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Autore: _Breath    20/01/2011    6 recensioni
Con le mani in tasca dello smoking Babbano che mamma mi ha costretto a comprare per l’occasione e il cravattino rosso come i miei - i nostri- capelli al collo devo dire che mi sento tremendamente sciocco.
Sembro un pinguino del Madascar spedito in Gran Bretagna per essere coccolato da quelle povere bambine arrapate dagli animali. Sorrido. Probabilmente è questo quello che mi diresti tu tuffandoti addosso a me a scompigliarmi i capelli per rendermi più impresentabile alla gente presente alla cerimonia.
Per essere come sempre tu il più bello, diresti mentre noi sappiamo entrambi che nulla ci differenzia.
Nemmeno nostra madre riesce a distinguerci, infatti.
Mi chiedo se almeno il prete riuscirà a chiamarmi con il nome esatto quando pronuncerà la formula di giuramento, ma forse come facevamo anche noi quando andavamo a scuola si sarà scritto il mio nome sulla mano.
Astuto il ragazzo, affermeresti tirandogli una pacca sulla spalla mentre io seguirei la tua risata a ruota come i vecchi tempi.
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Con le mani in tasca dello smoking Babbano che mamma mi ha costretto a comprare per l’occasione e il cravattino rosso come i miei - i  nostri- capelli al collo devo dire che mi sento tremendamente sciocco.
Sembro un pinguino del Madagascar spedito in Gran Bretagna per essere coccolato da quelle povere bambine arrapate dagli animali. Sorrido. Probabilmente è questo quello che mi diresti tu tuffandoti addosso a me a scompigliarmi i capelli per rendermi più impresentabile alla gente presente alla cerimonia.
Per essere come sempre tu il più bello, diresti, mentre noi sappiamo entrambi che nulla ci differenzia.
Nemmeno nostra madre riesce a distinguerci, infatti.
Mi chiedo se almeno il prete riuscirà a chiamarmi con il nome esatto quando pronuncerà la formula di giuramento, ma forse come facevamo anche noi quando andavamo a scuola si sarà scritto il mio nome sulla mano.
Astuto il ragazzo, affermeresti tirandogli una pacca sulla spalla mentre io seguirei la tua risata a ruota come i vecchi tempi.
Probabilmente ora saresti qui a guardarmi divertito con un sopracciglio alzato e una mano sotto il mento chiedendomi se stia per fare veramente la cosa giusta.
-Avanti George, sposarti! Ti rendi conto che questo comporterà anche avere dei marmocchi tra i piedi? Lo sai che io i bambini non li patisco, né? Anche zio ora? Non basta nostro fratello come poppante ?-
Ti divertiresti a offendere Ron a sua insaputa,come sempre, per poi arrampicarti sulla mia schiena e ridere fino lo sfinimento.
Forse mi lanceresti anche qualche pallina di carta durante la cerimonia per distrarmi dalla mia compagna, penso con un sorriso.
Probabilmente mamma ti riproverebbe minacciandoti di esiliarti da casa, tu mi guarderesti ridendo e io ricambierei il sorriso,  proprio come sempre.
 Ci capiremmo solo io e te chiudendoci nel nostro mondo fatto di scherzi e giochi.
I tiri Vespa Weasley.
Oddio Fred, li ricordi? Ricordi quando mandammo al manicomio la Umbridge solamente con le nostre burla? Quello fu l’anno più divertente della nostra vita anche se tutti i nostri giorni- devo dire- sono stati felici e spensierati.
Abbiamo pianto mai  noi?
Insieme eravamo invincibili,  come sempre appunto.
 Credo che siamo stati anche l’invidia di tutta Hogwarts perché, a detta di molti, sapeva divertirci in tutto.
Nelle partite di Quidditch correvamo sulle nostre scope, nelle feste organizzate dalla scuola rimorchiavamo  come tutti i ragazzi che si rispettano,  come sempre in verità.
Una volta mi confidasti che ti piaceva Angelina, la nostra compagna di squadra di Quidditch, e ricordo che io ti risposi che lei era troppo carina per te.
Tu ridesti dandomi una spintone e  facendomi notare che io e te eravamo la stessa cosa e che di conseguenza lei fosse troppo anche per me.
Quando invece dal ritorno dal ballo del ceppo mi comunicasti euforico che lei ti aveva baciato ricordo ancora alla perfezione che i tuoi occhi brillavano  Fred.
 Come sempre, fratello.
 Una volta Ginny mi chiese perché mai io e te fossimo così spensierati e come facessimo ad essere sempre allegri.
Le risposi che questa era la bellezza di essere un duo e non un assolo deprimente e patetico.
Le risposi così solo per farla contenta e per far vedere che io  sapevo  le vere regole della vita, eppure probabilmente quella fu l’unica volta nella mia vita che indovinai qualcosa.
Dissi che il mondo da solista diventa più buio, grigio, opaco e triste.
  Era vero.
Forse è solo l’impressione di essere un ragazzino di soli ventuno anni, eppure sento di essere cresciuto molto da quando tu te ne sei andato.
 Magari è solo l’illusione di aver smesso di essere infantile come ero sempre stato con te accanto o forse è solo il peso di aver perso la parte gioiosa di me. Chissà.
So solo che mentre le porte della chiesa si aprono e la  mia  sposa entra dolcemente sento un grande freddo lungo la spina dorsale.
Non è paura di non essere in grado, ma delusione.
Delusione di me stesso perché solo ora me ne rendo conto: sono solo, solo con quella che sarà mia moglie, senza te che mi dirai che sembro un povero cameriere  costretto a vendersi l’anima per due galeoni.
Sono solo perché quando mi volto a destra non ci sei tu che mi guardi sorridendo come lo specchio del mio essere, come sempre era stato.
Sono unicamente solo perché sto per sposare l’unica donna che tu hai mai amato, apparte nostra madre,  e  tu questo non te lo meriti.
Mi rendo forse solo ora conto che questo mio passo è magari  il desiderio di essere ancora più con te accettando e prendendomi le cose che tu hai sempre voluto.
Probabilmente credo che così facendo Angelina sposerà non solo me, ma anche te e il  tuo bel ricordo o forse il mio è veramente amore.
Siamo simili, d’altronde, siamo  gemelli e i nostri sentimenti possono anche essere gli stessi per la  stessa  ragazza.
Ma tu cosa diresti?
Mi offriresti davvero una mano, un sorriso e una carezza sull’orecchio ferito come hai sempre fatto?
Mi cingeresti le spalle spingendomi verso la fonte del nostro comune amore decidendo così la tua fine emotiva?
Rinunceresti a te per far felice me,  come hai sempre hai fatto?
Guardando con la punta dell’occhio Angelina raggiungermi vicino l’altare mi sistemo automaticamente il cravattino e sorrido.
Sorrido come facevi anche tu.
Sono consapevole che non sono  paragonabile a te, sono certo che il tuo ricordo per quanto vivo in me sia spento per sempre.
 Tu sei morto e io invece no.  Ora sono solo,  come sempre nel futuro.
 Eppure se ripenso alla tua morte, ai tuoi occhi che si spengono davanti i miei  non ho più paura.
 E sai perché?
Perché so che dentro di essi c’era vita e ci sarà per sempre, perché so che non dimenticherai mai il ricordo delle nostre giornate e perché vivo nella speranza che tu non mi odierai mai per quello che sto facendo.
Quando stringo la mano di Angelina guardo la vetrata sopra la mia testa e sorrido, forse velato dalle lacrime, perché capisco che ti voglio bene Fred.
 Probabilmente amo te più di quanto amerò mia moglie, i miei figli, ma ti amo,  li amo.
 Li amerò come se fossero i tuoi, come i nipoti che non mi darai.
Ti penserò in ogni parte della  nostra  giornata in modo tale che Fred e George Weasley vivano in eterno insieme.
-Vuoi tu George Weasley prendere per sposa Angelina Johnson?-
Rido, scuoto la testa e ti penso. Guardo la mamma.
-Sono Fred. Ha sbagliato signore.-
Vedo il prete diventare di tutti i colori e farneticare a disagio un “mi spiace” mentre sfoglia veloce i documenti del matrimonio.
Poi mi guarda sorridendo anche lui birichino come faceva anche Silente un tempo.
-Ve l’ho fatta,io  sono George!-
E quindi rido, e quindi piango e quindi ti penso. Anche se tu non ci sei io vivo.
 Come dovrò per sempre fare, del resto.

 

 

Salve a tutti.
Non chiedetemi come sia saltata fuori perchè davvero non lo so. Amo i gemelli, amo Fred e amo George.
Li amo così incondizionatamente che avrei giurato di piangere quando scrivevo questa storia, ma invece sono rimasta con le guance asciutte e un sorriso sulle labbra.
Perchè loro sono Fred e George,no signori? Quelli che ci hanno fatto ridere, quelli che hanno sdrammatizzato  durante la guerra contro Voldemort e quelli che ci danno ancora il sorriso. Io voglio ricordarli come loro sempre sono stati: ridendo.
Probabilmente i sentimenti di George non sono espressi bene, forse non facendolo piangere voi penserete che non sta soffrendo e che da egoista si stia solamente prendendo  l'amore di suo fratello, ma non è così. George soffre, soffre più di Ginny, di Ron, di Molly, di Arthur e di tutti. Magari patirà per sempre la mancanza di se stesso ma come ha detto non si sente solo.
Vive per il fratello, vive per quella persona che lo ha reso  felice e che è morto con quel insegnamento. George sa che non è possibile ma ci prova a rifarsi una vita con coraggio e io ammirerei una persona del genere.
Io ammirerei un amore grande come il  loro capace di vincere tutti i pregiudizi, capace di sconfiggere l'amore e la giovinezza non invecchiando mai.
Come sempre loro hanno molto da insegnarmi.
Spero che vi sia piaciuto il significato che vi ho voluto dare e spero anche di non aver fatto  troppi  errori.
Prego in recensioni perchè ci ho passato due giornate sopra comprese anche  più di un paio d'ore.
Se vorrete aggiungermi ho creato come molte persone su EFP un accaunt di Facebook:
Manu Breath.
<3

I personaggi sono di J.K Rowling e non sono usati a scopi di lucro, come i personaggi nella foto. ^^

 

  
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