“Lei è un dottore, vero? Dica la verità!”
“Mamma ti verrà a prendere, Tom”
“Domani vi lasciamo andare, sì, domani. Domani, Tom”
Le voci gli rimbombavano nella mente. E una rabbia cieca prendeva il sopravvento.
Basta.
- Il mio coniglietto! Tom, guarda dov’è finito!
- Non preoccuparti,vivrà.
- Ma pensi che sono scemo?
- E che importanza ha se qui ci riempiono tutti di bugie? E’ il concetto, moccioso!
- Ha la tua età, perché “moccioso”?
- Io avrò pur la sua età, ma la mia testa funziona meglio della sua. Non lo capirete mai, ma io sono speciale! E sono sprecato in questo postaccio orribile. Io... sono destinato a di più.
- ...Tom.
- Tom, che nome comune. Le ho chiesto una settantina di volte di chiamarmi in un altro modo! Uno qualsiasi! Esistono tanti nomi, in giro, perché proprio Tom?
- Tom!
- Ma lei non vuol proprio capire, vero?
- ...
- La odio.
- Come fai a odiare uno che non ti ha fatto nulla, Tom?
- Io odio tutti. Sono arrabbiato col mondo, lo vuol capire o no?
- Sei nella stessa situazione di tutti i bambini dell’orfanatrofio, Tom.
- No,io sono diverso.