dolce bacio! Purin sentì

una scarica elettrica percorrerle il corpo. Socchiuse le labbra permettendo alla lingua di Taruto di entrare nella sua bocca. Si sentiva in estasi, mentre quel bacio dapprima timido e casto, si trasformava in un bacio pieno di passione e desiderio. Mise le braccia intorno al collo del ragazzo, mentre lui le teneva la testa da dietro accarezzando quella cascata di boccoli biondi. Le loro lingue danzavano frenetiche, cercandosi e unendosi. Purin si staccò da Taruto, senza fiato. -Uau...- riuscì solo a mormorare sfiorandosi le labbra con le dita. Poi si voltò verso l'alieno -Questo era il mio primo bacio, sai Taru-Taru?- constatò con il suo genuino tono allegro.

-Te l'aspettavi così?- chiese Taruto guardandola speranzoso di non aver deluso le sue aspettative.

-No.- constatò semplicemente la bionda peperina, facendo andare per un attimo il povero ragazzo nel panico

-Non avrei mai potuto immaginare una cosa così bella!- disse rimettendosi tra la sue braccia. Era al settimo cielo! Non si era mai sentita più felice in vita sua! Mentre la neve continuava a scendere, si lasciò cullare da Taruto, che la stringeva forte a sé con fare possessivo.

-Purin....- mormorò poco dopo.

-Dimmi-

-Io....Devo andare.-

Lei si scostò dall'alieno con gli occhi lucidi -Mi prometti che tornerai?-

-Certo.- rispose lui, accarezzandole una guancia.

-Presto?-

-Prima di quanto tu possa immaginare.- la rassicurò stringendole una mano.

-Allora,- continuò lei asciugandosi gli occhi -Mi troverai qui ad aspettarti!-.

Taruto rimase incantato dal sorriso che Purin le rivolse. Gli era mancata tantissimo, avrebbe voluto mandare tutto al diavolo e restare con lei, con quella bambina che gli aveva rubato il cuore! Ma sapeva che, per quanto lo desiderasse, non poteva abbandonare la sua gente...Troppe faccende dovevano essere ancora sistemate.

 

25 Dicembre

 

D'un tratto i due giovani si voltarono. Sentivano un bel suono in lontananza...

-Sono le campane...- mormorò Purin.

-Come?- chiese perplesso l'alieno.

-C'è una chiesa cristiana, non lontana da qui...Le campane annunciano la mezzanotte...E' Natale!- esclamò lei stringendosi al braccio del ragazzo.

-Merikurisumasu, Taruto. Aishiteru.-

-Aishiteru, Purin.-

E continuarono a baciarsi sotto il vischio, nella notte di Natale.

 

 

-Purin! Svegliati, sorellona!-

Purin aprì svogliatamente gli occhi e se li stropicciò, ritrovandosi la sorellina addosso, che la scuoteva euforica.

-E' tornato papà! E' tornato papà!- urlava in preda alla gioia.

-Cos...Casa?- mormorò confusa. Si guardò intorno. Era sdraiata sul divano del soggiorno, ancora vestita a festa. Si era addormentata lì probabilmente....Poi ricordò...Taruto? Che fosse stato tutto un sogno? Si sfiorò le labbra delusa...Sicuramente si era sognata tutto. Sorrise amaramente...Almeno uno dei suoi desideri si era avverato!

-Purin!- esclamò il padre, abbracciandola da dietro.

-Papà...Ma cosa ci fai qui?- chiese sorpresa abbracciando l'uomo.

-Vi ho fatto una sorpresa! Non avrei mai potuto lasciarvi soli per le feste! Sarò anche impegnato, ma davvero credevate che non sarei tornato?- chiese con un'espressione fintamente offesa.

Purin si passò una mano tra i capelli. Si sentiva una scema. -Effettivamente...Ci hai colti di sorpresa!- disse cercando di mostrarsi felice.

-Già! Ora preparati, farai tardi a scuola!- disse lui dirigendosi in cucina. Purin sospirò afflitta. Oltre a quella delusione, doveva anche andare a lezione!

-Oh, a proposito tesoro!- sentì dire dal padre, che era nell'altra stanza -Sei uscita ieri sera?-

-Sì, perché?- chiese perplessa.

Il padre ritornò nella stanza, con lo sguardo accigliato -Con un ragazzo?-

-No, papà...Siamo andati tutti al caffè dove lavoro per festeggiare...Ma perché me lo chiedi?-.

La bionda era confusa...Suo padre non aveva mai fatto storie sull'argomento ragazzi, anche perché tecnicamente non ce n'era mai stata l'occasione....

-Beh,- continuò il padre -Lo supponevo dal tuo abbigliamento...E dal vischio sulla porta d'ingresso...-

A Purin mancò il pavimento sotto i piedi. -Come hai detto, papà?-

-Sì c'era il vischio sulla porta, credevo...-

Ma Purin non lo ascoltava più. Si era precipitata all'ingresso, senza scarpe e senza cappotto e aveva spalancato la porta, mentre sentiva urlare suo padre di chiuderla per non far entrare freddo.

Ed eccolo lì: il tacito testimone dell'incontro con il ragazzo che amava, del suo primo bacio...E di una promessa. Lo prese da sopra l'ingresso e lo osservò felice come non mai. Ora era sicura che non era stato tutto un sogno.

 

Oh, I don't want a lot for Christmas 
This is all I'm asking for 
I just want to see my baby 
Standing right outside my door 
Oh I just want him for my own 
More than you could ever know 
Make my wish come true 
Baby all I want for Christmas is 
You 

All I want for Christmas is you baby 
All I want for Christmas is you baby

 

 

Ed ecco finita questa one-shot sul Natale! Avevo in programma di pubblicarla ancora il 25 dicembre, ma poi mi si è cancellata e ho dovuto riscriverla tutta da capo! Spero che vi sia piaciuta, ci ho lavorato su per un po' ^^ Vi prego di commentare, ho in programma di scrivere una long-fic sui nostri due beniamini, ma non ne sono ancora sicura...Intanto ringrazio Danya91, Mew_Cherry, Delphinium_Love e StellinaGirl3942 per aver recensito la mia one-shot “Anyone Else But You” e per i complimenti. Grazie ragazze, siete fantastiche! Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto! Questa one-shot l'ho scritta per augurare a tutti voi di EFP un Buon Natale (un po' in ritardo) e un felice anno nuovo! Auguri a tutti di Rubis HD

 

(*) In Giappone il Natale è un po' diverso dal nostro. Solitamente il 25 dicembre non è giorno di festa, perché la maggior parte della popolazione non ne riconosce il significato religioso. E' più una celebrazione a scopo commerciale! La sera del 25 dicembre, si è soliti trascorrerla con la persona amata, (quindi è la ricorrenza romantica per eccellenza dopo S.Valentino) si va a cena fuori, ci si fa dei regalini romantici e vengono organizzate addirittura serate apposta nei locali e negli alberghi. Dato il romanticismo di quel giorno, spesso le ragazze approfittano della notte di Natale per dichiararsi! Le famiglie invece consumano cene a base di pollo (-.-) ed una tradizionale torta, durate la sera della vigilia, ma a questo viene data poca importanza. E' invece il Capodanno la festa che si trascorre con gli amici e i parenti, ci si scambia regali per ringraziare di favori ricevuti durante l'anno, di solito di pari valore tra loro. Ecco perché, almeno secondo la logica cristiana, il Capodanno giapponese e più simile al nostro Natale di quanto non lo sia il Natale Giapponese!

  
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