Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Sanya    08/01/2011    5 recensioni
Bella si ritrova un'altra volta nella radura. Questa volta è sola: non c'è Laurent, non c'è Jacob. E' completamente sola con i suoi ricordi.
[Dalla Shot]
Dov’è il sole? Dov’è il paesaggio che ricordavo? Dove sono i fiori, i colori vivaci? Dov’è la vita? [...]
Dove sei, Edward?

{Shot dedicata a una persona che mi è stata molto vicina, ma che ho perso. Forse per stupidità. Forse per mancanza di coraggio. Sappi che ti ho amato a modo mio, Rick. Mi manchi tanto}
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
- Questa storia fa parte della serie '~ Frammenti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~ Cade la pioggia ~

Cade la pioggia.
Lenta, frusciante, incessante.
Pizzica le foglie, facendo ondeggiare i rami. Le sue gocce, simili a nebbiolina sottile, rendono le figure offuscate, dai contorni irregolari. O sono le lacrime che mi coprono le pupille che mi danno questo effetto?
Guardo il cielo riempirmi la vista. Le nubi, nere e minacciose, coprono l’azzurro naturale del sereno, lasciadomi nel cuore una nota di amarezza. 
Dov’è il sole? Dov’è il paesaggio che ricordavo? Dove sono i fiori, i colori vivaci? Dov’è la vita?
Il mio olfatto incontra l’odore della terra bagnata, dei pini, della natura dimenticata di quel posto fuori dal mondo. Chiudo gli occhi, abbandonandomi alla sensazione particolare che l’erba provoca sfiorando la mia schiena. L’odore dei miei capelli si fonde con quello che mi circonda, rilassandomi, rendendomi inerme.
Dove sei, Edward? Perché non sei accanto a me a goderti la pioggia che ci sfiora il viso come una carezza?
Allungo le braccia, cercandoti. Ma non ti trovo.
Sospiro, cercando di segregare le lacrime in un angolo sperduto dove non avrei potuto ritrovarle.
Tu non ci sei più. Quante volte mi devo ricordare quello che è successo?
Non c’è più niente di te, a parte il ricordo sfocato che fa capolino nella mia mente.
Non c’è più niente.
Niente che mi lega a te, che mi lega al mondo.
Nulla.
Ci sono solo ricordi, pezzi di ricordi, cocci di ricordi frantumati nel momento stesso in cui tu mi hai detto addio.
Perché mi hai abbandonato con questo peso nel cuore? La mia umanità era un ostacolo troppo grande da contrastare, vero?
Ascolto il frusciare del vento tra le chiome folte degli alberi. È lo stesso rumore che sentivo quando mi aggrappavo forte alle tue spalle marmoree e tu mi trasportavi esaltato tra la foresta. Mi sembra di sentirti ancora correre, sai?
Ti immagino guardarmi, mentre sto distesa qui. Ti immagino respirare il mio odore, accarezzare i miei capelli, stringere il mio corpo caldo e soffice al tuo freddo e duro, cantare sottovoce la mia ninna nanna.
Mi è così facile chiudere gli occhi e vederti al mio fianco. Perché non ci sei davvero? Perché non posso più addormentarmi tranquilla accanto a te? Perché non riesco più a vivere da quando te ne sei andato?
Non riesco, non ce la faccio a tenermi tutto dentro. Una lacrima scivola via, insieme alla pioggia. Quando cade sul terreno è come ascoltare il rumore di una stella scoppiare in un angolo dell’universo. Un rumore sordo, spezzato dal silenzio che lo circonda.
Nessuno si sarebbe mai accorto della mancanza di quella stella.
Nessuno sarebbe mai riuscito ad aiutarla a ricomporsi. Sarebbe diventata polvere, polvere vagante all’interno dell’universo infinito, in cerca di qualcosa che nemmeno lei conosceva.
Un’altra lacrima.
Un’altra ancora.
Trattengo i singhiozzi, anche se questi vorrebbero scappare via.
Vorrei urlare di dolore, ma non ho il coraggio di rompere il silenzio che mi avvolge.
Sfioro i ciuffi d’erba secca che mi cullano, cercando di trovare… cosa? C’è qualcosa che posso trovare? Qualcosa a cui potermi sorreggere? No.
Le mie mani assorbono le gocce d’acqua di cui gli steli sono impregnati.
Ma il dolore non diminuisce.
Mi accuccio su un fianco, afferrando i fragili steli d’erba. Li sento strapparsi brutalmente.
E mi sento anche io come i piccoli e deboli gambi secchi che racchiudo tra le mani: frustati dal vento e dalle intemperie, si spezzano così facilmente, senza nemmeno usare la forza.   
Nascondo la testa tra le mani, la seppellisco il più possibile nella terra.
I capelli, ormai fradici, mi ricadono sulle guance come i tentacoli di una medusa.
Mi lascio andare al dolore che il mio animo racchiude.
Piango la sofferenza che nessuno potrà estirpare.
Singhiozzo l’angoscia che l’assenza mi trasmette.
E le mie lacrime si mescolano alla pioggia che, incessante, continua a cadere dal cielo.

Angolino dell'autrice:

E' da un po' che questo file girava nella mia chiavetta e alla fine mi sono decisa a pubblicarla... Già, un'altra cavolta che il mio cervello malato ha partorito...
Altro missing moment, sempre da New Moon e sempre sul dolore che prova Bella...Lei che si ritrova un'altra volta nella radura, stavolta completamente sola a ripensare a Edward e a tutti i momenti che ha passato con lui...
Mi ha ispirato molto la melodia di Alexadre Desplat, The Meadow.
Spero che la Shot vi sia piaciuta! Lascereste una piccola recensione? Fareste felice il mio piccolo neurone esaurito =)
Grazie mille a tutti quelli che sono giunti fin qui!
Alla prossima ;)

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Sanya