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Autore: Haennie    01/02/2011    4 recensioni
Durante l'inverno anche i Nightmare vanno sulla neve, ma, a quanto pare non sono così fortunati quando fanno la loro settimana bianca e Sakito sembra l'unico essersene accorto.
Solita fan fiction demenziale sui Nightmare :3
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aaah, ora sono in vacanza. Guai a chi rompe. Ora mi metto nel letto e non mi sveglio prima del 25 dicembre.

….
….
Il telefono. Giuro che lo ammazzo. Chiunque esso sia.
‘Chiunque tu sia, muori. In questo preciso istante.’
‘oooh andiamo Sakito, dobbiamo partire.’
‘ma quale partire? Stai scherzando, idiota di un bassista? Io me ne sto a casa a dormire, sappilo.’
‘alle otto sotto casa tua. Spero che hai preparato le valigie.’
Attacca.
Ma stiamo davvero scherzando? L’ultima volta che siamo andati sulla neve… beh, spiacevoli ricordi. So solo che Yomi aveva fatto indigestione e siamo dovuti correre in ospedale il primo giorno. Il secondo giorno Ruka aveva deciso di avere un raffronto ravvicinato con un albero. Peccato che gli sci si erano incagliati nel tronco e i doposci negli sci. Il terzo giorno Hitsugi aveva provato a fare snowboard insieme a Ni-Ya e per poco non si sono spaccati la testa. Io l’ultimo giorno stavo per morire assiderato siccome, secondo Yomi senza farlo apposta, cosa molto poco affidabile, mi avevano chiuso una notte fuori.
Perché sfidare la sorte? Perché voler sfidare la morte per la seconda volta? Non era meglio rimanere a casa a dormire?
Mentre faccio queste congetture mi ritrovo (non so come, forse in stato di trance ho aperto la porta) Yomi che mi fa la valigia. Quando mi accorgo quello che sta succedendo gli sfilo un calzino di mano.
“che diamine staresti facendo, razza di pervertito?”
“La tua valigia”
“Chi ti ha detto che devi fare la mia valigia?”
“Hitsugi.”
“Lascia stare quella maglia e vedi di andartene immediatamente, me la faccio da solo.”
“ma…”
“sparisci.”
Si appoggia alla porta e mi fissa mente faccio la mia valigia. Per precauzione, oltre a maglioni, felpe e giubbini, prendo anche un plaid.
“Perché prendi un plaid? Siamo in un albergo”
“Zitto nano, lo so io il perché. Possiamo andare.”
Contro voglia seguo il nano, chiudo la porta e sospiro.
Ebbene, sarà una lunga, lunghissima settimana.
Trovo gli altri ad aspettare giù, poso la valigia nel bagagliaio della macchina, li ignoro e mi siedo dietro il posto del guidatore.
“Hai intenzione di avere il broncio, peggio di Ruka, per una settimana?”
“Anche di più, se ci riesco. Sapete benissimo come andrà a finire”
“Non fare il pessimista.”
“Smettila Hitsugi, lo sai benissimo, e ora se mi vuoi scusare, io dormo.”
Non pronuncio queste parole che i guai iniziano. Yomi, mentre litiga con Ruka viene quasi investito da una bicicletta, esatto, tanto per iniziare bene le stranezze, che è inseguita da un branco di cani inferociti. Ruka cerca di convincere i cani a lasciare in pace il braccio di Yomi, spiegando loro che il nano, anche se sembra sostanzioso non è altro che stupida e putrida carne umana, allora Yomi inizia a picchiare Ruka, offeso, il quale perde la borsa con i panini, dunque, i cani lasciano perdere i due litiganti e si riversano sui panini al prosciutto. Grandioso, pure digiuno!
“Ruka, guarda che hai combinato!”
“Potevi darmi una mano Ni-Ya, invece di nascondere una bottiglia di vodka sotto il sedile e una nell’orsetto di peluche che usi per dormire!”
“N-non è vero! Io non ho un orsetto di peluche per dormire che si chiama Tenerello quarto!”
“Oh, certo che no, Ni-Ya…”
Mentre loro continuano con il loro litigio, io caccio il mio cuscino, lo appoggio al vetro e mi addormento. Ebbene, mi sono rassegnato. Facciano ciò che gli pare, tanto alla prima occasione buona li carico tutti in macchina e li riporto a casa.
Mi risveglio dopo un paio d’ore.
“Dove diamine siamo?”
“Manca un’ora a destinazione!”
“Oh, che bello. E io che speravo che scherzavate”
“Sei un guastafeste Sakito.”
“No, sono uno che ci tiene alla propria pelle”
“Sei pessimista”
“No, realista.”
“Ok, basta litigare facciamo un gioco!”
“L’impiccato?”
“Non voglio impiccare nessuno, Ni-Ya”
“Deficiente di uno Yomi è il gioco che si chiama l’impiccato.”
“Ma che razza di giochi fare? Impiccare la gente? Poi ci tieni alla pelle Sakito?”
Mi sbatto una mano in fronte.
“No, ma io non ce la faccio…”
“Carta, forbici e sasso!”
“No, mi annoio. Tanto vinco sempre.”
“Assì? Allora vuoi farci vedere la tua bravura razza di deficiente?!”
E come previsto vinco ma… Una, due, tre, quattro… CINQUE?
“HITSUGI PERCHÉ STAI GIOCANDO CON NOI SE STAI GUIDANDO LA MACCHINA?!”
“Oh, no, beh, ecco…”
“NI-YA TI VOGLIO BENE FACCI SCAMPARE QUEL CAMION!”
Ni-Ya con un abile (?) mossa si impossessa del volante e sterza verso il muro…
“Ni-Ya non nel muro però!”
“E mo volete troppo!”
Allora interviene anche Ruka che tenta di salvare la situazione
“Ruka non è divertente stare con il tuo sedere in faccia!”
“Ni-Ya mi stai bloccando l’apparato respiratorio!”
Insomma per qualche scherzo del destino riusciamo a non schiantarci da qualche parte e continuare per la nostra strada… Ce la siamo vista proprio brutta, stavolta. E sono sicuro che questo è solo l’inizio! Maledetta neve, maledette vacanze in montagna… VOGLIONO LA NOSTRA MORTE!
Dopo vari incidenti mortali, che elencherò qui sotto
1)  Ci fermiamo ad una stazione di servizio. Dunque entriamo nell’autogrill come persone normali, e ci disperdiamo nel locare. Io per carenza di zuccheri (o meglio, per una fame da paura siccome non avevo fatto nemmeno colazione) compro un pacco di patatine, che non ho fatto vedere a Yomi, una bottiglina di coca cola. Una volta finito mi dirigo verso la macchina… ma vedo Hitsugi correre come una freccia. Inizialmente non capisco, poi vedo un branco di chihuaua che rincorrono il ragazzo. Poso gli acquisti in macchina (ben nascosti) e vado a recuperare Hitsu, con i vestiti a brandelli. Esatto, è l’unica persona su questa terra capace di farsi aggredire da un branco di chihuaua.
2) In macchina, Ni-Ya, come al solito, si ubriaca. Ma non poteva addormentarsi. Eeeeh no, altrimenti che sfizio c’era a fare una vacanza per abbreviarti la vita a circa 10 minuti da quando è iniziata? Dunque decide che Hitsu guida troppo lentamente. Quindi inizia a schiacciare al suo posto l’accelerazione, il freno e usa il volante a suo piacimento e per poco non siamo finiti a fare il bagno in un lago ghiacciato.
3) Dopo aver addormentato Ni-Ya (Ruka gli ha dato uno sci sulla testa) una valanga stava per travolgerci. E non so nemmeno come Hitsugi sia stato così abile a schivarla.
Insomma, ho visto la morte davanti agli occhi per almeno una decina di volte, oggi… Dunque dicevo, arriviamo a destinazione.
“Beh, è stato un viaggio lungo, ma tutto sommato divertente!”
Divertente, eh?
Do uno schiaffo sul braccio a Yomi.
“Nano, vai a portare le valigie in camera, e zittisci. Sappi che la dea bendata ci odia.”
“Perché è bendata? Sakito, mica l’hai picchiata, vero? Ma come si fa a picchiare una dea!”
“Ma come si fa a essere così rincitrulliti, più che altro…”
Mi risveglio qualche ora più tardi nella mia camera. Qualche? Fuori è buio… oh, meglio così, mi sveglierò domani in modo che a meno che non mi venga un infarto, o una catastrofe naturale, non posso sfidare ancora la morte.
“Oh, Sakito, finalmente ti sei svegliato, muoviti, andiamo in camera di Yomi, che raccontiamo storie di paura!”
“Ma che siamo diventati di nuovo bambini? Lasciami in pace Hitsu, ho sonno!”
Però tanto Ni-Ya mi trascina per un piede.
“Oh, finalmente tutti e … Sakito?”
“Qui terra.”
“DANNAZIONE NI-YA LASCIAMI!”
“Su, Ni-Ya, non preoccuparti, ora lo chiudiamo in camera”
Fate bene. Così mi addormento sul tuo letto, Ruka.
Intanto spengono le luci e prendono una torcia.
“Ruka aspetta, i miei mashmellow!”
“Ni-Ya per piacere, puoi passare quelle dannate caramelle a Yomi?”
“Non sono semplici caramelle sono…”
“BASTA ECCOTELE.”
“Allora, chi inizia?”
“Io io io io”
Mentre Hitsu esaltato tornava a sedersi scivola, atterrando con la testa nel mio stomaco, così tiro i capelli a Ni-Ya, senza accorgermene, il quale urla nell’orecchio di Yomi che si fa andare storto un marshmellow.
Ruka, per andare ad accendere la luce, inciampa nelle gambe di Hitsu.
“VORREI SAPERE CHI HA AVUTO QUESTA GENIALE IDEA DI STARE AL BUIO.”
“COME LE VUOI RACCONTARE LE STORIE DI PAURA? CON LE LUCE AD INTERMITTENZA?”
“PERCHE’ NO?!”
“HITSUGI SEI UN FIFONE”
“MA SEI TU CHE…”
“INSOMMA LA SMETTETE? RACCONTIAMO STA STORIELLA E ANDIAMO A DORMIRE.”
“Ecco che domani dobbiamo andare a sciare”
“Ma quale sciare?!”
“Sakito, se non volevi venire te ne stavi a casa”
“ERA QUELLO CHE VOLEVO FARE FIN DALL’INIZIO!”
“E perché non l’hai fatto?!”
Levatemi ogni oggetto che possa fare male da vicino a me vi prego!
“Sento puzza di bruciato”
“Guarda che io davvero non volevo venire.”
“No, aspetta Sakito, seriamente… C’è PUZZA DI BRUCIATO!”
“IL CAMINO! CI AVEVO MESSO VICINO IL MIO JEANS CAZZO!”
Gesù, sono in mezzo ai pazzi! Io non ho formato una band, io ho formato un manicomio!
“BASTA, NIENTE Più INTERRUZIONI! ORA INIZIAMO LE STORIE DI PAURA.”
“Ecco, allora, una notte, buia e tempestosa…”
Insomma, d’accordo. Mi sono addormentato. Ogni tanto mi svegliavo e sentivo qualcosa che aveva a che fare con un abominevole mostro delle nevi, o qualcosa di simile. Ma subito dopo mi riaddormentavo.
“… FINE. Allora, piaciuta la storia?”
Vedo Hitsugi nascosto dietro di me,  Ni-Ya che stringe furtivamente il suo orsetto di peluche e Yomi con finta aria spavalda.
“Ah insomma, Ruka!” Yomi, dopo aver pronunciato queste parole si ferma, siccome gli trema la voce e non vuole far cadere la sua copertura di ‘sonounnanocoragiosononuncodardoiodannazionesonounuomononunnanosmettiladichiamarminanoSakito’.
“Dove l’hai letta, da un libro di storie per…” si ferma di nuovo. “Bambini?”
“Ma se stai tremando come una foglia, Yomi! Piuttosto, piaciuta, Sakito?”
In realtà ricordo solo che mentre ero in un mondo pieno di pasta, super mario, final fantasy e addirittura Aguro-chan, sentivo una parola su sto mostro e non abbastanza per capire che cazzo stava facendo.
“Stupenda, stupenda Ruka. Davvero degna di te. Ora, se mi volete scusare, vado a dormire, ci vediamo domattina.”
“Quando andremo a fare un’escursione!”
“Di nuovo Yomi? NON SE NE PARLA.”
“Prima ho detto che saremmo andati a sciare”
“è uguale, per quanto mi riguarda, non mi muovo dall’albergo!”
Sbatto la porta della stanza e vado a dormire. Secondo voi, quante possibilità avrò, domani, di non uscire dall’albergo? La risposta è semplice, e la so, mio malgrado, anche io. Sono al di sotto dello zero.
Due ore più tardi sento un urlo di Ni-Ya.
“Che è successo, pensi che l’abominevole uomo delle nevi ti stia stuprando nel letto, Ni-Ya?”
Non finisco nemmeno la frase che mi ritrovo Hitsugi nel mio letto con le coperte alzate fin sopra gli occhi, tremando come una foglia.
“E’ UNA PESTE!”
“Soggetto, se non ti crea troppo disturbo…”
“LA TUA BESTIA!”
Ci risiamo. Ora vorrebbe dire che un coniglio, grande circa quanto la mia mano lo molesta. O santo Kami-Sama.
Mi alzo, attento a non traumatizzare Hitsu, vado vicino a Ni-Ya, intento a scambiarsi sguardi rognosi con il mio povero Aguro-chan.
“Ni-Ya, che cosa ti avrebbe fatto, la mia bestiolina?”
“MI VOLEVA STACCARE LE DITA DEL PIEDE”
“Un coniglio grande quanto la tua mano, Ni-Ya?”
“E’ UN DEMONE.”
“è un animale come tanti altri.”
“ASSOLUTAMENTE NO!”
Prendo Aguro in mano e, facendo capire a Hitsu che non c’era l’uomo delle nevi, ma solo un bassista idiota, mi riprendo il mio letto e lascio dormire quella povera creaturina affianco a me.
“Mi ucciderà un giorno.”
“Se muori a causa di un coniglio, sei peggio di un carota, Ni-Ya, lo sai, vero?”
Mentre borbotta qualcosa, Hitsu si è già addormentato, e visto che non riesco a riprendere sonno accendo il ds. Super Mario mi terrà più compagnia del borbottare di Ni-Ya, sicuramente.
Penso di essermi appena addormentato, quando improvvisamente una voce irritante, squillante, stridula e schifosamente conosciuta urla qualcosa di simile ad uno ‘CHUCHURUCHUCHUCHUWAAAAA’
“AISHJDDSKNFIIOGKRNIGTJNDXHIFOHDEFR90MDFNOPJ!!DSOJ240FREO2’9!” Ni-Ya impreca in una lingua sconosciuta a noi umani.
“Buongiorno Ni-Ya, e soprattutto, mai stato più d’accordo con te.”
Hitsugi è già saltellante per la camera, apre le tende e si sente un leggero profumo di caffè.
“Hitsu, hai chiesto il servizio in camera?”
“Sapevo che Yomi vi avrebbe messo di cattivo umore”
“SNHFDJFMFIMDOSDDè+MFGO!”
“Penso che abbia detto ‘previsto bene’”
“SJISODSNFI”
“Era un sì?”
“Prendilo come tale.”
“Stai diventando traduttore della lingua imprecante di Ni-Ya”
“Ci sto pensando seriamente.”
Improvvisamente, la stessa persona con la voce terribilmente irritante, squillante, stridula e dannatamente conosciuta, apre la porta, mostrandosi in tutta la sua fottuta bassezza.
“BUONGIORNO! STANOTTE HA NEVICATO, SONO MENO DI ZERO GRADI, C’E’ IL SOLE, GLI UCCELLINI CINGUETTANO, SIAMO TUTTI VIVI E TRA POCO ANDREMO A FARE UN’ESCURSIONE, MEGLIO DI COSì!”
Solo la morte, avrei voluto rispondere. Ma zittisco, non voglio…
“IHSISJDSFN9DFJJEOPTJ!OE824OFPDUJOW3E90R543FHCOSADFRUE3OPR48!”
Rubare a Ni-Ya la gioia di imprecare nella sua lingua.
“Eh?”
“Sparisci, nano.”
“Sei diventato il suo traduttore?”
“Sparisci e ti risparmio la vita di altre due ore.”
Così Yomi chiude la porta borbottando.
“IISIOGIORUR”
“Ni-Ya, amore del tuo chitarrista di qualche giorno più piccolo di te, non capisco che cazzo stai dicendo, se poi tornare a parlare come mangi, grazie.”
“Deve morire.”
Sia santificato il Signore. Ni-Ya ha riscoperto il giapponese. Di solito ci mette qualche ora.
“Sì, sono d’accordo”
“Con il tuo coniglio.”
“Morirai sempre prima tu di lui, e se muore prematuramente, sai a chi spacco la testa, carissimo.”
 
“Hitsu, pensavi di dover partecipare ad un raduno di cosplayer? Che fai, l’omino Michelen?”
D’accordo, Ruka ha dannatamente ragione. Hitsu forse ha esagerato con gli strati ma… Non mi pare la persona adatta per dirglielo…
“Ruka, tu invece fai lo sponsor?”
“ASHUAHSUAHSUAHUAHAUAHAUAHUA”
“Yomi, ridi in un modo strano, te l’ho mai detto?”
“Per piacere, ci incamminiamo, Ni-Ya, invece di pensare alla risata di Yomi, che mi si stanno facendo gli stalattiti sui guanti?”
“Tanto dal freddo? Io ho caldo!”
“Ruka, che hai sotto la maglia?”
“Una borsa calda, perché?”

Un branco di idioti. Sì, in un manicomio. Tutti e cinque. Io sto uscendo pazzo insieme a loro.
Dopo aver fatto un kilometro in circa due ore e mezza, tutti ci giriamo verso Ruka e Hitsugi.
“Capisco il freddo, e non posso darvi torto…” inizio.
“Ma era necessario mettere 3 pantaloni e degli scarponi della neve con 5 paia di calzini di lana, che per fare un passo, ci mettete due anni e mezzo…”
“…E in più sembrate pinguini.”
“Presumo che quello sia l’ultimo dei nostri, e dei loro problemi, mio caro Yomi.”
“Comunque, Ni-Ya, mi passi la borsa? Ho fame…”
“E quando mai!”
Il problema non è che Yomi ha fame o che Hitsu abbia detto ‘e quando mai’. il problema è che… NI-YA NON C’E’.
“NI-YA, DOVE DIAMINE SEI?”
“Yomi, deficiente di un nanetto, non urlare, che provochi una valanga e ci rimaniamo tutti secchi!”
“Ni-Ya!!”
Yomi sparisce improvvisamente, urlando.
“Dannazione, che diamine…”
Faccio un passo più avanti e cado nel nulla. Benissimo, allora l’ultima preghiera… Ecco…
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH”
“Ma non dovevamo non urlare.”
Yomi!
“Sono vivo, sono morto, o siamo entrambi vivi o morti oppure…”
“Sakito, che sblateri?”
“Siamo vivi.”
“Ottimo.”
“Saaaakitooooo”
Hitsugi si butta addosso.
“Ruka è caduto, ma non lo vedo!”
“Calma Hitsugi, alziamoci e cerchiamolo, poi propongo…”
“Di andare a sciare.”
“Di andare all’albergo, Yomi, tu non avevi fame?”
“Ah giusto… Ni-Ya passami sto benedetto panino.”
“COME FAI A PENSARE A MANGIARE QUANDO IL TUO BATTERISTA SI E’ PERSO!?”
“CHI SE NE FREGA DEL BATTERISTA NE TROVIAMO UN ALTRO”
“IO NON VOGLIO UN NUOVO BATTERISTA, IO VOGLIO RUKA!”
“E COSA C’ENTRA CON IL MIO PANINO?”
“SEI SENZA CUORE”
“LO SPAZIO LO OCCUPA IL MIO STOMACO.”
“MA COME FAI A…”
“Hitsu, Yomi, non per interrompervi, ma sembrate marito e moglie, seriamente. Ora alzate le chiappe dalla neve e andiamo a cercare il gigante, che io ho da vendicarmi con l’esserino malefico per stanotte”
“Ni-Ya, amato bassista ubriaco, sai benissimo cosa ti succede”
“Nulla, se tu non lo sai”
“Ehm… Ni-Ya l’hai appena sputtanato urlandolo a tutto il mondo con lui affianco, come vuoi che non lo sappia?”
“Yomi sei un guastafeste”
“Ma non dovevamo cercare Ruka?”
Ci incamminiamo. Dopo tre ore, siamo ancora in giro cercandolo.
“Forse non è caduto…”
“Forse è già morto…”
“Forse…”
“HO FAME.”
“YOMI HAI MANGIATO OTTO PANINI DIO SANTO, COSA VUOI PIU’?!”
“Sentite… Non è che… Ruka… è stato rapito e mangiato dall’abominevole uomo delle nevi?”
Mi giro verso Hitsugi con una faccia schiafata.
“Hitsu, lo sai che non esiste, vero?”
“MA NON E’ VERO! SEI UN MOSTRO, NON CAPISCI NULLA! MI VUOI DISTRUGGERE UNA CREDENZA, MA NON LO FARAI, SEI SENZA CUORE, COME YOMI!”
Crisi da neko-boy. Meglio non interferire. Stavo per controbattere dicendo che aveva ragione quando improvvisamente dietro di Hitsugi appare UN COSO alto circa 2 metri ricoperto di neve. E non aveva un’aria pacifica.
“Sakito, perché non chiudi quella bocca? Sembri un pesce che ha abboccato ad un amo.”
Non riuscivo a parlare così mi sbattevo indicando dietro di Hitsu.
“Hitsugi ti ha fatto capire che esiste davvero? Oh andiamo Sakito, non è da te!”
Scuoto la testa per dissentire e continuo a dimenarmi indicando il mostro.
“Hitsugi ha rapito Ruka?”
“HITSUGI HA STUPRATO RUKA!”
“AGURO HA VIOLENTATO, STUPRATO, UCCISO E SCIOLTO NELL’ACIDO RUKA.”
“Ni-Ya, ma sei deficiente? Aguro è un esserino grande quanto la tua mano.”
“DIETRO DI HITSUUUUUU”
Urlo mentre inizio a correre. Dopo essersene accorti, tutti mi seguono. Il mostro continua a correre inseguendoci, agitando le braccia.
Ebbene, avrei creduto che mi sarebbe successo di tutto. La macchina giù per un burrone, un branco di orsi o aquile si avventa su di noi, un terremoto, un vulcano erutta e non era segnato su nessuna cartina, un incendio nel sonno, morire mentre sciamo, morire assiderati e pure una fuga di gas, magari. Ma morire per mano di un abominevole uomo delle nevi… Beh, non ci avrei mai creduto e una morte simile non l’avrei augurata nemmeno al mio peggior nemico.  Mentre continuiamo a correre e gli altri urlano delle frasi tipo
“SONO ANCORA GIOVANE”
“SONO ANCORA SOBRIO”
“HO FAME”
“ONIZUKA SALVAMI”
“LIGHT ERO DALLA TUA PARTE, RICORDATI DI ME, ANCHE TU RYUK, SE NE HAI IL TEMPO”
“ASDRUBALE TI AMAVOOOOOO”
Ecco, io penso a … ASPETTA UN SECONDO.
“Yomi, chi cazzo è Asdrubale?”
“Non so, pensavo che dovevo continuare a urlare qualcosa, anche se non aveva un senso…”
Insomma l’uomo delle nevi iniziava a borbottare qualcosa che sembrava tanto la lingua di Ni-Ya. Solo come se fosse trasformata sotto la voce di Ruka.
“HA MANGIATO RUKA, LO SAPEVO!”
“NO! L’HA ASSORBITO COME MAJIN BU!”
Ma, cosa ancora peggiore non ce ne accorgiamo e scivoliamo tutti, anche l’uomo delle nevi sul ghiaccio. Mi pento, nella mia vita di poche cose. Una delle quali è quella di non averli presi tutti e quattro e legati quando tentavano di trascinarmi quassù. Ruka, riposa in pace.
“RISPARMIAMI UOMO DELLE NEVI TI PREGO!”
“Uomo delle nevi, DOVE?!”
Ruka?
“RUKA?!”
“ERI TU L’UOMO DELLE NEVI?!”
“Io cosa?”
STATE DICENDO CHE IO HO AVUTO PAURA DI RUKA RICOPERTO DI NEVE CHE CI INSEGUIVA?!
“IO ME NE VOLEVO STARE A CASA MIA! ECCO COSA VOLEVO FARE! VOLEVO DORMIRE! DORMIRE, CHIEDEVO TANTO?!”
 
Tornati in albergo, andiamo a mangiare, per prima cosa, anche perché Yomi si stava trasformando in una specie di macchina fatta per mandarmi al manicomio e farmi saltare i nervi.
“Ah queste tagliatelle alla panna e funghi erano davvero squisite.”
“Davvero! Così buone che… MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO MOMENTO.”
“Ni-Ya, sei affetto dalla crisi di Peter Griffin?”
“COSA C’ERA NELLE TAGLIATELLE?”
“La panna?”
“E…?”
“I funghi… Non erano velenosi, Ni-Ya se questo era il tuo terrore.”
“Fiù, non era questo che mi era venuto in mente quando ho sentito nominarli ma meno male.”
“MA CAZZO TU SEI ALLERGICO AI FUNGHI!”
“ECCO COSA C’ERA CHE NON ANDAVA!”
“VOMITA NI-YA, VOMITA ORA!”
“GUARDA CHE SE MI ORDINI DI VOMITARE NON è CHE MI VIENE DA VOMITARE!”
“METTITI DUE DITA IN GOLA!”
“NON CI RIESCO!”
“TE LE METTO IO!”
“CHE SCHIFO RUKA! TIENI LE TUE LURIDE MANACCIE LONTANO DALLA MIA GOLA!”
“NI-YA COMPRENDI CHE PUOI MORIRE?”
“NON PER QUESTO DEVO FARMI METTERE DUE DITA IN GOLA DA RUKA!”
“SILEEEEEEEEEEENZIO!”
Tutti zittiamo all’urlo del neko.
“Sakito, dagli un pugno nello stomaco.”
“Primo: perché io? Secondo: guarda che così non vomita”
“Yomi, spogliati.”
“COSA?”
“Deve vedere qualcosa di disgustoso, perciò, spogliati”
“Guarda Ruka, che deve vedere qualcosa di disgustoso, non di ridicolo”
“Ma che state sblaterando?”
“Ha bisogno di uno sciroppo o qualcosa di schifoso.”
“No, so io cosa ci vuole!”
Ruka prende Ni-Ya per il braccio e lo porta in bagno, tutti li seguiamo. Gli fa lavare i denti, gli fa prendere il colluttorio e poi gli fa bere succo d’arancia altamente zuccherato. Ni-Ya vomita.
“CHE SCHIFO!”
Hitsu si unisce a vomitare.
“Aspetta, ma io non sono allergico ai funghi, io sono allergico alle melanzane.”
“COSA?”
“Ni-Ya, Ruka?”
“Sì?”
“Andate a morire affogati nel forno della nonna Teresina.”
“Sakito, non si può morire affogati in un forno…”
“Volete provare?”
“Diciamo che non ci teniamo.”
“Io non avevo una nonna Teresina…”
Vado a giocare alla psp, indignato. Quando Ni-Ya torna in camera inizia una partita a scacchi contro Aguro. Per quello che ho capito, chi perde può torturare l’altro. Il problema è che Ni-Ya non sa giocare a scacchi e perderebbe anche contro un bradipo, probabilmente. Torno alla mia psp. Qualche ora più tardi mi accorgo che Ni-Ya sta urlando qualcosa nella sua lingua. Entra Hitsugi.
“Ni-Ya, che è successo?”
Guardo bene la situazione, so a stento le regole, ma a quanto pare Aguro ha appena fatto scacco matto a Ni-Ya.
“IIDSOFINOSFHDEFIOSJURFKMJISJDKODZFJSALòFDREDSIOWTHEW9R078U34NIO3278RFUJIDN FR8F YE!”
“Oh, Ni-Ya, non mi dire che hai perso a scacchi contro Aguro-chan!”
“Ok, o il mio coniglio è un genio o Ni-Ya è un deficiente.”
“IOSHADSWHUERW308RNIKDSXODJFK SILORHGAàKISPDEFREDFUICGVBD UIW7Y3SUIGDEWUBGSDEWG93!!!?!?NPHKDEFJDSIFTORU”
“Sì, Ni-Ya sono pienamente d’accordo con te. Comunque ora è tardi, va a dormire, che oggi è stata una giornata stressante…”
Prendo Aguro-chan e lo metto vicino a me. Non ho intenzione di svegliarmi stanotte.
“Hitsu, vado a dormire anche io, qual è il programma di domani?”
“Domani andiamo a sciare”
“Che bellezza.”
“ASUIOHSOFH”
“Eh?”
“IHSOAFOSWHEJ”
“Ni-Ya?”
“IOAHIS9A?”
“PARLA IN UNA LINGUA CONOSCIUTA DA ALMENO UNA PERSONA SULLA TERRA, PURE ARABO MA PARLA IN UNA LINGUA COMPRENSIBILE PER QUALCUNO, SE POI PARLI GIAPPONESE TI DANNO IL PREMIO NOBEL PER LA PIETA’ CHE HAI AVUTO PER NOI.”
“Mi scoccio di andare a sciare.”
“Se obbligano me, io obbligo te. Notte”
“Non vale! Questa è una politica di terrorismo…”
“Vuoi vedere la vera politica di terrorismo?”
Caccio fuori una mazza da baseball. Non so bene da dove sia uscita, ma va bene così.
“No grazie. Buonanotte, Sakito-Sama, passa una bellissima nottata e sogna cose belle.”
Cinque minuti dopo.
“A proposito, dov’è il mio premio nobel per la pazienza?”
“Ni-Ya, torna a dormire.”
“VOGLIO IL PREMIO, ORA.”
“Razza di deficiente, era una battuta”
“E ma…” Si sbatte e piange.
“NI-YA SEI UN VENTINOVENNE O UN BAMBINO DI 2 ANNI?! ZITTO E DORMI! ALTRIMENTI TI RITROVI IL SEGNO DI UNA MAZZA DA BASEBALL SUL NASO!”
“Notte.”
 
“Sakito, svegliati, dobbiamo andare a sciare.”
“Sono sveglio”
Dormo ancora.
“Sakito?”
Ignoro.
“Sakito, guarda che ti lasciamo qui!”
Oh, hanno capito.
“Anzi, guarda che ti picchio!”
Hitsu, figurati chi mi dovrebbe picchiare.
“E va bene. Ni-Yaaaaaaaa!”
Qualcosa mi butta giù dal letto.
“Ni-Ya morirai PRESTO DANNAZIONE!”
 
“Siamo pronti?”
“Sì!” urla Yomi.
“OVVIO!” urla Ruka.
“Se devo dire di sì…” dice Ni-Ya.
“No.” Sussurro.
“Sakito, sei il solito guastafeste, metti gli sci ai piedi e buttati per la discesa”
“Come una palla di neve, aggiungerei” dico ironicamente.
“Oh, andiamo, prendi esempio da Ruka”
Vedo Ruka che scia tranquillamente evitando gli alberi, ma vedo che va troppo velocemente verso un trampolino, che lo catapulta in direzione di un abete e… beh, lo prende in pieno finendo a terra e diventando davvero una palla di neve. Pensate che certe scene si vedono solo nei cartoni animati? Beh venite in vacanza con noi!
Ci catapultiamo tutti giù, ma Hitsu dimentica di non saper sciare, quindi diventa anche lui una palla di neve, travolgendo Yomi. Ni-Ya, nel frattempo tenta di correre per una discesa con gli sci al piede e lo prendo in tempo, prima che raggiungesse Hitsu e Yomi.
“Io l’avevo detto che le vacanze sulla neve puntano alla nostra vita, voi non avete voluto ascoltarmi.”
“Dobbiamo recuperarli!”
“Togliamoci sta roba dai piedi e aspettiamoli a valle!”
“Ma… E se muoiono prima?”
Insomma, non sono un portento con gli sci quindi scendendo così farò solo la loro fine… vedo degli snowboard.
“Dicono che è uguale che andare sullo skate…”
“Ni-Ya, sei mai andato su uno skate?”
“No!”
“E allora scendi a piedi a valle”
“Sakito, ci sai andare vero?”
“Sullo skate imparai…”
Mi avvio verso quel coso. Orsù, se devo morire, almeno lo farò provando una cosa nuova. Noleggio uno di quegli aggeggi e mi dirigo verso la discesa.
Ok, lo faccio solo perché altrimenti perdo tutti i miei compagni.
Mi butto. E ora inizia il guaio.
Devo pensare a non perdere l’equilibrio. E nemmeno a cogliere gli alberi. Oddio un tizio con gli sci.
“VIAAAAA”
Mentre tutti si buttano a terra quando passo, mi chiedo che ho fatto di male per meritarmi tutto questo. Penso di essere diventato una specie di pericolo pubblico. Magari, quando arriverò a valle non mi faranno  mai più mettere piede su uno snowboard. O forse mi ritireranno la patente. Spero nella prima. Mi ritrovo affianco alla palla fatta di Hitsu e Yomi e tento di avvicinarmi. Come faccio a tirarli fuori di lì? Mentre tento di afferrare il braccio di Hitsu, evitando gli alberi, le persone e i trampolini di lancio, mi sporgo troppo ed entro anche io nella palla. E fin qui… a parte il fatto che mi gira la testa tutto apposto. Il problema arriva quando acquistiamo velocità e travolgiamo Ruka… Insomma, travolgendo Ruka perdiamo totalmente il controllo della situazione e iniziamo a travolgere anche chi si trovava lì per puro caso. Ni-Ya, illuminato da un barlume divino, acquista un po’ di intelligenza e crea una barriera, nella quale andiamo a finire e ci fermiamo.
“MAI PIU’! VI GIURO CHE LA PROSSIMA VOLTA CHE VOLETE ANDARE A SCIARE, SULLA NEVE O OVUNQUE SIA, IO MI FACCIO INVESTIRE ACCIDENTALMENTE, PREFERISCO!”
 
Arriviamo finalmente all’ultima sera. Ma se pensate che non abbiamo più subito minacce di morte, vi sbagliate di grosso. Oh se vi sbagliate!
Hitsu è rimasto intrappolato nel bagno per 2 giorni, mangiava solo sottilette, cracker, schiacciatine e tutto ciò che passava sotto la porta. Dopo due giorni siamo riusciti a farlo uscire fuori di lì. Intanto Ni-Ya, per non perdere il suo orsetto di peluche stava cadendo giù dal trentesimo piano.
“MA COME DIAMINE HAI FATTO?”
“DOVEVA SALVARE QUEL PELUCHE, MA LO FAI NORMALE?”
“NON E’ VERO, NON E’ UN PELUCHE! LO OFFEND… VOGLIO DIRE NON DOVEVO SALVARE TENERELLO QUART… CIOE’ IL PELUCHE! LA COLPA E’ DEL DEMONE DI SAKITO”
“MA CHE TI HA FATTO IL MIO POVERO CONIGLIO? LA VUOI SMETTERLA DI PRENDERTELA CON LUI? ALMENO ASSUMI LE TUE RESPONSABILITA’ SE STAI PER SUICIDARTI SOLO PER SALVARE UN PELUCHE”
“HO DETTO CHE NON STAVO SALVANDO UN PELUCHE”
Cuscini che volano. Piatti che volano. Peluche che volano. Bacchette che volano. Bicchieri che volano.  Conigli che volano… CONIGLIO?
Mi butto in tempo per afferrare Aguro-chan a volo.
Insomma, se quella vacanza doveva uccidere noi cinque, quel povero animaletto cosa c’entrava?
Dopodiché una sera, l’ultima sera, ovvero stasera, ci ritroviamo in un night club. Spiegatemi come ci sono finito qui, insomma. Il bello è che nessuno di noi lo sa, in quanto è mezzanotte e fa freddo, dunque Hitsu non è uscito dalla macchina. Ni-Ya, come al solito è ubriaco, anche se una domanda mi nasce spontanea: quando mai Ni-Ya è sobrio? Yomi è troppo impegnato a fare qualcosa… e non so cosa in quanto è troppo nano per vederlo mentre Ruka è in una situazione peggiore di Ni-Ya. Ruka. Situazione peggiore di Ni-Ya. Ni-Ya ubriaco. Ruka ubriaco.
“AMBULAAAAANZAAAAA!”
Non faccio nemmeno in tempo di finirlo di urlare che Ruka cade a terra in coma etilico. E io lo sapevo che qualcuno ci lasciava le penne. Ni-Ya, troppo ubriaco per capire, penso che abbia capito che è l’anno nuovo così inizia a fare il trenino con mal capitati.
“pepepepepppepepepepepppepepepepeppèèèèè”
E Yomi, sempre nei momenti peggiori appare…
“CONGAAAAAA!”
“RAZZA DI DEFICIENTI VENITE QUI MUOVETEVI CHE RUKA E’ IN UNA SITUAZIONE CRITICA!”
“Che c’è? È fuggito con due ragazze? Era pur ora… dovresti farlo anche tu Sakito, sei troppo nervoso e… No aspetta hai detto critica, è fuggito con due ragazzi? AH NO HO CAPITO DUE MAFIOSI VOGLIO MENARLO!”
“RAZZA DI DEFICIENTE E’ SVENUTO!”

“Aspetta un secondo di cosa avrei bisogno io? Razza di nanetto pervertito, guarda che…”
“Sakito! Ruka sta morendo, ti pare il caso?”
Giustamente la frittata si rigira sempre.
Non so come, ma comunque, dopo una lunga nottata in ospedale riusciamo a dormire.
La sveglia suona alle 6. Stavolta ho tutte le valigie pronte.
“A CASA, ORA!”
“Che depressione, vorrei passare un altro mese qui… che ne dite se…?”
Prendo il nano sotto braccio stile pacco postale e lo carico di forza in macchina.
“Hitsu metti in moto. Voglio andare a casa. SUBITO”
E sappiate una cosa. Io non tornerò mai più sulla neve.
“Domani abbiamo le prove”
“EBBENE NO. DA DOMANI HO BISOGNO DI UNA SETTIMANA DI RIPOSTO PER RIPRENDERMI DA QUESTE VACANZE.”
“Ma sono state così rilassanti, così lunghe, così divertenti…”
“YOMI STA ZITTO.”
Così, mentre Ni-Ya scambia occhiatacce con il mio coniglietto, mentre Yomi si lamenta, mentre Hitsu cerca di fare da arbitro e mentre Ruka si lamenta dei risultati della partita… Mi addormento. Cosa che avrei dovuto fare sette giorni fa.
   
 
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