Fanfic su artisti musicali > Blink-182
Segui la storia  |      
Autore: Coh    27/01/2011    4 recensioni
L'inizio di tutto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter one: Standing on my own.
Non avrebbe mai pensato che, a sedici anni, avrebbe avuto problemi con l'alcool. Non avrebbe immaginato che, per questo, sarebbe stato buttato fuori da scuola. Non aveva pensato a nulla, sinceramente. Ed era accaduto tutto per un dannato, stupidissimo episodio..
Il filo dei pensieri si interruppe quando entrò in camera una bimba di otto anni, bionda, occhi marroni, somigliante al fratello.
'Che vuoi?' sbottò il ragazzo bruno, disteso a letto.
'Mamma dice che devi andare a fare la spesa.' disse Kari.
'Non rompere i coglioni e levati dal cazzo.' disse lui, girandosi di fianco.
Inevitabilmente, la sorella che usciva dalla camera e il suo prolungato
'Mammaaaa! Tom dice brutte parole.'
Inevitabilmente, l'urlo della madre.
'Thomas Matthew DeLonge Junior! Alza il culo da quel letto e vieni subito qui.'
'Fanculo!' urlò il ragazzo di nome Tom, in risposta. Alzò gli occhi, e si ritrovò sua madre all'ingresso di camera sua, la scopa in mano, il grembiule da cucina sporco di sugo, i capelli raccolti in una coda di cavallo sfatta, le occhiaie visibili nonostante lo spesso strato di trucco.
'Tom, hai già portato abbastanza guai in famiglia, prima l'alcool, poi l'espulsione da scuola. Ho pure mandato una lettera al preside per riaccoglierti! Spero l'accetti guarda... Vai a fare la spesa con tua sorella, ora.'
E così, si era alzato dal letto, si era vestito con una logora giacca ed era uscito di casa, con in mano una stupida lista. Aveva percorso neanche cento metri che udì uno scalpiccio, e poi una corsa: era sua sorella.
'Vengo anche io a fare la spesa, uff.' sbuffò. Thomas non disse nulla, solo continuò a camminare, le mani in tasca, i capelli bruni davanti agli occhi. Passò un'auto blu elettrico.
Un flashback, cosa che gli accadeva spesso in quel periodo. Lui e Kevin, brilli, in auto, che tornavano da un sabato sera come gli altri. E poi, la luce abbagliante di due fanali, il rumore metallico di due cofani che si accartocciano tra loro, il sangue, Kevin seduto al suo fianco, la testa spaccata. Non è che, in quel momento, non avrebbe dovuto esserci. Solo, non avrebbe dovuto bere così tanto da trovarsi ubriaco pure a scuola ed essere mandato via a calci nel culo.
I giorni fuori da quell'edificio passavano, lui si grattava le palle dalla mattina alla sera e faceva la sua vita del cazzo, nonostante gli mancassero dannatamente i suoi compagni di classe. E poi, quella stracazzutissima routine era stata interrotta dalla lettera di riammissione a scuola. Non sapeva se giorne o cosa. Vabbè, così il giorno dopo si avviò a scuola, zaino con la bellezza di un quaderno dentro, capelli alla cazzo come al solito, faccia da fattone.
Ed eccola lì, quella merda di scuola si stagliava davanti a te, mentre le persone di passavano accanto, ti guardavano o ti superavano semplicemente.
Un edificio grigio, i muri in parte scrostati, le finestre disposte secondo un ordine preciso. Un edificio dove se non stavi alle regole eri etichettato come 'diverso', e quell'etichetta la trascinavi in giro per i corridoi, in giro per il paese.
Un bel respiro, ed entrò. Percorse il corridoio, aprì il suo vecchio armadietto verdastro, prese l'astuccio e il libro di letteratura, e si avviò verso la sua classe. Ad accoglierlo, compagni di classe sorridenti e un colorato striscione con scritto 'HOMECOMING KING'. Il suo primo pensiero fù di felicità, era finalmente tornato nel luogo dove si era sempre sentito accolto. E c'era Katy, la bellissima Katy con una scollatura pazzesca, le sue tette rotonde belle in vista, che se le guardavi ti facevano pensare solo al sesso.
'Bentornato Tom!' urlarono tutti, chi gli saltava addosso e lo buttava per terra, chi gli mollava pacche sul culo, chi gli scompigliava i capelli.
'Ci mancava il nostro cazzone.' gli disse Steve, amico di sempre.
Si rivolsero un sorriso, e si abbracciarono. E poi, poi arrivò Katy, che scoccò a Tom un bacio troppo vicino alle labbra.
'Bentornato Tom, ci sei mancato.'
'Eh, anche voi mi siete mancati cazzo' disse lui. Non era mai stato tipo da storia seria, lui le ragazze le sbatteva e poi stop. E Katy era come le altre, non diversa, non superiore. Solo, sarebbe stata una bella scopata.
Steve, che da quel momento non si era scollato da Tom, gli disse che avevano un regalo per lui: una chitarra.
'Così, al posto di sbronzarti, potrai rompere questa.' gli disse, ridendo.
Tom la prese in mano, e l'ammirò: era la prima volta in vita sua che prendeva in mano uno strumento, che non fosse quello stracazzutissimo flauto che è d'obbligo alle medie. Già da quel momento, capì che per quella chitarra avrebbe provato un sentimento paragonabile all'amore.
'Sperando di imparare a suonarla!' disse, con quel suo bianco sorriso, sucitando risate generali.
'Non vedo che altri scopi potrebbe avere, non te la ficchi mica in culo!' urlò Josh. Altre risate.
Sì, gli erano mancati tutti, e lui era mancato a loro. Ma ora, ora era un nuovo inizio.

  
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Blink-182 / Vai alla pagina dell'autore: Coh