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Autore: Kate_88    08/01/2011    9 recensioni
In secondo superiore nulla è facile, ancor meno se ci sono le prime difficoltà, gli amori e un nuovo nemico che non è per niente facile. Tutto cambia quando si cresce e sapere che un giorno si dovrà indossare una corona, grava ancora di più sulla schiena della povera Usagi.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Principessa non è facile...

 

 

Capitolo 1 – Insufficienza - Prologo

 

 

Usagi e Minako lasciarono la scuola con l'espressione della morte dipinta in viso, con le lacrime da sfogo e la schiena china in avanti, come se stessero portando le pietre nell'antico Egitto.

Portavano le borse davanti, quasi a sfiorare l'asfalto del marciapiede, in direzione del tempio di Rei.

« Ci sotterreranno » borbottò Minako ancora sull'orlo della disperazione.

« Ci sarà anche Mamoru al tempio. Però la Regina nel futuro poteva anche avvertirmi che sarebbe accaduto... » Usagi piagnucolava al seguito di Minako, fermandosi davanti le scale che portavano al tempio.

« E dobbiamo anche subirci la ramanzina di Luna e Artemis... »

« Al momento affronterei volentieri Galaxia... »

« Perchè solo noi due? Seiya e Yaten anche rischiavano e invece, solo noi »

« Facciamoci coraggio. In caso, io ho il cristallo d'argento e tu il tuo potere di Venus... se attaccano, possiamo provare almeno a distrarli per svignarcela »

Ancora disperate, le due iniziarono a salire le scale arrivando presto al tempio dove, sedute sugli scalini c'erano Ami, Rei e Makoto, intente a chiacchierare allegre.

« Direi che potremo dire subito che non è facile... » borbottò ancora Marta mentre s'avvicinava, insieme ad Usagi, alle ragazze.

« Finalmente! Le solite ritardatarie! » esordì Rei con i suoi soliti modi burberi.

« Mh si scusate... siamo state trattenute » parlò Usagi, sospirando e lasciando la cartella su un gradino.

« Ma sbaglio o v'hanno chiamato in presidenza? » Makoto osservava le due ragazze, indagando sulle amiche, sospetta.

Usagi e Minako quasi saltarono sul posto, restando per un attimo zitte.

« Usagi, Minako, che vi hanno detto in presidenza? » Ami si tolse gli occhiali che usava per leggere, posando il libro al suo lato destro.

Le due malcapitate sospirarono e con i lacrimoni dissero: « Bocciate! Dobbiamo frequentare i corsi estivi se vogliamo essere passate »

« Che cosa? Ma come avete fatto? Insomma, dovevate solo studiare, non ci sono neanche i nemici... » Rei incredula le osservava e Usagi, con una delle sue facce buffe, molto schietta, esclamò: « T'assicuro che al momento preferire incontrare dei nemici »

« Minako ma con voi non c'erano anche Yaten e Seiya »

« Si Makoto ma loro per un punto sono passati. Si sono solo raccomandati per il prossimo anno... »

« Ma non potevate chiedere non so, un piccolo aiuto? Quanti punti vi mancavano? » Ami indagava insieme alle amiche, nel tentare di scoprire qualcosa in più, quando arrivò Mamoru, che ingnaro della situazione, salutò tranquillo: « Ehi! Già qui? E io che m'aspettavo di vedervi arrivare in super ritardo »

« Ehm Mamoru non è il mom... » Rei non fece in tempo ad avvisarlo che Usagi corse dal ragazzo, buttandosi in lacrime tra le braccia del fidanzato.

« Le superiori sono difficili, la scuola non mi piace. »

« Eh? Ma che è successo? Avanti, un'altra insufficienza? »

Usagi scosse la testa, bagnando la camicia di Mamoru.

« Una punizione? »

Nuovamente scosse la testa mentre Minako si sedeva disperandosi ancora, tra la bocciatura e il caldo che la rendeva ancora più debole.

« Usa... non...? »

« La regina nel futuro poteva avvertirmi... »

« Bocciata? Dovrai rifare l'anno? »

Mamoru era quasi sconvolto mentre passava la mano sulla testa della ragazza per calmarla.

« No... dovrò fare i corsi estivi! »

« Allora vorrà dire che studierai anche al mare! »

« Ma il mare... sei crudele »

« Devi studiare la prossima volta... va bene? »

Usagi annuì, raggiungendo con Mamoru le altre ragazze, andando a consolare Minako che ancora chiedeva giustizia per quei corsi estivi.

 

In un vecchio palazzo, esteriormente deteriorato con i lavori in corso, un ragazzo manteneva le mani su di un libro, agitandole con lentezza, pronunciando delle formule.

Una voce parlò nella sua testa: « Quanto ti manca? Ricorda bene quello che ti ho detto. Ho bisogno di menti brillanti, persone che possano offrirmi la loro forza vitale. Dobbiamo impadronirci di questo pianeta, ora che nessuno se lo aspetta. Non mi deludere, Tanos »

« Non vi deluderò, Mia Strega »

Il ragazzo aveva dei capelli biondi lunghi che teneva legati con un nastro di velluto nero, in una cosa bassa; gli occhi erano come il colore del ghiaccio, la pelle piuttosto scura. Non sembrava umano, con le orecchie più appuntite, i canini un po' sporgenti e un mantello nero che copriva l'abbigliamento, lasciando vedere un pentacolo al collo come catalizzatore dei suoi poteri.

Ancora muoveva le mani sul libro, un innocente libro di fiabe dal quale in un momento si sprigionò una luce nera, in una colonna verso l'alto, lasciando che una piccola miniatura prendesse forma.

« Ciao Cinderella. Sai perchè sei stata chiamata? »

« Mio padrone Tanos. Menti brillanti e forza vitale » parlò quella piccola miniatura che sembrava quasi un ologramma.

« Bene. Vai e trova la tua vittima. Ricordati di condurla qui, una volta preso quel che devi prendere. »

« Si padrone »

La colonna di luce svanì nel libro e Tanos si rilassò sulla sua sedia, quasi un piccolo trono sulla quale rideva.

 

Seiya, Yaten e Taiki se ne stavano a chiacchierare in allegria, brindando con un analcolico al passaggio dei primi due al secondo anno.

« Seiya, spiegami una cosa: come hai fatto a ridurti a passare l'esame per un punto? »

« Hai presente Galaxia...? »

« Un anno fa... » puntualizzò Taiki inarcando un sopracciglio.

« Bè mi sono preso un anno sabbatico »

Yaten scoppiò a ridere, mettendo le mani dietro la nuca e assumendo un'aria un po' scomposta.

« Bè l'importante è essere passati. Noi ci accontentiamo del minimo, non come te Taiki che fai a gara con la Mizuno. Sbaglio o ne sei uscito sconfitto anche questa volta? »

« Yaten taci! E comunque, l'altro giorno, mentre voi fingevate di studiare, la principessa è tornata a farci visita. Dice che ha visto una macchia sulla terra, una strana macchia, insomma si fida poco e mi ha detto di dirvi che, dovremo tenere d'occhio la situazione e in caso di pericolo avvertire il principe e la principessa »

« Uh uh... Seiya combatterà di nuovo al fianco di Usagi »

« Yaten senti un po', ma oggi sei allegro? Cos'è, Minako ti ha rivolto di nuovo la parola? »

Seiya, con una frecciatina, si rivolse a Yaten che arrossì, alzandosi in piedi.

« Sbaglio o Minako non rivolge più la parola a Yaten da... sei mesi circa? »

« Esatto Taiki... da quando il nostro Yaten s'è fatto beccare in giro con un'altra... »

« Di fatto non faceva nulla di male ma... »

« Quello che più ha fatto infuriare Minako è stato il negare di Yaten, trovandolo poi su tutte le riviste e così... »

« La bella Sailor Venus ha dato due di picche a Yaten »

« Scusate voi due... avete finito? Io vado a suonare un po' »

Seiya e Taiki scoppiarono a ridere, intonando una canzone improvvisata, prendendo in giro l'amico: « Principessa del mio cuore, venere del mio amore... non mi lasciaaaare »

Yaten brontolava mentre i due cantavano, sospirando alla fine imprecando contro chissà chi.

 

« Il mare è di nuovo in tempesta »

« Michiru ne sei certa? »

Haruka parlava con Michiru, sul cofano di una macchina, parcheggiate fuori di un negozio.

« Anche Sidya se n'è accorta ed Hotaru non è da meno. Immagino che la principessa non si sia accorta di nulla, ma forse dovremo andare a parlare con le altre »

« Aspettiamo. Ancora non sappiamo contro cosa metterle in guardia » Hotaru era uscita dal negozio e si rivolse alle due.

Sidya si limitò ad annuire.

Tutte e quattro salirono in macchina, percorrendo la strada a tutta velocità.

 

Cinderella intanto scorreva nell'aria, come una piccola scintilla di luce, alla ricerca di qualcosa.

   
 
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