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Autore: Blackbutterfly1994    31/01/2011    12 recensioni
Accidenti, Sunshine, sarà l'erba che sto fumando a farmi fare questi pensieri così assurdamente profondi?
Però quanto ti ho capito a fondo, eh? Mi merito proprio un bel premio, perché per essere uno stronzo senza cuore, ho scorto piuttosto bene nel tuo, non è così?
Accidenti, Sunshine...
quest'anno senza di te mi è parso un millennio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore e Psiche.

Amore e psiche.



Io non ti sposerò

perché non sarei io

la vita la vivrò

amando a modo mio


Il tramonto annega sopra la città, ed i rintocchi del mio orologio rimbombano in questa casa che ultimamente mi sembra fottutamente grande.

Michael, qualche giorno fa, mi ha consigliato di venderla in favore di un appartamento più piccolo, ma io non gli ho dato corda, principalmente perché, conoscendolo fin troppo bene, so che quando inizia con questo discorso si finisce inevitabilmente a parlare di te.


Ed io non voglio; non desidero che alcuno, mai più, pronunci il tuo nome, perché questo mi perseguita già abbastanza durante le notti bollenti, quelle in cui queste pareti vengono raffreddate da ansiti che non hanno il tuo odore.


Così gli ho passato un braccio intorno alle spalle, gli ho sorriso in modo sornione come al solito e poi gli ho ficcato tra le labbra la canna che stavo fumando.

- Perché dovrei? Qui almeno ho lo spazio per fare orge pazzesche - e poi sono scoppiato a ridere, preda di un'allegria artificiale sostenuta dalla marijuana che rendeva i miei sensi leggeri come il fumo uscente dalla mia bocca.


Ma quella volta lui non si è lasciato ingannare: ha respinto il mio invito e mi ha guardato dritto negli occhi.

- Perché non vi siete sposati? - ha chiesto, serio - E' davvero solo per lui, per lasciarlo libero di andare a New York? -


Ho sbuffato, scocciato, poi ho scrollato le spalle e ho guardato fuori dalla finestra, impegnato a rimirare un paesaggio pressocché identico a quello d'adesso.

- Nah - ho risposto, noncurante - E' stato per entrambi. Ci siamo accorti che sposandoci saremmo inevitabilmente cambiati, quindi 'fanculo: nessuno dei due voleva che l'altro si trasformasse. Perciò lui è andato a fare l'artista, e io sono rimasto qui a scopare i pochi che non hanno ancora avuto il piacere di gustare le gioie del mio letto -


Lui mi ha guardato perplesso, e come posso dargli torto?

Nessuno può capire davvero il nostro rapporto, Sunshine, perché questo è così fuori dal loro schema di coppia "etero, felice e pallosa" che non potranno mai cogliere il valore di ciò che abbiamo fatto: perché il fatto di non sposarci e di lasciarci andare a vicenda, tu lo sai, è forse l'atto d'amore più grande che potessimo fare.


In questo modo mi hai permesso di continuare ad amarti a modo mio, nonostante questo fosse tremendamente lontano dal tuo; così mi hai dimostrato d'amare Brian Kinney nella sua interezza, con tutti i suoi enormi difetti.


E questo non potrò mai dimenticarlo, Raggio di Sole.


Io non pronuncerò

le solite promesse

davanti alla città

e a un Dio che io non so.


Tu, Justin, sapevi che, diavolo!, ho un rapporto davvero troppo del cazzo con Dio per poter desiderare davvero la sua approvazione.


Ti amo, tu finalmente lo sai, e perciò non capisco come tu possa volere, nella nostra unione, la benedizione di Qualcuno nel cui nome ci hanno aggrediti, emarginati, sputato addosso.

E' stato a causa di quel Dio che disprezzo con tutto me stesso che mia madre mi ha urlato dietro che sarei bruciato all'Inferno, quindi come potrei desiderare d'avere la sua benevolenza?


E non avevo nemmeno nessuna voglia di chiedere il permesso d'amarti a questa città del cazzo abitata da gente perbenista.

Non ho bisogno del sì di nessuno di loro nemmeno adesso, Justin.


Spero tanto che tu possa dire altrettanto.



Io non ti sposerò

per bruciare lentamente ogni emozione

e cadere in braccio all'abitudine,

per addormentarsi alla televisione

in pantofole.


Sai, Michael dice sempre:

"Sei Brian Kinney, cazzo!"


Ha fottutamente ragione: che io abbia diciotto, venti o trent'anni, resto sempre io, lo scopatore migliore di Pittsburgh, la puttana più disponibile in circolazione, il sogno proibito di ogni omosessuale, "il dono di Dio ai gay", per citare Debbie.

Sapevi anche tu che non sono fatto per essere costretto in un matrimonio, che così facendo avrei finito per affievolirmi e spegnermi, che ogni emozione tra noi sarebbe lentamente sfumata in nome di un'amore che, seppur presente, sarebbe stato vissuto in modo troppo, troppo sbagliato per noi.

Sapevi tutto questo, ne sono certo.


E proprio per questo rinunciare alle nozze per andare a New York è stato l'atto d'amore più grande che potessi fare ad entrambi: per te stesso, perché così ti sei concesso la possibilità d'avverare il tuo sogno di sempre, e per me, perché hai preferito amare da lontano il tuo Brian, quello conosciuto e adorato, piuttosto che vivere ogni giorno un uomo che, seppur modellato sui tuoi sogni, non ero io.


Accidenti, Sunshine, sarà l'erba che sto fumando a farmi fare questi pensieri così assurdamente profondi?

Però quanto ti ho capito a fondo, eh? Mi merito proprio un bel premio, perché per essere uno stronzo senza cuore, ho scorto piuttosto bene nel tuo, non è così?


Accidenti, Sunshine...

quest'anno senza di te mi è parso un millennio.


Io non ti sposerò

per credere all'idea

che quando lo farò

sarai per sempre mia.

Non ti regalerò

carezze e tradimenti.

La nostra dignità

io la difenderò,

ma non ti sposerò.


Quante volte mi hai rimproverato di non averti mai fermato quando tutto ciò che volevi era scappare via da me e dalla sofferenza che starmi accanto ti procurava?


Quando, dopo la rottura con Ethan, sei tornato da me, ricordo perfettamente cosa mi dicesti, è come se me lo stessi ripetendo in questo stesso momento:

"Potevi dirmi che stavo facendo il più grosso errore della mia vita, che me ne sarei pentito e che quello che mi davi tu valeva mille... un milione di volte più di quanto lui poteva offrirmi. Avresti dovuto dirmi che mi amavi, e che avresti continuato a farlo anche se me ne fossi andato"


Ah, quella volta non mi aspettavo saresti stato così diretto, ma del resto hai imparato dal migliore, penso perciò che avrei dovuto saperlo.

Allora ti dissi di iniziare a stare in piedi sulle tue gambe, ma in realtà la motivazione dietro le mie mancate costrizioni per farti rimanere nascevano dal desiderio di non precluderti nulla: dopotutto, ci siamo conosciuti quando eri appena diciassettenne, e non volevo che la tua infatuazione per me diventasse un ostacolo alle tue esperienze di vita.


Desideravo che tu ti sentissi libero di lasciarmi quando volevi,

ed è anche per questo che un sì all'altare mi sembra davvero troppo facile.


E' consolante pensare che dopo aver messo un anello al dito, la persona che hai davanti sarà tua per sempre, ma trovo che queste siano solo stronzate egoistiche di gente egocentrica: te l'ho già detto, noi siamo froci, quindi se stavamo insieme era perché lo volevamo, non perché c'erano lucchetti alla porta.

Non ho mai sopportati le gabbie, anche se queste erano fatte d'oro e diamanti.


Inoltre, probabilmente sarei riuscito ad esserti carnalmente fedele, è vero, ma non sarebbe forse stato un tradimento ogni pensiero in cui avrei desiderato di non aver mai pronunciato quel sì?

E tu non meriti tutto questo, Raggio di Sole.

No davvero.


E difenderò la veridicità di ogni attimo tra noi, proteggerò ogni parola importante detta tra noi, non lascerò che il tempo porti via il tuo ricordo dalla mia mente; picchierò chiunque si azzardi a dire che non eravamo una vera coppia solo perché scopavamo altri o perché non siamo arrivati a salire su un cazzo di altare.

Lo giuro, Justin, romperò il culo a chiunque affermerà qualcosa del genere, e non nel modo in cui spererebbe.


Perché ti ho amato e ti amo di un amore che nessun altro ha mai avuto; e questo lo so io, ma sono sicuro che lo sai anche tu, dovunque tu ti trovi in questo momento.


Io non sorriderò

nella fotografia

della felicità

che il tempo porta via.

Io non ti chiederò

di rinunciare al mondo,

all'eventualità

di dirmi anche di no.


Justin, immagini mai come sarebbe stato se fossimo andati fino in fondo?


Io, a volte, nell'intervallo tra una scopata e l'altra, ci penso: tu saresti venuto verso di me con quel vestito nero che ti ho visto addosso qualche giorno prima della tua partenza, e mi avresti guardato con quel tuo sorriso bellissimo, quel sorriso che mi ricorda ogni volta perché Debbie ti chiama Raggio di Sole.

E poi... dio, sono sicuro che quella notte avremmo fatto scintille come mai abbiamo fatto; posso sentire tutt'ora i tuoi gemiti, mi pare quasi di avvertire il tuo respiro caldo sulla mia pelle mentre sei in procinto di venire e hai quell'espressione contratta che è così fottutamente eccitante.


Ma non l'abbiamo mai fatto,

e in fondo sono davvero contento, perché sarebbe stato davvero troppo triste, negli anni a venire, riguardare le nostre foto e vedere impressi sopra i nostri visi sorrisi testimoni di una felicità ormai perduta da tempo.


Non l'abbiamo mai fatto,

e sono felice che ci siamo riservati la possibilità di dirci no senza rancore, senza che quel diniego rovinasse il nostro amore.

Spero davvero che tu adesso abbia trovato qualcuno con cui dividere i giorni e le notti, qualcuno che vada nella tua stessa direzione a differenza mia, come mi hai fatto notare una volta.


Anche se, nonostante tutto, ho la presunzione di affermare che non credo amerai mai nessuno come hai amato me; ho la superbia di credere che per nessuno brillerà nei tuoi occhi quella luce d'adorazione che m'ha fatto inorgoglire tante volte.

No Justin, anche se è crudele da dire, spero davvero che ogni volta che fai sesso con lui, tu per un attimo riveda sempre me, così da avverare ciò che ti dissi la prima volta che facemmo l'amore:


"Voglio che te lo ricordi per sempre, in modo che con chiunque sarai ci sarò sempre anch'io"


Ehi, Sunshine, dimmi...

è davvero così?


Io non ti sposerò

per riempire i nostri vuoti con un figlio

e non fare più all'amore prima o poi,

ma cercare in fondo al cuore un po' d'orgoglio

per salvare lui.


Se fossimo arrivati all'altare, sono sicuro che prima o poi mi avresti anche chiesto un figlio, in modo da costruire la tua idea di famiglia felice del cazzo, come hanno fatto Ben e Michael.


Ma chissà se quel figlio sarebbe stato il frutto di una felicità al culmine o solo l'espressione di una sempre maggiore sensazione di vuoto dentro noi, sensazione portata all'esasperazione di abitudini troppo tranquille per due come noi, due che amano vivere fino in fondo, due che vogliono esistere fino alla fine e non sopravvivere, due che vogliono mordere ogni fottuto giorno e spremere ogni secondo.


Nessuno di noi avrebbe meritato una vita tanto triste: né noi due, colpevoli di aver mandato a rotoli la nostra storia con delle scelte convenzionalmente sbagliate, né quel bambino, usato come ancora di salvezza di una coppia ormai disastrata.


E se una volta sposati tutto questo, come credo, si fosse avverato, prima o poi, lo so, avremmo smesso di fare l'amore: non credo che avrei mai potuto sopportarlo.

In primo luogo perché, cazzo, io sono Brian Kinney, e le scopate sono il mio pane quotidiano, nonché la mia fonte di sostentamento; in secondo luogo, perché una delle cose che ho sempre amato del nostro rapporto era quell'affinità speciale di corpi che ci legava, quel tuo modo totalmente inconsapevole di soddisfarmi completamente prima ancora che avessi il tempo di desiderare qualcosa.

Non so se questa mia percezione del sesso con te nasca dall'orgoglio di essere stato il primo, ma ho sempre saputo che, anche tra le lenzuola, non avrei trovato nessuno come te.


Io non ti sposerò

per quello che non sei

e se ti perderò

tu non mi perderai.

Saremo solo due

canzoni senza tempo;

le mie come le tue

che sempre canterò

ma non ti sposerò.

Io non ti sposerò.


Quindi, in definitiva, no, Justin.


Anche se è passato un anno lungo un millennio, non sono pentito di averti lasciato andare, penso ancora di aver fatto la cosa più giusta.


Forse tu adesso sarai felice con un altro, forse adesso ti ho perso, ma alla fine non importa davvero, perché anche se adesso la tua vita scorre senza di me e la mia senza di te, qualcosa di noi è rimasto, e rimarrà sempre: ogni tuo bacio dato ad un altro saprà di me, ogni mia carezza porta ad un corpo sconosciuto saprà di te, e va veramente bene così, Sunshine.


E un pezzo di noi rimane anche al Babylon, la discoteca che ho riaperto: ogni canzone sa un po' di noi, perché alla fine è lì dentro che siamo nati, è lì che siamo cresciuti, è lì che quasi tutto ciò che di importante c'è stato tra noi si è svolto. Mi piace pensare che noi siamo due canzoni perse nelle mani del dj occasionale, due tracce che rimbombano tra pelli sudate e baci roventi, magari come sottofondo ad un'altra storia simile alla nostra.


Chissà, forse è per questo che canticchio in continuazione le canzoni che danno lì dentro.


Perché l'amore è un altro sì

che non si può pretendere.

Ti spinge all'angolo di un ring

ma ti fa vivere,

lo so.


E non ti sposerò.


E allora amore mio

abbraccia questa vita,

nella sua libertà

con me ti porterò.


E lì ti sposerò.






Note dell'autrice:


Salve a tutti.


Era da un po' che scrivevo una shot, e devo ammettere che mi mancava.

Esordisco con la coppia eterna di Queer As Folk, cioè Justin e Brian.


La traccia utilizzata è "Io non ti sposerò" di Marco Masini.

Quando l'ho ascoltata, la loro coppia è stata la prima cosa a venirmi in mente, e questa idea non mi ha dato tregua finché non l'ho messa per iscritto.


Spenderò due parole per Queer.

Vorrei riuscire a dire cosa questa serie abbia significato per me, ma qualsiasi parola sarebbe un insulto a ciò che ho provato: è un po' la mia Bibbia.

Mi ha permesso di entrare maggiormente e con un approccio reale all'interno del mondo omosessuale, e solo questo lo eleva al mio cuore.

Solo Dio sa quanto io tenga alla questione gay, ho fatto certe discussioni da far tremare le pareti per la difesa dei loro diritti!, e l'unica che posso dirvi è che quando ho sentito Brian dire "ti amo" a Justin sono scoppiata a piangere come una cretina, e quando alla fine si sono lasciati ero così sconvolta che per due giorni non ho avuto la forza di fare quasi nulla, senza contare che ogni volta che pensavo a loro mi veniva il magone.


Mi ci è voluto del tempo per riuscire a scrivere di loro,

e tutt'ora mi attanaglia il terrore, del tutto fondato, di non essere riuscita a rendere i loro personaggi per nulla.

Perdonatemi, non era mia intenzione rovinarli, davvero, soprattutto Brian, che io amo alla follia.


Se sono sconfinata nell'OOC chiedo davvero venia,

non volevo.


Fatemi sapere,

anche a distanza di tempo.


Un bacio,

Blackbutterfly.

   
 
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