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Autore: _Breath    23/01/2011    3 recensioni
Le emozioni di Romeo distrutto dal dolore di una morte apparente della sua sposa.
Il volere di seguirla nell'oltretomba, la scelta agguerrita di decedere per lei.
Una Giulietta sconfitta dall suo stesso e profondo amore per Romeo, la medesima scelta del suo sposo.
La morte, il dolore e anche la consapevolezza di far decedere anche la sofferenza.
L'amore epico di un epico romanzo.
Romeo e Giulietta,la fine ai miei occhi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!?
Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti

Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.
Che vuol dire "Montecchi"?
Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome.
Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo "rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo.
Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa.
»

 

 
 
Romeo osservava il suo amore senza parlare. La sua bocca era aperta come se stesse conversando con la vita, ma in realtà non emetteva alcuno suono. La richiuse e rantolò dal dolore, mordendosi forte il labbro come a volersi fare male.
Strinse gli occhi fino a sentirli quasi sanguinare, quasi a voler vietare alla sua vista quello  terribile spettacolo, ma poi il suo senso innamorato vinse anche sulla ragione.
La vista della sua amata gli strusse ancora il cuore, come se esso non avesse patito già abbastanza, poi si chinò leggiadro a baciarle la mano.
Tanto dolore impresso in quel casto bacio come quello che le aveva dato al loro incontro, immensa riconoscenza e  amore in quel solo sfiorarsi di pelle.
Sentiva come se ogni parte del suo cuore si rifiutasse di staccarsi di lei e, anche se iniziava a sentire la mancanza di aria, non smise di restare chinato accanto alla sua cara.
Sperava di riuscire a sentire nuovamente le mani di Giulietta chiudersi intorno la sua schiena, il suo dolce respiro ove anche il suo aveva nascita.
Desiderava un'altra promessa d’amore eterna come quella che si erano scambiati alla residenza dei Capuleti.
Lui, Romeo Montecchi, rivoleva indietro la sua sposa.
Pativa nel non sentire più il loro cuore battere insieme, come se fossero nati solo per quel movimento sincronizzato; gemeva per quell’amore cessato prima del tempo e  infrangeva le regole di una vita solamente pregando che la vita lo avvolgesse nell’oblio totale.
Giulietta era la sua vita!
Giulietta era morta. Lui non aveva più vita.
 L’abbracciò caldamente, sorridendo tra le lacrime e sfiorandole casto il collo dove la vena di qualche pulsazione sarebbe dovuta battere più forte delle altre, poi si chinò sulle sue labbra.
Per un momento solo provò pace, solo uno, poi si accorse di star solamente perdendo tempo.
Si alzò in piedi e,senza staccare mai gli occhi da lei, cercò a tentoni la fiaccola di veleno che li avrebbe congiunti per sempre, come giusto che era.
Il contatto visivo durò in eterno e per un momento, mentre aspirava il forte odore di quel liquido micidiale, pensò che forse non avrebbe dovuto suicidarsi. Poi guardò Giulietta,ancora, e vedendola così china in mezzo ai focolari della cripta desiderò solamente  ancora sederle accanto e morire con lei.
L’aspro sapore del veleno gli scorse la gola, prepotente, rude e malvagio.
Romeo iniziò a sentire i primi spasmi di dolore bloccargli i polmoni, come se lentamente gli venissero trinciati, ma non chiuse gli occhi.
I suoi occhi in quelli di Giulietta, morire insieme come erano stati predestinati di venire al mondo.
Prima di sentire il cuore cessare in eterno per la seconda volta, prima di sentirlo fremere e spezzarsi come quando era venuto a conoscenza della morte della sua amata, ebbe solo un pensiero.
 Voglio morire con un tuo bacio.
 Romeo cadde addormentato.
 
 
 
La morte di Giulietta avvenne lentamente, distruttiva, dolcemente e volutamente.
Quando al suo risveglio trovò il corpo addormentato in eterno di Romeo, non riuscì a seguire il Frate nella sua corsa verso la libertà.
Cadde anch’essa sfinita al fianco del suo amore, ma non pianse.
Chiuse solamente gli occhi, cercando di raggiungerlo e strappandogli di mano la boccetta oramai vuota di veleno distruttivo.
Romeo egoisticamente non gli aveva lasciato nemmeno una goccia di nettare maledetto, e per questo baciò le sue calde labbra.
Cercò disperatamente di annaspare con lui tra pianti sommessi e cuori che lentamente cercavano di congiungersi.
Ma quello di Romeo era fermo oramai, bloccato in un respiro cessato.
Voltò il suo volto bianco e fissò quelle iridi tanto amate,dove lesse morte e disperazione.
Era morto disperato, ma innamorato.
Romeo era morto innamorato.
Lo abbracciò tutto quasi come desiderio fisico, poi senza volere la sua mano trovò il pugnale di lui legato saldamente alla sua vita.
Giulietta si ritrovò a sorridere giustamente e si mise comodamente a sedergli accanto.
Non ebbe tempo di guardarsi intorno, lei, ma sapeva di trovarsi nel posto ideale per morire.
Non era la cripta o l’atmosfera funeraria a rendere il tutto  perfetto,ma la persona che anche se spenta ora era con lei.
Tirò debolmente forte con il naso e guardò ancora Romeo senza mai staccare lo sguardo dal suo corpo freddo eppure tanto caldo che la chiamava a se.
E quando Giulietta sentì il caldo sangue iniziarle a colarle dal petto, ebbe la certezza di starlo per seguire, ebbe il chiaro presentimento di non morire invano.
Cadde al suo fianco con le mani abbracciate e unite, solitarie, illuminate dal fiacco tepore delle candele accese in suo onore.
E si baciarono come Romeo voleva, come Giulietta sempre aveva espresso di fare, come i più cari, puri e casti amanti solo potevano permettersi.
Il bacio dei Santi e dei Pellegrini, un bacio di mano contro mano, palma contro palma.
Il focolare di una candela si spense, il cuore di Giulietta tacque per sempre.
  
 
 
 
 
Quella notte Romeo per amore rinunciò alla vita, al suo bene più grande.
Giulietta ebbe cuore di seguirlo anche in quella avventura, per amore del suo destino e riposare in eterno.
Insieme, come giusto che sia.



Salve a tutti. Questa è la mia prima storia su Romeo e Giulietta quindi non so cosa  diamine sia uscito. Chiedo umilmente scusa.
Spero di leggere qualche recensione e in tal caso faccia schifo  la cancellerò.
Veramente ho il cuore a mille per la paura, non so se abbia un senso o meno. Ho cercato di restare fedele al testo, al film   del 1968 che trovo fantastico e fedele al libro senza però ripetere quello che succedeva. Ho cercato di mettere emozioni, pensieri e paure, dolori.
Spero di esserci riuscita.
Grazie a tutti per aver letto.
I personaggi non sono stati usati a scopo di lucro sono solo un omaggio- per quanto piccolo- all'illustre William Shakespeare.
<3
A te.
uella

  
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