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Autore: Azrael Nightroad    11/01/2011    7 recensioni
Per gli studenti della Shibusen tutto iniziò con una missione apparente normale normale. Non potevano immaginare che gli eventi di quella notte erano solo il preambolo di una battaglia che avrebbe chiamato in causa forze molto più grandi di loro...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa è la prima fanfic che scrivo quindi da una parte temo il linciaggio, ma i vostri pareri mi interessano molto perciò vi prego di recensire in tanti.
Ho scelto l'universo di soul Eater in quanto, a mio parere, presenta una bellissima ambientazione, personaggi molto ben caratterizzati ed un ottimo bilanciamento tra serietà e gag.
Non mi resta che augurarvi buona lettura.

The Black Sword Rising


PROLOGO
High Speed Chase




Nevada, ad un centinaio di chilometri da Death City
Cittadina di Ascendence
Ore  01:30 A.M.

Una moto arancione in stile Harley procedeva a velocità sostenuta con a bordo due passeggeri,rispettivamente una buki ed una Shokunin. Le strade della cittadina, quasi deserte a quell’ora, scorrevano sotto le ruote mentre il paesaggio passava da un quartiere di villette e giardini ad uno formato per lo più da palazzine squadrate.
Soul pensava distrattamente alle persone che giacevano ignare nei loro letti e a quanto gli sarebbe piaciuto essere a casa a dormire anche lui.
-Maka mi sono rotto, è da ore che cerchiamo questo maledetto uovo di Kishin e di lui non si è vista nemmeno l’ombra…-
-Fai silenzio Soul, il sommo Shinigami ci ha affidato questa importante missione e noi ci impegneremo al massimo per portarla al termine il prima possibile, e poi non dimenticare che questo “maledetto uovo di Kishin” come lo chiami tu ha già ucciso nove persone in una settimana. Quindi dobbiamo assolutamente trovarlo.-
Il ragazzo sospirò rassegnato -Bah, fino ad ora abbiamo trovato solo dei ragazzi in un vicolo così ubriachi da fare apprezzamenti sulle tue presunte “forme”- disse sottovoce, ma non abbastanza…
-MAKA CHOP!-
La moto sbandò per qualche metro per poi riassestarsi.
-Ma che diavolo combini? Avremmo potuto sbattere da qualche parte!-Disse massaggiandosi la testa.
Alla ragazza quei suoi commenti ultimamente davano più fastidio del solito, anche se non voleva riflettere sul perché, quindi sbottò acida: -Se hai tempo per fare battute idiote usalo per guardarti in giro!-
Soul alzò lo sguardo verso l’alto vedendo la luna ghignare come a voler prenderlo in giro.
Questo non è per niente cool” pensò.
Stavano ormai tornando verso il piccolo albergo in cui avevano affittato una camera per passare la notte quando un ragazzo uscì correndo da dietro un angolo gettandosi verso la moto.
La buki tirò il freno piegandosi in un lato, mancandolo di pochi centimetri e fermandosi qualche metro più avanti.
-Maka tutto bene?-  vedendo la sua artigiana annuire alzò lo sguardo e si rivolse al giovane. -Ma che cazzo fai? Vuoi farti ammazz… che diavolo?- esclamò mentre il malcapitato che li aveva ormai raggiunti gli si gettava addosso.
Maka riconobbe in lui uno degli ubriachi di prima -è uno di quei ragazzi del vicolo…-
-Beh se stasera voleva tornare a casa a pezzi sto per accontentarlo… -Rispose l’albino grato di poter affrontare chi aveva importunato la sua shokunin mentre cercava di scrollarselo di dosso.
-Soul aspetta!!!-  Solo allora notarono la macchia rossa che si andava espandendo sulla felpa del ragazzo, il quale riuscì a mormorare con voce spezzata: -Sono… m…morti… tutti…- prima di crollare al suolo privo di vita.
I due balzarono giù dalla moto e mentre correvano verso il punto da cui era arrivata la vittima Soul si trasformò il falce volando tra le mani di Maka.
una volta svoltato l’angolo lo spettacolo che si presentò loro era a dir poco raccapricciante, il piccolo spiazzo presente tra due palazzi era tappezzato di sangue e in giro giacevano i corpi dilaniati del resto della banda dei ragazzi. L’uovo di Kishin era chino sopra uno di loro intento a mangiarne l’anima, ma quando sentì il rumore del loro arrivo si erse in tutti i suoi due metri di altezza ed esplose in una risata agghiacciante.
Maka lo squadrò alla ricerca di un punto da attaccare. Aveva la pelle marrone scuro, grosse gambe piegate in avanti che terminavano in piedi con quattro dita dotate di artigli, il corpo muscoloso aveva due braccia ognuna con una mano grande quanto la  testa di lei e dotate di artigli anch’esse, dai gomiti e dalla spina dorsale partivano spuntoni acuminati e la testa era ricoperta di capelli sporchi e strappati che ricordavano la sua origine umana ma sotto i quali si vedeva un volto dai tre occhi rossi, due semplici buchi al posto del naso, e una bocca innaturalmente grande irta di tenti affilatissimi.
Infine lo vide, sul petto, dove risaltavano le ossa della gabbia toracica creando uno scudo per suoi organi. Se fosse riuscita ad infilare la lama di Soul tra una costola e l’altra avrebbe potuto ferirlo gravemente.
-è una fortuna che Kid non sia venuto con noi, non sarebbe mai riuscito ad affrontarlo. È maledettamente simmetrico!-  Disse Maka mentre uno ghigno feroce le si disegnava sul volto.
-Meno male che gli hanno affibbiato un’altra missione all’ ultimo momento… ma non capisco cosa c’entri ora Kid.-  Rispose un irritato Soul.
-Era solo una battuta… e poi cos’è quel tono? Sei forse gel…- L’artigiana non ebbe modo di completare la frase dato che la creatura aveva compiuto un balzo e  menato un fendente con gli artigli ad una velocità allucinante.
Maka lo schivò per un soffio saltando all’indietro e scattò in avanti con un taglio orizzontale che il mostro deviò con gli artigli della mano sinistra, mentre con la destra lanciò un affondo diretto al petto di lei che si protesse con l’impugnatura di Soul.
Lo scontro proseguì in questo modo per diversi minuti, l’uovo di Kishin attaccava con velocità e brutalità incredibili senza sosta, mentre le forze degli studenti della Shibusen lentamente scemavano, così dopo l’ennesimo scontro di artigli contro falce i duellanti si trovarono ai lati opposti dello spiazzale, uno ringhiante e con la bava alla bocca e l’altra sudata e senza fiato.
-Soul… così non va… riesco a malapena a parare i suoi attacchi… non ci vorrà molto… prima che ne azzecchi uno…-
Il ragazzo osservò la sua artigiana preoccupato -Credo che la nostra unica possibilità sia di ucciderlo con un attacco usando tutta l’energia che ci resta.-
-Sono d’accordo.-
Detto questo la ragazza saltò in alto gridando a mezz’aria insieme al partner -Risonanza dell’anima! Cacciatore di streghe!-  e abbatterono la lama multicolore sull’avversario.
Si resero conto del proprio errore a pochi centimetri da lui quando videro la sua bocca piegarsi nel ghigno di chi ha la vittoria in pugno; le braccia scattarono velocissime imprigionando la lama di Soul tra gli artigli delle mani, mentre con un piede sferrò un calcio che spedì la povera Maka a schiantarsi contro un muro sul quale si formarono una lunga serie di crepe.
L’essere prese ad avanzare verso di lei, quando Soul, tornato umano con il braccio desto ancora in forma di falce gli si gettò contro urlando: -NON LA TOCCARE!- ma l’unico risultato che ottenne fu di ricevere un manorovescio che lo lanciò a qualche metro di distanza stordito e con del sangue che gli scorreva dalla fronte.
Arrivato di fronte alla ragazza semisvenuta il mostro alzò la mano destra per sferrare il colpo di grazia, ma un improvvisa esplosione nel cielo attirò la sua attenzione.
A qualche isolato da lì era cominciato un piccolo spettacolo pirotecnico e per lui voleva dire solo una cosa: un gran banchetto a portata di mano.
Mormorò un -Faaaameeeeeee…- facendo colare bava dalla bocca e saltò sul tetto del palazzo vicino diretto in quella direzione.
Soul dopo qualche tentativo riuscì ad alzarsi e a raggiungere Maka, la prese tra le braccia maledicendo mentalmente se stesso per essere così debole senza di lei. -Maka! Mi senti? Apri gli occhi dannazione!-  Non vedendo alcuna reazione fu assalito dal panico, abbracciò forte la ragazza poggiandosi la testa di lei sul collo mormorando: -Ti prego svegliati… ti prego… ti prego… non puoi farmi questo… stupida senzatette…-
-Maka Chop!-
Il ragazzo mantenne a stento l’equilibrio. -AAAAH ma  che cazzo! Allora mi sentivi!-
-Ovviamente. Non sarei una degna studente della Shibusen se mi lasciassi abbattere da così poco.- rispose spavaldamente, ma si vedeva che soffriva per il colpo.
Non riuscirono a trattenere un sorriso sollevato mentre si guardavano negli occhi, poi Soul, resosi conto che la teneva ancora in braccio ad una distanza praticamente inesistente arrossì  e la lasciò andare di colpo facendola cadere col sedere a terra.
-Ahia! Ma che diavolo fai?- disse Maka alzando una mano col chiaro intento di colpire di nuovo la buki che la fermò appena in tempo gridando: -L’uovo di Kishin! È scappato verso quei fuochi d’artificio!-
La Shokunin spalancò gli occhi.-Ci sarà un mucchio di gente, dobbiamo fermarlo!-
Il ragazzo odiava dover rincorrere quel mostro nelle condizioni in cui era Maka ma sapeva che lei non avrebbe mai accettato un rifiuto, quindi corsero alla moto e partirono all’inseguimento.
Lo avvistarono dopo circa un minuto mentre saltava da un tetto all’altro. Raggiungerlo non era semplice dato che si muoveva molto rapidamente e il sangue che continuava a scendere sul volto di Soul lo costringeva a rallentare per toglierselo dagli occhi. -Maledizione non lo raggiungeremo mai in tempo!- Sbottò.
Maka intanto non poteva far altro che stringere i pugni rabbiosamente: a causa della loro debolezza sarebbero morte altre persone!
All’improvviso sentirono un rombo farsi sempre più forte e una moto sportiva nera li superò a velocità folle lasciando dietro di se una breve scia dello stesso colore misto a un blu molto scuro.
La videro raggiungere immediatamente la posizione del mostro e rallentare per muoversi parallelamente a lui.
-E quello chi diavolo è?- esclamò Maka.
Soul si pulì per l’ennesima volta gli occhi e rispose -Non lo so… ma non mi piace…-
Intanto il fuggitivo accortosi del nuovo inseguitore cambiò bruscamente direzione seguito a ruota dalla moto e dal il suo misterioso pilota sparendo così entrambi in un intricato dedalo di vicoli.
L’albino, non sapendo che direzione prendere fermò la moto imprecando. -E ora?- domandò.
-Aspetta, provo a localizzarlo con la percezione dell’anima.-
-Ci hai provato anche prima con scarsi risultati…-
-Stupido! Ti faccio presente che a differenza di prima sta usando un sacco di energia per la corsa.- Sbottò la ragazza cominciando a concentrarsi. -Ecco sento qualcosa a nord-ovest della nostra posizione… ma c’è qualcos’altro… che sensazione opprimente… non riesco… a… respirare…-
In quel momento un urlo disumano proveniente dalla direzione indicata da Maka squarciò l’aria, Soul ripartì sgommando e in pochi secondi furono sul posto.
Si guardarono attorno, erano sbucati in una piazzetta circondata da palazzi nel centro della quale si ergeva la statua di un angelo con una spada levata al cielo, dal tetto di uno dei palazzi gocciolava dell’acqua sporca.
-Io non vedo niente…- Stava dicendo la buki, ma poi notò la sua shokunin tremare e sbarrare gli occhi nella direzione da cui giungeva il gocciolio dell’acqua e seguì il suo sguardo.
L’essere apparentemente fluttuava in aria ma in realtà era mantenuto per il collo da qualcosa, anzi qualcuno…
Il motociclista, indossava un cappotto nero lungo fin quasi ai piedi e, anche se con il buio non ne fossero del tutto certi sembrava avere solo un paio d’anni in più di loro. Stava in piedi sul tetto dell’edificio e con il braccio destro teso manteneva senza sforzo il mostro; il quale, sospeso nel vuoto, perdeva da un lungo squarcio nel petto quella che all’inizio avevano scambiato per acqua mentre in realtà era sangue, e si dibatteva debolmente.
Lo sconosciuto si voltò verso di loro mostrando un paio di occhi dalle iridi blu luminose e dalle pupille strette simili a quelle di un gatto alla luce; piegò le labbra in un sorriso e con la stessa mano con cui lo tratteneva spezzò il collo all’uovo di Kishin, che quasi immediatamente scomparve lasciando di se solo la rossa sfera dell’anima. Essa si adagiò sul palmo del ragazzo, si illuminò  della stessa tonalità di blu dei suoi occhi e fu assorbita dal suo braccio.
Lo stesso rombo di prima riscosse gli studenti della Shibusen da quello che avevano appena visto. La moto uscì da un angolo senza che nessuno la guidasse e si fermò sotto il palazzo in attesa del suo padrone, il quale saltò giù dal tetto, atterrò con leggerezza al suolo, salì sul veicolo e partì sgommando sparendo nella notte.
Ai due sconcertati ragazzi non rimase che tornare in albergo a medicarsi le ferite e a cercare di dormire un po’ nonostante la serie di eventi li avesse scossi non poco.
Il mattino dopo partirono di buon ora diretti a Death City, dove arrivarono dopo poco meno di due ore. Soul avrebbe voluto passare prima da casa ma Maka insistette per andare subito a rapporto dal preside.
Il sommo Shinigami si accolse salutandoli cordialmente come al solito, ma fu bruscamente  interrotto da Spirit, il padre della shokunin il quale inveì contro la buki che aveva permesso che la sua adorata figlioletta venisse ferita fino a quando non venne messo KO da un temibile Shinigami Chop.
Così gli studenti raccontarono per filo e per segno quella strana ed inquietante storia, ma al momento della descrizione dello sconosciuto lo Shinigami li precedette: -Era vestito in nero, aveva iridi blu e pupille strette?-
-Si…- confermarono i ragazzi con un certo stupore. -Per caso l’ha già incontrato?-
-No.- Rispose il loro preside. -Mai visto in vita mia. Ma ora andate a riposare, domani avete lezione.-
Appena usciti dalla Death Room i due si guardarono. -C’è sotto qualcosa di grosso.- disse Maka.
-Già…- Confermò Soul.


Appena fuori da Death City
-Così quella lì su è la famosa Shibusen.-Disse il ragazzo finendo di  pulire i suoi occhiali da sole dalla polvere del deserto e risalendo sulla moto.
Sarà sicuramente una visita molto interessante” pensò mentre avviava il motore e partiva impennando alla volta dell’accademia.

   
 
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