Sadness Stars
Era sera quella volta.
Una stupenda sera di luna piena.
Con in cielo tante stelle da sembrare quasi bianco.
Era la notte delle stelle cadenti.
Guardai il cielo quella notte. Era stupendo. Così splendido eppur così
malinconico.
Le stelle cadenti portano con sé la promessa di un desiderio.
Muoiono con questo pegno nel cuore.
Eppure io quella notte non volevo aggravare ulteriormente la morte di
una stella.
Mi bastava osservarle, cercando di tranquillizzare il mio cuore
impazzito.
-Entra dentro.. – mi sussurrò una voce alle mie spalle.
Mi voltai e vidi il mio ragazzo evitare le pozze d’acqua nel terrazzo e
venire a prendermi.
Il suo viso era fermo e severo e la sua voce quasi un ordine.
-Hai sentito che ho detto..? – mi chiese nuovamente, inarcando un
sopracciglio.
Io annuii poco convinto. –Per favore.. lasciami stare ancora un po’ a
guardare le stelle..
Non avrei più avuto un’altra occasione per farlo.
Non con la mia malattia.
Ero un malato terminale di leucemia. La mia vita era già segnata.
Ed ecco perché mi ritrovavo in quel momento sul terrazzo dell’ospedale
ad osservare le stelle.
-Cory se non entri a tua madre prenderà un colpo.. Sono già tutti in
fermento per ritrovarti.
Io ridacchiai. Spesso sparivo dalla mia stanza per prendere una boccata
d’aria. Ma Duncan era l’unico che sapeva dove trovarmi.
Ci eravamo conosciuti sei mesi prima, il giorno in cui fui ricoverato
per essere curato.
Ma nessuna cura sarebbe mai riuscita a restituirmi una vita, ed è per
questo che dopo qualche mese abbandonai definitivamente ogni terapia.
Duncan mi era rimasto accanto, curandomi come dottore ed amandomi come
essere umano.
Lo amavo, ma non sarei mai tornato sui miei passi.
Ed era per questo che ogni volta, quando riuscivamo a concederci un po’
di tempo solo per noi, gli chiedevo continuamente scusa.
Il mio peccato era grave, ma la mia coscienza era pulita.
Duncan ogni sera piangeva, si disperava. Ma non smetteva di amarmi. Non
smetteva di sostenermi.
Ed era per questo che se dovevo morire, avrei voluto farlo con lui
accanto.
-Non è bellissima..? – sussurrai ad un certo punto, continuando a
tenere lo sguardo fisso sulla luna.
Duncan mi guardò scettico, e quasi seccato. Si sedette poco dopo
accanto a me, passando un suo braccio attorno alle mie spalle.
-Tu sei bellissimo..
E mi baciò. Con tutto l’amore che può dare una persona.
Con tutto il calore e l’affetto che si possa provare.
Ed era per questo, che nonostante stessi per morire, non provavo paura,
né rimorsi. Perché tutto quello che potevo desiderare era lì con me.
Però forse un desiderio avrei potuto esprimerlo, un desiderio egoista,
soltanto per me.
Di non rimpiangere mai, quei
momenti di felicità.