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Autore: maude17    10/01/2011    5 recensioni
Era lì, diciassette anni dopo, con il suo vecchio diario segreto tra le mani. Lo aveva trovato mentre preparava le valigie per trasferirsi nella casa nuova dopo il matrimonio.
Sorrise nel vedere la copertina rosa con un disegno di quando aveva appena sei anni che la raffigurava.
Se si ricordava bene, la chiave era sotto all’armadio: i suoi genitori e il suo fratellino impiccione non dovevano assolutamente trovarli!
Si alzò e andò a controllare: era ancora lì.
Con un sorrisetto compiaciuto la prese e la inserì nel piccolo lucchetto oro e la girò: si sentì un leggero “crac” e la serratura si aprì.
Sfogliò le pagine, delicatamente, quasi fosse un cimelio di immenso valore e lesse qualche riga…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Memories.



Era lì, diciassette anni dopo, con il suo vecchio diario segreto tra le mani. Lo aveva trovato mentre preparava le valigie per trasferirsi nella casa nuova dopo il matrimonio.
Sorrise nel vedere la copertina rosa con un disegno di quando aveva appena sei anni che la raffigurava.
Se si ricordava bene, la chiave era sotto all’armadio: i suoi genitori e il suo fratellino impiccione non dovevano assolutamente trovarli!
Si alzò e andò a controllare: era ancora lì.
Con un sorrisetto compiaciuto la prese e la inserì nel piccolo lucchetto oro e la girò: si sentì un leggero “crac” e la serratura si aprì.
Sfogliò le pagine, delicatamente, quasi fosse un cimelio di immenso valore e lesse qualche riga…


Mercoledì 10 febbraio 1994.

Caro diario,
                    anche oggi ho litigato con mia mamma: sono stufa, non mi capisce, dopotutto volevo solo andare ad una festa con i ragazzi più popolari della scuola! Ma per lei sono ancora piccola! Caspita ho quattordici anni, non sono più una bambina ormai!

 
Sorrise e andò avanti:
 

Sabato 15 marzo 1994.

Caro diario,
                    HO DATO IL MIO PRIMO BACIO! Si, non ci posso credere neanche io! E poi, sapessi a chi! Non ci crederai mai: Jeremy Spielberg! Si lui, quello per cui ho una cotta da ormai non so quanto, il ragazzo più fico della scuola! Non ci posso credere, stasera forse usciamo insieme, sempre se riesco a convincere mia mamma, cosa molto improbabile: dovrò fare per l’ennesima volta da baby-sitter a quel moccioso di mio fratello…

 
Se lo ricordava quel giorno: alla fine non era uscita con Jeremy, e lui aveva perso interesse per lei ritenendola una bambina che ascolta sempre la mamma.
Lo aveva rincontrato dopo quattordici anni e non era mai stata così felice di averlo lasciato perdere: a soli ventisette anni era diventato grasso, un po’ ricurvo e a macchie.
Fece una smorfia di disgusto al solo ricordo e proseguì il suo viaggio nel passato.
 

Lunedì 3 maggio 1994.

Caro diario,
                    oggi è il mio compleanno, ma sono triste: il papà ci ha lasciati da poco e non so come riusciremo ad andare avanti. Mi manca, ma non credo che a lui interessi. Michael fa finta di niente, ma sono convinta che anche lui ci sta male. Della mamma poi non ne parliamo, la loro era stata una vera e propria storia d’amore, solo che il lieto fine non c’è stato. Non capisco perché ci ha lasciati: io gli volevo bene, un bene dell’anima, forse avrei dovuto dimostrarglielo di più! Oh si lo sapevo: è stata tutta colpa mia. Credo che non uscirò più da questa stanza. Sono stata stupida e ora la mamma e Michael stanno male per colpa mia… Che schifo…

 
Una lacrima le solcò la guancia: suo padre, che ormai non vedeva da anni era scappato con la segretaria di turno. Lo odiava per quello, per averli abbandonati quando lei aveva solo quattordici anni e Michael dieci, per averla fatta sentire in colpa, per essere tornato con un altro figlio e con la sua nuova moglie dopo solo due anni. Quel giorno lo aveva colpito con un sonoro schiaffo sulla guancia destra, se lo ricordava ancora, per sfogarsi di tutto: anche se non era bastato.
Non lo aveva più rivisto, e di certo non ne sentiva la mancanza.
Sfogliò altre pagine e sorrise per le cose scritte in quel libricino…
 

Giovedì 23 novembre 1995.

Caro diario,
                    la mamma ha portato a casa un uomo. Sembra simpatico, è bello e gentile, ma non mi convince più di tanto…sarà che aspetto ancora il papà…

 
Quel giorno sua madre gli aveva fatto conoscere quello che sarebbe stato il suo secondo marito e un nuovo padre per lei e suo fratello: Alex.
Sfogliò di nuovo le pagine fino a raggiungere un giorno che si ricordava ancora come se fosse stato il giorno prima…
 

Domenica 17 febbraio 1997.

Caro diario,
                   credo che questa sarà l’ultima pagina che ti scrivo: ho diciassette anni e ormai sono grande. Proprio per sottolineare questo fatto devo raccontarti la mia ultima avventura: ieri sono diventata finalmente donna!
Non ha fatto molto male, certo il fastidio c’era ma era sopportabile, specialmente per il fatto che Dave è stato molto gentile e delicato con me. Credo di esserne innamorata persa. Non ho mai provato nulla di simile per nessun altro! E’ un tesoro, il mio piccolo Teddy. Sto sorridendo da due giorni! Appena finito siamo rimasti abbracciati per ore nel suo letto, i suoi genitori erano in viaggio e non sarebbero tornati prima di stamattina, e io ero in paradiso: non solo perché lo sentivo baciarmi la spalla sorridendo felice, ma anche perché ero sicura che il mattino dopo, e quello dopo ancora, e quello ancora dopo lui ci sarebbe stato, al mio fianco. Me lo aveva detto.
–Ci sarò sempre per te Amy, ricordatelo-, sono quasi scoppiata in lacrime dalla gioia!
Voglio vivere sempre così. Voglio la mia favola: con il mio principe, che mi ama tantissimo e con il mio lieto fine.
Si okay, forse sogno troppo e il mio lato di bimba sta prendendo il sopravvento su di me, ma lo spero davvero, non voglio stare male per un uomo, non voglio finire come mia madre e specialmente non voglio avere un uomo come mio padre.
Voglio solo il mio principe azzurro, che c’è di male? Chiedo troppo forse?
 

Per sempre tua,
Amy.

 
Quella era stata veramente l’ultima pagina di diario che aveva scritto, ma era stata anche la più profonda, la pagina di un pezzo di vita della persona che era ora Amy.
Non aveva mai smesso di cercare il suo principe azzurro, nemmeno dopo che era finita con David.
C’erano state delusioni, più o meno profonde, ma si era sempre rialzata per cercarlo, per cercare colui che non l’avrebbe più delusa, colui che l’amava per quello che era, con difetti inclusi, colui che l’avrebbe fatta sentire donna, viva e felice.
-Amy, tesoro, hai finito qui?-
Si voltò per vedere il proprietario di quella voce: James, suo marito.
Gli sorrise gentilmente, felice ed innamorata, e lui la raggiunse e l’abbracciò da dietro.
-Che stavi leggendo?-
-Niente, solo dei ricordi-, sorrise e si appoggiò a lui.
Guardò di nuovo la copertina di quel diario che per anni era stato un suo confidente, un suo amico a cui aveva detto cose che non riusciva nemmeno a dire alla sua migliore amica o a sua madre, e lo posò nello scatolone più vicino, dopotutto ci volevano vecchi ricordi anche nella casa nuova…
Sorrise fra sé e sé e si voltò per baciare dolcemente suo marito, abbracciandolo forte.
Anche se James non era un vero e proprio principe, e a volte l’aveva delusa, lui l’amava davvero e la faceva sentire donna.
Forse non era una favola come quelle che si leggono nei libri, ma era la sua favola e lei era finalmente felice.



Note dell'autrice:


  Okay, ecco cosa faccio invece di studiare diritto e inglese come dovrei xD
Ma questa storia mi è venuta in mente così e dovevo assolutamente scriverla! **
Non c'è molto da dire e spero che vi piaccia! *w*
Grazie a tutti coloro che leggeranno e/o recensiranno!
  
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