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Autore: ivresse    02/01/2011    4 recensioni
E mentre suonava la mezzanotte, Chuck ed io brindavamo con una bottiglia di Dom Pérignon. Non mi sentivo più sola. Come il Re e la Regina di New York ci affacciamo alla terrazza dell’ Empire, da lì possedevamo Manhattan, buia, illuminata solo dai fuochi d’artificio. Ma soprattutto possedevamo uno il cuore dell’altro e la speranza di ricominciare, di costruire una vita insieme, finalmente fidandoci reciprocamente.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New Year's Proposal



BLAIR'S POV

L’ultimo giorno dell’anno.
Un 2010 di alti e bassi, di amore e odio, di amicizia e di passione. Un 2010 con e senza Chuck.
Davanti alla specchio ammiro il mio vestito di Burberry, le scarpe firmate Christian Louboutin, la mia nuova collana di Tiffany, sembro perfetta. Ma so che manca qualcosa. Forse sono i capelli, forse non li dovevo raccogliere in uno chignon spettinato. No i capelli sono perfetti.
E allora l’unica cosa che mi manca sei tu, Chuck. Dove sei? Gossip Girl non posta niente su di te.
Mi sembra di essere caduta nell’inferno, che mi ha già accolto quest’estate.
Forse sbaglio a preoccuparmi, sarai su qualche spiaggia, disteso al sole, con accanto come minimo 4 ragazze. Oppure sei da Jack, magari stai festeggiando l’anno nuovo con lui, forse sei prossimo ad un accordo con il diavolo per non farti portare vie le Bass Industries da Lily.

Quello che so certamente è che mi manchi, lo sento, è inutile negarlo.
La voglia di partecipare alla festa di questa sera non c’è, strano a dirsi per me.


La mia limo arriva, infilo il cappotto, rigorosamente Burberry e mi avvio a quella che sarà la serata più triste. Dicono che se passi il primo giorno dell’anno con una persona, poi questa ti sarà accanto tutto l’anno. Questo significa che non mi sarai accanto Bass? Che non mi gironzolerai intorno tutto l’anno?
Scocchi detti, stupide superstizioni, non ci devo credere.
La limo corre veloce tra le strade dell’ Upper East Side , si infila nel traffico rumoroso, mentre io rimango in silenzio con i miei pensieri.

Manca un’ora alla mezzanotte e io sono di nuovo sola. Serena ha lasciato la città per scappare dall’imminente decisione tra Dan e Nate. Mia madre è a Parigi e rimpiango di non aver accettato il suo invito, mi sarei divertita, svagata, non avrei certo passato tutta la serata a pensare a Chuck. Sono circondata dalle mie tirapiedi, tutte eccitate riguardo la festa, non le sopporto e le caccio, mi isolo.
Strano che l’evento si tenga proprio all’ Empire e io non esito a infilare il naso dove forse non dovrei. Corrompo il maggiordomo di Chuck e salgo nella sua suite, sapendo di non trovarci Nate, che avevo appena visto.


Entro nella sua camera, mi siedo sul letto , pensando che ormai era diventato anche mio, tanto il tempo che ci avevo passato. Speravo che nessuno mi trovasse lì, non avrei saputo trovare una buona spiegazione. Cosa ci facevo lì? Perché non ero a godermi la festa?
Aprii i suoi cassetti, rovistai tra le sue cose, trovai una sua canottiera intima e istintivamente la portai al naso, sapeva di lui.
Trovai un mio completo intimo, che avevo dato per disperso e che evidentemente aveva conservato.
Trovai il biglietto che gli avevo scritto la sera del Ringraziamento.
Poi trovai quella scatolina, che mi era subito piaciuta, la aprii e vidi l’anello, l’anello più bello che avessi mai visto, non l’avevo mai provato e l’idea m’infastidiva, doveva essere lui a infilarlo al mio dito. Improvvisamente sentii le porte dell’ascensore aprirsi e misi subito la scatolina al suo posto.
Sperai di non essere scoperta, probabilmente era la sicurezza o i domestici, l’unica persona che non mi aspettai di vedere entrare nella camera fu lui, Chuck.
Ero senza parole, non sapevo cosa fare, ero terribilmente imbarazzata.


Blair… Non si aspettava certo di trovarmi lì, nella camera della sua suite.

Blair… Si avvicinò piano, il cuore mi batteva forte, sentivo gli occhi pizzicarmi, mi sorprese il suo gesto, mi abbracciò. Fortemente, mi strinse contro lui.


Mio zio non mi aiuterà, mi ha cacciato, perderò tutto, le Bass Industries, forse anche quest’hotel, vedo la faccia di mio padre, sento la sua voce severa criticarmi ancora una volta. Ho già perso tutto quello che avevo di importante, ho già perso te. Non voglio perdere tutto il mio mondo.


Lo strinsi forte, inspirai il suo profumo e trovai il coraggio di parlare :

Non c’è niente che Chuck Bass non possa fare, il Chuck che conosco io ottiene sempre quello che vuole, ad ogni costo. E se ti può confortare ti aiuterò, troveremo un modo, insieme, sai in fondo è risaputo che insieme siamo invincibili?


Gli strappai un sorriso.

Cosa ci fai qui, Blair?


Chuck, potrei trovare una scusa, ma sarebbe inutile, mi mancavi e ho seguito il mio cuore. Potrei mentire a te e anche a me stessa, ma mi farei solo del male, ancora una volta. Ripensai alla sera in cui per colpa mia Eva era partita e mi ricordai la sua domanda, Is it possible that you still love me?, gli avevo risposto di no quando avrei dovuto dire si.


Mi baciò e io ricambiai.

Adesso Blair, farò l’ultima pazzia, l’ultima cosa che posso fare. Poi davvero avrò perso tutte le speranze.


Si avvicinò alla cassettiera e l’aprì, prese la scatolina. S’inginocchiò davanti a me e mi disse :

Ho fatto tanti errori, forse troppi, a volte imperdonabili, ma se sei qui stasera forse è perché mi ami ancora. Voglio rischiare. Sposami Blair e sarà per sempre.

Ero confusa dagli eventi di quella sera, ero confusa ma risposi si, seguendo il mio cuore.
Chuck mi prese la mano, mi sorrise, e m’infilò l’anello.
Splendeva nella stanza quasi buia l’anello, splendeva il nostro amore, la nostra passione e la nostra promessa.
Anno nuovo, vita nuova. Ricominciamo dall’inizio, proviamoci.
E mentre suonava la mezzanotte, Chuck ed io brindavamo con una bottiglia di Dom Pérignon. Non mi sentivo più sola. Come il Re e la Regina di New York ci affacciamo alla terrazza dell’ Empire, da lì possedevamo Manhattan, buia, illuminata solo dai fuochi d’artificio. Ma soprattutto possedevamo uno il cuore dell’altro e la speranza di ricominciare, di costruire una vita insieme, finalmente fidandoci reciprocamente.
Ci guardammo negli occhi e la certezza di essere invincibili insieme ci fece sorridere.
  
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