Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: CHOU    06/01/2011    5 recensioni
La seconda guerra magica si è finalmente conclusa. Harry, Ron ed Hermione ritornano ad Hogwarts per finire gli studi. Anche Draco Malfoy si trova a scuola ma la sua posizione non è più la stessa. Il giovane serpeverde viene preso di mira con scherzi e piccole vendette. Riuscirà qualcuno ad aiutarlo a uscire dal baratro nel quale è caduto? Malfoy riuscirà a mettere da parte l'orgoglio e accettare la mano che gli verrà tesa?
9/9 + epilogo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: the pride of the fallen mask

Paring: DracoXHarry

Summery: La seconda guerra magica si è finalmente conclusa. Harry, Ron ed Hermione ritornano ad Hogwarts per finire gli studi. Anche Draco Malfoy si trova a scuola ma la sua posizione non è più la stessa. Il giovane serpeverde viene preso di mira con scherzi e piccole vendette. Riuscirà qualcuno ad aiutarlo a uscire dal baratro nel quale è caduto? Malfoy riuscirà a mettere da parte l'orgoglio e accettare la mano che gli verrà tesa?

Declamers: i personaggi non mi appartengono. Tutti i diritti rimangono all'autrice. Questa storia è scritta per puro divertimento e non a scopo di lucro.






Rimase immobile. Semplicemente fermo in mezzo a quel vorticare di persone e voci.
Alle sue orecchie giungevano solo suoni indistinti e soffusi. Si sentiva stanco, spossato e vuoto.
Aveva sconfitto Voldemort. Nella sua testa continuava a ripetersi quella frase come un mantra. Ma suonava vuota, priva di significato reale.
Sirius era morto, con lui Silente e Piton. I suoi genitori, anche loro erano morti per salvarlo.
Quella guerra...anche nella vittoria del sangue era stato versato.
Sangue di nemici e di amici. Il cuore di Harry saltò un battito.
Gli occhi iniziarono a bruciare.
Le voci prima confuse diventavano mano a mano più chiare. Sentiva che stava per riprendere contatto con la realtà.
Appena i suoi occhi misero a fuoco la sala grande ,capì.
Aveva sconfitto Voldemort. Quella frase non suonava più vuota ma si era impregnata di un nuovo significato.
Tutta quella gente, tutte le persone innocenti e quelle che amava, erano riunite in quella immensa sala che per anni aveva accolto generazioni di maghi. Si abbracciavano e vegliavano sui corpi oramai privi di vita dei loro cari. E invocavano il suo nome.
Sconfiggendo Voldemort aveva ridato la speranza e il sorriso a quelle persone. Era riuscito a lenire un po' il dolore e la paura che aleggiava nei loro cuori. In un modo contorto, crudele, con la morte di una persona ,lui era riuscito a renderle felici.
Ginny gli si fece accanto , sfiorandogli il braccio.
"E' tutto finito ,Harry. Grazie"
Sentì le braccia della ragazza avvolgerlo in un abbraccio. Ma non c'era calore, non più. In tutti quei mesi di guerra la sua piccola Ginny gli era mancata. Però, dopo alcuni mesi, Harry si era ritrovato a chiedersi di che colore fossero gli occhi della ragazza. Aveva passato notti intere a domandarselo, a sforzarsi di ricordare. Avrebbe potuto chiedere a Ron ma voleva essere lui a trovare la risposta.
Alla fine aveva desistito, gli venivano in mente iridi metallizzate , ma era convinto che non appartenessero alla piccola Weasley.
"Vai da tua madre Ginny, ha bisogno di te"
La
rossa annuì e si avvicinò a Molly, ricurva sul corpo senza vita di Fred.
Harry Potter distolse lo sguardo. Gli occhi smeraldini si posarono su tre figure. Biondissime e spaventate. Lucius, Narcissa e Draco Malfoy erano stretti gli
uni agli altri, sul viso un' espressione di smarrimento.
I capelli di Draco erano anneriti dal fumo e la pelle diafana era ricoperta di graffi.
Harry rimase a fissare la figura del biondo. Come piccoli e luminosi flash rivide quello stesso ragazzo tornato bambino che gli tendeva la mano. L'espressione strafottente e il sorriso sbieco.
Rivide tutti i loro scontri. Percorse con la memorie il loro passato fino a quando l'aveva salvato dal fuoco. In quel momento aveva sentito un enorme squarcio al petto quando aveva capito che Draco Malfoy sarebbe rimasto ucciso bruciato vivo. Quello spocchioso serpeverde non poteva morire così, non davanti ai suoi occhi.
Gli occhi grigi di Malfoy andarono a incrociare quelli verdi del grifone.
L'eroe del mondo magico distolse lo sguardo.
Draco seguì con gli occhi la figura malconcia di Harry finché questi non uscì dalla sala.
"Padre, madre, arrivo subito"
"Draco!" la voce preoccupata di Narcissa fece sorridere il più piccolo dei Malfoy. Era la prima volta che vedeva sua madre preoccuparsi per lui.
"Stai scappando?"
La voce strascicata di Malfoy fece voltare di scatto il moretto.
Per qualche secondo osservò il viso del suo interlocutore.
"Non ce la facevo più, volevo solo rimanere da solo" Harry parlò con voce stanca. Non aveva voglia di pensare a qualche risposta mordace. Voleva solo rimanere in raccolta con se stesso.
"Volevo solo ringraziarti per aver salvato me e la mia famiglia"
Il moretto spalancò gli occhi. Malfoy lo stava ringraziando?
"Bhe , allora addio san Potter"
Harry trattene un sorriso. Solo uno come lui poteva ringraziarlo e insultarlo in contemporanea.
Si vergognava ad ammetterlo ma questo breve scambio di battute con il suo antico rivale l'aveva fatto sentire a casa.
Più dell'abbraccio di Ginny, pensò colpevole.
Perso nei suoi pensieri non si accorse che Draco si stava allontanando.
"Malfoy!"
Il biondo si girò sorpreso.
"Arrivederci" Harry tese la mano verso di lui.
Gli occhi di Draco si spalancarono. Sentì un nodo stringergli la gola, soffocandolo. Sentì le lacrime salirgli fastidiosamente all'angolo degli occhi.
Titubante afferrò la mano che gli veniva porta. Lentamente strinse le lunghe dita diafane intorno alla mano ambrata di Harry. Lo sguardo incollato sulle loro mani intrecciate.
L'aveva afferrata, finalmente. Quella mano di cui, da 6 anni, voleva sentire
la consistenza sotto la sua, finalmente l'aveva afferrata.
Se Draco guardava rapito le loro mani unite, Harry osservava lui. Non l'aveva mai visto...emozionato. Le guance solitamente pallide del serpeverde erano tinte di un lieve rossore e gli occhi erano liquidi. Metallo fuso, registrò la sua mente.
Sentiva un tepore piacevole sprigionarsi dal corpo di Malfoy.
La stretta si sciolse.
Draco accennò un gesto col capo per poi voltarsi e rientrare velocemente nella sala grande.

***

Nei mesi successivi l'eroe del mondo magico non ebbe tempo per riposarsi. Ogni giorno si recava al ministero, pronto ad assistere ad un nuovo processo. Tanti vennero condannati ad Azkaban sotto i suoi occhi verde speranza.
Ron ed Hermione lo accompagnavano ogni volta, talvolta partecipando attivamente come testimoni, altre come supporto morale per il loro amico. La famiglia weasley coccolava Potter cercando di trasmettergli quel calore che gli ultimi mesi di guerra gli avevano sottratto. Molly, poi, era costantemente preoccupata che l'avada kedavra che aveva ricevuto da Voldemord avesse avuto effetti collaterali.
Harry guardava con occhi pieni d'affetto tutti gli abitanti della Tana ma il suo sguardo non riusciva a posarsi per più di qualche secondo sul viso distrutto dal dolore di George. La morte di Fred aveva segnato profondamente tutta la numerosa famiglia, ma George sembrava essere diventato l'ombra di se stesso. Harry giurò di non averlo più visto sorridere da quando l'incubo era finito.
Ginny si ritrovava spesso ad osservare il suo ragazzo, assorto nei suoi pensieri, realizzando che c'era qualcosa che decisamente non andava.
"Amore c'è qualcosa che non va?" gli chiese un giorno la rossa.
"Niente, Ginny, stavo solo pensando"
"A cosa?"
Gli occhi verdi si fecero ancora più distanti.
"Domani c'è la sentenza per i Malfoy e io devo presagire"
"Vedrai che avranno quello che si merita, dannati mangiamorte" il ringhio rabbioso con cui pronunciò la frase fece tremare leggermente Harry.
"Mi ha ringraziato."
"Cosa?"
"Niente, niente. Ora vado a dormire. Buonanotte Ginny"
La ragazza annuì lievemente sporgendosi per baciarlo. Harry si spostò leggermente facendo un sorriso incerto per poi sparire su per la scala a chiocciola. La rossa arricciò le labbra contrariata. Decisamente qualcosa non andava.

Quando Harry Potter tornò alla Tana la sera successiva gli si poteva scorgere un barlume di soddisfazione negli occhi. Non si poteva dire lo stesso di Ron i cui occhi azzurri mandavano scintille.
"Eddai Ron, non fare il bambino" lo riprese la riccia.
"Il bambino? Ti rendi conto Herm? Per colpa sua -un braccio andò ad indicare il moretto- quella schifosa serpe è in libertà! Merlino, sono dei mangiamorte!"
Il signor Weasley annuì convinto alle parole del figlio.
"Malfoy non ha mai ucciso nessuno, è stato costretto. Ed è solo merito di Narcissa Malfoy se io ora sono qui, vivo. Glielo dovevo" rispose semplicemente Harry.
"Si tu sei vivo, ma non si può dire lo stesso di Fred. O di Remus e Tonks. A Ted non pensi? A tutti quelli che sono morti per colpa loro ,non pensi? Eh Harry?" George Weasley era furente, le guance rosse infiammate come i suoi capelli. C'era rabbia e dolore nelle suo parole.
Potter sostenne il suo sguardo per poi passare in rassegna tutta la famiglia Weasley. Tutti lo guardavano con aria di rimprovero, anche Molly, benchè continuasse a stare in uno ostinato silenzio.
"So bene cos'è il dolore della perdita. Ma Malfoy e sua madre sono anche loro delle vittime."
"Me ne sbatto! Avrebbero dovuto finire anche loro ad Azkaban come quel bastardo di Lucius"
"George ha ragione, Harry" la voce di Ron era poco più che un sussurro.
Il moro si morse un labbro e si diresse spedito fuori da quella casa divenuta d'un tratto troppo soffocante.
Dannazione! Calciò con rabbia un sassolino. Lo sapeva anche lui che i Malfoy avevano fatto cose orribili ma non era colpa loro. Sopratutto non di Draco.
Il ragazzo ispirò a lungo osservando il cielo terso. Se poteva godere ancora delle splendida vista delle stelle lo doveva solo a quella donna ritenuta da tutti crudele ma che per salvare il proprio figlio avrebbe rischiato anche la sua vita. Sapeva benissimo che non aveva mentito a Voldemord per salvarlo ma solo per poter entrare ad Hogwarts e riabbracciare suo figlio. Però non gli importava, comunque fosse, l'aveva salvato. E Malfoy, quel dannato furetto, aveva sofferto , ne era certo, a compiere quelle azioni. L'aveva visto piangere molti mesi prima in un bagno di Hogwarts, l'aveva visto disperarsi davanti all'idea concreta di uccidere Silente – il cuore del moro si strinse dolorosamente al ricordo della morte del preside - l'aveva visto rischiare la sua vita per salvare Goyle dalle fiamme maledette. Anche lui era una vittima di quella crudele guerra, Harry , di questo ne era convinto.
"Harry...gli passerà. La perdita di Fred per loro è stato un duro colpo."
Il ragazzo si voltò leggermente verso Hermione, sorridendogli mogio.
"Meritano una seconda possibilità" continuò lei facendosi più vicino.
"Anche se Malfoy rimarrà sempre l'odioso furetto di sempre" terminò con tono leggero.
A quelle parole il viso di Harry si aprì in un sincero sorriso. Prese una mano di Hermione e la strinse leggermente.
"Grazie".

***

La stazione di King's Cross era gremita di persone e animali. Harry ,Ron ed Hermione si facevano largo tra la folla per raggiungere l'enorme treno rosso.
"Fa impressione riprendere il treno e sapere che ad Hogwarts non ci saranno i nostri compagni" ammise la ragazza con rammarico.
Ron sospirò forte.
"Mi mancheranno"
A causa della clandestinità a cui erano stati obbligati ,i tre ragazzi, non avevano avuto l'occasione di portare a termine il settimo anno come invece i loro compagni avevano fatto. Per cui si ritrovavano per l'ultima volta su quel treno magico, pronti per affrontare il loro ultimo anno nella scuola di magia. I loro amici avevano già conseguito il diploma e Neville stava studiando per diventare Auror mentre gli altri avevano deciso di prendersi un anno di meritato riposo.
La professoressa McGranitt aveva preso in mano le redini della presidenza di Hogwarts mentre la cattedra di pozioni e difesa contro le arti oscure erano andate al professore Lumacorno.
A quel pensiero Harry non riuscì a trattenere un gemito. Non avrebbe mai pensato di dirlo ma gli mancava
Piton. Seriamente. Da quando aveva scoperto la verità sul suo professore di pozioni aveva sentito nascere dentro si sé un senso di ammirazione per quell'uomo così coraggioso e solo. Forse, si pentiva di averlo odiato per anni.
"Iniziamo bene, guarda chi c'è!" il borbottio di Ron attirò l'attenzione dei suoi amici su una figura alta e pallida che stava salendo due carrozze più in là.
Draco Malfoy tornava ad Hogwarts quindi.
"Sarà dura" sospirò la riccia.
"Puoi dirlo forte! Pensavo di non dover rivedere più la sua brutta faccia da mangiamorte!"
"RON! E comunque io mi riferivo a lui. Non avrà vita facile per i suoi trascorsi"
Harry osservò il biondo salire elegantemente i pochi gradini per raggiungere lo scompartimento.
"Hey! Chi vuole fare una partita a scacchi magici?" disse poi il moro mettendo un braccio intorno alle spalle dei suoi amici.
Hermione alzò gli occhi castani al cielo.
"Io mi porterò un po' avanti con lo studio"
"Ma dai! Non abbiamo ancora incominciato!"
"Ma non voglio finire come voi due, quindi , giocate pure. Io studierò"
I due ragazzi si lanciarono uno sguardo colmo di significati ,poi, sghignazzando, salirono sulla carrozza e presero posto su uno scompartimento vuoto



Questa è la mia prima drarry che pubblico – e che scrivo XD se non ricordo male... u.u'' – è stat revisionata da una mia amica , quindi per gli errori prendetevela con lei! XD no scherzo ù.ù

la ringrazio tanto *^*

questa storia comprenderà 9 capitoli più un epilogo ed è già conclusa. L'aggiornerò una o due volte a settimana, preferibilmente di sabato.

Spero che vi piaccia -s'inchina-

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: CHOU