Vanità
Mà e Pà se ne
stavano comodamente seduti sulle sdraio sotto
il porticato.
Si godevano l’ombra di
quella assolata giornata di sol
leone.
Sorseggiando della limonata
conversavano del raccolto e
delle mucche.
Ad un tratto da lontano videro
arrivare la snella figura
della loro adorata figlioletta.
Anche se bambina ormai non lo era
più da un pezzo, era una
prosperosa adolescente, che riscuoteva consensi tra tutti i maschi del
paese.
Piaceva a tutti…
però era talmente bella e ammirata che in
breve tempo era divenuta molto vanitosa, tanto che Mà era un
po’ preoccupata.
Quando la ragazza salì i
primi gradini del portico fu chiaro
ad entrambi i genitori che era successo qualcosa.
O meglio… che era capitato
di nuovo.
Mà la guardò di
sottecchi e Pà sbuffò ridendo.
Entrambi fissarono la figlia che
gocciolava sul parquet del
portico, bagnata dalla testa ai piedi.
“Di nuovo?”
chiese ridendo Pà.
“Tesoro quante volte
dovremmo ripetertelo?”Mà scosse la
testa con rassegnazione e poi continuò “Se ti vuoi
rimirare allo specchio è
meglio che tu lo faccia a casa… ogni volta che ti sporgi dal
bordo dello stagno
per guardarti cadi sempre nell’acqua…”
La ragazza batté i piedi
per terra con rabbia e poi corse in
camera sua.
Mà guardò
Pà con sguardo perplesso e un po’ ansioso.
“Suvvia cara, guarda il
lato positivo… se non altro è
bella!”
End
PICCOLO
SPAZIO
PRIVATO:
Classificata seconda al contest “Specchio”
Non saprei che altro aggiungere
è una piccola flash comica
che mi è venuta così senza un motivo preciso J