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Autore: NevanMcRevolver    17/01/2011    3 recensioni
"Ancora non riesco a farmene una ragione, sai? La meridiana si è spenta, e così resterà per molto altro tempo ancora.Morta, fredda, fissa: come te, Camus. [...]"
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È novembre.

Una foglia.

Due foglie.

Tre foglie si adagiano lentamente allo sterile suolo.

L’aria è immobile, esattamente come me, che me ne sto qui a pensarti.

Ancora non riesco a farmene una ragione, sai?

La meridiana si è spenta, e così resterà per molto altro tempo ancora.

Morta, fredda, fissa: come te, Camus.

Buia, silenziosa, spenta, come me.

Mi manchi, sai, Camus?

Forse certe smancerie non si addicono ad un cavaliere del mio rango, ma in questo momento non so proprio cosa farmene, dei gradi.

Raccolgo una foglia e la passo fra le dita: sembra d’oro, purissimo e splendente, come te.

Ed è di una fragilità più unica che rara: sembra che stia parlando di me, vero?

In effetti è così: non sono nient’altro che un’esile foglia, ora.

In balia del vento, sbattuto qua e là da sferzate di dolore.

Ancora ricordo l’ultimo fugace bacio, prima che te ne tornassi a fare la guardia all’undicesima casa, quella della Giara d’oro.

Tenero, delicato, lento.

Era qualcosa che andava decisamente oltre al semplice contatto fisico.

Una cosa che avevo provato solo con te.

Due anime che si fondevano in una. Due cuori che battevano all’unisono sulle melodie di una tranquilla e romantica sinfonia.

Sì, ero decisamente cotto di te!

“Ci vediamo fra qualche ora, mon amour!” mormorasti, con le labbra quasi per nulla staccate dalle mie.

Risi, posando la mia testa sulla tua spalla: “Mettiamo la parola fine su quest’assurdità, e poi potremo riprendere da dove abbiamo lasciato!”

Ironico, no?!

Ore che si sono trasformate in eternità, attimi che si sono fusi nel tempo.

Promesse svanite, sfumate, volate via come una splendida e inarrivabile farfalla.

Lascio ricadere la foglia al suolo e una lacrima scende giù, seguita da un’altra, e un’altra ancora.

Il vento si alza, e la stessa foglia che ho lasciato mi colpisce sul viso e si libera leggera, nell’aria, vorticando maestosamente.

La seguo finché il mio sguardo non viene catturato da un tramonto mozzafiato, che scuote ferocemente l’anima, sbattendola a terra, rialzandola e facendola ancora ricadere.

Che davvero non possiamo rivederci ancora?

Ridicolo! È inammissibile!

Cosa non si farebbe, per amore?

Per il momento sappi che ti ho amato, Camus!

 

 

 

 

 

Parole, parole, parole:

Ciao, ragazzi!

Questa che vi presento è una piccola fiction che ho scritto così, di getto, ispirato da una puntata del telefilm “Will & Grace”.

Lo so, forse non è chissà cosa, non rende, magari è anche sterile.

Ma mi andava di scriverla, e inibire un istinto del genere mi sembrava un crimine. Il testo è stato composto sulle note di November dei Silverstein, per la cronaca. Provate ad ascoltarla, se vi interessa!

Spero che vi abbia colpito almeno un po’!

Inoltre, già che ci sono, pubblicizzo la mia neonata long-fic Le Fleur Du Mal.

Non è male come scritto: dategli almeno un occhiatina! ;)

Alla prossima!

  
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