Sbuffava.
Tanto per cambiare era irritato. E quando mai non
trovava qualche minuscolo dettaglio che gli desse sui nervi? Mai. C’era sempre
qualcosa o qualcuno a rovinare, in minima parte o totalmente, ogni cosa. In
quel caso cos’era? Ma la musica ovviamente!! Non che
ci si dovesse aspettare chissà che cosa, ma almeno un po’ di coerenza nella
scelta dei brani!! Insomma! Passare dal grunge alla disco!! Qualcuno rischiava di restarci secco sul serio!!!
Si
arrangiava a trascinarsi in quell’ammasso di gente. Erano tutti sversi, chi più
e chi meno. Cominciavano già a vedersi le prime coppie defilarsi in una delle
varie stanze… in fondo si trovavano lì apposta, no?!
Si avvicinò ad un moro dai capelli mossi…
-Ehi
Mark!! Ma che razza di casino hai
combinato?!-
-Ivaan!!
Finalmente!! Era tanto che non ci vedevamo!! Come te
la passi bello?!-
Bello?! Ma credeva di
parlare con il succube con cui se la faceva?!
-Non
c’è male Mark… mi sto persino divertendo nonostante questa festa l’abbia
organizzata tu!!-
-Ah…ah…ah…
davvero spiritoso Ivan.. davvero… che mi dici allora?!
Stai sempre al 54?-
-Secondo
te come avrei fatto a venire a conoscenza di questa
festa se non stessi al 54?!-
-Ah
bhò… sei pieno di risorse tu…- e intanto lo squadrava,
anzi no: lo squartava letteralmene con gli occhi…
-Mark…
vedi di darti un contegno.. lo sai che non apprezzo
questo tuo genere di attenzioni…-
L’interlocutore
si riscosse dai sui “pensieri” e tornò a sorridergli guardandolo in faccia
-Oki.
Non c’è problema. Senti: cerca Eric. Sono sicuro che ti farà piacere riverdere
anche lui.-
-Immagino!!
A dopo Mark!-
Con
un lieve sorriso di circostanza si rimise a vagare in mezzo a quella ressa di gente mentre vedeva passargli davanti boccali di birra,
bicchieri pieni di superalcolici e storceva il naso per come erano stati mal
preparati e ancor peggio serviti… in fondo lui era maestro in quella sottile
arte di rendere tutto equivoco…
Dannazione! Ma perché
questa casa deve essere così…enorme!! Proviamo e
vedere in giardino: magari sta per fare la stessa fine di due mesi fa…
In effetti la scena era alquanto bizzarra… insomma… vedere
un ragazzo sui trent’anni in compagnia SOLO di altri ragazzi… no.. decisamente
non era consueto. Soprattutto per il fatto che il ragazzo attorno al quale
tutti gravitavano era persino bello da mozzare il fiato… aveva capelli
biondissimi e corti. Due occhi da perdercisi dentro: freddi come l’acciaio e
liquidi come l’acqua; non si incontravano decisamente
tutti i giorni un paio di occhi del genere.. non era molto alto, ma abbastanza
muscoloso. Aveva tratti marcati che gli davano l’aspetto da “duro della
situazione” con la mascella quadrata e nemmeno la lontana parvenza di barba che
invece era sempre presente sul viso di Ivan.
Oltretutto il suddetto era pure albino, quindi al massimo potevano essere la
pelle diafana e gli occhi rossi a colpire, perché in quanto a fattezze il
giovane era decisamente androgino, anche se di muscoli
scolpiti e scattanti sotto la camicia nera che indossava ne aveva decisamente
in abbondanza anche per qualcun altro. Ed era
parecchio alto. Forse aveva raggiunto il metro e novanta, non che la cosa lo turbasse: non era quella la fonte del suo incontrastato ego.
Si
fece largo tra quella massa di ragazzini eccitati e si trovò faccia-a-faccia
con l’altro biondo.
-Oh!
Che sorpresa!! Il mio gemellastro!!
Come stai Ivan?!-
“Gemellastro”
era il nomignolo che aveva deciso di adottare quello scoppiato di Eric nei suoi confronti quando si era convinto che loro
due si assomigliassero in modo quasi indecente…
-Non
c’è male Eric… tu?-
-Come
al solito.. si lavora di continuo perché come vedi di
clienti non ne mancano… a proposito: come mai da queste parti? Non penso tu abbia
bisogno di me…-
-In effetti sono qua sotto consiglio di Mark.. ma non ho la
più pallida idea del motivo per cui sia stato mandato proprio da te…-
-Oh,
ma non ti preoccupare… lo so io!- e detto questo gli aveva
preso la mano voltandogliela verso l’alto e gli aveva schiaffato
qualcosa con forza… qualcosa di piccolo e messo in un involucro di nylon…
-Ah.. ora capisco… grazie Eric! Sei un amico…-
L’albino
aveva ghignato e si era allontanato cn il pacchettino stretto nel pugno: gliene
avevano accennato al locale, una nuova droga sintetica: qualcuno la chiamava
apollo13, qualcuno invece diceva “la nuova”, ma erano
talmente pochi a potersela permettere per il momento che non c’era rischio di
confondersi. Come la buona etichetta gli imponeva
doveva andare a trovare Mark e ringraziarlo di persona… inutile dire che il
gesto galante gli costò quasi un’ora e mezza di tempo… quella casa era TROPPO
grande!! Lui decisamente
odiava i luoghi grandi e spaziosi: sosteneva che in una casa grande non ci
fosse sufficiente personalità perché molte zone della casa non erano mai
raggiunte dagli abitanti. A questo molti rispondevano dicendo
che era solo invidioso dato che viveva in un alloggetto di 80 mq a Londra… lui
ghignava e ribatteva molto semplicemente.. “Ragazzi.. io in una sera al 54
guadagno più di voi in un mese.. credete che non mi possa permettere l’attico
del palazzo in centro a Londra?” e una volta si era sentito rispondere che no,
non se lo sarebbe potuto permettere…la sua espressione interrogativa era stata
presto esaustita: l’attico era stato comprato dalla stilista nascente più in
voga del momento: una certa Red o qualcosa del genere… peccato.. le aveva
rubato la battuta!!
Finalmente
dopo l’estenuante ricerca era riuscito a beccare Mark prima che si imboscasse con qualcuno!
-Ehi, Mark!! Maaaaaaark!!-
-Oh! Ivan!! Dimmi…-
-Nulla.. solo ringraziarti…-
-Ma dai! Figurati! Non saremo mai in pari, lo
sai…-
-Non
scherzare!! Ad ogni modo..
sai mica dirmi con chi posso dividere questa roba? Per me è troppa, poi non reggo
al locale…-
-Se fossi in te andrei a cercare la Red…-
-La
stilista?!-
-No…
mia sorella… certo!! Quante altre Red conosci??!-
-Ma
che ci fa una zitella a casa tua?! Ad un rave!!!-
-Ivan…
Red ha un anno meno di te… e ti assicuro che se pensi di ritrovarti ad una vecchia
megera,, piena di rughe e zitella… bhè: sei fuori strada amico!!-
L’albino
parve pensarci un po’… ghignò e salutò cortesemente per dedicarsi alla caccia
alla sua nuova preda…
La
crisi di nervi non era mai stata vicina come quella sera: la casa era
spropositata, la sua pazienza limitata, non sapeva che aspetto avesse Red e
soprattutto… non sopportava più tutte le piattole che ci provavano con lui!!!
Dopo
estenuanti ricerche finalmente riuscì a trovare
qualcuno, che per altro era un perfetto sconosciuto, che gli dicesse dove
avrebbe potuto trovarla: in giardino. Se fosse stato credente avrebbe
ringraziato il signore, ma non lo era: si congratulò
con se stesso per l’ottimo lavoro!! Appena uscito in giardino si ricordò di un
piccolo particolare… Poi dicono di non bestemmiare, ma il giardino era persino
più grosso della casa!!! Non sapeva nulla delle
abitudini di quella ragazza: non sapeva dove cercarla!!
Che palle!!!
Demoralizzato
decise di mandare tutto e tutti a fanculo ed estranearsi dal mondo da solo!! Quella sera non faceva decisaemnte caldo e questo era dovuto al fatto che la proprietà di Mark confinasse da
un lato con la ripida scogliera della costa che dava direttamente sul mare. Di
notte era uno spettacolo imperdibile sia per la vista che
per i suoni. Ricordava perfettamente la prima volta che era rimasto ammaliato:
il mare grigio che pareva di ferro, ferro fuso che assorbiva tutta la luce
delle poche stelle che si intravedevano tra le nubi
burrascose, la luna completamente celata e soggiogata, come se non bastasse il
sole a nasconderla… il rumore lento e costante delle onde che si infrangevano
sugli scogli sotto il bordo… quel rumore di qualcosa di estremamente bello che
si infrange. Un rumore di cupa disperazione e leggera liberazione. La libera
interpretazione, ma perché lui ne vedeva solo la parte negativa?! Dannazione… quel basso ringhio dell’acqua, solo lui lo
sentiva. Quell’urlo straziato nell’aria, solo a lui rimbombava nelle orecchie…
Dannazione. Ecco cos’era: la sua dannazione.
Senza
perdersi in ulteriori ricordi si avviò ad un punto
della scogliera a lui ben noto: una piccola cavità riparata dalla vista
indesiderata degli altri ospiti da un paio di macigni non indifferenti e in cui
l’eco delle onde si infrangeva e rifrangeva sugli spigoli che dal basso
filtravano gli spruzzi lasciando che il suono faticasse a trovarsi una via se
voleva essere ascoltato da chi era pronto a tendere l’orecchio… solo che la sua
piccola Avalon quella sera era già stata scoperta e profanata! Lì, proprio
davanti ai suoi occhi, proprio dove si sarebbe voluto sedere lui, c’era una
ragazza che fissava il vuoto… aveva un bicchierino da vodka in mano e una
bottiglia vuota poggiata con cura lì vicino. Era
bizzarra come scena: nonostante la ragazza fosse alticcia, sintomo ne era lo sguardo vacuo, non era una scena raccapricciante o
pietosa… manteneva un’aspetto dignitoso, distaccato se vogliamo, ma non fuori
posto o compromesso.
Pareva
che lei non si fosse minimamente accorta della presenza insistente di lui. Era
persa, persa in un mondo che apparteneva solo a lei; fosse quello dei ricordi o
delle fantasie non ci è dato saperlo, ma di certo era
in un posto in cui si sentiva tranquilla e sicura per avere ogni difesa a zero
in quel modo. Osservandola meglio aveva notato che le labbra dischiuse erano
scure, troppo scure e la pelle era troppo esangue…e poi, impercettibile come un
battere d’ali, si sentiva di sottofondo il suo battere dei denti!! Quella ragazza sta tremando di freddo!!
Cn un paio di salti scese fino a metterlesi vicino.
-Ehi!!
Cosa hai in mente di fare eh??! Vuoi per caso morire
assiderata??-
La
ragazza non rispose, ma si ridestò dai propri pensieri e gli occhi scuri
ripresero forza mentre lo osservavano, poi vagarono di nuovo ad indugiare sullo
specchio di mare e le pareti umide. Ivan pensava che la ragazza non riuscisse
ad alzarsi e quindi agì di impulso: la sollevò dalle
braccia e una volta in piedi la prese in braccio. Risalì con qualche difficoltà mentre la ragazza gli si arpionava al collo per
reggersi e si lasciava cullare dal passo cadenzato del giovane. Da quell
aprospettiva poteva studiare con tranquillità ogni sfaccettatura del viso del
ragazzo e non le dispiaceva poi molto in fin dei conti… solo non capiva per quale motivo stesse facendo tutta quella scena… lei non
aveva nemmeno freddo in quel momento: si era addirittura tola il maglioncino
dalle spalle rimanendo con una canottiera a bretelline sottili. Una strana
sensazione si fece largo in lei: tra le braccia decisamente
muscolose di quel ragazzo si sentiva bene. Proprio come prima, quando era al
riparo tra quelle rocce, gli occhi color del sangue di quel giovane la riportarono in dietro nel tempo, ai suoi errori. Sentì la
necessità di allontanarsi da lui.
-Grazie…
posso continuare da sola…-
Ivan
era rimasto colpito dalla voce della ragazza: pensava che con il corpo esile
che si ritrovava anche la voce dovesse essere flebile e dolce. Invece aveva un
timbro abbastanza basso, ma molto melodica. Una
sopresa decisamente gradita lotretutto!
-Ok…
non c’è problema…-
Camminarono
nel silenzio con solo in lontanazna il riverbero del mare…
-Certo
che tu l’alcool lo reggi bene… dopo un’intera bottiglia cammini come se niente
fosse!-
Lei
in risposta lo fulminò con lo sguardo.
-Ok!
Ok! Scusa! Non volevo.. io mi chiamo Ivan… tu?-
-Red.-
Oh!!
Colmo dei colmi!! L’aveva cercata per buona parte
della notte e quando l’aveva trovata era dovuto diventare una specie di
crocerossina perché quella deficiente a momenti andava in ipotermia per tutto
l’alcool che aveva in corpo e alla fine della fiera nemmeno un
grazie??!! Mark se la sarebbe vista brutta, molto brutta!! Consigliargli di conoscere un simile riccio di mare era
stato proprio un colpo basso!! Poteva essere pure la
ragazza più bella del mondo, e con buone probabilità lo era pure, ma a lui non gliene sarebbe mai fregato nulla!! Era una promessa!
La
lasciò sola senza salutarla all’entrata della casa, si riappropriò di tutto ciò
che gli apparteneva e salì sulla sua TNT per tornare a casa propria! Ne aveva le scatole piene per quella sera!!
Peccato
che il vento che filtrava attraverso la fessura della visiera del casco non portasse via anche i suoi pensieri… continuava a tornare
alla mente a quella ragazza… non riusciva devvaro a capire perché! Eppure non
l’aveva mai vista, non le aveva quasi parlato e dicerto non lei non gli aveva
fatto quella che si definisce essere una “buona impressione”!
per quale motivo doveva assillarlo a quel modo?
Aprì
maggiormente l’accelleratore e si perse nell’oscurita di quella notte senza luna mentre si costringeva ad una piega dietro l’altra per
tornare verso Londra indenne: anche quella ragazza era riuscito a farlo
irritare.
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Salve…
spero che siate arrivati tutti al fondo di questo capitolo e immagino che stiate
pensando che io sia pazza perché in questa storia non ci sono i personaggi di
hp… invece ci sono, ma on si sono ancora svelati!!
Credetemi.. il bello deve ancora venire… questo è
diciamo… uno scorcio sulla serata media di questa massa di giovani decerebrati…
Ivan, Mark, Eric, Red… ma chi cavolo saranno mai?? ^^ “lo scoprirete solo nella
prossima puntata” ve lo risparmio… MA!!! Un critica è
quasi d’obbligo ^____^ ve ne sarei grata ^_^
Nika