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Autore: Zeu483    04/01/2011    1 recensioni
-Non è mica la fine del mondo,no? Una piccola bugia!-
Piccola sì,ma abbastanza piccola da non far sentire in colpa Bill? Piccola quanto? Forse come il forellino nell'incavo del suo gomito?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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E' come stare sul bordo di una piscina. Anzi no,in piedi sul trampolino più alto che abbiate mai visto. L'acqua limpida si affaccia sotto di voi, il fondale in bella vista. A questo punto avete due possibilità: saltare,rischiare di colpire il fondo e non tornare mai più su, oppure tornare tranquillamente indietro suoi vostri passi. Niente rischio, niente scottatura. Ma siete curiosi allora vi sporgete solo un po',per vedere meglio. Senza accorgervi che è già troppo tardi.

 

Quando riaprì gli occhi tutto sembrava estremamente candido, c'era troppa luce. Come nei film polizieschi dove puntano la lampada direttamente negli occhi del sospettato. Faceva male.

Ci mise un po' di tempo a ricordarsi dov'era, e un altro po'  per capire come mai si trovava in quello stato.

- Che cazz...- si strofinò l'occhio destro, dietro al quale sembrava celarsi il fulcro del suo mal di testa. Scostò i capelli neri dalla fronte imperlata di sudore. L'ambiente intorno era ovattato, quasi innaturale.

- Le prime volte è così.- affermò una voce alle sue spalle. - Però poi ti ci abitui. E' sempre meglio! -

Si alzò lentamente, instabile com'era sulla gambe.

- Penso che questa mia "prima volta" – bofonchiò facendo a fatica il gesto delle virgolette cone le dita affusolate – sarà anche l'ultima!-

Si appoggiò al tavolo per non cadere, mentre un ragazzo slavato dagli occhi incavati gli porgeva una tazzina di caffè. Andreas gli sorrise dal basso del suo metro e 70. Era un sorriso stanco, affaticato. Chissà quanto gli costava sorridere in quel momento,quale sforzo. Dopo essersi fatti era faticoso persino respirare.

- Ho i miei seri dubbi a riguardo. Ne avrai bisogno di nuovo! - disse Andreascol tono di chi la sa lunga, come se si trattasse della cosa più ovvia del mondo.

Il ragazzo lo guardò di sottecchi e sperò che avesse torto.

- Non è questo il modo giusto per uscire da una delusione amorosa.- Biascicò, afferrando una T-shirt grigia dalla spalliera di una sedia e infilandosela, a coprire le scapole appuntite che facevano capolino ai lati della sua schiena.

- Te ne sei accorto troppo tardi! Te la sei scelta questa strada, Bill.- Andreas si era fatto improvvisamente serio. - una volta che ci sei dentro, anche per poco, difficilmente ne esci. E' un tunnel senza luce, nè uscite d'emergenza. Credimi.- rispose Andi,come se parlasse più a se stesso che a Bill. Si allontanò, andò verso il terrazzino per accendersi una sigaretta. Rimase lì,a torso nudo con il sole calante delle sera che lo sfiorava, a respirare il fumo denso della sua Winston, mentre Bill si torturava su come avesse potuto fare una cosa del genere.

Se Tom lo avesse saputo sarebbe andato su tutte le furie. Ma come avrebbe potuto tenergli un segreto del genere? A lui,poi, che lo capiva anche solo guardandolo di sfuggita. Non gliel'avrebbe perdonato mai.

- Andi, che devo fare con Tom? - chiese grattandosi la nuca. La sua voce era ancora impastata,quasi quanto i suoi pensieri.

Andreas si girò a guardarlo, scrollando un po' di cenere dalla sigaretta con un debole movimento dell'indice.

Fece spallucce. - Teniamo questo segretuccio solo per noi. - gli fece l'occhiolino.

- Ma.. come faccio? Io..-

- Suvvia Bill! Non è mica la fine del mondo,no? Una piccola bugia!-

-Una piccola bugia..- mormorò a fior di labbra. Piccola come quel buco sul suo braccio. Forse,se fosse riuscito a nascondere quella bugia come pensava di fare con quel foro,sarebbe andato tutto bene.

 

Quando riaprì gli occhi tutto gli sembrava estremamente luminoso, c'era troppa luce. Come nei film polizieschi, dove puntano la lampada direttamente negli occhi del sospettato. Faceva male.

Ci mise un po' a ricordarsi dov'era, e un altro po' di tempo per capire come mai si trovava in quello stato.

- Che cazz...- si strofinò l'occhio destro,che sembrava celare il fulcro del suo mal di testa. Scostò i capelli neri dalla fronte imperlata di sudore. L'ambiente intorno era ovattato, quasi innaturale.

- Le prime volte è così.- affermò una voce alle sue spalle.

- Piano piano però ti ci abitui. E' sempre meglio! -

Si alzò lentamente, instabile com'era sulla gambe.

- Penso che questa mia "prima volta" – bofonchiò facendo il gesto delle virgolette cone le dita affusolate – sarà anche l'ultima!-

Si appoggiò al tavolo per non cadere, mentre un ragazzo slavato dagli occhi incavati gli porgeva una tazzina di caffè. Andreas gli sorrise dal basso del suo metro e 70. Era un sorriso stanco, affaticato. Chissà quanto gli costava sorridere in quel momento,quale sforzo. Dopo essersi fatti era faticoso persino respirare.

- Ho i miei seri dubbi a riguardo. Ne avrai bisogno di nuovo! - disse Andreas in tono canzonatorio, come se si trattasse della cosa più ovvia del mondo.

Il ragazzo lo guardò di sottecchi e sperò che avesse torto.

- Non è questo il modo giusto per uscire da una delusione amorosa.- Biascicò, afferrando una T-shirt grigia dalla spalliera di una sedia e infilandosela.

- Te ne sei accorto troppo tardi! Te la sei scelta questa strada, Bill.- Andreas si era fatto improvvisamente serio. - una volta che ci sei dentro, anche di poco, difficilmente ne esci. E' un tunnel chilometrico senza luce,nè uscite d'emergenza. Credimi.- si allontanò, andò verso il terrazzino per accendersi una sigaretta. Rimase lì,a torso nudo con il sole calante delle sera che lo sfiorava, a respirare il fumo denso della sua Winston, mentre Bill si torturava su come avesse potuto fare una cosa del genere.

Se Tom lo avesse saputo, sarebbe andato su tutte le furie. Ma come avrebbe potuto tenergli un segreto del genere? A lui,poi, che lo capiva anche solo guardandolo si sfuggita. Non gliel'avrebbe perdonato mai.

- Andi, che devo fare con Tom? - la sua voce era ancora impastata,quasi quanto i suoi pensieri.

Andreas si girò a guardarlo, scrollando un po' di cenere dalla sigaretta.

- Non fare niente. Teniamo questo segretuccio solo per noi. - gli fece l'occhiolino.

- Ma.. come faccio? Io..-

- Suvvia Bill! Non è mica la fine del mondo,no? Una piccola bugia!-

-Una piccola bugia..- mormorò a fior di labbra. Piccola come quel buco sul suo braccio. Forse,se fosse riuscito a nascondere quella bugia come pensava di fare con quel foro,sarebbe andato tutto bene.

  
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