Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: dina    23/01/2011    2 recensioni
Draco Malfoy ha tutto: bellezza, fama, ricchezza... e cattiveria. Ma uno strano incontro con una fata gli cambierà la vita per sempre... scavando nel su passato, riuscirà a trovare la chiave della felicità? -Liberamente ispirato al cartone Disney "La bella e la bestia" - Dal cap.12 :
Il mio cuore fece un balzo, sarei morto...
Malgrado tutto, non mi importava, se era per salvare Ginevra l'avrei fatto per altre mille volte.
Lei avrebbe trovato la forza di andare avanti, si sarebbe innamorata, sposata, avrebbe trovato un buon lavoro e fatto dei figli.
Avrebbe avuto una vita lunga e meravigliosa... e mi avrebbe dimenticato.
Ma non importava, le era concesso farlo, avrei ricordato io per entrambi. Ovunque sarei andato.
E l’avrei vegliata e protetta con tutte le mie forze, per sempre.
[...]
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Voldemort | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
f

Not a fairytale


C'era una volta, in un paese molto lontano, un bellissimo principe..

Sarebbe iniziata così la storia se fosse stata una bellissima fiaba a lieto fine, ma purtroppo questa è soltanto la vita. La mia vita.

Descriverò la dura realtà, parlerò di assassinii, di incantesimi e maledizioni, vi racconterò di come sono arrivato dove sono adesso.

Prendete il vostro tempo, riflettete, siete ancora in tempo per non ascoltare la mia non-fiaba.



Il sole era da poco sorto quando mi svegliai, feci per alzarmi ma subito avvertì un gran mal di testa, ci rinunciai.

Mi guardai intorno pigramente, ero nella mia stanza, anche se non ricordavo molto di come c'ero arrivato.

Quella notte avevo bevuto più del solito, per festeggiare l'ennesimo attacco ben riuscito ai danni degli stupidi Auror.

Un respiro s'insinuò nei miei pensieri e, con mia grande irritazione, notai di non essere solo nella stanza, accanto a me dormiva beatamente Pansy Parkinson.

Merlino, devo aver bevuto veramente tanto per essere riuscito a farmela.. pensai con disgusto.

Pansy non era esattamente il mio ideale di donna, graziosa si, ma appiccicosa, invadente, irrimediabilmente stupida e disperatamente innamorata di me.

Non avevo mai conosciuto una persona con meno amor proprio, mi era assolutamente indifferente, glielo dimostravo sempre, eppure lei non riusciva a non amarmi. Patetica.

La scossi bruscamente -vattene, non so nemmeno cosa ci fai qui-, le dissi quando lei aprì gli occhi.

-Buongiorno Draco..- mi sorrise.

-Non hai sentito ciò che ti ho appena detto?-

-Si, ho sentito-

-E allora cosa ci fai ancora qui?-

Lei mi sorrise di nuovo -voglio stare con te ancora un po'..-

C'era da ammettere però che mi stupiva sempre, quando pensavo di aver capito i livelli della sua stupidità, lei li superava.

-Vattene Pansy, non mi interessa cosa vuoi- mi alzai di scatto per evitare un suo imminente abbraccio, la testa mi sembrò voler scoppiare, la maledì ad alta voce.

-Quando esco dal bagno non voglio trovarti ancora qui- le enunciai a denti stretti e mi diressi verso il bagno.

Mi infilai sotto la doccia, l'acqua calda mi diede un po' di sollievo e mi tolse lo sgradevole odore della ragazza.

Mi frizionai i capelli e avvolsi un asciugamano intorno ai miei fianchi, mi guardai allo specchio.

Merlino, quanto sono fico..

Quando tornai in camera la trovai ancora lì, m'irritai -non ti avevo detto di andartene?!- mi avvicinai alla cassettiera e iniziai a vestirmi.

Sentivo il suo sguardo languido seguire con interesse ogni mio movimento, non mi rispose, sembrava incantata.

Risi di lei.

-Ti piace quel che vedi, vero? Beh, mi dispiace Pansy, ma questa è la prima e l'ultima volta.. non ho intenzione di sprecare tempo con una sciocca come te- nessuna risposta -sei anche sorda oltre a essere stupida?!-

-Draco, sapessi quanto ti amo..- era ancora incantata.

Stufo presi il suo straccetto di Valentino che trovai per terra e glielo lanciai -non è un problema mio. Vattene.-

Sull'orlo delle lacrime, lei si rivestì e dopo un'ultima occhiata speranzosa nella mia direzione se ne andò.

Finalmente.

Scesi a fare colazione e presi una pozione contro gli effetti del dopo-sbornia.

Controllai l'orologio, le dieci e venti. Ero in ritardo, quell'oca mi aveva fatto perdere del tempo prezioso.

Mi smaterializzai.

Apparì davanti a un grosso portone scuro, disegni di serpenti di ottone erano incisi nel legno, bussai tre volte.

Un energumeno mi aprì e s'inchinò, -Buongiorno Signor Malfoy-

Non gli risposi nemmeno, la feccia come lui non meritava neanche un mio sguardo, quindi lo superai e mi diressi nella sala delle riunioni, dove sapevo di essere atteso.

La stanza era semivuota, potevano esserci al massimo dodici o tredici persone in piedi, solo la ristretta cerchia dei più fedeli era ammessa a quelle riunioni, e qualche gradino più in alto, seduto su di un grosso trono c'era lui.

-Mio Signore- mi inchinai quando lo raggiunsi.

-Draco, mio diletto, infine sei arrivato-

-Perdonate il mio ritardo, sono stato trattenuto-

-Scuse accettate- mi disse e poi guardò tutti gli altri -possiamo iniziare la nostra riunione adesso-

Quasi sorrisi, ero orgoglioso, a soli ventun anni ero il Braccio Destro di Lord Voldemort e suo Altissimo Consigliere. Nessuna assemblea veniva aperta senza di me.

-Ho intenzione di sferrare un nuovo attacco- annunciò l'Oscuro Signore dopo averci dato il benvenuto, ed essersi complimentato con noi per il nostro recente successo.

-Mio Signore, abbiamo già molto potere e molti consensi, gli Auror sono distrutti per la morte di Malocchio Moody.. non credo che dovremmo sfidare.. - iniziò Theodore Nott.

-Io invece penso che sia il momento giusto proprio per questa ragione- lo interruppi freddamente.

Odiavo quel ragazzo, era stato un mio compagno di scuola ai tempi di Hogwarts, avevo sempre odiato il suo atteggiamento pavido e previdente.

-Come ha detto Nott- continuai gettandogli un'occhiata e notando con mia enorme soddisfazione che mi stava fulminando, -gli Auror sono demoralizzati, tante morti in poco tempo, sono deboli.. persino Potter lo è-

Era vero, dalla morte del suo migliore amico, tale Ron Weasley, avvenuta quattro anni prima, Harry Potter non era stato più lo stesso.

Sorrisi, quel Weasley.. mi dispiaceva che fosse morto soltanto perchè non avevo potuto ammazzarlo io.

-Draco ha ragione, non dovremmo fermarci proprio adesso- intervenne mia zia Bellatrix.

-Cosa proponi?- Voldemort guardava me. Tutti guardavano me.

Ma d'altronde come biasimarli? Ero il miglior stratega del mondo.

In un paio di minuti formulai un piano, -diciamo alla nostra spia di riferire ai nostri nemici che forse attaccheremo il British Museum con cinquanta uomini..-

-E invece?- domandò Nott.

Non lo guardai nemmeno -lo attaccheremo davvero, ma porteremo con noi trecento uomini..-

-Ma è un suicidio!- protestò ancora il mio ex compagno di scuola.

-No, è una trappola per topi- lo guardai con soddisfazione, mentre il nostro Signore Oscuro annuiva -faremo attendere dentro il numero stabilito, non appena arriveranno gli Auror faremo entrare gli altri duecentocinquanta-.

-Eccellente piano, come al solito.. semplice ma perfetto- lui si complimentò con me e io mi inchinai.

-Ma così facendo gli Auror non permetteranno l'entrata ai babbani, ergo nessun babbano da trucidare- si lagnò zia Bella.

-Preferisco uccidere un Auror che dieci babbani- le risposi.

-Mio Signore, io non sono d'accordo, penso che..-

-Nessuno ti vuole qui per pensare Nott, sei qui per eseguire gli Ordini e per ammazzare chi ti è stato indicato- lo interruppi ancora una volta.

-Malfoy, non stavo parlando con te!-

-Stavi parlando in mia presenza quindi ero incluso nella conversazione.. e comunque ho il dovere di zittirti per risparmiare al nostro Lord le tue sciocchezze-

-Come osi..!- il suo viso era diventato paonazzo.

-Basta litigare! Seguiremo il piano di Draco, l'attacco si terrà domani alle sette.. scegli tu gli uomini da portare, hai carta bianca, Draco-

-Come volete, Signore- mi inchinai ancora una volta.

-Adesso andate, sono stanco-

Con una riverenza ci congedammo da lui e io mi smaterializzai nel mio studio per organizzare meglio il piano.

L'indomani sarebbe stato un giorno da ricordare.


Il giorno dopo mi svegliai tardi, avevo finito di contattare gli uomini, decidere le postazioni ecc ecc, molto tardi la sera prima, e avevo avuto bisogno di riposare molto.

Un guerriero stanco è un guerriero morto”, questo era ciò che ripeteva sempre mio padre.

Il mio lavoro non perdona..

Verso le quattro mi recai in borghese nella Londra babbana, vicino al luogo dell'attacco, per controllare se avevo calcolato tutto per il meglio.

Stavo contando la distanza tra le finestre, quando quasi inciampai su qualcosa, non caddi soltanto grazie ai miei eccezionali riflessi felini.

Guardai l'ostacolo sul mio cammino, ostacolo che avrei giurato fino a pochi secondi prima non c'era.

Era una donna, o meglio una vecchia stracciona, mi allontanai immediatamente da lei, disgustato.

-Cosa fai nel mio cammino, vecchia?-

-La prego Signore, faccia la carità..-

-Mi hai fatto quasi cadere con quel tuo sudiciume, immonda creatura- la osservai.

Era seduta sulle ginocchia, era tutta sporca e aveva una grossa gobba, un occhio di vetro e radi capelli grigi.

Vestita con un vecchio maglione verde strappato e un paio di pantaloni marroni rattoppati, l'unica cosa che mi colpì della sua immagine fu ciò che teneva in mano, un bocciolo di rosa rossa con pochissimi petali.

-La prego mi doni qualcosa, in cambio le regalerò questa rosa..- supplicò ancora.

-E cosa dovrei farci con una stupida rosa sciupata?!- la derisi.

-Tutto ciò che vuole, è magica- insistette quella.

Io mi irritai, come poteva quella lercia babbana pensare di fregare lui, Draco Malfoy?!

-Io di magia ne so molto più di te, vecchia. Non puoi fregarmi vendendomi una cosa tanto brutta!-

-Non si lasci ingannare dalle apparenze.. ciò che è brutto può nascondere un tesoro, mentre a volte ciò che è bello non lo è altrettanto dentro..-

-Ah si? Mi guardi, io sono bello, ricco e potente.. mentre lei è orrenda, vecchia e povera.. vuole dire di star meglio di me? Non credo proprio- la derisi.

-Non ti rendi conto di ciò che dici..-

M'irritai di nuovo, come osava quella faccia darmi del tu? Come osava quell'ammasso di putridume pretendere di insegnarmi una lezione?

-Adesso stai passando il limite, vecchia.. se non vuoi fare un'orribile fine ti conviene andartene-

-Volevo solo darti una possibilità.. non sai ciò che hai fatto-

-Beh.. presumo di averla sprecata- le sorrisi glaciale.

La donna mi guardò con uno sguardo indecifrabile e io provai un improvviso brivido.

Mi stupì, mai niente e nessuno mi aveva spaventato, ma c'era qualcosa in quella vecchia qualcosa di indescrivibilmente.. strano.

Per un secondo, ma solo per uno, mi era sembrato come se quello sguardo nascondesse qualcosa di terribile, qualcosa di indescrivibile.

-Non sai quello che hai fatto, ma lo scoprirai..- detto questo sparì dietro l'angolo.

Scossi la testa e feci per andarmene, quando notai qualcosa per terra, dove prima vi era seduta la mendicante adesso vi era quella rosa che teneva in mano.

Senza che nemmeno me ne fossi accorto, l'avevo già raccolta, e per una ragione sconosciuta decisi di mettermela in tasca.

Il resto del pomeriggio passò in un lampo, l'attacco, le lotte, i festeggiamenti per la nostra vittoria, tutto rapido come il flash delle macchine fotografiche.

Non sai quello che hai fatto.. ma lo scoprirai.. quelle parole risuonavano nelle mie orecchie come un fastidioso ronzio.

Non mi avevano dato pace nemmeno per un secondo, nemmeno quando feci rapporto a Lord Voldemort.

Decisi di evitare la cena in mio onore offerta dall'Oscuro, per congratularsi con me, mi sentivo stanco, avevo mal di testa e avevo una sorta di peso sullo stomaco. Come se qualcosa stesse per succedere.

Arrivai al mio castello e raggiunsi la mia stanza, mentre salivo le scale mi tolsi la maschera d'argento dei Mangiamorte, mi sentivo soffocare.

Quando aprì la porta, i miei occhi come dotati di poteri magici, si spostarono sul letto.

La vecchia era seduta lì, che mi stava aspettando.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

FF LIBERAMENTE ispirata a La Bella e la Bestia di Walt Disney e Beastly, il libro di Alex Finn.

Non lasciatevi ingannare, però, nel corso della storia ci saranno notevoli differenze............ :-D

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dina