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Autore: siamosemprenoi    21/12/2005    5 recensioni
Voldemort che distribuisce gelati ai bambini, Piton vestito da coniglietta... E soprattutto "W il mio Cip Cip"!!!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 1. LA STUPIDERA DILAGANTE

Era la solita vecchia (?) giornata di pioggia. Draco contemplava assorto il pappagallo rosa che gli aveva recato una lettera da Azkaban. Pensò che in quella prigione dovevano essere proprio in bolletta, se non si potevano permettere un volatile più dignitoso. Insomma, quando suo nonno era finito in prigione, aveva sempre mandato al minimo dei condor… la lettera era indirizzata a lui. Si ripassò tutte le cose cattive che aveva fatto negli ultimi tre mesi per capire se magari non fosse un mandato di cattura.

"allora, ho schiantato due o tre elfi domestici, inviato lettere minatorie a sette schifosi mezzosangue, ho appeso per i piedi cinque bambini babbani che facevano un po’ troppo casino con i loro stupidi giochi, sperimentato incantesimi su animali e cercato di far evadere mio padre. Adesso, mettendo anche che hanno scoperto la metà di quello che ho fatto, mi daranno minimo minimo un anno… e io non ho Silente che mi para il popò come a San Potter…". Alla fine si decise ad aprire la lettera. Era una grafia che conosceva perfettamente, infatti, guardando la firma, scoprì che era di suo padre.

Amato figliolo, che la pace alberghi nel tuo cuore!

Ti scrivo senza un motivo particolare, solo per farti sapere che qui ad Azkaban non è poi così tanto male, ma anzi il rancio della domenica è quasi commestibile! Ho deciso di redimermi dal mio passato increscioso e spero che lo faccia anche tu. Non pensi che siano adorabili i babbani? Con il loro musetto simpatico e quella ingenua incapacità mentre scorrazzano per le vie del loro mondo senza uno scopo preciso? Adorato figlio, per condurre una vita più proba ho deciso di ripartire da capo, e ho stilato una bella lista di cose da fare. La prima voce era: "far capire a Draco che non deve esistere odio fra i popoli del mondo, e anzi dobbiamo tutti amarci e rispettarci, seguendo il karma di Amore cui il Grande Spirito ci ha predestinati". Spero che tu mi comprenda e mi segua nell’intenzione di VARARE UN PROGETTO PER L’AMORE E LA PACE NEL MONDO!!!!!

Calorosi abbracci e tanti bacioni

Lucius

Draco rabbrividì e corse a chiamare sua mamma; lei si sarebbe di sicuro indignata e avrebbe obbligato il ministero a lasciare in libertà suo padre, visto che per lui quell’ambiente era nocivo.

"NARCISSAAAA!!" gridò Draco a squarciagola. Sua madre sbucò da una porta laterale, e mettendogli le mani sugli occhi chiese: "INDOVINA CHI È?". "mah, facciamo che a parte gli elfi domestici ci siamo solo io e te…" "Tesoro! Come va? Sai di cosa mi sono accorta? Che io e te non parliamo mai! Avanti, avanti, voglio sapere tutto!" "tutto cosa, scusa?" "massì, le tue esperienze, la tua vita, i tuoi amici e tante altre cose! Ora andiamo a pranzare, CUCINO IO!" Draco si ricordò che l’ultima volta che l’elfo cuoco si era ammalato, sua madre aveva provato a cucinare e lui aveva mangiato un qualcosa che era riuscito a identificare solo come un pezzo di carbone. Per non parlare di quando ci aveva provato suo padre, cioè quando un’epidemia di cagarella aveva immobilizzato tutto il castello tranne lui, e aveva distrutto tutta la cucina per poi mangiare dell’ottimo pane e aria. L’acqua era finita nel tentativo di spegnere l’incendio.

"senti, ma che cosa ti è capitato? Insomma, vuoi avvelenarmi?" disse Draco riparandosi la testa con le braccia, sicuro che arrivasse una punizione impietosa.

"ah, già, hai ragione, Allora cuciniamo insieme!"

Da quel momento Draco iniziò a contare i minuti che lo separavano dalla riapertura della scuola e pensò che neanche un festino di non compleanno organizzato dalla triade solare di Hogwarts (per chi non capisse, - sì parlo con te, BU – Harry, Ron e Hermione) fosse stato così straziante.

Arrivò il giorno di andare alla stazione di King’s Cross per partire alla volta della scuola; sua mamma volle accompagnarlo a tutti i costi. Proprio mentre lui si faceva figo con i Serpeverde, lei osò arrivargli alle spalle, schioccargli un bacio sulla guancia e comunicargli ad altissima voce: "tanti salutini, cucciolotto ciccio ciccio, e mi raccomando cambiati sempre la biancheria, lavati i denti, e se ti imboschi con una compagna ricordati il p…" "UAAAA, COSA DICI BLASFEMA!! ZITTISCITI!" gridò lui attirando ancora di più l’attenzione di tutta la stazione. La triade solare se la rideva come non li aveva mai visti ridere, il ferroviere stava dicendo qualcosa alla tipa dei dolci ridacchiando come un imbecille e un fastidioso brusio riempiva l’aria (?). Draco iniziò a impallidire e arrossire a intermittenza come una luce di Natale. Il brusio si placò e tutti osservarono interessati cosa avrebbe fatto. Nel silenzio più assoluto salì sul treno si sedette in un vagone e si mise a fissare nel vuoto. Comunque notò che anche Weasley aveva poco da ridere: sua madre si comportava come una ragazzina, appena vedeva un tipo un po’ carino arrossiva, ridacchiava e diceva qualcosa a Hermione e a Ginny. Arthur Weasley, il babbanofilo, era lì che ostentava una nuova capigliatura rasta e una barba molto folta. Ma da dei rinnegati così ci si poteva aspettare di tutto.

Non volle neanche provare a immaginarsi la faccia che avrebbe fatto tutta la sala grande quando un pappagallo dai colori sgargianti fosse planato vicino a lui, porgendogli una strillettera, che magari diceva: "scusami figliolo, era l’unico modo per parlarti a voce invece che con la fredda scrittura…".

Cancellò dalla mente l’idea di sua madre che lo andava a trovare a scuola, dandogli come regalo degli orrendi calzini di lana fatti dalle sue dolci manine.

Sperò ardentemente che i professori non fossero impazziti come tutta l’altra gente di mezza età.

Non volle nemmeno immaginare la causa del rimbecillimento di massa e lo etichettò come "crisi dei 40".

E invece un altro fatto stava per abbattersi sulla sua povera esistenza ignara.

Cap. 1 a cura della dittatrice: uaaa finalmente l’ho scritto, è da giugno che dovevo inventarlo! Non è neanche troppo corto… non credo che ce ne siano di idee simili in giro anche se ammetto che magari non è il massimo dell’originalità, volendo lo si può anche cestinare inventarne un altro…

  
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