Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Idiopatica    04/01/2011    0 recensioni
Calipso Pemberly, diciassettenne, viveva a Bristol, quando un giovane di nome Caspian le sconvolge l'esistenza, raccontandole cose straordinarie. Ma Narnia esisteva?
Arriva il momento, per lei di scoprire la sua vera natura e di recapitare un messaggio alla regina Susan, trovandosi nel mezzo di una guerra. Decide di rilegare il tutto in una fiaba, e se ve la raccontassi?
Tra amore, azione, indecisioni, baci rubati all'ombra di una quercia e cuori spezzati in una pista da ballo, ecco a voi, la Ninfa di casa.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Le strade di Bristol, erano sempre risultate strette e poco affidabili, soprattutto in un fresca serata d'inverno, quando la neve ti entrava perfino negli stivali. Di certo, le sue di scarpe, non erano le migliori in circolazione, ma l'orfanatrofio, non poteva permettersi poi tanto.
La sua figura era piuttosto alta, e il cappotto che l'avvolgeva impediva a chiunque di riconoscere se si trattasse di un uomo o di una donna, con il capo infilato dentro un cappello e il mento nascosto in un'austera sciarpa grigia. Ogni passo, era un affondare, lasciando l'impronta, nitida nel manto fresco. Pian, piano si sarebbe cancellata, così come spariscono molte cose, vizi, segreti e bugie, bastava un po' di vento e lo scorrere rapido del vento. Più si avvicinava alla sua meta, più il posto, pareva lurido e villano. Dalle tasche sfilò una mano, nettamente femminile, e con delicatezza e determinazione, bussò. Passarono una manciata di istanti, in cui, la figura ferma di impolverò di neve. Poi, d'un tratto, spalancarono la porta, o meglio, la figura alta e impaccabile, di un giovane, la invitò calorosamente ad entrare, con quel suo modo di fare regale e composto, che per niente si addattava al posto in cui abitava.
"Calipso, ben arrivata"
Esordì. La sua voce era tonante, amichevole, e veniva tradita dal tono vagamente tremolante.
L'atomosfera all'interno della casa, era accogliente e grave, mentre scoppiettava il camino, riscaldando il tutto. Un'ondata di profumo la travolse, era dolce e delicato, sapeva di cannella e vaniglia. Molto probabilmente era una torta, ma quello era Caspian, per diamine, non sapeva neppure cos'era una forchetta. Tolse piano il cappello, liberando la cascata di capelli neri, che frettolosa, le ricadde sulle spalle. I lineamente presero forma nel viso ovale, morbidi e invisibili allo stesso tempo, non risaltavano per niente, e la carnagione era lattea e pallida.
"Caspian!"
Rispose, mentre prendeva vita, quel sorriso esaltato e radioso, che molto di rado le arricciava le labbra. Si tolse il sopprabito, posandolo sulla poltrona che sostava affianco alla porta.
"Sei venuta allora!"
Era il solito giovane allegro, coi capelli che li arrivavano al mento, e forse erano solo passati due anni, che segnavano soltanto il cuore e mai la pelle. Lei annuì vigorosamente, ma prima, avvicinandosi a lui, lo abbracciò.
"Vorrei solo tu potessi avere la possibilità di parlarle ancora una volta."
Mormorò a bassa voce, mentre il suo sguardo si rattristiva. Spesse volte, odiava parlare mostrandosi sentimentale, ma lui era suo amico, e vederlo prigioniero di un'amore che piano lo scalfiva ogni giorno, era devastante.
Lui le infilò una lettera una tasca, abbozzando una smorfia noncurante.
"La amo, la amerò per sempre. Leggiti questa lettera, gliel'ho scritta il primo giorno, magari vedrai il nostro amore evolversi. Ma non dimenticarti che, rimarrà solo un vuoto, non morirò. Non bisogna mai morire per qualcuno."
Le disse, con dolcezza, carezzandole i capelli. Si lasciò sfuggire un sospiro.
"Credo invece si possa..."
Era un flebile bisbiglio. Prima che tutto si zittisse, e il vertice nero la risucchiasse in modo sgradevole. Le palpebre le se chiusero con forza, e lo stomaco le vorticò malevolmente. Un conato di vomito l'assalì, e le pareva di volare, prima di schiantarsi contro qualcosa.



Angolo Me.
Allora, che ne dite? Vi ho delusi? Spero tanto di no, qui spiego meglio la situazione. Lei conosce Caspian, e mentre tutti lo prendono per pazzo lei decide di ascoltarlo. In pratica lui ha fatto un patto con Aslan, pur di far rimanere tutti e quattro a Narnai per sempre, preferisce andare lui nel mondo normale. Allora, innnanzituto, avviso che i nostri cari Re e Regine, si sono fatte lo stesso molti viaggeti qui da noi, invecchiare non era lecito per loro, non fichè tutti si sarebbero sposati, così dice una profezia v.v Sì mi invento di tutto lo so. Narnia la chiama, come prima aveva chiamato i Penvensie, perchè ha bisogno di aiuto. Intanto lui , le aveva fatto parecchie lezioni su questo mondo. Vi piace? No? Mi spiace ç.c
Valen.
   
 
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