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Autore: _Pandora    24/01/2011    7 recensioni
-Elizabeth, ho una notizia favolosa da darti.-. Mia madre è in fibrillazione. La guardo con sospetto.
-Sapevi che i Johnson hanno venduto la loro casa, quella che si trova poco distante dalla nostra?-. Il suo sorriso è a trentadue denti. Mia madre sa essere inquietante.
-Sì madre, me lo avevate detto. E con questo?-. Mia madre prende un grosso respiro, è pronta ad una raffica di parole. Ho paura.
-Al loro posto sono arrivati gli Smith, e presto andremo a trovarli per accoglierli nel migliore dei modi. Ma non è tutto! Hanno un figlio di vent'anni, si chiama Daniel, e dicono sia davvero un bel giovanotto!-. Oh no, no no no. Ho capito già tutto, ma prima che io riesca ad aprire bocca, mia madre mi interrompe nuovamente. -Spero che tu sarai gentile e carina, signorinella! Le stagioni passano e occasioni come queste non si possono lasciar scappare. Sono anche molto ricchi!-. Ditemi che è un incubo, vi prego. La guardo sconsolata. Gentile e carina con un uomo? Io?
AVVISO: TORNERò AL PIù PRESTO, NON HO INTENZIONE DI ABBANDONARE QUESTA STORIA! VI RINGRAZIO PER L'AFFETTO, PROMETTO CHE VI SPIEGHERò TUTTO. NON STO MOLTO BENE DA PARECCHIO TEMPO, PERDONATEMI. UN BACIO, PANDORA
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FDP9
Eccomi qui, con un nuovo capitolo. Questi giorni sono frenetici, a volte mi ritrovo con l'acqua alla gola e con mille cose ancora da fare. Ciò a cui non posso rinunciare, però, è concedermi qualche istante da passare su EFP. Questa storia viene apprezzata da sempre più persone e io non posso che esserne felicissima. Vi ringrazio tutti, dal primo all'ultimo. Vedere che il mio impegno viene ripagato è uno sprono ad andare avanti a scrivere. Vi lascio alla lettura del nuovo capitolo, non vi anticipo nulla!
Un abbraccio,
Pandora





9. Perdonami




POV Daniel





Credo di non aver mai provato un senso d'angoscia così profondo e radicato in me. Mi sento impotente, costretto da spire avvolte attorno alla mia anima. Claire è partita ieri pomeriggio, dopo essersi fermata nella nostra tenuta per quelli che si sono dimostrati quattro interminabili giorni. Pensavo che per lei fosse chiaro il fatto che non l'avrei mai sposata. Donne. Si innamorano e automaticamente credono che anche l'uomo si leghi a loro. Il nostro rapporto mi riempie ancora di vergogna, a volte faccio fatica a credere di essere stato coinvolto in tutto questo.
Quello che più mi preoccupa, però, è affrontare Elizabeth. Così ingenua e piena di vita, rimango terrorizzato all'idea di come possa reagire alle mie parole. Guardandola negli occhi ho visto l'idea che si è fatta di me. Sbagliata, purtroppo. Non sono un principe azzurro, senza macchia. Purtroppo nel mio passato ho commesso l'errore di lasciarmi trascinare nel piacere delle donne, fino al punto di commettere un grande errore. Una promessa non mantenuta. Un abbandono. Cerco di trovare le parole adatte, di formulare un discorso che possa far capire ad Elizabeth quanto quell'uomo che sono stato, seppur per poco tempo, non rappresenti quello che sono ora. Quello che chiedevo a Claire era il permesso di entrare nel suo letto. Quello che voglio da Elizabeth, invece, è poterla conoscere e ammirare per la sua purezza. Le mie mani non la sporcheranno. Dopo aver commesso l'errore di lasciarmi trascinare da Claire nel piacere della sensualità, mi sono accorto dopo poco di non volere solamente quello. Entrare in una donna senza provare alcun sentimento è da villani. E' per questo che vorrei, con tutto me stesso, che Elizabeth non venisse mai a sapere di ciò che è successo in questi ultimi giorni. Sento, però, di doverle delle spiegazioni. Non è successo niente con Claire, la sua vista mi ha solamente ripugnato in quanto questa credesse di avermi nelle sue mani. Non dimenticherò mai l'espressione di disprezzo dei miei genitori dopo essere venuti a conoscenza del rapporto che avevo intrattenuto in passato con lei. Ci sono voluti tre giorni per cacciarla dalla nostra casa ma, alla fine, ha ceduto ed è tornata da dove era venuta. Fortunatamente. Non mi sento in colpa, sicuramente avrà molti altri rampolli di buona famiglia da accalappiare.

E' stato difficile spiegare tutto ai miei genitori, ma ancor di più lo sarà quando dovrò farlo con Elizabeth. Forse mi sto immaginando tutto, ma spero di non essere il solo a sentirmi in preda a sentimenti contrastanti. Da una parte sono consapevole del fatto di averla conosciuta solamente per due giorni, dall'altra, invece, sento di esserne rimasto attratto inesorabilmente. Mi chiedo se anche lei provi lo stesso. Questo pomeriggio la incontrerò, sperando che quello che le dirò non la spinga al punto di non volermi mai più vedere. Sarebbe peggio di una pugnalata al cuore, posso sentire il mio respiro affannoso al solo pensiero. Sarà meglio che ora mi prepari, voglio essere presentabile e non la maschera di strazio che vedo ora nello specchio di fronte a me.





POV Elizabeth




Sono inquieta. Non so che cosa mi aspetterà questo pomeriggio. Daniel mi ha fatto inviare una lettera questa mattina, scrivendomi che sarebbe giunto da me dopo pranzo. Desidero sapere il perchè di questa sua assenza, in fondo mi deve una spiegazione. Non voglio sembrare appiccicosa, ma è stato lui a dirmi che sarebbe tornato. In questo momento mi ritrovo a camminare avanti e indietro per la mia camera, senza meta. Mi fermo davanti al mio armadio e mi prendo il mento fra le dita. Decidere quale vestito mettere per l'incontro di questo pomeriggio si sta dimostrando una scelta assai ardua. Opto per un vestito leggero, simile a quello che uso di solito per correre nei campi. Simile a quello usato mentre ero in acqua con Daniel. I ricordi di quel giorno risalgono alla mia mente, percorrendomi la pelle e suscitando in me brividi. Le sue labbra pericolosamente vicine alle mie, le sue mani che mi sfiorano. Credo di stare impazzendo, sento un languore pervadermi totalmente. Questi giorni senza poter incontrare i suoi occhi sono stati dolorosi, ma finalmente oggi potrò rivederlo. Anche George si è accorto di come la sua mancanza abbia avuto effetto su di me. Non mangio da un giorno e non mi era mai capitato...mi sento così sciocca e così...così...appassionata. Sì, appassionata. Non posso negare che quando Daniel è di fianco a me sento un desiderio irrefrenabile di stringermi a lui, di sentire nuovamente un suo bacio. Sono impaziente e quando mi metto a sedere di fronte al mio specchio, vedo che le mie guance sono leggermente arrossate. Tutto questo pensare mi porterà certamente al delirio. Devo trovare qualcosa da fare mentre attendo Daniel. Fortunatamente Argo è qui di fianco a me e scodinzola divertito. Un sorriso mi spunta sulle labbra mentre comincio ad accarezzarlo dietro le orecchie e mi alzo per uscire dalla camera con lui. Un compagno come lui è difficile da trovare, credo che riesca a comprendere i miei stati d'animo come poche persone riescono a fare. Ci dirigiamo verso l'uscita della casa e non appena alzo gli occhi, il mio cuore smette di battere. Daniel è qui, di fronte a me.





POV Daniel




I miei occhi rimangono abbagliati dalla vista di Elizabeth. E' stupenda, fa quasi male. Mi chiedo come io abbia potuto fare a meno della sua vista durante questi giorni così lunghi e cupi. Vorrei annullare le distanza fra di noi e stringerla fra le mie braccia, invece rimaniamo entrambi immobili senza proferire parola. Posso scorgere il suo viso leggermente arrossato. Sarà forse per causa mia? Mi piace pensarlo. Non riesco ancora a capacitarmi di come in così poco tempo sia riuscita ad attrarmi a sè. Decido di parlare per primo, in fondo sono io che devo chiedere il suo perdono.
-Elizabeth io...mi dispiace di non essermi fatto sentire in questi giorni.-. Le parole mi escono velocemente di bocca, non so più come comportarmi. Elizabeth suscita senza dubbio una potente forza su di me. Cerco comunque di rimanere al mio posto, voglio prima sondare la situazione.
-Non preoccupatevi. Pensavate forse che io fossi qui a struggermi per la vostra assenza, signor Daniel?-. Ragazzina impertinente. Vedo un sorriso malizioso apparire sul suo viso. E' forse un gioco per voi, Elizabeth?
-Bene, allora credo che potrò andarmene anche in questo momento-. Fingo durezza nel mio tono, per poi voltarmi e muovere qualche passo prima di essere bloccato da Elizabeth.
-No!-. La sua è una richiesta. Sento disperazione nella sua voce. -Non ve ne andate, ve ne prego-.
Mi volto verso di lei e sento una strana sensazione prendere il possesso di me. La desidero. Annullo le distanze e, sperando che nessuno ci veda, la stringo fra le mie braccia e inspiro estasiato il suo profumo. Sento i battiti del suo cuore accelerare pericolosamente, ma Elizabeth non si allontana da me. Forse questa è l'ultima volta che riuscirò ad averla così vicina. Preme il suo viso contro il mio collo, sollevandosi sulla punta dei piedi. La sua pelle brucia a contatto con la mia e mi trovo sorpreso da questa sua reazione. La prendo per le braccia e la faccio allontanare leggermente da me.
-Venite-. Prendo una sua mano fra la mia e la conduco verso gli alberi. Se questa è l'ultima volta in cui potrò vederla, voglio poterle parlare negli occhi. Solo noi due.
Elizabeth mi segue in silenzio, il suo viso ancora visibilmente arrossato sulle guance. E' così voluttuosa nei movimenti, nemmeno se ne rende conto dell'effetto che provoca su di me. Se dessi retta agli istinti primordiali che lottano dentro il mio corpo in questo istante, credo che penserebbe che anche io sia un animale.

Ci fermiamo in mezzo ad una piccola radura creata in mezzo al fitto bosco che ci circonda. Le campagne inglesi, a volte, sono attraversate da paesaggi suggestivi. Di colpo sento Elizabeth fermarsi dietro di me. Capisco che è giunto il momento, devo raccontarle tutto.
-Questa è la vostra occasione, Daniel. Aspetto le vostre scuse-. Il suo viso è contorto in una buffa smorfia, che mi impedisce di rimanere impassibile. Sollevo l'angolo della bocca in un leggero sorriso, preparandomi però al peggio.
-Vedete, Elizabeth, voi non sapete quasi nulla di me-. I suoi occhi saettano verso i miei. -In questi giorni ho ricevuto una visita sgradevole, che avrei evitato volentieri. E' per questo che non sono potuto venire da voi-.
-Una visita da parte di chi, se posso permettermi?-. Vuole sapere, posso scorgere la sua impazienza. Non si accontenterà di pochi particolari.
-Forse è meglio cominciare da qualche tempo fa. Prima di trasferirci nella nostra tenuta odierna, vivevamo nei pressi di Londra. E' lì che ho conosciuto Claire-. Scorgo un sussulto in Elizabeth, mentre sento una morsa stringere il mio petto. Vorrei non andare avanti. -Se vi state chiedendo che rapporti ho avuto con lei, vorrei potervi non rispondere. Mi sono lasciato sedurre da questa donna fino quasi al punto di non ritorno-. Le parole mi escono a fatica. Abbasso lo sguardo, non riesco a sostenere i suoi occhi che mi scrutano inquieti.
-Che cosa intendete con ciò?-. Vi prego Elizabeth, andatevene ora. Lasciatemi qui e non tornate mai più da me.
-Le promisi di sposarla.-. Un flebile sospiro mi fa capire che Elizabeth sta soffrendo. Non vuole farmelo vedere, ma non faccio fatica ad immaginare che cosa stia pensando di me. Un farabutto, un animale come tutti gli altri uomini.
-E la sposerete?-. Mi porge questa richiesta quasi con un tono supplichevole, straziato. Ora comprendo che l'interesse che provo io per lei è ricambiato.
-Assolutamente no. Non ero in me, quella donna cercava solamente di arrivare al mio patrimonio ed irretirmi per sempre.-. Se ripenso a ciò che ho fatto, mi sento un verme. Da una parte ho illuso Claire, dall'altra mi sono salvato dalle sue menzogne. Non era certamente amore quello che scorreva fra noi, ma solamente piacere carnale.
-Quindi ora non tornerà più?-. La sua voce mi riporta alla realtà, cristallina.
-No. Mai più. Vi prego di scusarmi, non mi sarei mai dovuto permettere di trattarvi in questo modo. E per una cosa del genere, oltretutto.-. Rialzo lo sguardo e incontro nuovamente i suoi occhi. E' come perdersi in un sole caldo. Tutto di lei è magnetico, irresistibile.
-Vi perdono-. Due semplici parole, solamente due. Con passi veloci mi avvicino a lei e non rispondo più delle mie azioni. La stringo a me, godendo della vicinanza dei nostri corpi e benedicendo quel leggero vestito che Elizabeth indossa. La sento trattenere il respiro. Spero solo di non averla spaventata per colpa di questa mossa avventata. Elizabeth, però, si stringe ancor di più a me. Se qualcuno ci vedesse in questo momento, ci considererebbe due spudorati. Non riesco però ad allontanarmi da lei, ad allentare la presa. Vorrei immergermi nel suo profumo, averla sempre con me. Il suo cuore batte all'impazzata, ma credo che anche il mio stia correndo come non mai.
-Sarà meglio tornare in casa, che ne dite? Penseranno che voi mi abbiate rapita-. Sento il suo alito fresco solleticarmi il collo mentre pronuncia queste parole.
-E se vi rapissi per davvero?-. Elizabeth si irrigidisce contro di me per un istante, per poi rilassarsi nuovamente. Si discosta leggermente da me, per poi fare qualcosa che mi lascia come travolto da un uragano. Le sue labbra si posano sulle mie. Un bacio casto, che con tutto me stesso vorrei approfondire. Questa volta è stato un bacio vero, pieno d'emozione. Mi farà uscire di senno, lo sento. Elizabeth si allontana con un sorriso sul suo perfetto volto e inizia a correre. In un istante mi lancio all'inseguimento.
Sì, Elizabeth, mi stai facendo letteralmente impazzire.





***




  
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