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Autore: Helga Fair    03/01/2011    2 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aria. Finalmente. Astrid respirò come non aveva mai fatto prima, assaporando l’aria che la circondava, e respirando sempre più affanosamente, come se quella intorno non le bastasse. Era come quando era davvero affamata e l’aria, meglio del cibo, la saziava. Riusciva a stare a galla, senza sforzo. Infatti si rese conto solo dopo che c’era qualcuno che nuotava per lei, che la stava trascinando per la riva.
Fuori dall’acqua riuscì ad avanzare ancora per qualche metro, appoggiata a quel qualcuno che l’aveva salvata, e stremata cadde a terra in ginocchio. Qualcun altro riuscì a tagliarle le corde che le legavano le mani e da sola riuscì a togliersi la bandana che le chiudeva la bocca. Sputò così  tanta acqua che si meravigliò di essere ancora viva. E finalmente respirò un’altra bocata d’aria, molto meglio di quelle di prima. Sentì qualcuno avvicinarsi, e con tono dolce dirle : << Stai bene? >>
Quello che aveva visto finora era soltanto sabbia, tanto non aveva la forza di alzare la testa. Ma ora, alzando lo sguardo, metteva a fuoco il viso di una ragazza, una bambina più precisamente, la stessa che aveva visto dalla barca.
Oltre la sua testa vide la figura di altri tre personaggi: la ragazza più grande, che aveva scoccato la freccia, un ragazzo dai capelli bruni, più piccolo, e colui che doveva essere il maggiore dei fratelli. Ancora non riusciva bene a mettere a fuoco le loro facce, a causa anche della luce del sole che veniva dalle loro spalle.
 Quindi adesso, si trovava dall’altra parte, sulla terraferma,  in salvo.
Fu con orrore che ripensò a Briscola e dove fosse finito, e prima di alzare lo sguardo e cercarlo, sentì la sua voce corrergli incontro e la sua mano poggiarsi sulla sua spalla. Si rilassò.
<< Astrid, per fortuna stai bene >>
L’elfa fece solo un cenno.
<< Mollateli!? >> sbottò il nano contro i quattro ragazzi.
Di sicuro non si aspettavano una reazione del genere perchè fecero tutti delle faccie confuse. Era ovvio, come minimo dovevano ricevere mille ringraziamenti.
<< Non ti è venuto in mente niente di meglio? >> Continuò riferito alla ragazza con l’arco.
<< Un semplice grazie sarebbe sufficiente >> ribattè Susan, stupita.
<< Quei due ci riuscivano  anche da soli ad affogarci!>>
<< Avremmo dovuti lasciarli fare? >> a prendere la parola era stato il ragazzo che apparentemente sembrava il più grande.
- Deve essere stato lui a salvarmi... - Era l’unico del quadretto a essere completamente fradicio, da capo a piedi, tranne per l’altro ragazzo, che però sembrava troppo smilzo per riuscire a trascinarla fino a riva. Infatti, poco più in là c’era la barca da dove poco fa Astrid era stata buttata in acqua. Il ragazzino smilzo deve averla trascinata fino a riva con Briscola ancora dentro.
<< Scusatelo, è un suo modo per ringraziarvi. >>
Tutti e cinque, compreso il nano,  si girarono verso la ragazza appena soccorsa, che fino a quel momento era rimasta zitta. Aveva la voce un pò roca, come se non parlasse da giorni, e il quasi-annegamendo deve aver contribuito a rendere la voce così grottesca. Ma doveva essere una voce limpida e fluente, a giudicare.
Ora che il quadretto ebbe il modo di osservarla, cominciarono a cogliere dettagli davvero strani, come ad esempio i capelli argentati, fradici, raccolti in una coda con una misera striscia di pelle. E le orecchie... erano a punta. Ora che i capelli erano bagnati erano più facili da individuare.
La ragazza misteriosa doveva essersene accorta perchè provò impacciamente a coprirli senza successo.
Tutti e quattro fissavano le sue orecchie o i suoi capelli, fatta eccezione per il più grande che le osservava gli occhi. Peter, infatti, non che non fosse rimasto stupito dai capelli e dalle orecchie, ma trovava molto più affascinanti gli occhi, e senza accorgersene rimase incantato a guardarli.
Astrid odiava essere fissata in quel modo, e tutto d’un colpo arrossì. Peter doveva essersene accorto, perchè un momento dopo si era riscosso e aveva cominciato a guardare da un’altra parte.
La più piccola, Lucy, notò che il nano gli  guardava in cagnesco. E certo, Briscola era ancora sospettoso e pensava che se avessero scoperto che loro due erano creature di Narnia, sarebbero stati nei guai. Così, la piccola, per interrompere quel silenzio imbarazzante, domandò:
<< Perchè volevano uccidervi? >>
Gli altri due, Susan e Edmund, smisero di guardare la ragazza, concentrandosi adesso sulla risposta che avrebbero dato, e questa ringraziò mentalmente la piccola per aver cambiato argomento, prima che uno di loro potesse chiederle qualcosa a proposito del suo aspetto fisico.
Fu Briscola a rispondere:
<< Gli abitanti di Telmar.... questo fanno. >>
Il quadretto parve più stupito che mai. Il ragazzo più giovane esclamò con stupore << Abitanti di Telmar? A Narnia!? >>
- Cosa? – pensò Astrid. Dovevano essere stranieri venuti da molto molto lontano se pensavano che questa era ancora un’area appartente a Narnia. Le conquiste dei telmarini avevano viaggiato di bocca in bocca, oltre i regni più lontani. O forse...
<< Ma negli ultimi secoli dove siete stati? >> chiese sarcasticamente. Evidentemente non aveva ancora capito.
<< È una lunga storia >> rispose la più piccola, sorridendo.
Ormai Astrid l’aveva già capito. Non erano stranieri, affatto... la conferma le arrivò quando vide la spada che la ragazza arciere stava passando al più grande. Era ancora nel fodero ma l’aveva subito riconosciuta: l’estremità , dalla parte dove la si impugna, era stato modellata come la testa di un leone.
Anche Briscola stava fissando l’arma e stava lentamente arrivando alla verità, tanto si era ammutolito.
Astrid era troppo stupita per proferire parola così il nano azzardò:
<< Oh, voi vi state prendendo gioco di noi... voi siete... >>
<< Siete i re e le regine di un tempo >> sussurò Astrid.
<< Sono Re Peter, il Magnifico >> disse il più grande, tendendo la mano all’elfa per aiutarla ad alzarsi.
- Sono appena stata salvata da re Peter? – si ritrovò a pensare incredula.
Esitò su quella mano, come se avesse paura che potesse svanire da un momento all’altro, e svegliarsi da quello strano sogno, misto di paura e stupore.
 Finalmente. Adesso non avevano più niente da temere.
Prese la mano del re ancora tesa e con il suo aiuto si issò. Ebbe subito una strana sensazione appena sfiorò la sua mano, una sensazione alla bocca dello stomaco, tanto che la lasciò frettolosamente.
- Ma che mi succede? –
D’ altro canto il re era rimasto affascinato dalla ragazza per la seconda volta. Ora che si era alzata poteva ammirare con più libertà la sua figura.
Era alta e snella,. Indossava una normale casacca, lacera e sporca, troppo grande per lei. Mentre era prigioniera nella prigione di Miraz l’avevano spogliata di tutte le sue armi e della sua corazza, lasciandola con quello stupido indumendo, che proteggeva a malapena dal freddo e dall’umidità che trapelavano nella sua cella. Le avevano lasciato la cintura, che prima doveva custodire una custodia per una spada, e un borsello per varie armi, come coltelli. In più aveva dei pantaloni di pelle e dei semplici stivali. Era davvero strano come abbigliamento, non si addiceva per niente ad una ragazza.  Insomma, una femmina non si veste da maschio, non è... femminile, ecco. Ma a Peter questo non sembrava dar fastidio. C’era qualcosa di strano in quella ragazza, e avrebbe voluto scoprirlo al più presto.
Astrid, accorgendosi dello sguardo del re fisso su di lei, cercò di cambiare soggetto posando tutta la sua attenzione sulla ragazza più grande, colei che doveva essere la regina Susan.
<< Forse potevi evitare l’ultimo appellativo >> disse scherzosamente Susan.
<< Forse poteva >> disse Briscola, ridendo.
Astrid si accenò a sorridere, mentre tutti gli altri ridevano,a fatta eccezione di Peter che sembrava leggermente imbarazzato
Il re cercò di ritrovare quel poco contegno che aveva sfilando la spada dal fodero e dicendo,rivolto al nano:
<< Rimarrai sopreso >>
- oooh, un piccolo duello? Ah bè, a questo Briscola farà molto piacere - pensò divertita l’elfa.
<< Ohoh, non vorrai sfidarmi ragazzo? >> domandò Briscola, con una nota di eccitazione sulla voce. Insomma, doveva essere a dir poco eletrizzante poter combattere con il Re più stimato di tutti i tempi.
<< Non io, lui. >> E indicò suo fratello più piccolo. Edmund parve un pò sorpreso ma infine con uno sguardo da “perchè no?” sfilò la sua spada e si mise in posizione d’attacco. Questa voleva dire che... Briscola avrebbe combattutto con quella di Peter.
Il nano non parve mentalmente pronto a questo avvenimento perchè quando il re gliela porse, parve prima incredulo, poi affascinato dalla lama lucente. Riscuotendosi la prese in mano. Appena Peter l’ebbe lasciata, questa cadde a terra, come se fosse troppo pesante per il nano.
- Ah, vecchia mossa ma pur sempre efficace – pensò Astrid soddisfatta, indietreggiando, sapendo già cosa sarebbe successo.
Intanto Edmund aveva assunto la faccia da “dovrei davvero combattere contro di lui?”, diretta a Peter, che rispose con un’alzata di spalle, anche lui incosciente della mossa del nano.
Briscola, intanto, approfittando della bassa guardia del re sfoderò il suo primo attacco verso l’alto prendendo di sorpresa Edmund e il resto del gruppetto che indietreggiò subito.
Briscola fece roteare la spada, ma Edmund era riuscito a schivarla abbassandosi, senza però avere  il tempo di prevedere la sabbia che gli stava arrivando agli occhi, lanciata dal nano in quel momento di disattenzione.
<< Edmund! >> esclamò preoccupata Lucy.
<< Oh, tutto bene? >> chiese sarcastico briscola, e dando un affondo dall’alto verso il basso. Sfortunatamente Edmund, anche se mezzo acciecato, riuscì a evitarlo e girandosi dall’altra parte a colpirlo alle spalle e mettendosi subito a distanza di sicurezza. Nel frattempo, il nano cadde  per via del colpo alle spalle.
Si sentì una risatina di divertimento venire da Lucy.
Edmund sorrise. Ormai aveva capito il suo gioco.
Briscola tentò un’altro affondò che però, Edmund, parò prontamente e rigirando la spada cerò di colpire il nano, che a sua volta si abbassò evitanto il colpo. Nel mentre, il nano era riuscito a colpire girandosi su sè stesso ma ancora una volta Edmund lo evitò saltando. Poi seguirono una serie di affondi, molto precisi da parte del re, e ad ogni parata il nano indietreggiava, sempre più in difficoltà. Finchè con un ultimo attacco il re riuscì a disarmare lo nano e mettere fine al combattimento.
Il nano cadde a terra stremato e sorpeso.
Al contrario, Astrid non sembrava minimamente sorpresa. Lei si aspettava che Edmund vincesse.
Lei aveva avvertito subito una strana sensazione, insomma, in qualche modo sapeva che erano loro, e che potevano fidarsi, quindi non aveva dubbi sull’esito dell’incontro.
Tanto che non si era neanche minimamente preoccupata di doverlo seguire. Lo guardava ogni tanto per vedere come procedeva, ma era del tutto disinteressata. La sua attenzione, piuttosto, era tutta rivolta ai re e alle regine.
Per prima cominciò a studiare la regina Susan.
Notò con piacere che corrispondeva perfettamente alla descrizione delle innumerevoli leggende sui re di un tempo: bella, affascinante, aveva uno sguardo fiero e allo stesso tempo dolce. Indossava un lungo vestito viola, che anche essendo semplice, la rendeva ancora più bella. Inforcava un arco e, sulle spalle, una faretra piena di freccie. Notò anche che alla cintura mancava il corno che doveva stare nella sua apposita custodia. Inefetti lei sapeva dove era andato a finire.
Poi il suo sguardo si posò sulla regina Lucy, la più piccola di tutti,ma non certo per questo la meno importante.
Anzi, era la regina più apprezzata, non che Susan non lo fosse, anzi, ma diciamo, che soltanto guardandola ti riempiva di grande serenità. Aveva uno sguardo dolce, anche se in quel momento era preoccupato, visto l’incontro del fratello contro il nano. Si raccontava che fosse la più buona e magnanima dei quattro. Indossava un vestito semplice, come quello della sorella, ma questa era rosso, e dalla cintura pendeva un piccolo pugnale, quello con cui aveva tagliato le sue corde, liberandola, e una piccola fiaschetta, un’ampolla scintillante fatta, Astrid lo sapeva, di diamante e al suo interno conteneva un liquido in grado di curare ogni malattia.
Infine passò a Peter. Il più grande dei fratelli, era lui il re supremo, dove sotto di lui governavano gli altri tre fratelli. I suoi capelli ,ancora bagnati, erano di un biondo tendente al castano, e un ciuffo era ricolto verso l’orecchio destro. Aveva gli occhi di uno splendido azzurro, niente a che vedere con quegli di Astrid, ma pur sempre belli. Indossava una casacca a maniche larghe, blu e sopra questa un’altra casacca, marrone,  fatta di pelle e senza maniche. Anche i pantaloni erano fatti di pelle. Infine sulla cintura, stava comodamente un fodero, il fodero dove sarebbe dovuta rimanere la spada, quella con cui Briscola aveva l’onore di combattere.
Ancora non ci credeva. Aveva di fronte Re Peter, l’eroe di tutti i suoi sogni. Era sempre stato il suo preferito da quando il maestro le raccontava quelle leggende. Sognava di combattere a fianco di un uomo adulto, che l’avrebbe sempre aiutata in caso di difficoltà e insieme avrebbero sconfitto la regina Bianca. Ma adesso che si ritovava davanti un ragazzino, poco più grande di lei, era più difficile pensare che l’età dell’oro di Narnia era stata così fruttuosa grazie soprattutto a lui.
Però, continuava a pensare Astrid, doveva ammettere era un bel ragazzo.Si riscosse, stupita da questo suo pensiero.  Un “Fulmini e saette!” di briscola  la portò alla realtà e si decise a guardare l’incontro ormai finito.
Briscola era stato battuto, come aveva previsto.
<< Ormai è ovvio che quel corno a funzionato. >> prese parola Astrid. Tutti si girarono verso di lei incuriositi.
<< Quale corno? >> chiese Susan. Sospettava si parlasse del SUO corno.
 
 
 
 
 
*Angolo Autrice*
Rieccomi con un nuovo capitolo, con i fratelli Pevensie u_ù Spero vi sia piaciuto, morivo dalla voglia di scivere questo pezzo, perchè è con questo che si è creata tutta la storia. Voglio dire xD  Questa è stata la prima scena che ho immaginato, e da questa è nata tuuuuutta la storia, perciò... godetevela è_é
Spero di aggiornare più in fretta dell’ultima volta, perchè adesso ho mezze idee su come continuare XD Ci si vede :B
 
Eve_Cla84: Incompleta!? Ma anche no ù^ù Solo per queste piccole recensioni, non dovrei finirla? X°° Non credo proprio 8DD Non sai quanto la tua recensione mi abbia reso contenta *w* Eh sì, volevo proprio incuriosirvi con la storia di Sarah/Astrid u_u  Goditi i Pevensie xD
 
 
  
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