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Autore: AmetistaCassandra    21/01/2011    4 recensioni
Poesia semplice, dal linguaggio infantile.
Scritta in strofe composte da settenari.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto ciò che davver
vorrei leggere giace
non so dove nel tempo.
tra le ceste ingiallite,
dietro le serrature
delle casse celate
che da tempo non apro.

Generali schiacciati
sotto le copertine
non ricordano il suono
della tromba che tace
mentre le ragazzine
tutte belle e bardate
ne cancellano i nomi.

Cari amici perduti,
io vi chiedo perdono
se nei giorni d'inverno
non vi ho mai conosciuto.
Se la vita concede,
forse il prossimo mese,
un istante di pace


di trovarvi un minuto
io lo giuro verace.
Sopportate l'attesa,
accettate le scuse;
dopotutto, sapete,
non vi ho mai scordato
nè calato di stima.

Vi aprirò quanto prima,
questo io lo prometto.
Ma restate in silenzio
nelle casse serrate.
Nelle notti di pianto,
azzittite l'inchiostro
e cessate quel canto.

Nell'autunno del giorno
che la vita scolora
troverò tra gli scrigni
una più rosa aurora
e il ricordo degli altri
che mi corsero avanti
mi farà da garante.

Un dì poi sarò stanca
di cercare su carta
una ruga diversa.
Terminata ogni storia
e di qua dipartita
lascerò in biblioteca
una vita sgualcita.




sette strofe composte da sette settenari.
Rime sciolte, volutamente irregolari.
   
 
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