Amicizia
“Ma se un giorno
tu avessi bisogno di aiuto? Voglio dire,
fuori non c’è di certo la coda.”
“Stai insinuando
che io non abbia amici?”
Cristiana scosse la testa.
“Sto dicendo che non hai mai
fatto niente per averli.”
“Ok,
sarò un po’ egoista” si
limitò lui.
“E abbastanza
egocentrico.”
“Ti ho offerto la
cena.”
“L’ho
preparata io.”
“Con i miei
ingredienti.”
“Con la metà
dei tuoi ingredienti.”
“Quindi siamo
pari.”
“Per essere pari
dovresti lavare i piatti, cosa che io
non farò di certo.”
“E non metti in
conto la benzina? Se non erro la macchina
era la mia. Ma posso anche essermi sbagliato.”
“Se la mia non
fosse stata dal meccanico, al corso
d’aggiornamento sarei andata da sola.”
“Confessa che ti
sei divertita.”
“Oh, certo, quella
mezz’ora di discussione su dove andare
a mangiare stasera è stata esaltante.”
La Gandini
appoggiò i piatti dentro il lavandino che
iniziò a riempire d’acqua e Riccardo le si
avvicinò, lasciando scivolare una
mano lungo il suo fianco. “È a questo che servono
gli amici.”
“A litigare o a
lavare i piatti?” ruotò il capo verso di
lui, notando solo in quel momento quanto le fosse vicino. Se si fosse
impegnato
avrebbe anche potuto avvertire il brivido che la fece sussultare.
“Se preferisci, a
lavare i piatti.”
Cristiana chiuse il
rubinetto, mentre la sua espressione
si rabbuiava.
“Che
c’è?”
“C’è
che io non sono tua amica.”
E
non puoi
scaldarmi d’amicizia.