Il compleanno di Beethoven

16 dicembre.

Schroeder sistemò di nuovo il busto sul pianoforte, continuamente scontento della sua posizione.

Quel giorno doveva essere tutto perfetto, perché era il compleanno di Beethoven.

Stavolta non s'era lasciato cogliere impreparato.

Aveva pregato Charlie Brown di controllare quel suo bizzarro bracchetto, magari di mandarlo in missione con quell'altrettanto bizzarro uccellino, in modo che non pestasse il suo piano.

Schroeder si alzò per recuperare degli spartiti. Cos'avrebbe potuto suonare?

Il suo sguardo ricadde sulla sonata 4, in Mi bemolle maggiore.

Scegliendola e sistemandosi di fronte allo strumento, Schroeder assaporò di nuovo l'estatica sensazione di solitudine.

Lucy Van Pelt s'era ammalata appena due giorni prima, appena in tempo.

Appena in tempo per non ballare sul suo prezioso piano, per non buttare il suo fedele compagno all'aria, per non sputare sentenze e stupidaggini sulla loro futura vita insieme, per non cantare-stonando-'tanti auguri' indirizzato ai vari sbagliati Laurence, Johann e mai, mai a Ludwig.

Oh, quel busto ancora non era perfettamente sistemato. Mancava qualcosa.

Ecco un altro vantaggio dell'assenza di Lucy!

Non avrebbe potuto distruggere la sua collezione di busti...

Due anni prima, quella stupida ragazzina aveva osato persino sostenere che, in fondo, il 16 dicembre non era una data che si dovesse ricordare solo per Beethoven, vi era nata anche Jane Austen!

Forse che ai musicisti non importa la letteratura, presi come sono dalla loro vanesia convinzione di possedere la vera arte?

Schroeder scosse la testa, infastidito.

E pensare, si ritrovò a ricordare, cercando di calcolare l'esatta collocazione al millimetro, che l'anno prima l'aveva quasi fatto cadere nella sua trappola.

L'anno prima, quella piaga di Lucy gli aveva stampato una lettera.

E non una lettera qualunque, non una valentina che si era auto-scritta, sperando in un cenno da parte sua.

Era la lettera di Beethoven alla sua 'amata immortale'.

“Ti prego, continua ad amarmi - non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato 
L.

Eternamente tuo, eternamente mia...Eternamente nostri.”aveva concluso, con quel tono di voce a metà tra il sognante e il rassegnato, tipico di quando parlava con Schroeder.

“Tra le tante cose che potresti imparare da Beethoven...”era sbottato lui, continuando imperterrito a suonare.
“Beh, mi sembra chiaro che Beethoven era follemente innamorato! Perché non t'innamori anche tu?”

Ah, ma quell'anno non l'avrebbe fregato.

Quell'anno Lucy Van Pelt stava male, e così si sarebbe potuto godere un compleanno di Beethoven in pace.

Sbuffò un'altra volta, non riuscendo a suonare.

Nonostante il pianoforte fosse lucido come uno specchio, quel busto non voleva saperne di stare al suo posto.

Schroeder si alzò, chiudendo lo strumento.

Non era un vero compleanno di Beethoven, senza le impronte dei gomiti di Lucy Van Pelt sul suo pianoforte.

Adoro i Peanuts, soprattutto le schermaglie amorose tra Lucy e Schroeder(ma il mio personaggio preferito è Linus!) :) Lei è meravigliosa! Allestisce il suo banchetto di aiuto psichiatrico, è sempre così irascibile e poi...arriva di fronte a Schroeder e vagheggia sogni romantici ^^

Lui, sono sempre stata convinta che lui in qualche modo le voglia bene :)

Così, eccomi con una flashfic con poche pretese. L'ispirazione è nata leggendo una striscia in cui Lucy diceva:“Ma a Beethoven piacevano le donne! Perché a te no?” Lui non sa che risponderle e lei grida, trionfante:“Touché!” In realtà, io sapevo che il 16 dicembre fosse il compleanno di Beethoven da quando sono nata xD Essendo il compleanno di mio padre, lui s'è sempre fatto vanto del fatto di essere nato lo stesso giorno di Ludwig xD Così, quando ho iniziato a leggere i Peanuts, questo mi ha sempre fatto molto ridere; ho amato Schroeder dalla sua prima apparizione ** Poi ho iniziato a leggere Jane Austen e, oh, anche lei nata il 16 dicembre!

Divagazioni a parte, spero vi sia piaciuta! ^^
HikariKanna