Il gran giorno era finalmente giunto: l’alba quel giorno spuntò in netto anticipo sul regno di Camelot, calda, luminosa e confortevole come non mai; il popolo si levò di primo mattino per prepararsi all’evento che da anni e anni attendevano. Tra cui Balinor e Gaius che, insieme ad Hunith, si alzarono relativamente presto perché sapevano benissimo che se non fossero andati da Merlino, sarebbe entrato nel panico! Il primo, comunque ,prima di tutto sellò il proprio cavallo per andare da Kilgharrah. Gwen,invece, si svegliò poco prima della sua sposa che, aperti gli occhi, la vide già in piedi, bella come non mai, e sorrise. E Morgause si svegliò vicino al suo Carot.
Però, il primo in assoluto a svegliarsi quel giorno, nel Castello, fu il RE.
“E’ il grande giorno, finalmente.”, disse guardando fuori, “Il popolo è pronto ad accogliere Artù.”
Ygraine lo abbracciò dolcemente da dietro, sorridendo.
“Sono così felice! Il nostro bambino ... diventa Re.” Sospirò “ Camelot stava aspettando Artù da anni … Sono certa che ti ama, ma.. Artù..”
“Sì. Sono orgoglioso di lui. Molto orgoglioso.”
“E’ anche merito tuo, Uther.”, disse lei, “Sì, hai esagerato in molte cose a causa della tua innata severità, ma”
“Lo so.”
Ygraine sospirò e dopo averlo baciato teneramente andò dietro al solito paravanto per cambiarsi: indossò il suo abito preferito, semplice, color avorio, mezze maniche, una fantasia a fiori chiari lungo il vestito, dei piccoli veli, ed una sottile cinta argentata sulla vita. E sorrise.
“Sono pronta.”
Uther la guardò estasiato.
“ Sei… Veramente stupenda, tesoro mio.”
Ygraine gli fece un occhiolino.
“Anche tu non sei niente male, amore.”
Uther indossava le solite vesti da cerimonia: sotto una normalissima camicia scura con pantaloni leggeri, sopra la solitissima maglia in ferro, e sopra una mantellina marrone scuro chiusa sotto al collo con due grossi bottoni. E il mantello rosso da ex Cavaliere con lo stemma dei Pendragon sul petto.
“Manca un’ultima cosa ad entrambi.”, disse lui.
Ygraine annuì e aprì un cassetto del suo comò, il primo dall’alto, prendendo la sua piccola corona d’oro intrecciata come una lunga e spessa treccia. E la indossò.
“Ecco fatto.”
Uther aprì il suo armadio: su di un cuscino rosso rubino c’era la corona da Re. La indossò e sospirando lo richiuse.
“E’ il momento.”
Merlino aprì l’armadio del suo consorte, e tirò fuori il vestiario che sempre lo aiutava ad indossare in occasioni ufficiali, per le cerimonie importanti: la solita maglia, i soliti pantaloni, gli stivali lucidati, la maglia più pesante, e infine il mantello rosso di Camelot.
“Tu? Che cosa indossi?”
Artù glielo chiede alzandosi dal letto ed entrando in bagno, lavandosi velocemente il viso per poi uscire e avvicinarsi a lui.
“Non ne ho idea!”, sospirò, “Non ho vestiti tanto eleganti. Né adatti all’occasione.”
Prese uno per uno gli abiti di Artù, e da dietro al paravento glieli passò, prima la maglia rossa, poi i calzari marroni, gli stivali, giacchetta rossa, mantello.
“Perché non indossi il vestito delle cerimonie?”, disse lui uscendo dal paravento .
Merlino storse il naso.
“ QUEL vestito da Cerimonia?”
Il Principe sorrise e aprì l’armadio prendendolo.
“Senza quel ridicolo cappello, e un paio di modifiche.. sarà perfetto.”
In
effetti… Potrei usare un tocco di Magia. Però ho poco tempo!
Per
cosa?
Morgana!
Giusto tu! Ho bisogno d’aiuto. SUBITO.
DAMMI 10 SECONDI E SONO Lì!
In effetti, in pochi secondi bussarono
alla loro stanza e sbucò Morgana con Gwen al seguito. Per mano.
“Qualcuno ha bisogno di una sarta?”
Artù sorrise.
“Puoi fare qualcosa, Gwen?”
“Ovvio. Dai Merlino, dammi qua.”, prese
il vestito dalle mani dell’amico e
annuì, “Togliamo questo nastrino rosso davanti… il cappello… E direi che siamo
a posto. Che dici?”
Morgana assentì.
“Sarai perfetto!”
Gwen si mise subito al lavoro: doveva
togliere quel nastro facendo attenzione
a non scucire il resto, a non far saltare punti. E ci riuscì benissimo, in
pochi minuti.
“Indossalo.”
Merlino si sistemò dietro al paravento, e
indossò l’abito rosso che indossava
sempre. Si guardò allo specchio.
“Wow.”
Morgana e Gwen sorrisero soddisfatte.
“Ottimo lavoro, amore. Come sempre. E’
veramente strepitoso!”
“Ti ringrazio.”, sorrise ai due, “Noi
andiamo. A tra poco!”
Mentre le due uscivano, Artù si posizionò dietro a Merlino
davanti allo specchio. E lo strinse dolcemente , posando la testa sulla sua
spalla.
“Stai benissimo. Sei veramente
meraviglioso. Sei pronto?”
Merlino sorrise.
“La ringrazio, mio futuro RE. Non molto!
Tu? Come ti senti?”, si voltò e lo
guardò, “Ah ah. Già te lo leggo negli
occhi. Nervoso. Agitato. E particolarmente ansioso. Ma comunque emozionato.”
Artù rise.
“Ebbene sì!”, e lo baciò, “Mi capisci con
un solo semplice sguardo, Merlino. Come fai a scavarmi dentro così?, e sospirò “So che hai paura. Ma
devi ricordarti che..” gli prese al mano e la strinse “ Affronteremo tutto
questo assieme. In ogni SINGOLO istante.”
Merlino lo baciò stringendosi a lui.
“Sempre Insieme. In capo al Mondo. Lo so
tesoro.”
Toc Toc.
“Artù. Merlino. Vi stanno aspettando
nella Sala del Trono, mancate solamente voi.”
“Grazie, Leon.” Artù prese la mano di
Merlino, che però lo trattenne. “Che c’è?”
Lui sospirò.
“Stai dimenticando qualcosa.”aprì l’
armadio davanti a lui e prese la corona “So che tra pochi minuti ne avrai una
nuova. Ma questa ti ha seguito fedelmente in ventuno anni.”
Artù sorrise lasciando che gliela mise
sulla testa con dolcezza.
“Grazie.”
Quando i due uscirono dalla stanza, per
mano, i corridoi già erano deserti: tutti
riuniti nella Sala Trono. Dai servitori ai Cavalieri, dai nobili ai Re
dei Regni vicini. C’era un sacco di
gente, e quando arrivarono davanti alla
Sala, era gremita di persone che aspettavano loro. Merlino si sentì quasi
svenire.
“Per gli Déi..”
Artù lo guardò e gli prese anche l’altra mano baciandogli la fronte.
“Non guardarli. Fa finta che non ci siano, guarda soltanto me. Ci siamo
soltanto io e te. Nessun altro.”
Merlino annuì e lo baciò con passione e
amore.
“Soltanto io e te. Sempre.” E sorrise “Andiamo dai.”
Avanzarono in mezzo alla folla di persone che li guardavano sorridenti e battendo già le mani,
tra cui i volti di chi li conosceva, dai
familiari agli amici, ed erano volti rassicuranti. Artù notò le occhiate di
Merlino e Gaius e coi suoi genitori, sorrise, e lo portò da loro.
“Figliolo, hai una cera pessima!”
“Beh, Gaius, sto per diventare Re in seconda.. fossi in te non
ci scherzerei..”, rise lui, “Sono un fascio di nervi!”
“Lo puoi fare.”
“Gaius ha ragione, come sempre.”, sorrise
la madre, “Figlio mio. Non devi che
essere te stesso. Nient’altro.” E lo abbracciò forte.
“Un
DragonLord ha forse paura di una corona?”
Merlino guardò il padre.
“Nossignore. Vedrai che affronterò con
coraggio anche questa prova.”
“Ne sono più che certo” rispose
stringendolo “E ora su, andate e prendete
il vostro posto.”
Uther e Ygraine sorrisero quando videro
arrivare i due giovani davanti a loro, e
inginocchiarsi in attesa. Il primo a parlare fu Uther, che guardò Artù
inginocchiato davanti a lui.
“Artù Pendragon. Giuri di essere sempre
fedele a Camelot.. di agire sempre e comunque nel bene del tuo popolo.. di
governare questo Regno con saggezza, giustizia, bontà e quel poco di severità
che basta? E di non mettere mai la tua Vita davanti al bene della tua gente?”
Artù alzò lo sguardo.
“Lo giuro.”
Uther annuì soddisfatto, e si tolse la
corona dalla testa.
“Per il potere a me conferito in quanto
Re di Camelot, nomino te, Artù Pendragon..”, e la posò sulla testa del figlio,
“Nuovo Re di Camelot.”
L’intera Sala del Trono scoppiò in
applausi di congratulazioni ed esultarono tutti quanti di gioia. Ygraine attese
quei due-tre minuti che bastarono perché
gli applausi si spegnessero, e guardò Merlino che alzò lo sguardo su di lei. La
quale gli sorrise.
“Merlino di Eldor. Giuri di essere sempre
fedele al Regno di Camelot.. di aiutare il Re nelle decisioni più difficili, di
restargli accanto nelle difficoltà dandogli
il tuo appoggio, e aiutandolo a prendere la decisione più giusta per il
popolo? E di non mettere mai la tua Vita personale davanti al Regno?”
Lui annuì.
“Lo giuro.”
“Bene!” si tolse la corona, “Per il
Potere conferitomi in quanto Regina di Camelot, nomino te, Merlino di Eldor..”
e la posò sulla testa del ragazzo, “Re in seconda di Camelot.”
E di nuovo applausi scoppiarono dentro la Sala: Artù si alzò e guardando con
amore il suo Merlino gli porse la mano
che egli afferrò e strinse forte, per poi voltarsi verso gli altri che ora si
stavano inchinando ai nuovi Regnanti .
“Il popolo vi aspetta.”, disse Ygraine.
Merlino e Artù si strinsero la mano e sorridendo uscirono dalla Sala con
al seguito la Regina Madre e il Re Padre, per poi uscire sul balcone dove, al
di sotto, li stavano aspettando con
trepidazione gli abitanti della città. Non appena uscirono, la gente scoppiò in
grida di felicità e mille e più
applausi. Il popolo era euforico nell’avere finalmente il giovane Artù sul trono. E che al suo fianco ci fosse una
persona tanto valida quanto Merlino. Uno di loro.
“LUNGA VITA A RE ARTU! LUNGA VITA A RE
MERLINO!”
Merlino guardò Artù che aveva le lacrime agli occhi dalla commozione,
e lo abbracciò. Lui posò la testa sulla sua e gli baciò con tenerezza i
capelli.
“Visto? E’ andata alla grande!”
“Già! Il popolo ti adora, Artù. Te lo avevo detto che sarebbero stati
prontissimi ad accoglierti.”
“Stanno accogliendo entrambi”, disse
Morgana da dietro di loro, “E fanno bene! Sarete i più bravi regnanti del
mondo!”
È quello che spero di tutto cuore…, pensò
Artù.
Merlino notò il suo sguardo
pensieroso, e gli strinse la mano per poi dargli un bacio sulla guancia.
Sorridendo. E lui si voltò.
“Hey. Andrai benone! Sarai il più grande Re di tutti i secoli, amore mio.”
Artù sorrise e lo baciò
sulla fronte teneramente.
“ Ti ringrazio Merlino. Se non avessi te al mio fianco impazzirei.”
Perché.. sei
molto normale, di solito?
Il biondo lo guardò e si mise a ridere
tirandogli una lieve spinta per poi
nuovamente attirarlo a sé. Puntandogli il dito
contro.
“Fa molta attenzione a ciò che dici, Mago
dei miei stivali.”
“Mi sta
minacciando, mio Re?”
Lui sogghignò.
“Beh … Ti ricordo che sarai sempre e prima di tutto il mio
servitore. Dunque posso metterti alla
gogna quanto voglio. E poi” rise “Devo ammettere che dalla mia finestra ho
un’ottima visuale del tuo didietro,
amore!”
Merlino
gli tirò un pugno sul braccio e lo guardò finto offeso.
“EI!! Non sei affatto divertente!”
Io
lo trovo decisamente spassoso invece!
Attento a
te, Pendragon. Sai di cosa sono capace.
Lui si voltò improvvisamente preoccupato.
“Beh.. sì ma io… stavo scherzando,
Merlino. Sai che mai ti farei
intenzionalmente del male.”
“Ei..”, Merlino lo baciò con tenerezza
sulla tempia, “Lo so! E anche io scherzavo! Non
potrei farti del male neppure volendo, non ci riuscirei mai tesoro.”
Il popolo li acclamò e li applaudì per molto tempo, prima che Artù prendesse un
respiro profondo per poi avvicinarsi al balcone e, sempre tenendo Merlino per
una mano, posò l’altra sul balcone e
guardò giù con un largo sorriso.
“Popolo di Camelot. Per molto
tempo,a dire il vero da quando ero
ancora un bambino, ho sognato questo giorno. Il giorno in cui avrei preso il mio legittimo posto sul trono
in quanto Re. E finalmente oggi.. è successo. Voi mi conoscete, e sapete che
quando avevo il ruolo di Principe Ereditario, ovvero sino a poche ore fa, tutto
ciò che ho fatto l’ho sempre fatto per il bene della mia gente. Voi. Voglio che
sappiate, che da questo giorno in avanti… finché mi sarà permesso… vi guiderò
con Saggezza.. Giustizia.. E MAI metterò me stesso ,o le mie faccende personali, davanti al bene
vostro.”
WOW … Artù,
hai … Li hai conquistati!
“Io spero con tutto il mio cuore… di non deludere MAI la fiducia che
in me avete riposto. Da parte mia vi prometto, anzi vi GIURO, che farò sempre tutto il possibile per
assicurarvi una Vita serena. Pacifica. E che i problemi di ognuno di voi ...
saranno innanzitutto i MIEI problemi. Vi sarò sempre accanto quando avrete
bisogno. Da me troverete sempre appoggio. Un giudizio giusto. Saggio.. spero!
Farò tutto quanto è in mio Potere per
il mio popolo.”
Dei.. Se
dovessi deluderli in qualche modo, io
I suoi pensieri furono interrotti
da un nuovo scroscio di applausi e grida esultanti: l’intera Camelot lo acclamava, e gioiva di quel
giorno.
“Sono fiero di te, Artù.”
Il giovane si girò e annuì sorridendo. Commosso.
“Vi ringrazio padre.”
Ygraine strinse forte il
suo figlio adorato. Commossa più di lui.
“ Il mio bambino. Sei il mio
più grande orgoglio, tesoro.”
“E’ l’orgoglio di tutti quanti.”, disse Yngrid sorridendo e
abbracciandolo, “Mai avrei potuto
desiderare un nipote migliore di te, Artù.”
“Vi ringrazio tanto, zia.”
Morgause e Morgana sorrisero guardandosi, dopodiché andarono insieme ad abbracciare fortissimo il ragazzo.
“GRANDISSIMO DISCORSO!!”
“Grazie Morghy.”
Morgause sorrise baciandolo
affettuosamente sulla guancia.
“ Sei davvero una persona eccezionale, fratello. Non cambiare mai.
Per nessuno.”
“Non lo farò,sorella.”
Uno dopo l’altro, tutti si congratularono coi due nuovi
regnati mentre rientravano dentro al
Castello: Gaius abbracciò prima Merlino poi Artù, Balinor e Hunith lo stesso, e
così Carot e anche Gwen.
“Hai un cuore grande, Artù Pendragon”, disse Olimpia, “E generoso.
Questo non deve cambiare per nessuna
ragione.”
Lui le strinse la mano
amichevolmente sorridendo.
“Grazie di essere venuta, Olimpia. Lancillotto.”
I due giovani si strinsero
con grande amicizia la mano sorridendo.
“Sei il più giovane Re che io abbia mai conosciuto e che, oltre ad
essere giovane, è VERAMENTE in gamba. E
ama SERIAMENTE il suo popolo.”
EhmEhm. Artù. Avanti!
Il giovane Re sorrise al consorte, dopodiché guardò il moro davanti
a lui.
“Grazie di cuore, Lancillotto. Senti…
avrei una proposta da farti. Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per pensarci, ovviamente.”
“Certo, dimmi.”
“Ti.. andrebbe di diventare Cavaliere di Camelot?”
Il viso di Lancillotto si accese di gioia, e i suoi occhi brillarono di felicità assoluta.
“Di.. Dici sul serio?”
“Ovvio.”, sorrise lui.
“Sarebbe … Grandioso! Grazie!”, disse lui
chiaramente felice, “Non.. Perché mai mi hai proposto questo?”
“Beh” rispose “Ti batti in modo
decisamente notevole. Oltretutto oramai
sei un amico fidato, sincero, e ecco… mi pare giusto che tu diventi Cavaliere.
Lo meriti. Dai. Mettiti in ginocchio.”
Lancillotto guardò Merlino e Artù
sbalordito.
“Q..qui? Ora?”
“Perché aspettare?”, fece contento
Merlino “Te lo meriti, Lancillotto. Non vedo
motivi per indugiare oltre.”
Cavaliere.. Cavaliere di Camelot! WOW!!!
Lancillotto s’inginocchiò davanti al novello Re, che con un sorriso da un orecchio
a un
altro sfoderò la sua spada che poi posò sulla spalla destra del giovane amico.
“Per il potere a me conferito, io ti
nomino..”, la spada si posò sull’altra
spalla “Sir Lancillotto. Cavaliere .. di Camelot.”
Olimpia gli si gettò addosso non appena
il fratello si fu alzato.
“CONGRATULAZIONI FRATELLINO!!”
“Grazie, sorella!”, si scostò e s’inchinò
ad Artù “Mio Re. Io vi giuro fedeltà. E consacro a voi e a Camelot ... la mia
Vita.”
Artù rinfoderò la spada e gli strinse la
spalla amichevolmente.
“Benvenuto tra i Cavalieri di Camelot, Sir Lancillotto. Sono
fiero di averti tra le mie schiere.”
Carot si avvicinò e gli strinse sorridente la mano.
“Benvenuto!”
“Ti ringrazio! Sir Leon.”
Il giovane castano-biondo, il fedelissimo
di Artù, il suo secondo, si avvicinò e
gli strinse la mano contento.
“Sono felice di averti finalmente tra noi, Lancillotto.”
Merlino si avvicinò e lo abbracciò.
“Visto? Lo avevo detto, io, che non sarebbe stato un sogno irraggiungibile.”
“Grazie anche a te, Merlino” disse
staccandosi “Sul serio. Non ce l’avrei fatta se tu non avessi parlato con
lui.”, gli sussurrò
L’ho fatto
volentieri, amico mio.
Artù prese la mano di
Merlino e la baciò con dolcezza e devozione.
“Mio sposo. Che ne dici di un
bel giro a cavallo? È una bella giornata. Leon. Mi sostituisci negli
allenamenti?”
“Certo, mio signore.”
“Lancillotto. Unisciti pure
a loro già da questo allenamento. Se non hai da fare, ovviamente.”, disse
all’altro
Lui annuì euforico.
“Da fare? Nono! Mi unisco a
loro con piacere.”
Uther, Ygraine e Yngrid si allontanarono insieme ai genitori d
Merlino e a Gaius. Morgana e Gwen si avviarono
verso le loro stanze per potersene stare
in santa pace per almeno un po’. Morgause, salutato il suo
fidanzato con un bel bacio, si avviò
verso la sua stanza per allenarsi un po’
con la Magia e cercare altre informazioni concernenti la malefica Viviana.
I due giovani novelli
sposi,invece, s’avviarono verso le stalle dove li aspettavano placidi e tranquilli i loro due cavalli. Dietro di loro
c’erano Lancillotto, Leon e carot che si avviavano al campo.
“Mio Re.”
“Sì, Carot?”, disse lui fermandosi e girandosi
“Ecco, siete… Indossi ancora i tuoi indumenti da cerimonia. Volete
togliervi la corona, tutti e due? Provvedo
a riportarli in stanza , al
sicuro.”
Artù sorrise e si tolse il mantello e la maglia di ferro da cerimonia, dopodiché anche la corona,
porgendola all’amico che la prese con un sorriso. Merlino si tolse il
vestito da cerimonia, sotto aveva i suoi
soliti vestiti, e la corona. E li porse a Lancillotto che s’era avvicinato.
“Grazie. A entrambi.”,
disse il moro
Mentre i tre si
allontanavano, Artù prese Hengroen
carezzando il suo muso con affetto, dopodiché lo sellò, strinse ben bene la sella, e vi saltò in groppa. E si
avvicinò a Merlino porgendogli la mano.
“Cavalca con me.”
“Sarà un onore, mio Re e
sposo.”
Afferrò la mano del biondo , e saltò in groppa davanti a lui, che
afferrò bene le redini del suo stupendo
cavallo bianco e uscì dalle stalle al passo: furono salutati da tutti quanti, saluti a cui
risposero con larghi sorrisi e perfino strette di mano.
Ti adorano, Artù.
CI adorano, Tesoro mio.
Uscirono dalla Corte al
trotto, Merlino si poggiò al petto di Artù e lui gli baciò i capelli teneramente: trottarono
fino al Lago Sacro, scherzando tra di
loro e ridendo, fin quando non arrivarono e Artù scese per poi aiutare il suo
sposo , prendendolo tra le braccia.
“Dei… Da quanto tempo non facevamo una passeggiata così.”
Merlino sospirò e si strinse a lui.
“Già! Troppo tempo, Artù. Dovremo
farlo più spesso.”
“E lo faremo.”, lo guardò baciandolo sulla guancia “Adesso che siamo dei Regnanti,
però, dobbiamo organizzarci un po’ meglio.”
“Parole sagge, mio Re.”
I due giovani, presosi per mano, sorrisero e si voltarono: davanti a loro apparve Kilgharrah con un larghissimo sorriso. Poi s inchinò.
“Oh, no non devi farlo.”
“E’ mio dovere, Re Artù. E.. Re Merlino.” Poi si fece serio “Tempi
bui stanno per sorgere sul regno di Camelot. E voi dovrete essere pronti. Dovrete essere tutti pronti.”
Merlino si fece scuro in viso e si avvicinò.
“Viviana?”
“Purtroppo sì, mio giovane DragonLord. Siamo in pericolo, io
compreso. Se Lady Viviana riesce a
trovare un modo per controllarmi, sarò in serio pericolo.”, rispose lui triste
Artù scosse la testa.
“ Non le permetteremo di avvicinarsi a te, amico mio. Ti
proteggeremo.”
Il Grande Drago sorrise.
“Vi ringrazio, mio Re. Mi spiace dover interrompere tanto bruscamente la vostra
bellissima passeggiata.”
“Non.. puoi aspettare un paio d’ore?”, chiese Merlino
Per favore.. Se ciò che temiamo si avvera, saremo in guerra. Non
avremo più tempo…
Kilgharrah sorrise.
“Due ore. Tra due ore vi attendo sulla
collina. Tutti.”, si alzò in volo e li
guardò “Gioite di queste due ore che vi concedo. Non so tra quanto potrete gioire ancora.” E
volò via.
Merlino sospirò e guardò il Lago.
“Hey..”, alche Artù si avvicinò e gli
posò le mani sulle spalle, “Ce la faremo. Insieme. Siamo una Famiglia.”
“E’ compito mio fermare Viviana.”
“No.”
Merlino si voltò e lo guardò negli occhi.
“Artù. Nessuno di voi può farlo. E’ compito solamente mio.
Ha sfidato ME. E non anche Morgana e Morgause, o le vostre madri. ME. E’ con me
che ce l’ha.”
Il biondo sospirò.
“Non voglio pensare per le prossime due ore.”
Merlino sorrise e lo prese per mano per poi avviarsi con lui
al seguito verso il piccolo sentiero che
portava alla ormai LORO casetta: Merlino aprì la porta, e fece entrare Artù per
poi sorridergli e baciargli con
devozione le mani: dopodiché camminando all’ indietro lo portò verso la loro
stanza da letto, e si fermò proprio davanti ad esso.
“Lascia che mi prenda cura di te.”
Artù sorrise, dopodiché lo baciò sulla guancia
con amore.
“Lo fai sempre. Stavolta mi prenderò io cura di te, tesoro mio.”
Merlino sorrise e chiuse gli occhi,
sentendo quasi subito le labbra di Artù posarsi dolcemente sulle sue, per poi coinvolgerlo in un bacio
colmo di amore e passione, nel quale il desiderio di entrambi era più che esplicito. Desiderio che si notava anche nel modo in cui si tolsero i vestiti,
nel modo in cui Artù baciò il collo e l’incavo di Merlino, per poi
prenderlo tra le braccia e posarlo sul
letto con la testa sul cuscino,delicatamente.
Quando
sentì Artù dentro di sé, Merlino aprì i suoi occhi blu mare per incrociare quelli azzurro cielo in cui si perdeva sempre. E sorrise carezzandogli il
viso.
“Ti amo Merlino”
“Ti amo
anche io Artù”
Quel letto era stato testimone del loro
Amore tante volte, ma mai come allora lo fu di un Amore che, nonostante
conoscesse le difficoltà a cui andava
incontro, restava solido. Vero. E Forte. Ben radicato in profondità nei loro cuori.
Mentre si rivestivano, quando oramai
mancavano pochi minuti allo scadere delle due ore che potevano passare lontani
da Camelot in vista di una visita di
Kilgharrah e della riunione straordinaria che doveva indire, Artù fece un salto
nel bagno e Merlino sospirando si avviò verso il cavallo che, tranquillo e sereno, pascolava
nel prato dietro la casa e che gli andò incontro contento.
“Hey Hengroen. Ti sei fatto una bella scorpacciata?”, Hengroen gli
diede un’affettuosa musata e lui rise
“Ok! Ho capito il messaggio! Devi star attento pure tu, mio caro amico cavallo.
Perché Viviana é.. decisamente cattiva.”
“Ma noi
la sconfiggeremo.”
Merlino si voltò con un sorriso e Artù lo strinse da dietro con
dolcezza e lo baciò
teneramente
“Come
fai a essere così… sicuro ?”
Artù sorrise e prese le redini del suo cavallo e montò in sella
“Perché.. credo nella Forza della nostra
Famiglia.”, Merlino afferrò la sua mano e montò “ E so che batteremo Viviana come abbiamo battuto tutti i nostri nemici. Tu..
Perché hai così poco ottimismo?”
Merlino sospirò poggiandosi a lui mentre
al trotto tornavano a Camelot.
“Perché ho visto nel suo passato. E so
quanto può esser spietata e sanguinaria.
Credimi, Artù, quando dico che Viviana è il più grave problema che Camelot abbia mai affrontato finora.”
“Ma noi abbiamo il più grande Mago di
tutti i tempi.”, rispose lui sorridente, “Questo vale qualcosa, non ti sembra
?”
Merlino sorrise e lo baciò con amore.
“Ovvio. Con me non avete NULLA da temere.”
Ne dovesse
andare della mia Vita.. e credo proprio che andrà così… proteggerò questo
Regno.
Chiedo profondamente VENIA.
1: avevo
saltato questo chappy;
2à diamine, questo e’ l’inizio della terza ‘serie’. Non la fine della seconda”!!! Uff.. Che errori.
Erroracci!!
Ed eccomi con questo chappy:
Artù diviene FINALMENTE Re Artù..
Merlino il Re “in seconda.’.. E
finalmente Camelot ha il Re che si merita!!!!
^^
Spero vi possa piacere ^__*