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Autore: Lizzie_Siddal    19/01/2011    15 recensioni
[Anello di Stefan/Ciondolo di Elena/Anello di Damon; CRACK!]
Lui era un anello su per giù dell'età di Verbiana, ed era un vero gentiluomo, distinto ed elegante: le sussurrava sempre dolci tintinnii romantici, quando si sfioravano, e nelle notti che trascorrevano insieme, bastava che lui le vezzeggiasse appena le rifiniture perchè Verbiana emanasse soavi sbuffi di piacere aromatizzati alla verbena.
Certo, non era sempre tutto rose e fiori: a volte Stefislazzuli era sfuggente e ombroso, a causa di un qualche trauma subito anni prima.
Tra uno sfioramento e l'altro, Verbiana lo aveva sentito mormorare il nome di una certa Katenina – sicuramente una sua ex storica, della quale Stefislazzuli era però particolarmente riluttante a parlare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The forgotten ones'
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Titolo: Cuor di verbena
(sì, lo so, è un titolo stupidissimo. Ma ciò che segue è ancora più idiota, perciò...)

Fandom: The Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s): Anello di Stefan/Ciondolo di Elena; Anello di Damon/Ciondolo di Elena; Anello di Stefan/Collana di Katherine; Delena + hints Stelena e Steferine.
Avvertimenti: CRACK, het, oneshot breve, follia generalizzata, lime (?). IO NON VOGLIO SAPERE NIENTE. *fa cerchietti per terra*
Rating: ma tipo CHE NE SO. Una roba molto bassa, comunque.
Genere: Commedia, Fluff (?) - BOH.
Challenge/Prompt: Anello di Damon/Anello di Stefan/Ciondolo di Elena, giunture infuocate e sospiri profumati di verbena (p0rn!fest #4 @fanfic_italia)
Il merito per l'invenzione di questo prompt allucinante va a quel genio malvagio della
Leti. Perciò è colpa sua, sapevatelo!
Note iniziali: I nomi dei...personaggi, lo vedrete, sono la cosa più stupida EVER. Vi prego, non tiratemi cose. Già mi sento abbastanza idiota e folle. Voglio dire, sono palesemente da compatire. Ho dei problemi.
*si nasconde*


 

Dopo oltre un secolo trascorso nella sua piccola e buia cameretta di legno, Verbiana era stata felicissima di tornare a vedere la luce.
Adorna di nuova erba fresca, i raggi del sole splendevano sul suo corpo argenteo, facendola sentire bellissima, seducente, giovane e bella come un tempo.
E dimorare sul petto di quella nuova proprietaria sarebbe stato altrettanto meraviglioso, Verbena lo seppe non appena fu agganciata al suo collo.
Lei era una ragazza dolce e semplice, niente a che vedere con la sua ultima padrona, ma soprattutto voleva bene a Verbiana.
La trattava con cura - come fosse un gioiello inestimabile - , non se ne separava mai, nemmeno quando si metteva a dormire, e di tanto in tanto - quando era nervosa o imbarazzata, o anche solo pensierosa - le sue dita giocherellavano con Verbiana, provocandole un piacevole solletico.
Ma le piaceva stare con Elena anche per un altro paio di motivi, per la verità.
Più di una volta, infatti, il ciondolo aveva avuto l'occasione di incontrare il suo amor di gioventù mai dimenticato: Stefislazzuli.
Lui era un anello su per giù dell'età di Verbiana, ed era un vero gentiluomo, distinto ed elegante: le sussurrava sempre dolci tintinnii romantici, quando si sfioravano, e nelle notti che trascorrevano insieme, bastava che lui le vezzeggiasse appena le rifiniture perchè Verbiana emanasse soavi sbuffi di piacere aromatizzati alla verbena.
Certo, non era sempre tutto rose e fiori: a volte Stefislazzuli era sfuggente e ombroso, a causa di un qualche trauma subito anni prima.
Tra uno sfioramento e l'altro, Verbiana lo aveva sentito mormorare il nome di una certa Katenina – sicuramente una sua ex storica, della quale Stefislazzuli era però particolarmente riluttante a parlare.
Chi fosse di preciso quella sgualdrinella e cosa avesse fatto, Verbiana comunque non voleva saperlo: erano storie lontane, quelle. Erano il passato.
Ora c'erano solo lei e lui, innamorati ed epici come i loro proprietari, che dormivano sempre abbracciati, dopo aver fatto l'amore, cosicchè pure Verbiana e Stefislazzuli potevano stare vicini.

Tutto sembrava dover proseguire in questo tranquillo e romantico modo, se nonchè, qualche tempo dopo, Verbiana fece un altro incontro speciale, destinato a cambiare per sempre la sua vita.
Damislazzuli.
Fratello di Stefislazzuli, gli somigliava molto con il suo corpo di ferro e la pelle blu pervinca, ma era di tutt'altra pasta rispetto all'altro anello.
Brillava ammiccante all'indirizzo di Verbiana ogni volta che si incontravano, flirtando e mettendosi in mostra con una sensualità spudorata che Stefislazzuli poteva solo invidiare.
Un pezzo di gioiello che nessuna si sarebbe lasciato sfuggire, tanto meno Verbiana.
Damislazzuli la faceva gorgogliare in risate cristalline, con le sue battute sarcastiche, ed era molto più presente di Stefislazzuli, che ormai stava diventando un grigio ricordo.
La conferma di questo mutare di sentimenti, giunse il giorno in cui finalmente Verbiana potè stringersi contro chi desiderava.
A contatto con le cesellature provocanti della 'D' scolpita sul corpo di Damislazzuli, il ciondolo fremette e si surriscaldò in un tempo indecentemente breve. L'anello, seduttore e malizioso come sempre, le bisbigliava dolci oscenità – quanto avrebbe voluto farsi penetrare e scorrere lungo tutta la collana, fino a consumarla, a fonderla col proprio metallo – e così dicendo le accarezzava le giunture d'argento con piccoli colpetti decisi, strappandole vibranti ansiti profumati.
A Verbiana pareva che la verbena dentro di sè, il suo punto più intimo e nascosto, fosse sul punto di andare a fuoco per il piacevole calore che stava provando.
Ecco, in questo Damislazzuli si distingueva dal fratello: sapeva come incendiarle i sensi, ma anche e soprattutto l'anima.
Quando infine vennero separati, a malincuore, entrambi si scambiarono luccichii tristi, da lontano.
Sapevano che sarebbe passato molto tempo prima del prossimo incontro ravvicinato e diretto.
Per questo, Verbiana avrebbe voluto rimproverare la sua padrona: a lei non piaceva il proprietario di Damislazzuli, o almeno, così non faceva che ripetere.
Era solo un amico particolare, che era meglio tenere a distanza.
Eppure, ogni volta che erano a stretto contatto, Verbiana poteva sentire il petto di Elena accalorarsi più del normale, i muscoli irrigidirsi appena, e il battito del cuore risuonare rapido e irregolare. Senza contare i brividi quasi impercettibili che le attraversavano la pelle.
Verbiana, che la sapeva lunga, riconosceva bene quei sintomi, e non faceva mistero di apprezzare molto Damon.
Lui l'aveva allacciata con garbo e calma al collo di Elena, dopo l'amplesso con Damislazzuli, concedendo ai due innamorati metallici il tempo per un ultimo bacio. Per non parlare di quella volta in cui un vampiro malvagio aveva strappato con violenza il ciondolo, gettandolo lontano: Damon aveva salvato Verbena dall'abbandono, recuperandola e aggiustandole il gancetto. L'aveva tenuta tra le dita a lungo, accarezzandola, sospirando e addirittura sfiorandola con le labbra per qualche secondo, prima di riportarla alla giovane Gilbert.
Sì, a Verbiana Damon piaceva.
Non rimaneva che attendere il giorno in cui anche Elena si sarebbe accorta di quanto lui fosse speciale.

*






Note finali:
prima di linciarmi, sappiate che se state leggendo è tutta colpa della Leti. Ora, lo so. LO SO. I miei neuroni sono totalmente fusi, ma abbiate pietà, non lanciatemi bottiglie o altri oggetti contundenti addosso *farfuglia insensatezze a caso* Addio!

   
 
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