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Autore: Nikaido    14/12/2005    7 recensioni
"E qui entri in gioco tu [...] l'unica incognita nel mio passato, l'unica certezza nel mio presente."
"Voglio poterti rincontrare un giorno e voglio poterlo fare ostentando di nuovo il mio nome. Voglio tornare a vivere nel mondo dei maghi. Voglio un'altra possibilità [...]. E voglio che tu non sprechi la tua di possibilità."
Salve a tutti questa è la mia prima vera long fic! Spero che vi possa piacere ^___^ le critiche sn molto gradite! a presto, Gin
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a Devil who has Dark Mark and an Angel Whom he's Fallen For

Sbuffava. Tanto per cambiare era irritato. E quando mai non trovava qualche minuscolo dettaglio che gli desse sui nervi? Mai. C’era sempre qualcosa o qualcuno a rovinare, in minima parte o totalmente, ogni cosa. In quel caso cos’era? Ma la musica ovviamente!! Non che ci si dovesse aspettare chissà che cosa, ma almeno un po’ di coerenza nella scelta dei brani!! Insomma! Passare dal grunge alla disco!! Qualcuno rischiava di restarci secco sul serio!!!

Si arrangiava a trascinarsi in quell’ammasso di gente. Erano tutti sversi, chi più e chi meno. Cominciavano già a vedersi le prime coppie defilarsi in una delle varie stanze… in fondo si trovavano lì apposta, no?! Si avvicinò ad un moro dai capelli mossi…

-Ehi Mark!! Ma che razza di casino hai combinato?!-

-Ivaan!! Finalmente!! Era tanto che non ci vedevamo!! Come te la passi bello?!-

Bello?! Ma credeva di parlare con il succube con cui se la faceva?!

-Non c’è male Mark… mi sto persino divertendo nonostante questa festa l’abbia organizzata tu!!-

-Ah…ah…ah… davvero spiritoso Ivan.. davvero… che mi dici allora?! Stai sempre al 54?-

-Secondo te come avrei fatto a venire a conoscenza di questa festa se non stessi al 54?!-

-Ah bhò… sei pieno di risorse tu…- e intanto lo squadrava, anzi no: lo squartava letteralmene con gli occhi…

-Mark… vedi di darti un contegno.. lo sai che non apprezzo questo tuo genere di attenzioni…-

L’interlocutore si riscosse dai sui “pensieri” e tornò a sorridergli guardandolo in faccia

-Oki. Non c’è problema. Senti: cerca Eric. Sono sicuro che ti farà piacere riverdere anche lui.-

-Immagino!! A dopo Mark!-

Con un lieve sorriso di circostanza si rimise a vagare in mezzo a quella ressa di gente mentre vedeva passargli davanti boccali di birra, bicchieri pieni di superalcolici e storceva il naso per come erano stati mal preparati e ancor peggio serviti… in fondo lui era maestro in quella sottile arte di rendere tutto equivoco…

Dannazione! Ma perché questa casa deve essere così…enorme!! Proviamo e vedere in giardino: magari sta per fare la stessa fine di due mesi fa…

In effetti la scena era alquanto bizzarra… insomma… vedere un ragazzo sui trent’anni in compagnia SOLO di altri ragazzi… no.. decisamente non era consueto. Soprattutto per il fatto che il ragazzo attorno al quale tutti gravitavano era persino bello da mozzare il fiato… aveva capelli biondissimi e corti. Due occhi da perdercisi dentro: freddi come l’acciaio e liquidi come l’acqua; non si incontravano decisamente tutti i giorni un paio di occhi del genere.. non era molto alto, ma abbastanza muscoloso. Aveva tratti marcati che gli davano l’aspetto da “duro della situazione” con la mascella quadrata e nemmeno la lontana parvenza di barba che invece era sempre presente sul viso di Ivan. Oltretutto il suddetto era pure albino, quindi al massimo potevano essere la pelle diafana e gli occhi rossi a colpire, perché in quanto a fattezze il giovane era decisamente androgino, anche se di muscoli scolpiti e scattanti sotto la camicia nera che indossava ne aveva decisamente in abbondanza anche per qualcun altro. Ed era parecchio alto. Forse aveva raggiunto il metro e novanta, non che la cosa lo turbasse: non era quella la fonte del suo incontrastato ego.

Si fece largo tra quella massa di ragazzini eccitati e si trovò faccia-a-faccia con l’altro biondo.

-Oh! Che sorpresa!! Il mio gemellastro!! Come stai Ivan?!-

“Gemellastro” era il nomignolo che aveva deciso di adottare quello scoppiato di Eric nei suoi confronti quando si era convinto che loro due si assomigliassero in modo quasi indecente…

-Non c’è male Eric… tu?-

-Come al solito.. si lavora di continuo perché come vedi di clienti non ne mancano… a proposito: come mai da queste parti? Non penso tu abbia bisogno di me…-

-In effetti sono qua sotto consiglio di Mark.. ma non ho la più pallida idea del motivo per cui sia stato mandato proprio da te…-

-Oh, ma non ti preoccupare… lo so io!- e detto questo gli aveva preso la mano voltandogliela verso l’alto e gli aveva schiaffato qualcosa con forza… qualcosa di piccolo e messo in un involucro di nylon…

-Ah.. ora capisco… grazie Eric! Sei un amico…-

L’albino aveva ghignato e si era allontanato cn il pacchettino stretto nel pugno: gliene avevano accennato al locale, una nuova droga sintetica: qualcuno la chiamava apollo13, qualcuno invece diceva “la nuova”, ma erano talmente pochi a potersela permettere per il momento che non c’era rischio di confondersi. Come la buona etichetta gli imponeva doveva andare a trovare Mark e ringraziarlo di persona… inutile dire che il gesto galante gli costò quasi un’ora e mezza di tempo… quella casa era TROPPO grande!! Lui decisamente odiava i luoghi grandi e spaziosi: sosteneva che in una casa grande non ci fosse sufficiente personalità perché molte zone della casa non erano mai raggiunte dagli abitanti. A questo molti rispondevano dicendo che era solo invidioso dato che viveva in un alloggetto di 80 mq a Londra… lui ghignava e ribatteva molto semplicemente.. “Ragazzi.. io in una sera al 54 guadagno più di voi in un mese.. credete che non mi possa permettere l’attico del palazzo in centro a Londra?” e una volta si era sentito rispondere che no, non se lo sarebbe potuto permettere…la sua espressione interrogativa era stata presto esaustita: l’attico era stato comprato dalla stilista nascente più in voga del momento: una certa Red o qualcosa del genere… peccato.. le aveva rubato la battuta!!

Finalmente dopo l’estenuante ricerca era riuscito a beccare Mark prima che si imboscasse con qualcuno!

-Ehi, Mark!! Maaaaaaark!!-

-Oh! Ivan!! Dimmi…-

-Nulla.. solo ringraziarti…-

-Ma dai! Figurati! Non saremo mai in pari, lo sai…-

-Non scherzare!! Ad ogni modo.. sai mica dirmi con chi posso dividere questa roba? Per me è troppa, poi non reggo al locale…-

-Se fossi in te andrei a cercare la Red…-

-La stilista?!-

-No… mia sorella… certo!! Quante altre Red conosci??!-

-Ma che ci fa una zitella a casa tua?! Ad un rave!!!-

-Ivan… Red ha un anno meno di te… e ti assicuro che se pensi di ritrovarti ad una vecchia megera,, piena di rughe e zitella… bhè: sei fuori strada amico!!-

L’albino parve pensarci un po’… ghignò e salutò cortesemente per dedicarsi alla caccia alla sua nuova preda…

La crisi di nervi non era mai stata vicina come quella sera: la casa era spropositata, la sua pazienza limitata, non sapeva che aspetto avesse Red e soprattutto… non sopportava più tutte le piattole che ci provavano con lui!!!

Dopo estenuanti ricerche finalmente riuscì a trovare qualcuno, che per altro era un perfetto sconosciuto, che gli dicesse dove avrebbe potuto trovarla: in giardino. Se fosse stato credente avrebbe ringraziato il signore, ma non lo era: si congratulò con se stesso per l’ottimo lavoro!! Appena uscito in giardino si ricordò di un piccolo particolare… Poi dicono di non bestemmiare, ma il giardino era persino più grosso della casa!!! Non sapeva nulla delle abitudini di quella ragazza: non sapeva dove cercarla!!

Che palle!!!

Demoralizzato decise di mandare tutto e tutti a fanculo ed estranearsi dal mondo da solo!! Quella sera non faceva decisaemnte caldo e questo era dovuto al fatto che la proprietà di Mark confinasse da un lato con la ripida scogliera della costa che dava direttamente sul mare. Di notte era uno spettacolo imperdibile sia per la vista che per i suoni. Ricordava perfettamente la prima volta che era rimasto ammaliato: il mare grigio che pareva di ferro, ferro fuso che assorbiva tutta la luce delle poche stelle che si intravedevano tra le nubi burrascose, la luna completamente celata e soggiogata, come se non bastasse il sole a nasconderla… il rumore lento e costante delle onde che si infrangevano sugli scogli sotto il bordo… quel rumore di qualcosa di estremamente bello che si infrange. Un rumore di cupa disperazione e leggera liberazione. La libera interpretazione, ma perché lui ne vedeva solo la parte negativa?! Dannazione… quel basso ringhio dell’acqua, solo lui lo sentiva. Quell’urlo straziato nell’aria, solo a lui rimbombava nelle orecchie… Dannazione. Ecco cos’era: la sua dannazione.

Senza perdersi in ulteriori ricordi si avviò ad un punto della scogliera a lui ben noto: una piccola cavità riparata dalla vista indesiderata degli altri ospiti da un paio di macigni non indifferenti e in cui l’eco delle onde si infrangeva e rifrangeva sugli spigoli che dal basso filtravano gli spruzzi lasciando che il suono faticasse a trovarsi una via se voleva essere ascoltato da chi era pronto a tendere l’orecchio… solo che la sua piccola Avalon quella sera era già stata scoperta e profanata! Lì, proprio davanti ai suoi occhi, proprio dove si sarebbe voluto sedere lui, c’era una ragazza che fissava il vuoto… aveva un bicchierino da vodka in mano e una bottiglia vuota poggiata con cura lì vicino. Era bizzarra come scena: nonostante la ragazza fosse alticcia, sintomo ne era lo sguardo vacuo, non era una scena raccapricciante o pietosa… manteneva un’aspetto dignitoso, distaccato se vogliamo, ma non fuori posto o compromesso.

Pareva che lei non si fosse minimamente accorta della presenza insistente di lui. Era persa, persa in un mondo che apparteneva solo a lei; fosse quello dei ricordi o delle fantasie non ci è dato saperlo, ma di certo era in un posto in cui si sentiva tranquilla e sicura per avere ogni difesa a zero in quel modo. Osservandola meglio aveva notato che le labbra dischiuse erano scure, troppo scure e la pelle era troppo esangue…e poi, impercettibile come un battere d’ali, si sentiva di sottofondo il suo battere dei denti!! Quella ragazza sta tremando di freddo!! Cn un paio di salti scese fino a metterlesi vicino.

-Ehi!! Cosa hai in mente di fare eh??! Vuoi per caso morire assiderata??-

La ragazza non rispose, ma si ridestò dai propri pensieri e gli occhi scuri ripresero forza mentre lo osservavano, poi vagarono di nuovo ad indugiare sullo specchio di mare e le pareti umide. Ivan pensava che la ragazza non riuscisse ad alzarsi e quindi agì di impulso: la sollevò dalle braccia e una volta in piedi la prese in braccio. Risalì con qualche difficoltà mentre la ragazza gli si arpionava al collo per reggersi e si lasciava cullare dal passo cadenzato del giovane. Da quell aprospettiva poteva studiare con tranquillità ogni sfaccettatura del viso del ragazzo e non le dispiaceva poi molto in fin dei conti… solo non capiva per quale motivo stesse facendo tutta quella scena… lei non aveva nemmeno freddo in quel momento: si era addirittura tola il maglioncino dalle spalle rimanendo con una canottiera a bretelline sottili. Una strana sensazione si fece largo in lei: tra le braccia decisamente muscolose di quel ragazzo si sentiva bene. Proprio come prima, quando era al riparo tra quelle rocce, gli occhi color del sangue di quel giovane la riportarono in dietro nel tempo, ai suoi errori. Sentì la necessità di allontanarsi da lui.

-Grazie… posso continuare da sola…-

Ivan era rimasto colpito dalla voce della ragazza: pensava che con il corpo esile che si ritrovava anche la voce dovesse essere flebile e dolce. Invece aveva un timbro abbastanza basso, ma molto melodica. Una sopresa decisamente gradita lotretutto!

-Ok… non c’è problema…-

Camminarono nel silenzio con solo in lontanazna il riverbero del mare…

-Certo che tu l’alcool lo reggi bene… dopo un’intera bottiglia cammini come se niente fosse!-

Lei in risposta lo fulminò con lo sguardo.

-Ok! Ok! Scusa! Non volevo.. io mi chiamo Ivan… tu?-

-Red.-

Oh!! Colmo dei colmi!! L’aveva cercata per buona parte della notte e quando l’aveva trovata era dovuto diventare una specie di crocerossina perché quella deficiente a momenti andava in ipotermia per tutto l’alcool che aveva in corpo e alla fine della fiera nemmeno un grazie??!! Mark se la sarebbe vista brutta, molto brutta!! Consigliargli di conoscere un simile riccio di mare era stato proprio un colpo basso!! Poteva essere pure la ragazza più bella del mondo, e con buone probabilità lo era pure, ma a lui non gliene sarebbe mai fregato nulla!! Era una promessa!

La lasciò sola senza salutarla all’entrata della casa, si riappropriò di tutto ciò che gli apparteneva e salì sulla sua TNT per tornare a casa propria! Ne aveva le scatole piene per quella sera!!

Peccato che il vento che filtrava attraverso la fessura della visiera del casco non portasse via anche i suoi pensieri… continuava a tornare alla mente a quella ragazza… non riusciva devvaro a capire perché! Eppure non l’aveva mai vista, non le aveva quasi parlato e dicerto non lei non gli aveva fatto quella che si definisce essere una “buona impressione”! per quale motivo doveva assillarlo a quel modo?

Aprì maggiormente l’accelleratore e si perse nell’oscurita di quella notte senza luna mentre si costringeva ad una piega dietro l’altra per tornare verso Londra indenne: anche quella ragazza era riuscito a farlo irritare.

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Salve… spero che siate arrivati tutti al fondo di questo capitolo e immagino che stiate pensando che io sia pazza perché in questa storia non ci sono i personaggi di hp… invece ci sono, ma on si sono ancora svelati!! Credetemi.. il bello deve ancora venire… questo è diciamo… uno scorcio sulla serata media di questa massa di giovani decerebrati… Ivan, Mark, Eric, Red… ma chi cavolo saranno mai?? ^^ “lo scoprirete solo nella prossima puntata” ve lo risparmio… MA!!! Un critica è quasi d’obbligo ^____^ ve ne sarei grata ^_^

Nika

  
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