STORIA SECONDA CLASSIFICATA AL PAHNTOM OF THE OPERA CONTEST INDETTO DA KENJINA E GIULYRDEROSE
Titolo:
Frammenti
di scenografia
Personaggi: Erik +
Personaggi secondari (Meg Giry; Joseph Buquet; Carlotta
Giudicelli&Ubaldo Piangi; Maestro Reyer; Andrè
& Firmin;
Madame Giry)
Genere:
Drammatico; Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti:
Raccolta di one-shot
Note
dell'autore: Per una volta ho deciso di scrivere di tutti
quei
personaggi secondari che nessuno considera (quasi mai), per
raccontare "la magia" dell'Opera Populaire e gli
avvenimenti legati alla presenza del Fantasma dell'Opera attraverso i
loro occhi... un punto di vista diverso dal solito. I vari capitoli
sono tutti brevi racconti a sé e sono collocati in momenti
diversi
della vicenda che conosciamo, per ognuno ho dato un'indicazione
cronologica giusto per essere più chiara.
Anche se la citazione che
ho scelto è presa dal romanzo, la fanfiction fa unicamente
riferimento al film.
Citazione
scelta: "È
davvero difficile riuscire a farsi amare in una tomba" (dal romanzo)
Prompt scelto: Teatro
NOTE bis: Storia diversa da quello che scrivo di solito, più un esperimento che altro.
Ringrazio le "giudicesse" del contest per aver ideato la gara e per il meraviglioso giudizio che hanno scritto (che riporto alle fine perchè contiene spoiler) e faccio i miei complimenti alla vincitrice, Keyra93 ^^
FRAMMENTI DI SCENOGRAFIA
Prologo
"È davvero difficile riuscire a farsi amare in una tomba"
Quel
posto conosceva il
buio.
Lo conosceva e lo
nascondeva. Lo teneva chiuso dentro di sé, avvolto tra i
velluti,
sepolto tra gli stucchi e i marmi.
Alle volte quel teatro
sembrava una tomba e i morti non risorgono dalle tombe o, se lo
fanno, allora sono dei fantasmi.
E lui per il mondo
era anche meno di un fantasma. Ma in quel teatro... nel suo
teatro...
Avrebbero potuto amare il
suo genio, ma nel fondo di una tomba non arriva l'amore.
Se non potevano amarlo,
avrebbero imparato a temerlo.
Ma che importava? Ogni
castello fatato ha i suoi spettri, spiriti irrequieti che assumono la
forma della paura di chi li guarda. La magia sfavillante dell'Opera
Populaire valeva qualche ombra, lo splendore poteva farsi sudario di
un fantasma senza perdere nulla della sua gloria.
Il problema si pone
quando le ombre, i fantasmi, sono troppo assetati di quelle magie e
di quelle glorie.