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Autore: nemy1990    07/01/2011    5 recensioni
Ginny deve frequentare il suo primo anno a Hogwarts.
Tutti sappiamo che è stata usata, proprio in quell'anno, come marionetta da Voldemort.
Cosa racconta Ginny tra le pagine del diario di Tom Riddle che la indurrà a fidarsi, fino al punto che riversi una parte di sè dentro quelle pagine?
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Il diario misterioso

Lucius Malfoy aveva appena litigato con papà.
Dire che aveva "litigato" è un eufemismo.
Diciamo pure che si erano presi a botte nel Ghirigoro, la libreria a Diagon Alley.
Anche io mi ero appena esposta per Harry con Draco Malfoy.
Cosa che mi aveva procurato un' umiliazione per la solita risposta pronta e velonosa del Serpeverde.
Amavo Harry, perchè me ne vergognavo così tanto? Perchè non riuscivo a guardarlo negli occhi?
Quando lo vedevo scappavo sempre in un'altra stanza, il cuore mi batteva a mille, le mani mi sudavano e in sua presenza non riuscivo comunque a spiccicare parola.
Ma io, in realtà, non ero così, non lo ero mai stata.
Cresciuta in mezzo a tutti i miei fratelli maggiori, mi sono sempre fatta rispettare.
Era il mio primo anno ad Hogwarts e volevo che fosse iniziato perfettamente.
Iniziai a fare il bagaglio, quindi, mettendo dentro tutti i libri che avevo comprato quel giorno.
Ad un certo punto notai che in mezzo a quei libri, nel calderone che avevo usato per portarli, c'era un libro che non era nella lista, scritta nella lettera di ammissione.
Guardai il libro nero e capii subito che non era ciò che pensavo: sfogliandolo avevo notato che le pagine erano vuote, per quanto ingiallite.
Sulla copertina c'erano scritte delle iniziali: T.O.R.
Tor? Pensai.
No, il cane di Hagrid non si sarebbe messo a scrivere un diario.
Decisi in un istante che quel diario lo avrei usato per scrivere ciò che pensavo e mi ci sarei sfogata sopra.
Tutto sommato, non era stato male andare a Diagon Alley.
Mamma e papà mi avevano regalato un diario senza dirmelo... era stato un pensiero carino, forse si erano vergognati di dovermi dire, come tutte le volte, che era di seconda mano.
Eppure quel diario non era scritto: se non fosse stato per le iniziali incise in fondo alla copertina, avrei potuto pensare che nessuno lo aveva comprato ed era ammuffito nella vetrina.
Presi la penna e l'inchiostro: avevo bisogno di iniziare subito a svuotarmi la mente: sapevo che esistevano anche i pensatoi, ma di certo la mia famiglia non era ricca fino a quel punto.
"Caro diario" iniziai a scrivere.
Ma in quel momento le parole vennero assorbite dalla carta e la pagina tornò bianca come prima.
"Ma cosa...?"
In quel preciso istante, comparvero delle parole in una scrittura obliqua, che non era la mia.
"Ciao, io sono Tom, il padrone di questo diario... tu chi sei?"
Strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca, ma risposi, la mano scattò prima del cervello.
"Ginny Weasley"
"Piacere... posso sapere come hai avuto il mio diario? Speravo proprio che qualcuno lo trovasse..."
Tranquillizzata da quelle parole, risposi allegramente.
"Non lo so... penso che mamma e papà l'abbiano comprato, perchè l'ho ritrovato nel mio calderone a Diagon Alley"
"Sei purosangue, Ginny?"chiese Tom.
"Si, perchè?"
"Così per sapere..."
"Tu?"chiesi per fare conversazione.
"No... mia mamma era una strega, mentre mio padre un babbano"
"Perchè "era"?"
"Perchè non ho più genitori..."
"Mi dispiace" scrissi, sperando di non aver toccato un tasto dolente.
"Tranquilla. Tu piuttosto... hai detto di essere una Weasley... famiglia numerosa?"
"Si... ho 6 fratelli più grandi..."
"Sei? Poverina... devi sentirti proprio schiacciata da loro..."
"Ho imparato a cavarmela, tranne in questi ultimi tempi..."
"Perchè?"
Volevo confidarmi con qualcuno e questo ragazzo invisibile sembrava così gentile...
"Beh... c'è un ragazzo con cui non riesco davvero a essere me stessa e i miei fratelli mi prendono in giro, a volte anche davanti a lui."
"Che immaturi... come si chiama questo ragazzo?"
"Si chiama Harry, Harry Potter!"




   
 
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