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Autore: Simphony    20/01/2011    4 recensioni
[Partecipante al "The Four Elements Challenge"] Nino prese una mano di Ohno e la fissò come se non la vedesse da anni. Poi la baciò, polpastrello per polpastrello.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di un Ragazzo Innamorato'
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Partecipante al “The Fours Elements Challenge” con la tabella Aria (che potete trovare nella mia pagina personale) e che potete raggiungere cliccando sul banner qua sotto.



Anche questa è sugli Arashi. Comprendetemi, quando mi prendono i cinque minuti su un fandom, devo sviscerarlo ogni volta.
Sopportatemi per favore xD


Anche questa fa parte della serie “Pensieri di un ragazzo innamorato”


Spero vi piaccia


*°*



Raccolta 02

Prompt Ossigeno



*°*


Si avventò sulle labbra dell'amante con fare famelico.

Le sue mani vagavano senza sosta sul minuto corpo del compagno, spogliandolo rapidamente dei vestiti.


Non si staccò dalla bocca dell'altro nemmeno per un secondo.

Le sue mano non si mossero dalla pelle rovente e chiara per nessun motivo.


Il ragazzo sotto di lui gemette, interrompendo il contatto di labbra, necessitava di aria.

Anche se la sua aria, la sua boccata di ossigeno la prendeva quando baciava il suo ragazzo.


Dopo ore interminabili di prove e di registrazione, entrambi sentivano la necessità impellente di toccarsi, di baciarsi, di stringersi l'uno fra le braccia dell'altro.

Stavano male quando erano separati.


E in quel momento, entrambi stavano colmando con i gesti quella lontananza sentimentale che dovevano fingere ogni giorno fuori e dentro gli studi.


Ohno guardò il compagno negli occhi scuri, desiderosi, passionali.

Poi, di nuovo, prese a baciarlo.


Scivolò lungo il collo, per arrivare poi all'incavo della spalla, mordendolo dolcemente, mosso da un istinto che raramente lo coglieva.


Nino strinse una mano sullo stipite della porta contro la quale era appoggiato, l'altra sul fianco del suo Riida, inarcando la schiena e socchiudendo gli occhi.


Le mani dell'altro si artigliarono sulla vita di Kazunari, stringendo con forza.

Voleva possederlo, voleva prenderlo là, in corridoio senza quasi alcun ritegno. Voleva sentire la propria pelle contro la sua, voleva sentire ancora i suoi gemiti riempire la stanza, voleva sentirlo proprio.


Nino era solo suo e non doveva essere di nessun'altro.


Cuore a cuore, bocca a bocca.

Mano nella mano, mentre la pelle di Nino fremeva sotto le sue dita e mentre la mano libera di Nino era artigliata sui lunghi capelli scuri.


Ohno smise di tormentare i capezzoli di Nino, per ritornare voracemente sulla bocca dell'altro.


« Ti voglio. » sussurrò con voce roca, senza fiato.


« Anche io. »


Il leader abbozzò un sorriso prendendo di nuovo a baciarlo, poi lo afferrò per i fianchi, prendendolo di peso mentre l'altro rideva e lo appoggiò sul loro letto.


Ohno riprese a baciarlo.

Era la sua bombola di ossigeno.

Senza Nino non sapeva che cosa avrebbe fatto.


Necessitava di lui per sopravvivere, senza altri motivi.


La sua voce, il suo sorriso, il suo caratteraccio, il suo corpo.

Ambiva tutti di lui, ogni momento della giornata.
A volte riusciva a contenersi, altre no.

A volte riusciva a non guardarlo e a concentrarsi, altre no.


Era la sua aria, la sua vita.


Non poteva fare a meno di lui.
Come quella sera.


Dopo tutto quel tempo in cui erano stati lontani a causa delle riprese di “Lettere da Iwo Jima”, e dalle registrazioni di quel giorno, Ohno non gli aveva nemmeno dato il tempo di farsi una doccia o di sistemare le valigie che lo aveva già stretto in un forte abbraccio e trasportata su un altro pianeta.


Nino prese una mano di Ohno e la fissò come se non la vedesse da anni. Poi la baciò, polpastrello per polpastrello.


« Mi sei mancato Satoshi. » sussurrò piano, socchiudendo gli occhi « Ti ho desiderato ardentemente. Adesso tutto mi sembra un sogno. »


« Spero che il sogno sia bello almeno. » mormorò sorridendogli Ohno e prendendo a baciarlo delicatamente, come se improvvisamente si potesse rompere.


« Oh si. Bellissimo. Ci sei tu Satoshi. »


Si sorridono, baciandosi più lentamente e dolcemente di prima, come se la bestia furiosa e passione che albergava in lui fosse improvvisamente scomparsa.


Fecero l'amore come non capitava da mesi, anche forse da prima della sua partenza.


Lo strinse, lo baciò e lo afferrò a volte come se fosse l'ultimo gesto che posso compiere prima di morire.

E ogni volta che lo lasciava, sentiva l'ansia crescere nel suo petto.


Baciarlo gli dava forza e sicurezza.
Sentiva che con lui al proprio fianco poteva veramente scalare una montagna e diventare un uomo migliore, per entrambi.


Necessitava di lui.


Aria pura. Ossigeno nei suoi polmoni. Sangue nelle sue vene.


E' indispensabile.


Rimani sempre con me Nino.


Fine


   
 
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