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Autore: Hyperviolet Pixie    13/01/2011    1 recensioni
Draco Malfoy ha una routine, sempre la stessa da anni. Daphne ha la cattiva abitudine di dormire nel dormitorio maschile. Pansy ha la lingua biforcuta di una vipera. Blaise odia le donne.
Questi comportamenti abitudinari verranno però presto soppiantati.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hazy Shade of Winter


L'amore uccide la routine, che si vendicherà uccidendo l'amore.”

Roberto Gervaso


Draco Malfoy si svegliò quella mattina di quel freddo 25 dicembre con un gran bel mal di testa, uno di quelli che quando arriva non riesci a scacciarlo nemmeno con la pozione antiemicrania più potente conosciuta. Era passato ai farmaci babbani ben sapendo che in quel caso avrebbero funzionato decisamente meglio che un infuso di menta, valeriana e semi di girasole, tanto per citare gli unici ingredienti commestibili del preparato.
Soffriva di forti emicranie fin da piccolo e sua madre le aveva provate tutte per trovare un metodo per recare un po' di sollievo al suo preziosissimo figlio.
Ingoiò una delle pastiglie che nascondeva nel doppiofondo del baule ed aspettò pazientemente che facessero effetto prima di iniziare la sua routine quotidiana.
Il primo passaggio, comune a tutti per il quieto vivere, consisteva nella toeletta mattutina seguita a ruota dal vestirsi e recarsi a far colazione. Era sempre il primo del suo anno in Sala Grande la mattina per un semplice motivo: doveva essere il primo a usare il bagno ogni mattina.
Aveva cercato, invano, di ottenere un bagno personale, l'avrebbe pagato un mare letterale di galeoni, ma niente. Non era riuscito ad ottenerlo e lui otteneva sempre quello che voleva. In alternativa aveva deciso, in totale disaccordo con gli altri del suo anno, che sarebbe stato lui il primo a usufruire del bagno, in ogni caso. Persino la domenica mattina, se qualcuno si fosse svegliato prima di lui (cosa insolita però, dal momento che Draco era un tipo fin troppo mattiniero) avrebbe dovuto aspettare che il principino si svegliasse e facesse con comodo.
L'intero dormitorio si era rassegnato alla cosa, eccezion fatta per Blaise Zabini che, quando ancora aveva l'ingenuità dettata dalla giovane età di undici anni, osò sfidare Draco per il bagno. Risultato? Talmente sconvolgente che dopo anni Blaise lo custodiva come un segreto. E Draco Malfoy aveva ottenuto il duplice risultato di avere un bagno interamente per sé la mattina e aveva smorzato gli animi di chiunque osasse ancora sfidarlo.
Che il coraggio non era di casa a Serpeverde era un fatto noto a tutti, quadri e statue compresi.
«Buongiorno, Draco. Buon Natale.» la voce ancora impastata dal sonno di Daphne Greengrass lo raggiunse mentre stava per varcare la soglia del dormitorio per recarsi in Sala Grande.
Più che sorpreso la vide scendere dal letto di Theodore Nott mentre il ragazzo continuava a russare allegramente partecipando al coretto sinfonico diretto da Tiger e Goyle, maestri d'eccezione.
«Daphne.» ricambiò il saluto riavendosi completamente dalla sorpresa. Non era raro che la ragazza si fermasse a dormire nel loro dormitorio quando non riusciva più a sopportare la compagnia delle altre ragazze. A dispetto di ciò che pensava però Pansy Parkinson, conosciuta da tutti per avere sempre qualcosa di cattivo da dire, in quell'abitudine non albergavano né malizia né altro. Daphne non lo faceva perché era una gatta morta con tanto di riconoscimento, altrimenti, come aveva più volte ribadito, sarebbe potuta andare tranquillamente altrove dal momento che Hogwarts era piena di aule in disuso e Gazza, come ogni essere umano, dopo una certa ora filava a dormire il sonno meritato dei giusti, secondo lui. Senza contare poi la Stanza delle Necessità che molto spesso si trovava a dover assecondare le necessità carnali di molti studenti.
Era da un po' però che Daphne aveva scelto il letto di Theodore Nott a scapito di quello di Zabini. La ragazza aveva addotto a una scusa semplice e, a sua detta, efficace: Theodore Nott era fin troppo magro, diversamente da Zabini che aveva il fisico possente da combattente, e quindi nel suo letto ci stava alla perfezione.
«Stai salendo a mangiare?» chiese, ma ormai Draco aveva richiuso la porta dietro le sue spalle. No, lui non permetteva a Daphne di dormire con lui e nemmeno di sconvolgergli la routine quotidiana. Lui si recava in Sala Grande da solo, non voleva compagnia di nessun tipo.
E figurarsi che non era un tipo scaramantico, diceva solamente di volersi trovare un po' di spazio personale prima che venisse ingombrato dalla presenza costante di Tiger e Goyle.
E fu così anche quella mattina di Natale, ma la sua routine venne subito spezzata da un'altra ingombrante presenza.
Pansy Parkinson era piccola e minuta e, fino a che non apriva bocca, poteva passare per una spaurita ragazzina del terzo anno. Era quel suo aspetto così fragile, unito al fatto che ai tempi era l'unica ragazza con cui aveva confidenza, ad averlo spinto ad invitarla al Ballo del Ceppo due anni prima.
«Buon Natale, Draco.» gli augurò sedendosi affianco a lui e afferrando la prima fetta biscottata a portata di mano, la stessa che Draco aveva adocchiato ma, per puro spirito cavalleresco, decise di soprassedere.
« Buon Natale anche a te.» le augurò di rimando.
«Daphne ha dormito da voi?» gli chiese cominciando a imburrare la fetta biscottata. Draco decise di soprassedere ancora sul fatto che il burro era lo stesso che stava per afferrare lui.
«Avevi dubbi?» le domandò con aria pensierosa cercando di prendere la marmellata di fragole che invece fu intercettata dalla ragazza.
«Beh, poteva essere
dappertutto con chiunque. Lo sai meglio di me.» gli disse con un tono più sarcastico che scherzoso lasciando intendere più cose di quante il ragazzo volesse capire. Draco la osservò col sopracciglio inarcato in un'espressione più che scettica. Sì, era capitato anche a lui di trovarsi da qualche parte con Daphne Greengrass ma pensava che la ragazza si fosse tenuta tutto per sé.
Pansy, quasi intuendo quello che si agitava per la testa del ragazzo, aggiunse pensierosa: «A Daphne piace vantarsi e adora raccontare i particolari. Ha parlato bene di te, tranquillo.» e concluse la frase con la stessa placidità con cui gli avrebbe letto l'oroscopo o parlato del tempo atmosferico.
Tra parentesi, si profilava un periodo perfetto in ambito sentimentale e lavorativo per i Gemelli secondo l'oroscopo della Gazzetta, non che lui lo leggesse, sia chiaro.
Draco non provò nemmeno a smentire e sperò solamente che quella conversazione fosse giunta a un punto morto.
«Da chi ha dormito questa volta?» domandò curiosa addentando la fetta biscottata e facendogli capire che l'argomento “Daphne” era ben lungi dall'essere concluso.
«Theodore.»
Pansy lo fissò, scettica, con quello che rimaneva della fetta lasciato nel piatto, dimenticato.
«Strano, le ho sentito dire più di una volta che dormire con lui è come dormire abbracciando un manico di scopa. Un manico di scopa che russa, sia chiaro.»


***



Sperare che Draco Malfoy ricambiasse i suoi auguri di Natale era stato quanto di più stupido avesse potuto pensare di ottenere. Era già troppo che avesse ricambiato il suo saluto. Aveva anche provato a chiedergli se poteva aspettarla per andare a far colazione insieme, ma lui non l'aveva nemmeno fatta finire che già era scomparso dietro alla porta del dormitorio.
Con un sospiro teatrale e l'aria affranta di un'eroina di una tragedia, si alzò in piedi e si stiracchiò assomigliando vagamente ad un gatto indolenzito. Dormire con Theodore era quanto di più scomodo ci fosse, ma era l'unico modo che aveva per poter stare vicino a Blaise e fargliela pagare allo stesso tempo. Quando il ragazzo era andato a dormire, lei era già lì, intenta a far le fusa all'altro suo compagno.
Blaise con un'espressione di disgusto dipinta sul volto si era coricato sul suo letto e con un colpo di bacchetta aveva richiuso le tende talmente forte da farle quasi staccare.
In quel modo aveva ottenuto la prima reazione di quella che lei si ostinava a definire gelosia che il serpeverde le avesse mai mostrato apertamente.
E quella mattina del 25 dicembre, Daphne si svegliò leggermente soddisfatta nonostante tutto.
Blaise decise di aprire gli occhi nello stesso momento in cui Daphne, agghindata di tutto punto, usciva dal bagno della camera. Gli lanciò un'occhiata oltraggiata e Blaise per un solo momento si chiese cosa passava per la testa della ragazza.
Per un solo momento.
«Buon Natale,
Zabini.»
Blaise non si chiese nemmeno il perché di tutta quella freddezza. Daphne era fin troppo criptica per lui e già, in passato, aveva perso ore di sonno pensando a qualche sua frase lasciata volutamente a metà.
A Daphne piaceva fin troppo non essere capita e lui, una volta compreso tutto ciò, aveva semplicemente smesso di cercare di capirla. Dopo poco aveva avuto i primi risultati: lei aveva scelto di tormentare Theodore, per la felicità dello stesso.
A Daphne piaceva tanto non essere capita e Theodore adorava gli enigmi. Quei due erano perfetti, a suo modesto parere, e Blaise non voleva mettersi tra loro per nessuna ragione al mondo anche se i loro scambi pubblici di affetto lo disgustavano tanto da non riuscire ad esimersi dal rinfacciar loro quelle effusioni.
Mai, nemmeno per un istante gli era passato per la testa che forse la ragazza aveva una cotta per lui. Cotta perfettamente segreta agli occhi di tutti tranne a quelli attenti di Pansy Parkinson.
«Buon Natale, Daphne.» rispose agli auguri prima di stiracchiarsi.
Con un sorrisetto compiaciuto, Daphne uscì dal dormitorio diretta in Sala Grande per la prima colazione.

__________________

Angolino dell'autrice:
devo specificare che ho scritto questa storia pensandola come oneshot, salvo poi decidere di spezzarla in due dato che i capitoli troppo lunghi mi danno un vago senso di ansia, non so perché.
Che la routine viene spezzata dall'amore è un dato di fatto. Niente rimane come prima nel momento in cui il nostro cuore decide di non appartenerci più. Ecco, quindi Malfoy in questi due capitoli (o forse tre? o.o ancora non lo so) sarà costretto a combattere tra un sentimento nascente e il desiderio di tornare alle sue abitudini malfoyesche. Ci riuscirà?
Nel frattempo non sono riuscita a trattenermi dall'infilarci in mezzo una side story, quella tra Blaise e Daphne, coppia concepita solamente grazie alle fanfictions di Savannah (un must del fandom, oserei dire. Rapidamente questi due personaggi però hanno deciso che non volevano essere rilegati a personaggi secondari, quindi -voilà!- ecco il loro spazio! 
Per sicurezza, ho messo tra gli avvertimenti OOC.
In ogni caso mi sto dilungando fin troppo.
Fatemi sapere che ne pensate,

Fay :)

   
 
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