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Autore: Candy Floss    26/01/2011    7 recensioni
"Era stato solo un terribile, orrendo incubo. Forse particolarmente realistico, ma nient’altro che quello. Avrebbe vissuto molti anni a fianco del suo Mail. Sarebbe morto serenamente, sapendo di aver vissuto tutto ciò che c’era da vivere con il suo grande amore."
Solo una storiella per trovare conforto oggi, un anno dopo il 26 gennaio 2010.
A Mail e Mihael.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Non so perchè, ma nella storia c'è una parola ("molto") che è diventata un link. Non ho idea di come abbia fatto e non posso cambiarla, comunque non cliccatela, almeno per sicurezza. o.o Ok ragazzi, questa è solo una cosina che ho scritto in meno di un’ora per questa giornata. Depressa come l’anno scorso, ho deciso di scrivere qualcosa di più allegro, una vicenda alternativa di Death Note e della storia di Matt e Mello. Spero vi piacerà anche se veramente non è nulla di che!

 

 

 

Nightmare

 

A Mail e Mihael, che nella mia mente saranno sempre insieme.

 

Mello si risvegliò all’improvviso sentendo l’aria venirgli meno. Aveva il corpo imperlato di sudore freddo, i brividi lo scuotevano, facendolo tremare in modo incontrollabile. Matt si tirò su al suo fianco, facendo ricadere le lenzuola sul suo ventre.

“Mel, che c’è? Hai avuto un incubo?”

Mello non riuscì a rispondere, aveva la gola troppo secca. Prese il bicchiere d’acqua dal suo comodino e lo finì praticamente in una sorsata, alleviando l'arsura che lo aveva colto.

Guardò il compagno al suo fianco, il quale si rese conto degli occhi lucidi dell’altro. Il rosso portò una mano alla sua guancia e la strofinò prima di abbracciare il ragazzo ancora scosso.

“Stai tranquillo Mihael, era solo un brutto sogno. Ti va di raccontarmelo?”

Mello, che non aveva ancora aperto bocca, prese un gran respiro e fece scivolare le braccia attorno al torace caldo di Matt.

“E’ stato orribile, Mail. Sembrava così vero, così… Reale…”

Matt posò un bacio tra i suoi capelli, cercando di calmarlo accarezzandogli la schiena sudata.

“Cosa hai sognato?”

Mello respirò ancora profondamente, e cercò le parole giuste per esprimere quello che avevo vissuto, l’orrore che aveva provato, perché fosse così scosso.

“Stavamo… ero un detective, e tu un hacker, e stavamo dando la caccia ad un pericoloso criminale…”

Il rosso restò ad ascoltarlo, senza interromperlo, senza commentare quanta fantasia potesse avere il biondo.

“C’era… C’era questo ragazzino, che assomigliava molto ad un mio collega, ed io lo odiavo a morte… Entrambi cercavamo di arrivare per primi a catturare questo tizio… Noi due lavoravamo da soli, e avevamo elaborato un piano per farla finita, solo che… Solo che qualcosa è andato storto e...”

La voce gli si spezzò in gola e Matt lo abbracciò ancora più strettamente, sussurrandogli parole dolci all’orecchio per farlo calmare. “Mihael, era solo un sogno, non prenderla così, non preoccuparti…” a questo punto però il rosso era curioso di conoscere quale fosse la fine del sogno. “Come andava a finire?” domandò, poggiando una guancia sulla sommità del suo capo.

Mihael si asciugò il viso col dorso della mano, sentendosi alquanto uno stupido per essersi fatto condizionare così da un parto della propria mente.

“Alla fine… alla fine ti sparavano dopo un inseguimento. E io vedevo tutto da un televisore, mentre portavo a termine il piano, dopo aver rapito una collaboratrice dell’assassino…” gli baciò il petto nudo, cullandosi nel suo buon odore che lo aiutava sempre a calmare i nervi. “Mentre io venivo ucciso da questa donna, mi provocava un infarto grazie ad un quaderno della morte…”

“Un quaderno della morte?” le labbra di Matt si incurvarono in un lieve sorriso divertito. “Cioè, una specie di arma magica?”

“Non ridere, idiota! Nel sogno era una cosa molto importante e pericolosa!” gli tirò un pugno contro una spalla, gonfiando le guance. Matt si lasciò cadere sul materasso e scoppiò a ridere, lieto anche di aver alleggerito un poco l’atmosfera pesante. “Dai Melly, cerca di sdrammatizzare! Non mi piace vederti piangere.” Allargò le braccia dalla sua posizione sdraiata, guardando l’altro ancora seduto. Quello prima lo guardò corrucciato, ma poi il suo viso si allargò in un sorriso e si fece accogliere dalla braccia forti del rosso.

“Comunque è stato orribile, Matt, te lo giuro. Ho sentito una tale angoscia quando ti ho visto a terra, morto, in una pozza di sangue. Ho davvero pensato di averti perso per sempre, che non ti avrei rivisto mai più.”

Matt arrotolò una ciocca dei suoi capelli dorati con le dita, e pensò che se avesse sognato di vedere Mello morire, avrebbe reagito allo stesso modo. “Lo immagino, Mels, ma non preoccuparti. Sono qui, no? Pensa che mi hai allungato la vita di dieci anni.” Disse in tono allegro.

Mello rispose con un “mpf”, e non parlò per un po’, perso nei propri pensieri.

“Che giorno è domani?” chiese all’improvviso, come ricordandosi di qualcosa.

Matt guardò la radiosveglia sul comodino. Segnava le una e mezza e la data.

“Se intendi dire oggi, è mercoledì ventisei gennaio.”

Mello fece un verso inarticolato e si coprì gli occhi.

“Oggi arriva mia madre.” Disse in tono funereo.

“Che cosa?!” Matt si alzò un pelo e lo guardò in faccia. “Starai scherzando spero!”

“No.” Rispose il biondo scuotendo appena il capo. “E’ tutto vero, arriverà nel pomeriggio, resterà un paio di giorni.”

“Non ce la posso fare…” disse Matt con tono da vittima. “Quella donna mi farà a fettine!”

“Avanti, non farla tanto lunga.” Disse Mello accoccolandosi di nuovo contro di lui. “Pensa alla tua, di madre, che continua a chiedermi quando finalmente la farò diventare nonna!”

“Vabbè, ma mia madre è un po’ fuori di testa, è giustificata. E poi ti adora! Tua madre mi odia! Quando mi urla contro con quel suo accento tedesco mi spaventa…”

Mello rise. Non poteva negare che sua madre ce l’avesse un pochino con Matt per averlo portato sulla cattiva strada, ma averlo al suo fianco era semplicemente troppo meraviglioso per preoccuparsi di cose del genere.

“Ok amore, cerchiamo di dormire ancora un po’. Domani dovrò passare almeno sei ore davanti allo schermo, se penso che tornerò a casa col mal di testa e ci sarà quel demonio ad aspettarmi mi viene l’ansia!”

Mello gli tirò un altro pungo su una spalla. “Non chiamare così mia madre.” Ma poi gli diede un bacio dove l’aveva colpito. “Ti amo da morire, Mail.”

Matt lo abbracciò stretto e lo baciò delicatamente sulle labbra. “Anche io ti amo, Mihael. Dormi bene, spero non avrai altri incubi.”

Il biondo si rilassò al suo fianco. Il calore della pelle di Matt lo avvolse completamente, il suo odore gli riempì le narici e si addormentò quasi immediatamente. Fu cullato dal suono del suo respiro.

Era stato solo un terribile, orrendo incubo. Forse particolarmente realistico, ma nient’altro che quello.

Avrebbe vissuto molti anni a fianco del suo Mail. Sarebbe morto serenamente, sapendo di aver vissuto tutto ciò che c’era da vivere con il suo grande amore.

  
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