Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Human_    08/01/2011    8 recensioni
Piccoli estratti di una storia senza volti né nomi. Perché l'amore non ne ha bisogno.
La ragazza si voltò verso il ragazzo e si ritrovò a sorridere.
Le ispirava
fiducia.
«Pensavo» rispose allargando il sorriso.
«Anche tu?» fece allora lui «Che coincidenza. Anche io penso spesso»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A









Ci sono abissi che l'amore non riesce a superare, nonostante la forza delle sue ali.

Balzac.




Lo fissava e in testa le rimbombava una frase degli Zero Assoluto che aveva sentito in radio qualche giorno prima, e si chiedeva, così intensamente da vedere persino le parole scritte dietro le sue palpebre, se quel suo incomprensibile desiderio di mantenerlo come una sorta di rifugio sicuro lontano in ogni senso dal mondo non potesse averlo ferito più di quanto avrebbe mai potuto pensare.
Più di quanto avrebbero potuto, entrambi, sopportare.
«Mi pare abbastanza inutile ripetere che non ti capisco, no? Altrimenti non saremmo qui».
La durezza della sua voce non la sorprese, e neppure la ingannò. Guardandolo negli occhi l'aveva capito, come avrebbe sempre capito, che non era rabbia, quella che gli attanagliava le viscere, ma semplice dolore.
«Non mi vergogno di te». Lo sussurrò senza guardarlo, tanto piano che faticò a sentirsi lei stessa, solo per mettere in chiaro uno dei tanti dubbi che lo tormentavano in quel momento.
«Questo non lo so. So solo che, di fatto, vuoi tenermi fuori dalla tua vita» le rispose. La sua voce non sembrava più neanche sua.
«Non voglio tenerti fuori dalla mia vita, porca miseria! Perché.. perché non riesco a spiegartelo? È la mia vita che voglio tenere fuori da te!».
La guardò e a lei tremarono le ginocchia. «No, forse sono io che non riesco a spiegarti una cosa. Io, della tua vita, voglio fare parte, mi spiego? Lo so che il mondo a te fa schifo, e ti capisco, anche se le nostre esperienze sono ben diverse, lo so che della gente hai paura, e che se potessi ti reincarneresti in un qualsiasi animale pur di non essere più umana, ma, ehi, sono umano anche io. A me piacerebbe che il mondo sapesse che io e te, come amici o come coppia, combattiamo insieme. Insieme, capisci? Non possiamo solo ritagliarci i nostri angoli per leccarci le ferite, non è così che funziona. Non mi piace, che tu faccia finta di non conoscermi e che, oltretutto, non voglia neanche conoscere i miei, di amici. È assurdo. Pensi di poter venire, domani, con me?».
Lei non rispose. L'aveva capito, l'aveva capito subito, quello che lui pensava. Quello che non riusciva a capire, era se, a combattere, fosse pronta.
Combattere contro il mondo, diamine. Neanche contro il sesso senza preservativo, contro il mondo. Sei miliardi di persone contro due pezzi di uno stesso puzzle, ma sempre due.
Lui sospirò. «Io ti amo, lo sai. Ma non la sopporto questa cosa, capisci? Non ce la faccio. Per te potrei sopportarla, potrei sforzarmi di capire, potrei anche rinunciare definitivamente al desiderio di essere presentato da te come tuo ragazzo, non m'interessa. Che tu non vuoi ch'io faccia parte di quel meccanismo che cerchi di evitare tutti i giorni l'ho capito. Che tu non vuoi mettermi in mezzo a questo schifo che speri soltanto di dimenticare l'ho capito. Mi piacerebbe solo che tu capissi che la mia, di vita, non fa poi tanto schifo, e che l'unica cosa che le manca sei tu, okay? Mi capisci? Riesci a seguirmi? Potrebbe anche piacerti. Potresti anche capire che alla fine non tutti sono pronti ad attaccarti. Io a questo non voglio rinunciare. O ne fai parte, o continuerò ad amarti da lontano».
Attese qualche istante una risposta che non arrivò e non se ne sorprese. Le baciò il naso e si voltò, allontanandosi.
Lei non ebbe neanche la forza di richiamarlo. Chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e si alzò.
Stare lì senza di lui sarebbe stato inutile e completamente senza senso.






Sì, me ne sono accorta che fa schifo e non si capisce niente e blablabla, e soprattutto mi sono accorta che la situazione è peggiorata, qui, ma io v'avevo promesso che avrei spiegato, non che avrei risolto u_ù
-sì, okay, la smetto, ma placate i vostri istinti omicidi, vi prego.
'Sti due son sempre innamorati, eh. Così, per chiarire. È che, come ha detto Balzac, ci sono cose per cui l'amore non basta, tutto qui.
Detto ciuò, ci vediamo al prossimo capitolo che, come sempre, non so quando sarà. Spero presto, comunque.
Oh, altra cosa: alle recensioni risponderò nei prossimi giorni, prometto. È che, di fatto, non ho tempo, e sinceramente ero tentata di ritardare l'aggiornamento finché suddetto tempo non l'avessi trovato, però m'è sembrato piuttosto ingiusto e quindi niente, spero mi perdonerete.
Alla prossima. With love.

Human_       (che sta seriamente pensando di cambiare nick).

PS: Il titolo è di nuovo una citazione. Di Jean de La Bruyère, questa volta.
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Human_