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Autore: gatta1290    09/01/2011    3 recensioni
...Atem, un ragazzo che non sa stare fermo e combinare nulla di buono, per di più ricercato riuscirà a diventare un bravo ragazzo o la malattia che porta dentro lo consumera piano piano...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Atemu, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

 

Finalmente era uscito dall’ospedale.

Certo aveva ancora un problema. L’ergastolo e i polmoni messi male.

La settimana prossima doveva tornare in tribunale per il riesame.

Speravo solo che non tornassi in cella. Proprio in quel luogo ho avuto la caduta.

A casa rimasi in camera mia.

Avevo la porta chiusa e guardavo fuori dalla finestra. Un punto molto lontano da dov’ero.

Pensavo al giorno dopo.

Sapevo che i miei compagni erano stati fatti trasferire nei loro paesi di origine.

Di sicuro appena tornavano i loro genitori piangevano di gioia. Da quanto avevo capito quasi tutti erano scappati.

Qualcuno bussò alla porta

“e permesso?”

“vieni”

Era mia madre con Yugi.

“tesoro stai bene?”

“si. Sto bene”

“a cosa stai pensando?”

“penso solo a domani. Spero solo che non mi rinchiudano”

“bè domani ti diranno. E poi pensa che hanno seguito tutta la tua malattia quando eri in ospedale. Quindi di sicuro non tornerai in cella”

“speriamo”

“semmai rimarrai qui con me. E così potrò controllarti per vedete se mantieni la promessa”

“perché non ci credi?” – dissi sorridendo

“visto che quel giorno mi avevi riso dietro no!”

“malfidente!”

“tu di più!”

E ricominciò ancora la lotta all’ultimo cuscino.

Io veramente ero cambiato. Adesso mi ero reso conto che stavo rischiando la morte.

Si può dire che è stato un converti mento veloce, ma che però è riuscito.

Non sono più quello di prima.

 

All’indomani in tribunale.

Ero in piedi davanti al giudice. Tremavo.

Forse gli altri se n’erano accorti visto che l’ultima volta avevo un volto di sfida verso il giudice.

I giurati dovevano entrare a momenti. Poi avrei saputo la mia condanna.

Ma perché non si sbrigano? Mi stufo a stare in piedi io!

Finalmente entrarono. Il giudice suonò la campanella e prese su di se tutta l’attenzione.

Dietro a me le persone che erano venute a vedermi, inclusi i miei parenti.

Mamma! Ma cos’ero io? Il concorrente di un reality show?

E come se non bastassero c’erano pure le telecamere. Ogni tanto qualcuna si avvicinava alla mia postazione e volevano come entrare nella mia testa.

Quanto le odiavo!

“allora. Visto gli eventi precedenti, siamo giunti alla conclusione che al signor Atem Misawa, che è in causa per i suoi reati, i  quali non stiamo qui ad elencarli altrimenti facciamo notte”

E meno male.

Adesso muoviti però!

“siamo giunti alla conclusione che non tornerà in cella visto la sua situazione, ma che starà qui in Giappone ai domiciliari. E che poi dovrà svolgere delle attività sociali”

Meglio de niente! Credevo peggio.

 

Qualche anno dopo..

“Yami vuoi un aiuto?”

Disse il ragazzino che era corso in aiuto del più grande

“no grazie. C’è la faccio da solo!”

“ma è troppo pesante per te! Dai fatti aiutare!”

“no c’è la faccio!” – il ragazzo cadde. E con lui tutto il contenuto della scatola

“stai bene?”

“si si sto bene. stai tranquillo. Ohi. Ora dovrò rimettere a posto tutto!”

“ti aiuto io!”

“va bene”

“ragazzi smettetela di giocare!”

“giocare? Ma se io stavo mettendo a posto questo scatolone? È Yugi che gioca!”

“ragazzi venite su. È pronto!”

“arriviamo subito!” – dissero in coro i ragazzi

Il nonno allungò una mano sulla spalla del nipote per poi dire

“poi dopo rimetti a posto è!”

Il ragazzo annuì.

Andarono di sopra dove si presentava davanti a loro una bella tavola imbandita.

“siete sempre gli ultimi!”

“colpa sua che mi dà sempre incarichi prima di cena”

“e per farti responsabile sai”

“si lo so”

Mi sedetti a tavola.

 

Dopo mangiato mi sedetti sul divano.

Peccato che domani è il mio ultimo servizio al centro anziani. Mi stavo affezionando a tutti quei vecchietti.

“domani finisci il servizio vero?” – disse il nonno

“si”

“bene così dopo domani potrai aiutarmi più ore in negozio”

“si”

Venne Yugi a sedersi vicino a me. Si raggomitolò su se stesso e si mise vicino a me.

“sono contento che tu abbia mantenuto la promessa”

“perché? Aveva una scadenza? D’ora in poi non vale più?”

“una promessa vale per sempre sai!”

“lo so! Stavo solo scherzando!”

Forse dopo questi pochi anni avevo conosciuto meglio Yugi. Avevo conosciuto anche i suoi amici ed erano delle persone meravigliose.

Mia madre ha portato le nostre cose qui in Giappone e perciò potevamo tornarci poche volte.

Mi mancavano le mie nonne, ma per fortuna le potevo vedere presto visto che ci era arrivato l’invito per il matrimonio di mia cugina.

Ovviamente dovevo andarci con la scorta. Una noia visto che ormai avevano capito che mi ero redarguito. Ma queste sono le regole.

Non vedo l’ora di vederle e leggere sui loro volti la felicità.

Sperando che nel mio futuro non ci siano complicazioni respiratorie..

 

THE END

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E siamo arrivati alla fine di questa storia. Spero che non abbia deluso questa fine. Voglio ringraziare chi ha letto e/o recensito questa storia fino a qui!

Alla prossima storia!

  
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