Titolo:
Cuor
di verbena
(sì, lo so, è un titolo stupidissimo. Ma
ciò che
segue è ancora più idiota, perciò...)
Fandom:
The Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s):
Anello di Stefan/Ciondolo di Elena; Anello di Damon/Ciondolo di
Elena; Anello di Stefan/Collana di Katherine; Delena + hints Stelena
e Steferine.
Avvertimenti:
CRACK,
het, oneshot breve, follia generalizzata, lime (?). IO NON VOGLIO
SAPERE NIENTE. *fa cerchietti per terra*
Rating:
ma tipo CHE NE SO. Una roba molto bassa, comunque.
Genere:
Commedia, Fluff (?) - BOH.
Challenge/Prompt:
Anello
di Damon/Anello di Stefan/Ciondolo di Elena, giunture infuocate e
sospiri profumati di verbena
(p0rn!fest
#4
@fanfic_italia)
Il merito per l'invenzione di questo prompt allucinante va a quel
genio malvagio della Leti.
Perciò è colpa sua, sapevatelo!
Note
iniziali:
I nomi dei...personaggi, lo vedrete, sono la cosa più
stupida EVER.
Vi prego, non tiratemi cose. Già mi sento abbastanza idiota
e folle.
Voglio dire, sono palesemente da compatire. Ho dei problemi.
*si
nasconde*
Dopo oltre un secolo
trascorso nella sua piccola e buia cameretta di legno, Verbiana era
stata felicissima di tornare a vedere la luce.
Adorna di nuova
erba fresca, i raggi del sole splendevano sul suo corpo argenteo,
facendola sentire bellissima, seducente, giovane e bella come un
tempo.
E dimorare sul petto di quella nuova proprietaria sarebbe
stato altrettanto meraviglioso, Verbena lo seppe non appena fu
agganciata al suo collo.
Lei era una ragazza dolce e semplice,
niente a che vedere con la sua ultima padrona, ma soprattutto voleva
bene a Verbiana.
La trattava con cura - come fosse un gioiello
inestimabile - , non se ne separava mai, nemmeno quando si metteva a
dormire, e di tanto in tanto - quando era nervosa o imbarazzata, o
anche solo pensierosa - le sue dita giocherellavano con Verbiana,
provocandole un piacevole solletico.
Ma le piaceva stare con Elena
anche per un altro paio di motivi, per la verità.
Più di una
volta, infatti, il ciondolo aveva avuto l'occasione di incontrare il
suo amor di gioventù mai dimenticato: Stefislazzuli.
Lui era un
anello su per giù dell'età di Verbiana, ed era un
vero gentiluomo,
distinto ed elegante: le sussurrava sempre dolci tintinnii romantici,
quando si sfioravano, e nelle notti che trascorrevano insieme,
bastava che lui le vezzeggiasse appena le rifiniture perchè
Verbiana
emanasse soavi sbuffi di piacere aromatizzati alla verbena.
Certo,
non era sempre tutto rose e fiori: a volte Stefislazzuli era
sfuggente e ombroso, a causa di un qualche trauma subito anni
prima.
Tra uno sfioramento e l'altro, Verbiana lo aveva sentito
mormorare il nome di una certa Katenina – sicuramente una sua
ex
storica, della quale Stefislazzuli era però particolarmente
riluttante a parlare.
Chi fosse di preciso quella sgualdrinella e
cosa avesse fatto, Verbiana comunque non voleva saperlo: erano storie
lontane, quelle. Erano il passato.
Ora c'erano solo lei e lui,
innamorati ed epici come i loro proprietari, che dormivano sempre
abbracciati, dopo aver fatto l'amore, cosicchè pure Verbiana
e
Stefislazzuli potevano stare vicini.
Tutto
sembrava dover proseguire in questo tranquillo e romantico modo, se
nonchè, qualche tempo dopo, Verbiana fece un altro incontro
speciale, destinato a cambiare per sempre la sua
vita.
Damislazzuli.
Fratello di Stefislazzuli, gli somigliava
molto con il suo corpo di ferro e la pelle blu pervinca, ma era di
tutt'altra pasta rispetto all'altro anello.
Brillava ammiccante
all'indirizzo di Verbiana ogni volta che si incontravano, flirtando e
mettendosi in mostra con una sensualità spudorata che
Stefislazzuli
poteva solo invidiare.
Un pezzo di gioiello che nessuna si sarebbe
lasciato sfuggire, tanto meno Verbiana.
Damislazzuli la faceva
gorgogliare in risate cristalline, con le sue battute sarcastiche, ed
era molto più presente di Stefislazzuli, che ormai stava
diventando
un grigio ricordo.
La conferma di questo mutare di sentimenti,
giunse il giorno in cui finalmente Verbiana potè stringersi
contro
chi desiderava.
A contatto con le cesellature provocanti della 'D'
scolpita sul corpo di Damislazzuli, il ciondolo fremette e si
surriscaldò in un tempo indecentemente breve. L'anello,
seduttore e
malizioso come sempre, le bisbigliava dolci oscenità
– quanto
avrebbe voluto farsi penetrare e scorrere lungo tutta la collana,
fino a consumarla, a fonderla col proprio metallo – e
così dicendo
le accarezzava le giunture d'argento con piccoli colpetti decisi,
strappandole vibranti ansiti profumati.
A Verbiana pareva che la
verbena dentro di sè, il suo punto più intimo e
nascosto, fosse sul
punto di andare a fuoco per il piacevole calore che stava
provando.
Ecco, in questo Damislazzuli si distingueva dal
fratello: sapeva come incendiarle i sensi, ma anche e soprattutto
l'anima.
Quando infine vennero separati, a malincuore, entrambi si
scambiarono luccichii tristi, da lontano.
Sapevano che sarebbe
passato molto tempo prima del prossimo incontro ravvicinato e
diretto.
Per questo, Verbiana avrebbe voluto rimproverare la sua
padrona: a lei non piaceva il proprietario di Damislazzuli, o almeno,
così non faceva che ripetere.
Era solo un amico particolare,
che era meglio tenere a distanza.
Eppure, ogni volta che erano a
stretto contatto, Verbiana poteva sentire il petto di Elena
accalorarsi più del normale, i muscoli irrigidirsi appena, e
il
battito del cuore risuonare rapido e irregolare. Senza contare i
brividi quasi impercettibili che le attraversavano la
pelle.
Verbiana, che la sapeva lunga, riconosceva bene quei
sintomi, e non faceva mistero di apprezzare molto Damon.
Lui
l'aveva allacciata con garbo e calma al collo di Elena, dopo
l'amplesso con Damislazzuli, concedendo ai due innamorati metallici
il tempo per un ultimo bacio. Per non parlare di quella volta in cui
un vampiro malvagio aveva strappato con violenza il ciondolo,
gettandolo lontano: Damon aveva salvato Verbena dall'abbandono,
recuperandola e aggiustandole il gancetto. L'aveva tenuta tra le dita
a lungo, accarezzandola, sospirando e addirittura sfiorandola con le
labbra per qualche secondo, prima di riportarla alla giovane
Gilbert.
Sì, a Verbiana Damon piaceva.
Non rimaneva che
attendere il giorno in cui anche Elena si sarebbe accorta di quanto
lui fosse speciale.
*
Note
finali: prima di linciarmi,
sappiate che se state leggendo è
tutta colpa della Leti. Ora, lo so. LO SO. I miei neuroni sono
totalmente fusi, ma abbiate pietà, non lanciatemi bottiglie
o altri
oggetti contundenti addosso *farfuglia insensatezze a caso* Addio!