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Autore: gemellina    31/01/2011    15 recensioni
“Chi ti scrive, Draco?!”
“Oh solo… ehm… pubblicità… sì, sapete madre… hanno aperto una nuova gelateria a Diagon Alley…”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Narcissa Malfoy, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Confusi e Felici

 
 
 
Hermione visibilmente sconvolta dalla serata e da tutto l’alcol che aveva ingurgitato, aveva capito che l’unica cosa da fare era confondere i cinque commensali, così da finire una cena che sembrava non voler avere né una fine né un risvolto positivo.
Con un confundus, aveva così, messo la parola fine a quel 5 Giugno straziante.
 
Nel giro di pochi minuti, Harry e Narcissa erano a Villa Malfoy a giocare a carte con gli elfi domestici confusi e leggeri in testa, come se non avessero pensieri di alcun genere,e  la stessa cosa era accaduta a Ron e Pansy, che si ritrovarono con una pila di piatti sporchi e numerose bottiglie di alcol svuotate; solo che al momento non riuscivano a ricordare cos’era successo e soprattutto perché la loro scorta alcolica s’era dissipata come se avessero avuto a che fare con i famosissimi alcolisti anonimi.
 
A Draco era sicuramente andata meglio.
Non solo era stato confuso, ma era anche caduto, grazie ad un proverbiale aiuto magico da parte di Hermione, in un sonno particolarmente profondo.
 
6 Giugno ore: 4 p.m.
 
Hermione era sveglia da numerose ore, non era mai stato nel suo D.N.A quello di dormire per più di 7 ore.
Quindi sveglia praticamente dalla prima mattinata, aveva deciso di concedersi ogni sorta di capriccio.
Aveva fatto un’ incetta di shopping selvaggiamente liberatorio, e tra pochi vestiti e numerosi libri aveva praticamente dato fondo ad un mese di stipendio.
S’era concessa un mega muffin al cioccolato per colazione e una busta di biscotti secchi durante il suo giro per negozi, per poi concludere la sua splendida mattinata con un caffè di dimensioni spropositate seduta in uno dei quei bistrot che le piacevano tanto, dove aveva iniziato la lettura di uno dei suoi nuovi acquisti.
 
Ma nonostante la mattinata egoista, aveva anche pensato al suo lui.
Quindi rientrata in casa, aveva poggiato sul comò della stanza da letto, dove ancora Draco dormiva, un cappuccino e due muffin, perché a dispetto del fisico praticamente asciutto, quel coso dormiente era particolarmente ghiotto e mangiava senza ritegno.
 
Mentre sistemava i nuovi abiti nell’armadio, forse perché ormai erano trascorse dodici ore o forse perché aveva fatto rumore armeggiando con le grucce, Draco s’era finalmente destato dal suo sonno profondo.
Aperti gli occhi e dato un saluto mentale al nuovo pomeriggio, si focalizzò sulla figura minuta della sua ragazza che sembrava decisamente pimpante.
“Bongiorno amore!”, esclamò lei gioviale.
“’giorno!”, rispose lui con voce cavernosa grattandosi la nuca, “Ma che ore sono?”
Lei sorrise e afferrato il cappuccino glielo porse sedendosi accanto a lui.
“Sono le quattro del pomeriggio e qui c’è un cappuccino fumante che aspetta te.”, disse stampandogli un bacio sul naso.
Draco, più assonnato che altro, lo afferrò e ne bevve un sorso.
Una voglia di vomitare lo colse. Il suo stomaco era in subbuglio.
“Cosa c’è? Non ti piace, forse?”, chiese lei allarmata dall’espressione di disgusto che s’era dipinta sul suo volto.
Lui fece segno di diniego con la testa.
“Sai Hermione? Ho fatto un sogno terribile… beh… più che sogno lo chiamerei incubo…”
Lei sorrise, era arrivato il momento.
“Ma davvero? Su, racconta…”, un sorriso falsissimo si stampò sulle sue labbra, e solamente un Draco innamorato non avrebbe potuto accorgersi della totale forzatura della mandibola.
“Stando al fatto che non ricordo che giorno è oggi, l’unica cosa che so è che ieri sera ho sicuramente bevuto tanto… troppo… e credo proprio che sia stato l’alcol a produrre certi sogni, perché non credo che il mio inconscio riesca a produrre cose tante assurde.
Pensa che era il mio ventinovesimo compleanno e scoprivo che la mia Pansy stava con Lenticchia…”
“Uh, ma davvero?!”
“Sì, e pensa anche che non è la parte più sconvolgente del sogno, perché nonostante una cosa del genere mi farebbe dare di matto, riuscivo ad accettarla perché mia madre mi dava la batosta con una notizia praticamente assurda…”
“E cioè?”
“Cioè che si presentava a casa di Weasley in compagnia di quel cretino di Potter… e non si presentavano assieme perché disgraziatamente s’erano incontrati per strada, ma perché stavano insieme… cioè loro due avevano una relazione. Guarda, non ti sto a raccontare i particolari perché credo che faccia già schifo così senza ulteriori dettagli. Non so davvero cos’ha prodotto sto sogno, anzi… se ti ricordi cos’abbiamo mangiato ieri sera a cena, dimmelo… perché non voglio più ripetere una cosa del genere.”
Hermione lo guardò con compassione mista ad una risata quasi incontrollata.
“E adesso perché stai ridendo?!”, domandò lui accigliato.
Lei si sdraiò sul letto e si accoccolò sul suo petto: “Oh… niente niente…”
Lui ormai visibilmente spazientito, anche perché lei stava cercando di sopprimere le risate sulle sue costole, si mise a mezzo busto incenerendola con lo sguardo.
“No, tu adesso mi dici cosa ti sta facendo scompisciare… non hai forse capito che io, l’uomo che ami, ha fatto un terribile sogno demoniaco? Il tuo ruolo in questo preciso momento, è quello di coccolarmi e capirmi e magari dirmi che non è successo niente!”
Ma lei niente, continuava a rotolarsi nel letto, cercando sempre di soffocare le troppe risate.
“Basta! Dimmi perché stai ridendo!”
“Non credo tu lo voglia sapere davvero!”
“E invece sì!”
Lei fece finta di pensarci un po’ su: “Ok, amore… dopotutto sapere è un tuo diritto.”
“Sapere cosa?!”, domandò con gli occhi sgranati.
Hermione cercò di trovare la forza interiore, anche perché di lì a poco, si sarebbe riscatenato l’inferno e avrebbe avuto uno spiacevole revival della serata appena trascorsa.
“Vuoi una sigaretta?”
“Perché? Sai che anche se ne ho voglia, mi fa un po’ schifo fumare da appena sveglio.”
Lei sorrise sorniona.
“Io credo che tu ne abbia bisogno.”
E così, con un incantesimo di appello, le sigarette arrivarono al cospetto di Draco.
“Adesso parla!”, esclamò perentorio, mentre con un gesto secco sfilava una sigaretta dal pacchetto e se la portava sotto al naso per inebriarsi dell’aroma del tabacco.
Hermione incantata da quella gestualità, si decise a parlare solo quando i loro sguardi si incontrarono.
“Ok, amore… prima di dirti l’assoluta verità, ti dico solo che dare di matto non ti aiuterà, e tanto meno ti aiuterà fare a brandelli mobili, lenzuola e tendaggi vari, ok?”
Lui non si mosse.
Cercava un disperato senso positivo in quella frase, ma sembrava così maledettamente complicato e terribilmente straziante anche il sol sapere di aver pensato di trovare un senso.
“Ok?”, ripeté lei con un decibel più alto della media.
“Ok!”
Si morse le labbra e iniziò il racconto.
Dopo, più nulla sarebbe stato lo stesso.
“Il sogno che hai… che hai fatto, non è esattamente un sogno.”
“Che… che vuol dire l’espressione: non è esattamente un sogno?”
“Che vuoi che significhi? Quello che ho detto,no?”
Draco per tutta risposta grugnì e portatosi la sigaretta alla bocca, la accesse, affumicando letteralmente Hermione.
“Coff coff… Ieri sera era il tuo compleanno e beh ciò che hai sognato era… era tutto vero! Poi ho cercato di mettere fine alla cena con un confundus generale perché era diventata un vero e proprio trituramento di palle e con te beh… ho cercato di farti riposare bene con un altro incantesimo e devo dire che ci sono riuscita… Piton grazie alla pozione che ti ho fatto ingurgitare stanotte avrebbe dato 100 punti a Grifondoro…”
Draco dopo l’ultima affermazione da vero animo umile la incenerì con lo sguardo.
Lei tornò sulla terra e gli regalò una linguaccia, nonostante il pensiero di un Piton particolarmente fiero di una Grifondoro saccente le stava facendo toccare il cielo con un dito.
“Fatto sta che non è colpa mia se tua madre sta con Harry.”, disse poi, aspettandosi che Draco desse di matto da un momento all’altro, ciccando magari la sigaretta sulle nuove lenzuola di seta che aveva comprato poche settimane prima, ed invece nessuna reazione.
Lui stava lì a gambe incrociate, guardando l’armadio e continuando a fumare.
“Amore? Va tutto bene?”, domandò strattonandolo per un braccio.
Lui uscì come da un incantesimo e la guardò: “Uh? Sì, sì…”
“Sicuro?”
“Sì, ho voglia di pizza stasera, ti va?”
Lei fece segno di sì con la testa e di slanciò lo abbracciò più forte che poteva.
 
La sigaretta giaceva sul posacenere e gran parte l’aveva fumata il tempo.
Dopotutto colui che l’aveva stretta tra due dita, era occupato dal farsi coccolare da colei che amava.
 
 
2 mesi dopo – Appartamento Hermione e Draco-
 
Un caldo soffocante stava rendendo la fine dell’estate londinese un vero incubo.
Neppure i piccioni avevano voglia di volare e disseminare la città dei loro adorabili ricordini schifosi.
Draco quel pomeriggio di fine Agosto,era al balcone a godersi il tramonto con una sigaretta tra le dita.
Hermione si trovava in cucina, a preparare due cocktails con frutta esotica e qualche stuzzichino per un aperitivo magico.
Da quel lontano 6 Giugno non avevano più parlato né di Harry né di Narcissa.
S’erano scambiati qualche visita con Ron e Pansy e anche per loro erano due nomi da non pronunciare per evitare un prematuro infarto a Draco.
Ciò comunque non implicava che neppure Hermione e Ron parlassero con Harry, anzi, gli scambi di visite furtive e missive ancor più furtive, erano presenti.
L’importante era che Draco non ne sapesse nulla.
 
“Draco!”, Hermione lo esortava ad entrare per fare l’aperitivo.
La sigaretta era quasi alla fine, mancavano sì e no due tiri, ma proprio mentre stava cercando il posacenere per ciccare, un gufo gli consegnò una cartolina proveniente dalle Bahamas magiche.
Sorpreso la girò e la lesse:
 
Caro Draco,
sono successe numerose cose dal tuo compleanno e mi rendo conto che una cartolina è riduttiva.
Ma voglio che tu sappia che quello con Harry Potter non era amore, era un bimbo immaturo… ora invece ho trovato davvero un uomo… con la U maiuscola.
Sono con lui alle Bahamas in questo momento… si tratta di Justin Finch-Fletchley, lo conosci?
Non vedo l’ora di presentartelo.
 
Lady Malfoy
 
 
Un profondo sentimento di schifo misto a incredulità lo colse.
Con un gesto secco e liberatorio accartocciò la cartolina e iniziò a ridere istericamente.
Harry Potter colui che credeva un imbecille senza speranza, rimaneva comunque tale, ma sempre meglio di un… un Justin Finch-Fletchley.
Idiota e per di più Tassorosso.
Al peggio sembrava non esserci veramente fine.
 
“Amore, tutto bene? Perché questa risata?”, domandò Hermione, accorsa immediatamente poiché preoccupata.
“Uh no, niente…”
 
Le avrebbe spiegato che voleva tagliare i ponti con quella pazza di sua madre, che se fosse stato strettamente necessario anche Potter era il benvenuto a qualcuna delle loro cene e che se non fosse stato per lei, sarebbe diventato pazzo e perverso come colei che lo aveva messo al mondo; ma non era il momento adatto.
La loro speciale e incantata festa hawaiana in due, non poteva aspettare.
 
 
Justin Finch-Fletchley… puah!
 
 
Qualeche giorno dopo -Appartamento Pansy Ron-
 
“S’è ammattita per davvero!”
“Su amore non ci pensare… l’importante è che Harry sia rinsavito.”, esclamò un Ron trotterellante, ma Pansy si voltò verso tutto quel buon umore, come se fosse pronta a sferrare l’attacco finale.
“Tu credi che sia rinsavito… ma secondo fonti attendibili, pochi giorni fa è stato avvistato a Vienna in compagnia di Minerva…”
Il bicchiere che Ron teneva tra le mani si ruppe fragorosamente quando raggiunse il suolo.
“Mi… Minerva chi?”
“Hai capito bene!”
Il corpo di Ron, andò a far compagnia al bicchiere.

 
 

THE END

 
 

Eccoci qui… magari non vi aspettavate il capitolo finale così presto, ma fin da quando l’ho progettata sarebbe andata esattamente così.
Spero comunque vi sia piaciuto anche questo capitolo finale, magari strappandovi qualche risata J
Ci spero davvero tanto J
Ringrazio coloro che mi hanno fatto sapere del capitolo precedente e ringrazio già da ora chi avrà il buon cuore di lasciarmi una recensione per sapere com’è andata! J
 
Un bacio a tutte!

 
 
 
 
  
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