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Autore: sonounaspugna    19/01/2011    4 recensioni
Era più facile pensare che tutto questo fosse solo della fitta e indissolubile nebbia.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima della FF: non è una storia personale, ma non è neanche inventata..
Si crede che LUI abbia fatto uso di droga e lei vuole capirne il motivo.
Buona lettura.



Nebbia
      

Non ricordo bene come arrivai a casa.
Emily mi trascinava per una mano e io, passiva, la seguivo senza trovare ragione.
Era tutto come una fitta nebbia, quella sera.
Una nebbia d’inverno che, anche durante il giorno, non vuole saperne di alzarsi e lasciare posto al cielo blu.
Una nebbia troppo fitta perché riuscissi a trovare quella via che avrei dovuto imboccare al suo fianco e percorrere insieme a lui.
 
L’ultima volta che l’avevo visto era sotto morfina, incosciente perché si accorgesse delle mie lacrime.
L’ultima volta che l’avevo visto era steso su quel letto bianco con la flebo attaccata al braccio sinistro e un’altra miriade di tubicini che gli penetravano nella pelle.
L’ultima volta che l’avevo visto era lì, che lottava tra la vita e la morte.
L’ultima volta che l’avevo visto non era stato neppure in grado di sorridermi, neppure in grado di vedermi.
 
Contro ogni aspettativa la notte non passò insonne.
La mente appannata e confusa da tutta quella nebbia non mi permetteva di ragionare lucidamente, di pensare, di stare male per davvero.
 
“Dave, perché? Perché lo hai fatto?”
“co.. cosa?” ogni parola gli costava uno sforzo immenso.
“Dave, non ti giudico, non sono arrabbiata. Dimmi solo perché..”
“Te l’ho già detto.” Bisbigliò quando capì. “Io non.. non l’ho mai fatto. Neppure pensato.” La sua voce era roca e triste.
“Ma..”
“Qui nessuno mi crede.. Ma è la verità, Claire. Dimmi che mi credi, per favore. Credimi perché da quando ti ho incontrata ho capito cosa volevo davvero. Credimi perché quando ti ho conosciuta ho scoperto anche me stesso. Credimi perché anche io mi fido di te. Credimi perché sono ancora qui, a lottare. Credimi, perché ti amo.”
“Mi.. mi ami?”
Annuì semplicemente. “e non te lo dico perché questo potrebbe essere il mio ultimo folle gesto. Ma perché è vero.. Mi credi?”
“Sì.." cercai di tenere a freno il pianto, ma fu tutto inutile. Le lacrime salate ormai mi rigavano il viso. "Sì, perché ti amo anch’io.” Il suo busto si alzò leggermente verso di me e le sue labbra incontrarono le mie proprio quando un macchinario lì accanto iniziò a suonare ripetutamente la fine.
La fine.
 
In realtà non era la nebbia ad ostruire la vista, in realtà non c’era nulla che mi impedisse di vedere chiaro. In realtà non trovavo la strada perché quella non esisteva, non più.
Non c’era più via che potessi percorrere insieme lui.
 

..Ma era più facile pensare che tutto questo fosse solo della fitta e indissolubile nebbia.
 

   
 
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